Guerra cibernetica
Spyware israeliani, arrestato l’ex ministro della Giustizia polacco

L’ex ministro della Giustizia polacco Zbigniew Ziobro è stato arrestato lunedì all’aeroporto Chopin di Varsavia e condotto davanti a una commissione parlamentare che indaga sull’uso dello spyware Pegasus, di origine israeliana, durante il suo mandato.
Ziobro, che è stato ministro della Giustizia e procuratore generale sotto il governo Diritto e Giustizia (PiS) dal 2015 al 2023, si è ripetutamente rifiutato di comparire davanti alla commissione, sostenendo che sia incostituzionale e motivata politicamente.
A inizio anno, un tribunale di Varsavia ha autorizzato la detenzione e la comparizione forzata di Ziobro, citando nove assenze precedenti. Tuttavia, la Corte Costituzionale polacca, presieduta da Bogdan Świeczkowski, alleato del PiS, ha dichiarato la commissione illegittima e ha vietato qualsiasi azione contro di lui.
Ciononostante, lunedì la polizia ha fermato Ziobro mentre scendeva da un volo in ritardo da Bruxelles, scortandolo al Sejm, il parlamento polacco. Lo Ziobro ha denunciato l’illegalità dell’azione, avvertendo gli agenti che avrebbero risposto delle loro azioni in tribunale.
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Durante l’udienza, lo Ziobro ha criticato la commissione, definendola arrogante, aggressiva e in violazione delle norme giuridiche, richiedendo la rimozione di tutti i membri, in particolare della presidente Magdalena Sroka, accusandola di pregiudizi politici. Le sue mozioni sono state respinte e sostenendo che l’inchiesta «non ha nulla a che fare con una ragionevole ricerca della verità».
Lo Ziobro ha ammesso di aver avviato l’acquisto di Pegasus, dichiarando di aver incoraggiato l’allora capo della sicurezza Mariusz Kaminski a procurarsi il software per tracciare comunicazioni online crittografate. «Pegasus serviva a perseguire i criminali, non gli oppositori politici. È stata una buona decisione basata su un’analisi della situazione», ha detto ai legislatori.
Il governo del primo ministro Donald Tusk, però, ha affermato che lo spyware è stato usato per monitorare quasi 600 persone tra il 2017 e il 2022, inclusi politici dell’opposizione e i loro staff elettorali. La commissione sta indagando su chi abbia autorizzato l’acquisto per l’Ufficio Centrale Anticorruzione nel 2017 e su come il software sia stato impiegato dalle istituzioni statali.
Il PiS ha governato la Polonia dal 2015 fino alla fine del 2023, quando la coalizione guidata dalla Piattaforma Civica di Tusk ha preso il potere. La nuova amministrazione ha avviato diverse indagini su presunti abusi del predecessore, incluse accuse di aver speso ingenti somme per finanziare la sorveglianza segreta di rivali politici.
Come riportato da Renovatio 21, il gruppo di difesa dei diritti umani Amnesty International aveva segnalato di aver scoperto la presenza di Pegasus, spyware altamente invasivo sviluppato dalla società israeliana NSO Group, sugli iPhone di importanti giornalisti indiani. Pegasus è stato sospettato di essere utilizzato anche contro una giornalista russa residente in Lituania, e di aver spiato lo stesso Benjamin Netanyahu.
Pegasus, che di fatto si impadronisce dello smartphone attaccato senza bisogno che l’utente clicchi alcunché, è al centro di polemiche internazionali e pure nazionali interne allo Stato ebraico.
Come riportato da Renovatio 21, Israele a inizio 2022 ha rifiutato la vendita di armi cibernetiche all’Ucraina o a Stati, come l’Estonia, che potrebbero poi rivenderle al regime Zelens’kyj.
Come riportato da Renovatio 21, a febbraio la popolare piattaforma di messaggisti caWhatsApp, di proprietà di Meta-Facebook, ha avvisato circa 100 giornalisti e membri della società civile di possibili violazioni dei dispositivi che coinvolgono spyware della società israeliana Paragon Solutions. Lo riporta l’agenzia Reuters, citando un funzionario dell’azienda.
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Guerra cibernetica
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Guerra cibernetica
La repressione della pirateria provoca diffuse interruzioni di Internet in tutta la Spagna

