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Salute

Rapper collassa sul palco durante la sua performance ad un festival

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In un caso ulteriore di artista che collassa sul palco, un noto rapper del Sudafrica, Costa Titch, è crollato durante la sua performance ad un festival musicale di Johannesburg.

 

Il cantante è morto. Video dell’accaduto stanno circolando in rete. Costa aveva oltre 624.000 follower su Instagram.

 

I filmati mostrano che il rapper, all’anagrafe Constantinos Tsobanoglou, 28 anni, si stava esibendo con un entourage al festival Ultra South Africa a Joburg, quando ha iniziato a inciampare sul palco, inciampando e cadendo.

 

 

Costa Titch ha continuato a esibirsi dopo essere stato aiutato ad alzarsi in piedi, ma poco dopo è sembrato perdere conoscenza ed è caduto di nuovo, questa volta verso la parte anteriore del palco facendolo ribaltare sul pavimento.

 

 

Un video drammatico mostra i piedi di Tsobanoglou che scalciano mentre la gente si precipita in suo aiuto e lo porta via dietro le quinte.

 

 

Un messaggio pubblicato dalla famiglia del rapper sui social media ha riferito che è morto poco dopo il crollo sul palco.

 

Al momento nessuna causa di morte è stata fornita.

 

La scomparsa del rapper sudafricano non è dissimile a quella del cantante pop haitiano Mikaben, anch’egli collassato e deceduto durante un concerto a Parigi lo scorso ottobre.

 

 

Come riportato da Renovatio 21, sono molteplici in questi mesi i casi di cantanti e attori che, in concerto o a teatro, nei locali o in diretta TV crollano a terra, talvolta senza vita.

 

Avevano cominciato i calciatori. Già dall’inizio 2021 c’era questa strana trafilastatisticamente calcolata, di sportivi che crollavano in campo.

 

Renovatio 21 ha registrato anche casi fra guardie realiraccattapalle e giornalisti, anche nell’NBA. Morti improvvise si sono viste anche tra cronisti del mondiale di calcio del Qatar.

 

Insomma, questi malori in aumento sono davvero una cosa brutta quanto misteriosa. Specie se pensiamo anche al fenomeno degli scuolabus.

 

Come ipotizzato su questo sito, ad un certo punto, il numero di tutte queste persone che scompaiono di colpo potrebbe assumere una portata mistica.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

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Gravidanza

La FIVET raddoppia il rischio di gestosi

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Le donne sottoposte a FIVET, ossia trapianto nell’utero di embrione prodotto in laboratorio, possono avere un rischio maggiore di sviluppare pre-eclampsia. Lo riporta BioNews.

 

La preeclampsia, detta anche gestosi, è una patologia che può insorgere durante la gravidanza (in genere dopo la 20ª settimana) caratterizzata da ipertensione e da quantità di proteine nell’urina. La gestosi ha come sintomi emicrania e offuscamento della vista. La sua degenerazione, l’eclampsia, presenta rischi molto gravi sia per la mamma che per il bambino.

 

Una nuova ricerca che esamina l’associazione tra complicanze cardiovascolari e gravidanze da bambino in provetta è stata presentata al Congresso Mondiale di Cardiologia del 2023  e non è stata ancora sottoposta a revisione paritaria.

 

«L’assistenza cardiovascolare dedicata deve essere incorporata nel follow-up di routine dei pazienti che concepiscono attraverso tecnologie di riproduzione assistita», ha affermato l’autore principale, il dott. Ahmad Mustafa, cardiologo della Staten Island University di New York.

 

Il team ha analizzato 2,2 milioni di cartelle cliniche di donne incinte, di cui 5874 gravidanze erano il risultato di trattamenti per la fertilità e di quelle 190 riguardavano «madri surrogate», ossia donne che hanno affittato l’utero.

