Politica
Trump: la NATO non difenderà gli USA

La NATO non verrà in soccorso se gli Stati Uniti verranno attaccati, ha detto sabato l’ex presidente Donald Trump, continuando la sua tradizione di criticare l’alleanza occidentale.
Secondo l’articolo 5 della Carta della NATO, un attacco armato contro uno Stato membro deve essere considerato un attacco contro tutti gli Stati membri.
«Stiamo pagando per la NATO, e non ne ricaviamo molto», ha detto Trump a una folla di sostenitori durante un evento elettorale a Las Vegas, Nevada.
«E sapete – odio dirvi questo sulla NATO – se mai avessimo bisogno del loro aiuto, diciamo che venissimo attaccati, non credo che sarebbero lì», ha detto l’ex presidente. «Conosco la gente».
La dichiarazione segue una lunga storia di lamentele mosse da Trump all’alleanza guidata dagli Stati Uniti durante e dopo la sua presidenza. È noto che il presidente nel 2017 aveva affermato che la NATO era «obsoleta». In seguito ha ripetutamente rimproverato la Germania e altri alleati americani per non aver speso abbastanza per la difesa.
Sostieni Renovatio 21
Allo stesso modo, Trump ha criticato il presidente Joe Biden per aver fornito aiuti militari all’Ucraina durante il conflitto con la Russia. «Non abbiamo argomenti per noi stessi, [eppure] stiamo regalando così tanto», ha detto l’anno scorso.
Trump ha anche promesso di porre fine agli scontri tra Mosca e Kiev entro «24 ore» e di ripristinare la pace nella regione se rieletto. Il presidente ucraino Vladimir Zelenskyj, tuttavia, ha affermato che l’affermazione di Trump non è realistica. A novembre, quando NBC News gli aveva chiesto se credeva che Trump avrebbe continuato a sostenere l’Ucraina, Zelens’kyj ha risposto: «Davvero, non lo so».
Trump rimane il favorito per la nomina del Partito Repubblicano come candidato contro Biden. Questo mese è arrivato comodamente primo nei caucus dell’Iowa e nelle primarie del New Hampshire, spingendo il governatore della Florida Ron DeSantis a ritirarsi. L’ex inviato americano alle Nazioni Unite, Nikki Haley, è ora l’unico rivale repubblicano di Trump.
Secondo la rivista statunitense Rolling Stone, il biondo ex presidente USA ha discusso dell’uscita del Paese dalla NATO o della riduzione drastica dell’impegno dell’America nel blocco in caso di vittoria delle elezioni del 2024.
In precedenza l’ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton aveva dichiarato al Washington Post che «in un secondo mandato Trump, penso che potrebbe benissimo ritirarsi dalla NATO».
Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa il politologo accademico Phillips Payson O’Brien ha dichiarato che il ritorno di Trump alla Casa Bianca metterebbe fine all’Alleanza Atlantica.
Trump, NATO-scettico della prima ora, da presidente è arrivato ad avere incontri anche rudi con il segretario dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg.
La posizione di Trump si inserisce in una corposa, ma sottaciuta, matrice di pensiero politico americano contraria alla NATO iniziata con George Kennan e proseguita durante tutta la seconda parte del XX secolo e l’inizio del XXI, una tendenza ovviamente contraria all’interventismo zelota e sanguinario della fazione neocon, che riesce a spingere Washington in guerra chiunque sia il presidente – con eccezione di Trump che, appunto, rifiutò di attaccare l’Iran e licenziò in tronco il neocon Bolton.
In un video pubblicato all’inizio del 2023, Trump ha attribuito il conflitto a «tutti i guerrafondai e i globalisti “America Last” nel Deep State, nel Pentagono, nel Dipartimento di Stato e nel complesso industriale della sicurezza nazionale», che secondo lui erano «ossessionati dallo spingere l’Ucraina verso la NATO». Nel filmato l’ex presidente attaccava frontalmente i neocon facendo pure esplicitamente il nome di Victoria Nuland, funzionaria del Dipartimento di Stato considerata pupara del conflitto ucraino.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di NATO North Atlantic Treaty Organization via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
Politica
Il primo ministro francese si dimette poche ore dopo aver proposto un nuovo governo

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Il Parlamento britannico taglia la sicurezza di Farage

