Spirito
Spagna, La laboriosa nomina del nuovo nunzio
In un contesto politico segnato da scandali di corruzione e controverse riforme sociali, i rapporti tra la Chiesa cattolica spagnola e il governo di Pedro Sanchez, al potere dal 2018, si sono seriamente deteriorati, come dimostra la nomina estremamente laboriosa di un nuovo nunzio apostolico per il regno.
Non è solo il parto a essere doloroso: il 16 settembre 2025, la Santa Sede ha annunciato la nomina dell’arcivescovo Piero Pioppo a nunzio apostolico in Spagna, carica vacante dallo scorso febbraio. Questa decisione giunge in un momento di crisi aperta, in cui il governo socialista è accusato di aver ritardato l’approvazione del rappresentante del Vaticano nel regno per esprimere il proprio malcontento nei confronti della gerarchia ecclesiastica.
Un altro episodio che illustra la profonda tensione tra la Conferenza Episcopale Spagnola (CEE) e l’esecutivo nelle mani del leader del Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE). Oltre a questa nomina, le tensioni permangono su questioni storiche e sociali, esacerbate dalla posizione progressista dell’attuale primo ministro.
Quest’ultimo, un ateo autoproclamato proveniente da una famiglia repubblicana antifranchista, guida una coalizione eterogenea che include partiti di sinistra radicale come Sumar e Unidas Podemos. Da quando è salito al potere, il capo del governo ha introdotto una serie di riforme progressiste: la legalizzazione dell’eutanasia nel 2021, l’estensione del diritto all’aborto e il riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso e delle «identità di genere fluide». Queste misure si sono scontrate direttamente con la Chiesa cattolica.
L’episcopato, guidato dall’arcivescovo di Valladolid, monsignor Luis Argüello, si è affrettato a denunciare «un’ideologia di genere che emargina la famiglia tradizionale e la libertà di coscienza». Nel marzo 2023, il capo dei vescovi spagnoli ha addirittura parlato di un «disaccordo preoccupante» sui piani del governo di limitare l’insegnamento religioso nelle scuole pubbliche, accusando l’esecutivo di voler «emarginare» la religione in nome di un laicismo aggressivo.
Queste differenze ideologiche si sono cristallizzate attorno a delicate questioni sociali. Sull’aborto, ad esempio, i vescovi – più coraggiosi che altrove nel Vecchio Continente – hanno lanciato una campagna nazionale nel marzo 2025 contro quello che chiamano «l’inverno demografico» causato dai 2,5 milioni di aborti registrati dal 1985, di cui oltre 100.000 solo nel 2023.
Allo stesso modo, la legge sull’eutanasia, promulgata nel 2021, ha suscitato una forte opposizione da parte della CEE, che la considera una tendenza eugenetica contraria alla dignità umana. In risposta, il governo accusa la Chiesa di allearsi con la destra – in particolare con il Partito Popolare (PP) e Vox – per bloccare il progresso della società.
Gli scandali di corruzione che hanno colpito il governo hanno fornito all’episcopato una leva per influenzare il dibattito politico. Nel giugno 2025, l’arcivescovo Argüello ha pubblicamente esortato Pedro Sánchez a indire elezioni parlamentari anticipate, a causa di casi che coinvolgevano la moglie, il fratello ed ex membri del governo del primo ministro, sospettati di corruzione e traffico di influenze. Questa dichiarazione è stata interpretata come un «voto di sfiducia» dall’esecutivo.
Un altro simbolo cristallizza le tensioni: la Valle dei Caduti, un monumento franchista che ospita una basilica, una croce di 150 metri e un monastero benedettino. L’estrema sinistra vuole «risignificare» – ovvero «smantellare» – il complesso per trasformarlo in un luogo coerente con il suo fondamento ideologico. Nel maggio 2025, è stato negoziato un compromesso tra il governo spagnolo e la Santa Sede, che prevede la dismissione parziale del sito per 33 milioni di euro.
I vescovi, costretti ad accettare, espressero il loro disappunto. L’ex nunzio, monsignor Bernardito Auza, si era opposto a qualsiasi cambiamento, difendendo i benedettini dalle pressioni governative che avevano portato alle dimissioni del priore nel marzo 2025. I cattolici criticarono i vescovi per aver capitolato a un «governo anticlericale». L’arcivescovo di Oviedo, monsignor Jesus Sanz Montes, denunciò la vicenda come un'”arma di distrazione di massa” per mascherare le malefatte dell’esecutivo.