 

Le cartelle cliniche della gravidanza per le donne sottoposte a trattamento per la fertilità sono state abbinate a donne che avevano concepito naturalmente per età, razza e condizioni di salute di base. I risultati hanno mostrato che le donne incinte dopo il trattamento per la fertilità avevano circa il doppio del rischio di preeclampsia rispetto alle donne che avevano concepito naturalmente.

 

I ricercatori hanno anche confrontato le cartelle cliniche delle gestanti surrogate e di altre donne incinte dopo la fecondazione in vitro e hanno riscontrato un rischio relativamente più basso di preeclampsia tra le gestanti surrogate. Gli autori ipotizzano che ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i surrogati gestazionali sono più giovani e più sani.

 

La gestosi è classificata come una grave complicanza della gravidanza che contribuisce alle morbilità fetali e materne. Sebbene spesso asintomatico, in alcuni pazienti possono verificarsi complicazioni come convulsioni e / o morte. Può essere diagnosticato tramite alti livelli di proteine ​​nelle urine o ipertensione e i rischi aumentano con il progredire della gravidanza.

 

Mentre ci sono stati studi precedenti che hanno osservato vari rischi cardiovascolari dei trattamenti per la fertilità, nessuno è stato in grado di fornire una valutazione delle complicanze a livello nazionale.

 

Anche se non è chiaro quale meccanismo potrebbe essere alla base di questa scoperta, gli autori suggeriscono che potrebbe essere dovuto all’impianto in una posizione alternativa nell’utero che porta a una differenza nello sviluppo placentare.

 

Come riportato da Renovatio 21, tassi superiori di preeclampsia e nascite premature sono stati registrati nei primi, agghiaccianti casi di trapianti di utero.

 

Secondo uno studio su oltre 8 milioni di bambini nei Paesi nordici ha stabilito che l’uso di embrioni congelati aumenta il rischio di cancro.

 

La produzione di bambini in laboratorio è entrata in Italia nei LEA con Beatrice Lorenzin. La Cina comunista, in crisi di natalità sempre più disperata, sta iniziando a sovvenzionare la pratica pesantemente.

 

 

 

 

Immagine di Nephron via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0)

 

 

 

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Salute

Calcio, i giocatori continuano ad avere collassi, infarti e perfino a morire sul campo di gioco

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Continua lo strano fenomeno dei giocatori di calcio che collassano, d’un tratto, in partita.

 

Due ulteriori  casi di calciatori che crollano sul campo improvvisamente. Lo riporta Summit News, che giustamente dice che oramai si tratta di un fenomeno da ritenersi la nuova norma nel gioco del football.

 

Mercoledì scorso, il 28enne giocatore brasiliano Zé Carlos, del club Ferroviário, ha avuto un malore improvviso mentre giocava in una partita di coppa.

 

Secondo Globo.com, è stato curato mentre la partita andava avanti, ed è tornato in campo per un breve periodo prima di essere sostituito e poi crollare ed essere portato in ospedale in ambulanza.

 

 

Il calciatore brasiliano sarebbe stato dimesso dall’ospedale e si starebbe riprendendo.

 

Come riportato tante volte da Renovatio 21, si tratta di un fenomeno globale, praticamente onnipresente in ogni campionato della Terra.

 

Nelle stesse ore in Spagna, il 25enne difensore serbo Dragisa Gudelj è crollato in campo, subendo un arresto cardiaco.

 

 

Il quotidiano spagnuolo La Marca scrive che i medici hanno eseguito la RCP sul campo rianimando Gudelj. Lo hanno trattato per sette minuti prima di portarlo in ospedale.

 

Altri giocatori sono rimasti in uno stato di shock con alcuni scoppiati in lacrime. La partita è stata sospesa dopo l’incidente.

 

Portato via in barella con l’ambulanza entrata sul campo di gioco, Gudelj avrebbe chiesto, una volta ripresa conoscenza,  di continuare a giocare.

 

 

Portato in ospedale, le condizioni di Dragisa sono state definite «stabili».

