Geopolitica
Ucciso in Iran il capo di Hamas Ismail Haniyeh. Misteriosamente chiuso lo spazio aereo israeliano

Il leader dell’ala politica di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato assassinato insieme a una delle sue guardie del corpo a Teheran. Lo hanno confermato il gruppo palestinese e le autorità iraniane.
Hamas si è affrettato ad attribuire l’omicidio a Israele, che finora ha rifiutato di commentare. Il gruppo islamista ha affermato che Haniyeh è stato ucciso martedì mattina in un «attacco a tradimento dei sionisti alla sua residenza» a Teheran.
Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Iraniana – i cosiddetti Pasdaran – ha dichiarato che è in corso un’indagine.
L’organi di informazione iraniano PressTV ha scritto su X che Hanieh è stato «martirizzato».
???? IRGC: Head of Hamas political bureau Ismail Haniyeh martyred in Tehran.#Hamas #Iran pic.twitter.com/HDQwlh3Xzv
— Press TV ???? (@PressTV) July 31, 2024
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Haniyeh, solitamente residente in Qatar, si trovava nella capitale iraniana per l’insediamento del nuovo presidente, Masoud Pezeshkian.
L’assassinio di Haniyeh è un «atto codardo che non rimarrà impunito», ha affermato il canale televisivo Al-Aqsa TV, gestito da Hamas, citando un alto funzionario di Hamas, Moussa Abu Marzouk.
«Questo assassinio da parte dell’occupazione israeliana di Fratello Haniyeh è una grave escalation che mira a spezzare la volontà di Hamas», ha detto all’agenzia Reuters l’alto funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri, aggiungendo che Hamas continuerà sulla strada che sta seguendo, ed è «fiducioso della vittoria».
Israele aveva minacciato di eliminare Haniyeh e altri leader di Hamas per l’attacco del gruppo del 7 ottobre contro Israele, che ha ucciso 1.200 persone e ne ha prese in ostaggio circa 250. Netanyahu aveva dichiarato di aver incaricato il Mossad di «agire contro i leader di Hamas ovunque si trovino».
Come riportato da Renovatio 21, all’inizio di quest’anno un attacco aereo israeliano nella Striscia di Gaza centrale ha ucciso tre figli e quattro nipoti di Haniyeh. L’esercito dello Stato Ebraico ha affermato che erano coinvolti in «attività terroristiche». Haniyeh all’epoca aveva affermato che circa 60 membri della sua famiglia erano stati uccisi da ottobre.
Originario del Qatar, lo Haniyeh era stato il portavoce diplomatico del gruppo militante, svolgendo il ruolo di mediatore nei negoziati per il cessate il fuoco e nei colloqui sul ritorno degli ostaggi israeliani durante la guerra tra Israele e Hamas.
Sette mesi fa un altro capo di Hamas, Saleh al-Arouri, era stato eliminato con un’esplosione a Beirut.
Mesi fa era emerso che la CIA fornisce informazioni sui leader di Hamas ad Israele.
Come riportato da Renovatio 21, lo Haniyeh era tra i nomi per cui era chiesto un mandato di arresto da parte del procuratore capo della Corte Penale Internazionale assieme al premier israeliano Beniamino Netanyahu e il ministro della Difesa dello Stato Giudaico Yoav Gallant oltre che a gli ufficiali di Hamas come leader del gruppo armato palestinese Yahya Sinwar, il comandante della sua ala militare, le Brigate al-Qassam, Mohammed Diab Ibrahim al-Masri.
È stato notato che la morte del leader di Hamas è avvenuta poche ore dopo che una parte significativa dello spazio aereo israeliano era stata chiusa per ragioni non ancora spiegate.
NOTAMs have been issued in Israel, resulting in the closure of a significant portion of Israeli airspace.
The NOTAMs were reportedly issued after a situational assessment. pic.twitter.com/FJjk3Xf5aj
— Global: Military-Info (@Global_Mil_Info) July 31, 2024
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Immagine di Council.gov.ru via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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Geopolitica
Kushner: Hamas sta agendo in buona fede, Gaza sembra «nuclearizzata», Trump crede che Israele sia «fuori controllo»

Hamas sembra agire in buona fede e cercare di onorare l’accordo di Gaza con Israele, mediato dagli Stati Uniti, ha affermato Jared Kushner, genero del presidente Donald Trump.