La dolorosa nomina a nunzio di mons. Pioppo, diplomatico esperto che ha prestato servizio in Ecuador, Camerun e Indonesia, riassume perfettamente il contesto di tesi rapporti tra il governo spagnolo e l’episcopato.
Il processo, che avrebbe dovuto iniziare a luglio 2025, è stato bloccato dal governo fino a settembre: impantanato in scandali di corruzione, superato a sinistra dai suoi attuali alleati politici che lo accusano di non essere sufficientemente impegnato contro Israele e a favore della Palestina, il primo ministro indebolito ha probabilmente voluto placare la Chiesa confermando il nuovo nunzio, per concedersi un po’ di tregua. Ma fino a quando?
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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Ambiente
Viganò: «non vi è alcuna emergenza climatica, Prevost profeta del globalismo massonico»
Se vi fosse veramente un’emergenza climatica – alla quale le organizzazioni globaliste rispondono con mezzi non adeguati, mentre la Chiesa Cattolica propone soluzioni ragionevoli e coerenti con il Vangelo e con la sua Dottrina sociale – si potrebbe credere che in questi appelli… pic.twitter.com/thIv4fsrKa
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) November 18, 2025
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Spirito
Langone e le ceneri delle gemelle suicide Kessler «brave post-cristiane»
Lo scrittore Camillo Langone ha trattato il tema del suicidio delle gemelle Kessler nella Preghiera, suo corsivo giornaliero su Il Foglio, di oggi.
Dopo aver lamentato «il silenzio della Chiesa gerarchica sulla tetra vicenda», Langone sottolinea il fatto che «le famose gemelle da brave post-cristiane hanno scelto di farsi cremare e, disposizione ulteriore, di mescoli le proprie ceneri con quelle della madre. Non solo per una sorta di terribile fusione romantica, ma perché “l’urna comune fa risparmiare spazio. Al giorno d’oggi si dovrebbe risparmiare spazio ovunque, anche al cimitero”».
«Ciò significa che la propaganda antiumana ha funzionato davvero bene. Gli europei si stanno estinguendo, la civiltà sta arretrando, le foreste stanno avanzando, e la gente pensa che siamo troppi» continua lo scrittore parmigiano.
«La cremazione sta dilagando e, è già largamente maggioritaria in Germania e nelle regioni italiane più disperate (più disperate riguardo la resurrezione dei corpi) come l’Emilia, e le vecchie signore temono che non ci sia posto per loro al cimitero. Invece è il contrario, nei cimiteri fra poco di posto ce ne sarà tantissimo, basta frequentarli per capire che il culto dei morti sta agonizzando. Mentre divampa il culto del vuoto e dell’oblio. Civiltà bruciata».
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Come scritto su Renovatio 21, il suicidio delle gemelle Kessler rappresenta una pagina intensa della storia della Necrocultura pubblica.
Riguardo la cremazionismo Langone negli anni ha scritto diverse volte. «La cremazione è appunto una “rivolta anticristiana” (Robert Redeker), siccome “non si crede più alla resurrezione del corpo” (Jean Clair). La cremazione è ormai la norma» ha scritto l’autore del Manifesto per la destra divina.
«I panteisti, in Italia ormai maggioranza come prova il boom della cremazione, disertano le lezioni della morte e un popolo senza novembre, un popolo che non prende sul serio la morte, è un volgo fatuo destinato a essere disperso così come disperde i resti dei suoi defunti. La morte è una scuola di serietà: sia obbligatoria la frequenza».
Particolarmente struggente il testo nel quale Langone, anni fa, rifletteva sulla decisione della madre.
«Sospettavo che ci fosse della retorica nella cremazione come apoteosi della leggerezza e dell’impatto zero. Ma non ero sicuro che fosse, come invece è, solo retorica, nient’altro che retorica. Scopro che le ceneri non sono il prodotto del fuoco: le fiamme non inceneriscono il cadavere limitandosi a bruciare la carne, ciò che rimane deve essere lavorato ulteriormente, sminuzzato da una speciale, energivora macchina tritaossa (dettaglio che non viene molto pubblicizzato, chissà come mai)».
