Geopolitica
Trump ripete: Zelens’kyj non vuole la pace. Londra pronta ad inviare truppe in Ucraina
Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj non vuole fare la pace con la Russia e sfrutta il sostegno degli Stati Uniti a proprio vantaggio, ha affermato il presidente Donald Trump.
Ieri Trump ha scritto sui social media per reagire a un articolo di AP che citava Zelens’kyj che domenica aveva detto che «un accordo per porre fine alla guerra è ancora molto, molto lontano e nessuno ha ancora iniziato tutti questi passaggi». L’ucraino insisteva sul fatto che qualsiasi accordo di pace deve essere «giusto, onesto e, soprattutto, sostenibile».
«Questa è la peggiore dichiarazione che Zelens’kyj potesse fare, e l’America non la sopporterà ancora per molto!» ha scritto Trump sulla sua piattaforma Truth Social. «Questo tizio non vuole che ci sia la pace finché avrà il sostegno dell’America».
«L’Europa, nell’incontro che ha avuto con Zelens’kyj, ha dichiarato senza mezzi termini che non può fare il lavoro senza gli Stati Uniti. Probabilmente non è stata una grande affermazione quella fatta in termini di dimostrazione di forza contro la Russia. Cosa stanno pensando?» ha scritto Trump.
Mentre il rapporto tra Kiev e Washington sembra compromesso, la relazione tra l’Ucraina e Londra sembra non conoscere ombre di sorta, anzi, procede verso posizioni sempre più estreme.
Parlando lunedì davanti al Parlamento, il premier britannico Keir Starmer ha affermato che i sostenitori di Kiev non devono accontentarsi di «un accordo debole» come gli accordi di Minsk, esortando gli alleati occidentali a «continuare a fornire aiuti militari all’Ucraina» e ad aumentare la pressione economica sulla Russia.
Il primo ministro ha ribadito la sua volontà di schierare «stivali a terra e aerei in aria», affermando che «l’Europa deve fare il grosso del lavoro per garantire la pace nel nostro continente». Tuttavia, ha aggiunto che affinché questo sforzo abbia successo, deve avere un forte sostegno da parte degli Stati Uniti.
«La Gran Bretagna guiderà in prima linea la sicurezza del nostro continente, la sicurezza del nostro Paese e la sicurezza del popolo britannico», ha dichiarato.
Alla domanda del parlamentare conservatore Andrew Murrison se sarebbe una «follia assoluta» per la Gran Bretagna o i paesi dell’UE inviare truppe in Ucraina senza garanzie di sicurezza da parte di Washington, Starmer ha detto di sì, affermando inoltre di considerare l’accordo sui minerali con l’Ucraina come una promessa di sicurezza insufficiente da parte degli Stati Uniti.
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In un summit di emergenza tenutosi domenica a Londra, Starmer ha annunciato che il Regno Unito e la Francia sono pronti a guidare una «coalizione di volenterosi» per fornire supporto militare all’Ucraina, incluso lo spiegamento di truppe e aerei, con l’obiettivo di proteggere le posizioni di Kiev una volta raggiunto un accordo di pace con Mosca.
Il vertice, dove è stato esplicitato il «piano di pace» franco-britannico per l’Ucraina – cioè la continuazione della guerra – è stato convocato in seguito al disastroso viaggio dello Zelens’kyj a Washington.
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Immagine di Number 10 via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
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Trump annuncia attacchi terrestri in Venezuela «presto»
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Geopolitica
La Slovacchia «non sosterrà nulla» che contribuisca a prolungare il conflitto in Ucraina
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha annunciato che la Slovacchia si opporrà a qualsiasi misura che permetta di impiegare i beni russi congelati per fornire armi all’Ucraina, mettendo in guardia sul fatto che ulteriori sostegni militari non farebbero che protrarre l’«insensata uccisione quotidiana di centinaia di migliaia di russi e ucraini».
In seguito all’escalation del conflitto nel 2022, gli alleati occidentali di Kiev hanno bloccato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, in gran parte depositati nell’UE. Da quel momento è divampata una disputa tra i Paesi intenzionati a usare tali fondi come collaterale per un «prestito di riparazione» a favore di Kiev e quelli che si oppongono fermamente. La decisione finale spetterà ai membri dell’UE nel voto previsto per la prossima settimana.
Fico, da sempre critico del piano, ha illustrato la propria posizione in dettaglio in una lettera inviata all’inizio della settimana al Presidente del Consiglio europeo António Costa. In un post su X pubblicato venerdì, ha riferito di aver poi avuto un colloquio telefonico con Costa, durante il quale ha ribadito il suo rifiuto all’invio di armi a Kiev. Fico ha dichiarato di aver avvertito che proseguire con i finanziamenti prolungherebbe le ostilità e accrescerebbe le vittime, mentre Costa «ha parlato solo di soldi per la guerra».
«Se per l’Europa occidentale la vita di un russo o di un ucraino non vale un cazzo, non voglio far parte di un’Europa occidentale del genere», ha affermato Fico. «Non appoggerò nulla, anche se dovessimo restare a Bruxelles fino al nuovo anno, che comporti il sostegno alle spese militari dell’Ucraina».
Today I held an almost hour-long phone conversation with the President of the European Council, A. Costa. I fully respect him, but while he spoke about money for the war in Ukraine, I kept repeating the senseless daily killing of hundreds to thousands of Russians and Ukrainians.… pic.twitter.com/0f9JiitWjG
— Robert Fico 🇸🇰 (@RobertFicoSVK) December 12, 2025
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Vari Stati membri dell’UE hanno manifestato riserve sul programma di prestiti, evidenziando rischi di natura legale e finanziaria. Secondo Politico, venerdì Italia, Belgio, Bulgaria e Malta hanno sollecitato la Commissione europea a considerare opzioni alternative al sequestro degli asset, quali un meccanismo di prestito comunitario o soluzioni temporanee. Obiezioni sono arrivate anche da Ungheria, Germania e Francia.
Venerdì la Commissione Europea ha dato il via libera a una norma controversa che potrebbe prorogare indefinitamente il congelamento dei beni russi, qualificando la materia come emergenza economica e non come misura sanzionatoria. Questo passaggio è interpretato come propedeutico all’attuazione del «prestito di riparazione», in quanto permette decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità, eludendo così i veti dei Paesi dissidenti.
Mosca ha stigmatizzato come illegittimo ogni tentativo di appropriarsi dei suoi asset. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato questa settimana che, con il programma di «prestiti di riparazione», l’Europa sta adottando un comportamento «suicida». Riferendosi al voto di venerdì, ha etichettato l’UE come «truffatori».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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