Kushner, una delle figure chiave dietro l’accordo di cessate il fuoco, ha rilasciato queste dichiarazioni in un’intervista al programma 60 Minutes della CBS andato in onda domenica. Alla domanda se ritenesse che il gruppo militante palestinese «avesse agito in buona fede» e «stesse seriamente cercando i corpi» degli ostaggi israeliani che aveva accettato di restituire, Kushner ha risposto affermativamente.
«Per quanto abbiamo visto da quanto ci è stato comunicato dai mediatori, sono ancora lontani. Potrebbero crollare da un momento all’altro, ma al momento li abbiamo visti cercare di onorare l’accordo», ha detto.
Quando gli è stato chiesto come Trump avesse reagito dopo aver appreso del tentato assassinio israeliano il mese scorso, Kushner ha risposto: «Trump aveva la sensazione che gli israeliani stessero perdendo un po’ il controllo».
Nell’intervista con 60 Minutes Witkoff ha dichiarato che Trump non era a conoscenza del fatto che Israele stesse pianificando di tentare di uccidere i leader di Hamas. Tuttavia, i funzionari israeliani hanno contestato questa versione, sostenendo che Trump era stato informato almeno ore prima dell’attacco e non aveva spinto Israele a sospendere l’operazione.
Exclusive: Jared Kushner, President Trump’s son-in-law, and special envoy Steve Witkoff give a behind-the-scenes look at the tense moments leading up to the ceasefire and hostage deal after an Israeli bombing threatened to derail the agreement.
“[Trump] felt like the Israelis… pic.twitter.com/WtZpJcYHTG
— 60 Minutes (@60Minutes) October 17, 2025
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Hamas non è riuscita a restituire tutti gli ostaggi deceduti a Israele, sostenendo di non essere in grado di localizzarli a causa della distruzione generalizzata inflitta a Gaza dalle operazioni israeliane. Israele ha affermato che il gruppo sta deliberatamente prolungando il processo di scambio.
Washington ha lavorato attivamente per accelerare lo scambio e «spingere entrambe le parti ad essere proattive… invece di incolparsi a vicenda per i guasti», ha affermato Kushner.
Kushner e un’altra figura chiave nel processo di mediazione, l’inviato speciale di Trump Steve Witkoff, sono arrivati in Israele lunedì per discutere la fase successiva dell’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza. I due erano sul palco ad una cerimonia di piazza per il ritorno degli ostaggi quando la folla ha fischiato Netanyahu e inneggiato al presidente USA cantando «Thank You Trump».
Domenica, Israele ha accusato Hamas di aver violato il cessate il fuoco nella città di Rafah, nel Sud di Gaza, effettuando numerosi attacchi aerei su quelli che ha definito «obiettivi terroristici» e uccidendo più di 40 persone in tutta Gaza, secondo le autorità sanitarie locali. Hamas ha negato di aver violato il cessate il fuoco, mentre i media hanno indicato che l’incidente di Rafah è stato causato dall’impatto di un veicolo del genio israeliano con una munizione inesplosa.
Dopo gli attacchi, Israele ha dichiarato di essere tornato a «far rispettare il cessate il fuoco» nell’enclave palestinese.
Come riportato da Renovatio 21, lunedì, il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha chiesto la rottura della tregua, sostenendo che il ritorno di tutti gli ostaggi sopravvissuti fosse sufficiente. «Ora dobbiamo tornare in guerra, dobbiamo agire immediatamente contro Hamas», ha dichiarato il ministro in un discorso televisivo.
Kushner, che in passato aveva parlato del valore immobiliare della riviera di Gaza, durante l’intervista alla TV americana ha comparato l’attuale condizione di Gaza al sito di esplosione di una bomba atomica.
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«Sembra come se una bomba nucleare sia stata fatta esplodere in quell’area» ha detto il genero di Trump. «Ho visto queste persone tornare, e ho chiesto all’esercito israeliano “dove stanno andando”? Guardando in giro sono tutte rovine. “Stanno tornando nella zona dove era la loro casa, dove metteranno su una tenda».
«È triste perché dici a te stesso: non hanno nessun’altro posto in cui andare».
A domanda precisa, Kushner ha comunque risposto che non si è trattato di genocidio. Anche lo Witkoff ha negato: «assolutamente no. C’era una guerra che veniva combattuta».
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