«Scopro che sono oltre due chili di materiale. Le ceneri non sono cipria, non sono polline, non sono pensieri che volano nel vento. Sono un sacco di cemento che cade in acqua con un tonfo. Nel pomeriggio un’amica di mia madre, ancora ignara dell’accaduto, al termine di una telefonata penosa chiede dove può andare a pregare per lei. Da nessuna parte, signora».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia; immagine modificata
Spirito
La nota Mater Populi Fidelis è un documento diabolico
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1. Lo spirito del testo
a) Prospettiva protestante
Questo documento presenta una prospettiva protestante sul rapporto tra Nostro Signore e la Madonna. Da questa prospettiva, Nostro Signore e la Madonna sono in competizione. Tutto ciò che viene dato alla Madonna viene tolto a Nostro Signore. Se la Madonna ha un ruolo nella nostra redenzione, allora si aggiunge all’opera di Nostro Signore. Pertanto, dobbiamo sempre essere molto attenti quando onoriamo la Madonna, per non mancare di rispetto a Nostro Signore. Né dovremmo attribuirle un ruolo a fianco di Nostro Signore nella nostra redenzione. La prospettiva cattolica è opposta. Crediamo che ogni onore reso alla Madonna contribuisca all’onore reso a Nostro Signore. La ragione di ciò è che la Madonna è la più grande creazione di Nostro Signore; rende più evidente la Sua grandezza e ci avvicina sempre di più a Nostro Signore. San Luigi lo esprime così: «Maria è stata finora fraintesa, e questa è una delle ragioni per cui Gesù Cristo non è conosciuto come dovrebbe essere», Trattato della vera devozione alla Beata Vergine, § 13 (VD). Inoltre, riteniamo che Nostro Signore e la Madonna operino insieme in ogni cosa, e non separatamente. La Madonna è stata scelta da Nostro Signore per assisterLo nell’opera della Redenzione, e non per competere con Lui per onore e gloria. E proprio come avere un assistente che aiuti a preparare un pasto non sminuisce la gloria dello chef, soprattutto quando l’assistente ha imparato tutto dallo chef, così chiedere alla Madonna di unirsi a Lui nella Sua opera di redenzione dell’umanità, quando è la Sua creatura più grande, non sminuisce la gloria di Nostro Signore. Considerando questo, consideriamo i passaggi della Mater Populi Fidelis, che esprimono la preoccupazione che chiamare la Madonna «Corredentrice» o «Mediatrice di tutte le Grazie» implichi che ella aggiunga qualcosa all’opera di Nostro Signore: «Né la Chiesa né Maria possono sostituire o perfezionare l’opera redentrice del Figlio di Dio incarnato, che è stata perfetta e non ha bisogno di aggiunte» (n. 21). «È inevitabile che [il termine mediazione] venga applicato a Maria in senso subordinato, e in nessun modo si intende aggiungere efficacia o potenza all’unica mediazione di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo», mentre chiamarla Mediatrice di tutte le Grazie aggiungerebbe qualcosa (n. 25). «Maria non sostituisce il Signore in nulla che Egli non faccia (deroga) [cioè, non gli toglie nulla] o lo completi (aggiunta). Se, nella comunicazione della grazia, non aggiunge nulla alla mediazione salvifica di Cristo, Maria non dovrebbe essere considerata uno strumento primario di questo dono» (65c). Pertanto, il documento considera la Corredentrice e Mediatrice di tutte le grazie da una prospettiva protestante, e poi afferma che non possiamo usare questi titoli.Sostieni Renovatio 21
b) Prospettiva giansenista