Le autorità parlamentari britanniche hanno significativamente tagliato i fondi governativi per la sicurezza di Nigel Farage, leader del partito di opposizione di destra Reform UK, secondo quanto dichiarato dal responsabile politico del partito.
Zia Yusuf ha accusato il primo ministro britannico Keir Starmer di aver messo deliberatamente a rischio la sicurezza del suo rivale politico.
Intervenendo mercoledì a Times Radio, Yusuf ha rivelato che «due settimane fa, le autorità hanno ridotto del 75% il personale di sicurezza di Nigel», senza fornire spiegazioni per tale decisione. Il rappresentante di Reform UK ha aggiunto che «i donatori sono intervenuti per garantire che Nigel sia adeguatamente protetto».
Sostieni Renovatio 21
Tuttavia, «se dovesse accadere qualcosa a Nigel, riterremo Keir Starmer l’unico responsabile», ha sottolineato Yusuf, che ha inoltre accusato il primo ministro di incitare alla violenza contro «l’uomo che i bookmaker indicano come favorito per diventare il prossimo primo ministro».
Lo stesso Farage ha ammesso di temere per la propria incolumità e per quella degli altri membri del partito dopo le recenti dichiarazioni di Starmer.
Martedì, durante la conferenza del Partito Laburista, il primo ministro ha definito Farage un «mercante di elisir» che non ama il Regno Unito a causa dei suoi piani «razzisti» per limitare l’immigrazione. Starmer ha dichiarato che il Regno Unito deve «affrontare questa battaglia armato non solo di parole e condanne, ma di fatti», descrivendo Reform UK come il «nemico del rinnovamento nazionale» e la «più grande minaccia che dobbiamo affrontare».
Giovedì, il Telegraph ha riferito che il parlamentare conservatore Sir David Davis ha chiesto al ministro degli Interni Shabana Mahmood di «rivalutare la decisione al più presto».
«Mi sembra che il signor Farage sia un bersaglio particolarmente noto, probabilmente più a rischio di molti ministri del governo», avrebbe scritto il parlamentare in una lettera.
Un sondaggio IPSOS del mese scorso ha rivelato che la popolarità di Starmer ha raggiunto il minimo storico, con il 79% dei britannici che disapprova il suo operato.
Aiuta Renovatio 21
Un sondaggio del think tank More in Common, condotto nello stesso periodo, ha suggerito che, se si tenessero elezioni domani, Farage potrebbe diventare primo ministro con 373 seggi parlamentari. Al contrario, il Partito Laburista subirebbe la peggiore sconfitta elettorale dal 1931, ottenendo meno di 100 seggi alla Camera dei Comuni, secondo il sondaggio.
A inizio anno, alle elezioni locali, Reform UK ha segnato una decisa avanzata.
Come riportato da Renovatio 21, Farage un mese fa ha annunciato un piano di «detenzione e deportazione» di massa per gli immigrati irregolari in Gran Bretagna.
Come riportato da Renovatio 21, Farage, che ricordiamo ha subito il fenomeno della debancarizzazione, negli scorsi mesi aveva dichiarato che l’Occidente ha provocato la guerra in Ucraina.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Politica
Il Giappone potrebbe a breve avere un primo ministro donna

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Cancro2 settimane fa
Impronta genetica del vaccino COVID nel DNA di un paziente oncologico: l’mRNA può integrarsi con il genoma umano
-
Morte cerebrale1 settimana fa
La «morte cerebrale» è stata inventata per prelevare più organi
-
Autismo2 settimane fa
Vaccini, paracetamolo: Trump e Kennedy delineano il piano contro l’autismo. Momento storico
-
Arte1 settimana fa
Quadro su San Simonino da Trento, chiesti sei mesi di carcere per il pittore Gasparro
-
Politica2 settimane fa
Condannato in primo grado il figlio di Grillo. Per il misfatto che corse con il fatale cambiamento di governo 2019
-
Occulto2 settimane fa
Charlie Kirk era stato oggetto di un maleficio pochi giorni prima di essere ucciso
-
Persecuzioni2 settimane fa
Cristianofobia e odio anticristiano in Europa
-
Politica1 settimana fa
Il regista russo Tigran Keosayan muore all’età di 59 anni. Era il marito della temutissima Margarita Simonyan