LaLiga, il principale campionato di calcio spagnolo, è al centro di dure critiche per aver celebrato un aumento del 142% nelle notifiche di rimozione antipirateria nel 2025, causando però gravi danni collaterali al funzionamento di Internet. Lo riporta Reclaim The Net.
Con l’avvio della stagione 2025/2026, il 15 agosto, LaLiga ha intensificato la sua campagna di controllo, provocando interruzioni diffuse di siti web, servizi e piattaforme legali.
Il programma antipirateria, gestito con Telefónica e supportato dai tribunali spagnoli, permette a LaLiga di ordinare ai principali provider Internet, come Movistar, Vodafone, Orange e DIGI, di bloccare indirizzi IP sospettati di ospitare streaming non autorizzati. Questo approccio colpisce interi intervalli IP, spesso condivisi da migliaia di domini legittimi, causando l’oscuramento di ampie porzioni di Internet per gli utenti spagnoli, soprattutto durante le partite.
Piattaforme come Amazon, Cloudflare, GitHub, Twitch e Google Fonts sono state coinvolte nei blocchi. TorrentFreak ha segnalato interruzioni settimanali di servizi come Vercel, mentre anche il registro dei domini .cat ha subito disservizi. iXsystems, sviluppatore di TrueNAS, ha dovuto modificare il proprio sistema di distribuzione, passando a BitTorrent per garantire agli utenti l’accesso agli aggiornamenti di sicurezza, resi inaccessibili dai blocchi in Spagna.
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Utenti in Spagna, Italia e Francia hanno lamentato problemi di connettività nei forum di TrueNAS, con alcuni costretti a usare VPN, sebbene anche servizi come WARP di Cloudflare siano stati bloccati durante le partite.
LaLiga, nel frattempo, ha riportato l’invio di oltre 26 milioni di notifiche di rimozione nella prima metà del 2025, più del doppio rispetto al 2024, ma solo l’11% degli streaming segnalati è stato disattivato.
Le contestazioni legali contro questa strategia crescono, con Cloudflare e RootedCON che si sono appellati alla Corte Costituzionale spagnola. Tuttavia, non ci sono segnali di un’interruzione dei blocchi, e con la nuova stagione gli utenti temono un aumento della censura.
Gli oppositori chiedono riforme, sostenendo che il sistema punisca gli utenti legittimi senza contrastare efficacemente la pirateria, sostenendo che la campagna di LaLiga, confondendo protezione con abuso di potere, minaccia il web aperto.
Non si tratta dell’unico problema telematico avutosi in Ispagna in questi mesi.
Come riportato da Renovatio 21, a maggio la Spagna era stata colpita da una diffusa interruzione delle comunicazioni interessando regioni come Madrid, Catalogna, Valencia, Andalusia, Aragona e Paesi Baschi. In diverse zone, l’accesso al numero di emergenza 112 è stato interrotto, costringendo le autorità locali a fornire numeri di contatto alternativi per i servizi di emergenza.
Il guasto nazionale arrivata poche settimane dopo che un enorme blackout elettrico aveva colpito l’intera penisola iberica.
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Guerra cibernetica
«Grandi palle», membro DOGE, picchiato in istrada di notte da giovinastri, ma ha salvato una ragazza

🚨🇺🇸 BIG BALLS LIVED UP TO HIS NAME FIGHTING DC CARJACKERS… NOW TRUMP’S FIGHTING BACK
Edward “Big Balls” Coristine didn’t get that nickname for nothing. Former @DOGE staffer tried to stop a carjacking and took a beating for it. Trump’s response? Enough is enough. “We… https://t.co/kUu6B9ZeTO pic.twitter.com/zfdDJJtswv — Mario Nawfal (@MarioNawfal) August 5, 2025
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