Durante la sua vita, San Luigi Maria di Montfort affrontò gli attacchi dei giansenisti. Erano come dei protestanti all’interno della Chiesa cattolica, in quanto avevano sempre paura di tributare troppo onore alla Madonna, per timore di sminuire l’onore dovuto a Nostro Signore. San Luigi li definì «scrupolosi devoti della Madonna». Ecco le sue parole: «I devoti scrupolosi sono coloro che temono di disonorare il Figlio onorando la Madre, di abbassare l’uno esaltando l’altra. Non sopportano di vedere la Beata Vergine lodata con la stessa giustizia dei Santi Padri; difficilmente tollerano che ci siano più persone inginocchiate davanti a un altare di Maria che davanti al Santissimo Sacramento, come se l’una fosse contraria all’altra; come se coloro che pregano la Beata Vergine non pregassero Gesù Cristo attraverso di lei! Non vogliono che si parli così spesso della Beata Vergine, né che ci si rivolga così frequentemente». «[Questi devoti dicono]: Dobbiamo ricorrere a Gesù Cristo; egli è il nostro unico mediatore, dobbiamo predicare Gesù Cristo, ecco il centro!» Ciò che dicono è vero in un certo senso, ma in relazione all’applicazione che ne fanno, per impedire la devozione alla Santissima Vergine, è molto pericoloso e una sottile trappola del maligno, con il pretesto di un bene maggiore, poiché mai Gesù Cristo è onorato più di quando la Santissima Vergine è onorata di più, poiché ella è onorata solo per onorare Gesù Cristo più perfettamente, poiché ci si rivolge a lei solo per trovare il fine a cui si tende, che è Gesù. (VD, § 94) Il documento Mater Populi Fidelis condivide gli stessi scrupoli dei giansenisti, temendo che i titoli di Corredentrice e Mediatrice di tutte le Grazie, applicati alla Madonna, possano minare l’unica mediazione di Nostro Signore. Corredentrice: «Questo titolo rischia di oscurare l’unica mediazione salvifica di Cristo e, pertanto, può generare confusione e squilibrio nell’armonia delle verità della fede cristiana, perché ‘in nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati’ (At 4,12)… [l’espressione corredentrice] non aiuta ad esaltare Maria come prima e massima collaboratrice dell’opera della Redenzione e della grazia, perché il pericolo di oscurare il ruolo esclusivo di Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo per la nostra salvezza, l’unico capace di offrire al Padre un sacrificio di infinito valore, non costituirebbe un vero onore alla Madre.» (n. 22) Mediatrice: «Come insegna il Concilio Vaticano II, ‘ogni salutare influsso della beata Vergine verso gli uomini […] favorisce e non impedisce minimamente l’unione immediata dei credenti con Cristo’. Per tale motivo, si deve evitare qualsiasi descrizione che faccia pensare, in modo neoplatonico, a una sorta di effusione della grazia per gradi, come se la grazia di Dio discendesse attraverso distinti intermediari – come Maria – mentre la sua fonte ultima (Dio) rimanesse scollegata dal nostro cuore. Queste interpretazioni incidono negativamente sulla corretta comprensione dell’incontro intimo, diretto e immediato, che la grazia realizza tra il Signore e il cuore del credente (…) Non si fa onore a Maria attribuendole una qualsiasi mediazione nel compimento di quest’opera esclusivamente divina». (n. 55) È necessario sottolineare una certa ipocrisia da parte dell’autore, il Cardinale Victor Fernández. Egli è tormentato dalla preoccupazione che i titoli di Corredentrice e Mediatrice di Tutte le Grazie possano seminare confusione tra i fedeli e costituire ostacoli alla loro unione con Dio, che possano fuorviarli quando è facile comprenderli nel loro corretto significato. Ma non sembrava preoccupato che la sua approvazione della benedizione delle coppie omosessuali nella Fiducia Supplicans potesse inviare loro un messaggio sbagliato o fuorviarli! Possiamo solo chiederci quale senso pastorale abbiano questi prelati quando da un lato si preoccupano dell’eccessiva devozione alla Madonna, mentre dall’altro benedicono contemporaneamente un vizio innaturale. Questi sono uomini che purtroppo sono confusi riguardo al bene delle anime, condannando ciò che è bene e approvando ciò che è male. Sono veri e propri falsi profeti che sviano le anime. In breve: la Madonna non è un ostacolo all’unione con Nostro Signore. Al contrario, è il mezzo più perfetto per unire noi a Nostro Signore. Dio l’ha resa il mezzo più perfetto scegliendola per cooperare con Lui nell’opera della nostra Redenzione e salvezza. Quando diventiamo freddi verso la Madonna e neghiamo i ruoli che Dio le ha affidato, ci separiamo da suo Figlio!Iscriviti al canale Telegram ![]()
