Geopolitica

Ucciso in Iran il capo di Hamas Ismail Haniyeh. Misteriosamente chiuso lo spazio aereo israeliano

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Il leader dell’ala politica di Hamas, Ismail Haniyeh, è ​​stato assassinato insieme a una delle sue guardie del corpo a Teheran. Lo hanno confermato il gruppo palestinese e le autorità iraniane.

 

Hamas si è affrettato ad attribuire l’omicidio a Israele, che finora ha rifiutato di commentare. Il gruppo islamista ha affermato che Haniyeh è stato ucciso martedì mattina in un «attacco a tradimento dei sionisti alla sua residenza» a Teheran.

 

Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Iraniana – i cosiddetti Pasdaran – ha dichiarato che è in corso un’indagine.

 

L’organi di informazione iraniano PressTV ha scritto su X che Hanieh è stato «martirizzato».

 


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Haniyeh, solitamente residente in Qatar, si trovava nella capitale iraniana per l’insediamento del nuovo presidente, Masoud Pezeshkian.

 

L’assassinio di Haniyeh è un «atto codardo che non rimarrà impunito», ha affermato il canale televisivo Al-Aqsa TV, gestito da Hamas, citando un alto funzionario di Hamas, Moussa Abu Marzouk.

 

«Questo assassinio da parte dell’occupazione israeliana di Fratello Haniyeh è una grave escalation che mira a spezzare la volontà di Hamas», ha detto all’agenzia Reuters l’alto funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri, aggiungendo che Hamas continuerà sulla strada che sta seguendo, ed è «fiducioso della vittoria».

 

Israele aveva minacciato di eliminare Haniyeh e altri leader di Hamas per l’attacco del gruppo del 7 ottobre contro Israele, che ha ucciso 1.200 persone e ne ha prese in ostaggio circa 250. Netanyahu aveva dichiarato di aver incaricato il Mossad di «agire contro i leader di Hamas ovunque si trovino».

 

Come riportato da Renovatio 21, all’inizio di quest’anno un attacco aereo israeliano nella Striscia di Gaza centrale ha ucciso tre figli e quattro nipoti di Haniyeh. L’esercito dello Stato Ebraico ha affermato che erano coinvolti in «attività terroristiche». Haniyeh all’epoca aveva affermato che circa 60 membri della sua famiglia erano stati uccisi da ottobre.

 

Originario del Qatar, lo Haniyeh era stato il portavoce diplomatico del gruppo militante, svolgendo il ruolo di mediatore nei negoziati per il cessate il fuoco e nei colloqui sul ritorno degli ostaggi israeliani durante la guerra tra Israele e Hamas.

 

Sette mesi fa un altro capo di Hamas, Saleh al-Arouri, era stato eliminato con un’esplosione a Beirut.

 

Mesi fa era emerso che la CIA fornisce informazioni sui leader di Hamas ad Israele.

 

Come riportato da Renovatio 21, lo Haniyeh era tra i nomi per cui era chiesto un mandato di arresto da parte del procuratore capo della Corte Penale Internazionale assieme al premier israeliano Beniamino Netanyahu e il ministro della Difesa dello Stato Giudaico Yoav Gallant oltre che a gli ufficiali di Hamas come leader del gruppo armato palestinese Yahya Sinwar, il comandante della sua ala militare, le Brigate al-Qassam, Mohammed Diab Ibrahim al-Masri.

 

È stato notato che la morte del leader di Hamas è avvenuta poche ore dopo che una parte significativa dello spazio aereo israeliano era stata chiusa per ragioni non ancora spiegate.

 


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Immagine di Council.gov.ru via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International

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