2. Un insegnamento pericoloso
a) Problema principale
Il pericoloso insegnamento della Mater Populi Fidelis e la sua eccessiva cautela riguardo all’onore accordato alla Madonna rivelano che il suo problema centrale è questo: pone la Madonna sullo stesso livello di noi, sebbene dovrebbe essere la più alta di questo rango, invece di essere collocata in un rango diverso nel regno soprannaturale. Vale la pena ricordare che i cattolici riconoscono ai santi un onore chiamato «dulia», un onore accordato ai servi di Dio, mentre noi riconosciamo alla Madonna un onore chiamato «iperdulia». Questo onore accordato alla Madonna è di un ordine diverso e superiore a quello accordato agli altri santi. La ragione di questa differenza è che solo la Madonna è inclusa nell’ordine stesso della nostra redenzione, mentre gli altri santi non lo sono: Dio chiese alla Madonna di unirsi a Nostro Signore nell’atto stesso della Redenzione. Le diede il potere di farlo; lei cooperò con questa grazia, ed era quindi una vera Corredentrice. Nessun altro è incluso nell’ordine della Redenzione; noi veniamo dopo e non possiamo esservi inclusi. Consideriamo le parole di San Pio X nell’enciclica Ad Diem Illum, che spiega come la Madonna sia corredentrice e mediatrice di tutte le grazie: «È quindi lungi da noi attribuire alla Madre di Dio un potere di produrre grazie, un potere che appartiene solo a Dio. Tuttavia, poiché Maria supera tutti gli altri in santità e in unione con Gesù Cristo, e poiché è stata associata da Gesù Cristo all’opera della redenzione, Ella merita per noi de congruo, come dicono i teologi, ciò che Gesù Cristo ha meritato per noi de condigno, ed Ella è la suprema ministra della dispensazione delle grazie». (§ 14) San Pio X afferma che la Madonna ha meritato tutte le grazie della nostra redenzione, come Nostro Signore, ma le ha meritate in modo diverso. Nostro Signore le ha meritate in tutta giustizia (de condigno), cosa che la Madonna non poteva fare, perché non è Dio. Li ha meritati in modo proporzionato (de congruo): Dio le ha concesso questo merito come congrua ricompensa per il suo atto. Poiché ha meritato le grazie, ha anche il diritto di distribuirle. Ecco le parole di Papa Benedetto XV: «Maria, con il Figlio sofferente e morente, ha sopportato la sofferenza e quasi la morte. Ha rinunciato ai suoi diritti materni sul Figlio per procurare la salvezza dell’umanità e, per placare la giustizia divina, ha sacrificato il Figlio, nella misura in cui le è stato possibile, così da poter affermare con verità che insieme a Cristo ha redento l’umanità» (Breve Inter Sodalicia). Affermare che «con Cristo ha redento l’umanità» significa affermare che fa parte dell’ordine della nostra redenzione in quanto Corredentrice. Chi legge la Mater Populi Fidelis, tuttavia, ha chiaramente l’impressione che la Madonna non occupi un posto all’interno dell’ordine stesso della nostra redenzione e salvezza, ma piuttosto che sia allo stesso livello di noi in queste questioni, ma al livello più alto. Il documento procede in tre modi:- riferendosi sistematicamente alla Madonna solo come Madre e mai come Regina, Corredentrice o Mediatrice di tutte le grazie; al contrario, ci viene detto che non dovremmo usare questi ultimi due titoli per la Madonna;
- paragonando frequentemente la Madonna ad altri credenti;
- non attribuendo mai alla Madonna un ruolo universale.
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b) Conseguenze
Quali sono le conseguenze del collocare la Madonna sullo stesso livello di tutti gli altri, privandola dei titoli di Corredentrice e Mediatrice di Tutte le Grazie? Queste conseguenze non sono esplicitamente dichiarate nel documento, il che è molto intelligente, ma sono numerose e devastanti. La venerazione della Madonna attraverso l’iperdulia e il titolo di «Mediatrice di tutte le Grazie» non sono dottrine de fide, ma piuttosto qualificate come sententia communis (vedi Ludwig Ott, Fundamentals of Catholic Dogma, pp. 212-216). Una dottrina di «insegnamento comune» «appartiene di per sé all’ambito delle libere opinioni, ma è generalmente accettata dai teologi» (Ott, p. 10). Ma il rifiuto di queste dottrine mina l’autorità del magistero preconciliare che le ha insegnate, seppur informalmente, e, altrettanto gravemente, mina ciò che crediamo riguardo alla Madonna e quindi anche la nostra devozione nei suoi confronti. Come affermato sopra, è illogico venerare la Madonna con iperdulia se non appartiene, di fatto, a un ordine diverso dal nostro. Ci si potrebbe anche chiedere perché sia stata assunta in cielo (che è un dogma di fede), poiché una delle ragioni principali dell’Assunzione è che sarebbe stata ricompensata con i frutti della Redenzione alla sua morte, avendo meritato questi frutti con Nostro Signore come Corredentrice. Sarebbe anche difficile comprendere come abbia schiacciato la testa del serpente se non fosse stata Corredentrice, poiché è stato attraverso l’atto della Redenzione che il dominio di Satana è stato sconfitto. Inoltre, non ci sarebbe motivo per noi di consacrarci interamente alla Madonna, poiché questa consacrazione si basa sul fatto che lei è Corredentrice e Mediatrice di tutte le grazie; l’intera prospettiva di San Luigi sulla consacrazione deriva dalla sua convinzione che la Madonna sia stata scelta dalla Santissima Trinità per svolgere un ruolo universale nella salvezza delle anime. Se Dio non le ha dato questo potere, perché consacrarci a lei? Poiché gli insegnamenti cattolici riguardanti la Madonna sono tutti interconnessi, indebolirne o eliminarne uno indebolisce anche gli altri. Se affermiamo che la Madonna non è Corredentrice e Mediatrice di tutte le grazie, concludiamo logicamente che non abbiamo bisogno di concederle iperdulia, che non abbiamo bisogno di lei per la nostra salvezza e che i suoi altri privilegi potrebbero essere infondati. In breve, scivoliamo rapidamente in una mentalità protestante. Questo è un terreno pericoloso che ci fa tremare di sacro timore per la nostra salvezza! Il Cardinale Fernandez afferma che comprendere il ruolo di Maria richiede «un particolare sforzo ecumenico». Ma qualsiasi sforzo volto a rendere la nostra fede più accettabile ai protestanti, e che ci porta a sminuire la dignità che Dio ci ha donato, è un falso ecumenismo e una grave infedeltà a Dio. Piuttosto che cercare di diluire l’insegnamento della Chiesa sulla Madonna in questi tempi di crisi di fede, dobbiamo invece ancorarci a lei consacrando noi stessi, le nostre famiglie e tutto ciò che possediamo a lei. Nella misura in cui le sue prerogative sono sotto attacco, dobbiamo donarci a lei in modo più completo, come suoi servi e come sua proprietà. In conclusione, teniamo presenti queste parole di San Luigi Maria de Montfort: «Ciò che Lucifero perse per orgoglio, Maria lo guadagnò per umiltà; ciò che Eva danneggiò e perse per disobbedienza, Maria lo salvò per obbedienza. Eva, obbedendo al serpente, perse tutti i suoi figli con sé e glieli affidò; Maria, essendosi resa perfettamente fedele a Dio, salvò tutti i suoi figli e servi con sé e li consacrò alla Sua Maestà». «Non solo Dio ha posto inimicizia, ma inimicizie, non solo tra Maria e il diavolo, ma tra la stirpe della Beata Vergine e la stirpe del diavolo; vale a dire, Dio ha stabilito inimicizie, antipatie e odi segreti tra i veri figli e servi della Beata Vergine e i figli e schiavi del diavolo; non si amano, non hanno alcuna corrispondenza interiore tra loro. I figli di Belial, gli schiavi di Satana, gli amici del mondo (perché è la stessa cosa), hanno sempre perseguitato, e perseguiteranno più che mai, coloro che appartengono alla Beatissima Vergine. (…) Ma l’umile Maria avrà sempre la vittoria su questo orgoglioso, e così grande, che arriverà fino a schiacciargli la testa là dove risiede il suo orgoglio; smaschererà sempre la sua malizia serpentina; smaschererà le sue miniere infernali, dissiperà i suoi intrighi diabolici e proteggerà i suoi fedeli servi dalla sua mano crudele fino alla fine dei tempi». (VD, §§ 53-54) Nei cuori di Gesù e Maria, Don Paul Robinson Articolo previamente apparso su FSSPX.NewsIscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
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