 

Non a tutti, però, in questo mese di calcio è andata così bene. È il caso del calciatore della Costa d’Avorio Moustapha Sylla, difensore della squadra della capitale Racing Club Abidjan, morto dopo un collasso in partita. Sylla aveva 21 anni.

 

Un messaggio Twitter della squadra scrive: «Il nostro difensore Sylla Moustapha, è morto questa sera dopo un malore a terra durante la partita RCA vs Sol FC».

 

Già, un malore. Abbiamo presente.

 

(ammettiamo, per inciso, di non capire bene la frase di cordoglio per cui «La Direzione porge sincere condoglianze alla famiglia Biologica», con la B maiuscola)

 

Andando indietro a febbraio, troviamo il caso del giocatore 20enne del villagio di Mavrommati, nella Grecia centrale, che è improvvisamente crollato durante il primo tempo della partita.

 

Portato all’ospedale di Mouzakiou per poi essere ancora trasportato all’ospedale di Karditsa, il giovane è morto nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei medici.

 

Dal 2021 siamo purtroppo stati testimoni di infiniti episodi, talvolta davvero strazianti, di sportivi che crollano sui campi di tutto il mondo, dalla Grecia al Qatar, dal Canada alla Francia all’Islanda, dall’Algeria alla Moldavia, dalla Spagna al Guatemala, dalla Gran Bretagna all’Italia.

 

Quattro mesi fa erano stati calcolati 769 atleti a terra durante una partita. L’aumento degli attacchi cardiaci è incontrovertibile.

 

Come riportato da Renovatio 21, il 2021 è stato l’anno con più giocatori morti in campo, con un’accelerazione significativa di infarti tra sportivi verso la fine dell’anno.

 

 

Non riguarda solo il calcio, ovviamente. Il fenomeno riguarda tutto lo sport, in tutto il mondo.

 

Lo abbiamo visto nel Basket, nelle maratone, nel Tennis, nell’Hockey, nella Mountain Bike, nel Football americano, nel ciclismo. Perfino tra i telecronisti.

 

In realtà, lo sappiamo bene, non riguarda solo lo sport.

 

Riguarda tutti noi.

 

 

 

 

Immagine screenshot da Twitter

 

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Militaria

La miocardite in enorme aumento tra i militari USA nel 2021

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Secondo dati appena divulgati, il tasso di miocardite nell’esercito americano è aumentato durante il 2021.

 

Le diagnosi della forma di infiammazione del cuore, sono aumentate del 130,5% nel 2021 rispetto alla media degli anni dal 2016 al 2020, secondo i dati del Defense Medical Epidemiology Database (DMED).

 

Non si tratta tuttavia di informazioni liberamente consultabili: questi dati sono stati scaricati da una gola profonda e presentati al senatore Ron Johnson, il politico che più di ogni altro è in prima linea riguardo le questioni del vaccino COVID. L’informatore ha scaricato i dati da DMED nel 2023, circa un anno dopo che il Pentagono ha affermato di aver risolto un problema di corruzione dei dati con il sistema sanitario militare.

I dati hanno anche mostrato picchi nelle diagnosi di embolia polmonare (41,2%), disfunzione ovarica (38,2%) e «complicanze e descrizioni mal definite di malattie cardiache» (37,7%).

 

Come nota la testata americana Epoch Times, dati recentemente divulgati hanno anche mostrato aumenti più elevati rispetto a quanto riportato in precedenza dal Pentagono. I militari, ad esempio, avevano affermato che il tasso di embolia polmonare era aumentato solo del 25,4% nel 2021. Entrambi i tassi erano molto inferiori all’aumento del 468% che era stato tra i picchi scioccanti nelle diagnosi di malattie identificate dagli informatori nel 2022.

 

Le malattie del sistema nervoso sono aumentate del 9,5% nel 2021, rispetto al 5,7% dichiarato dal Pentagono, secondo i dati degli informatori. L’ipertensione è aumentata del 12,6%, non dell’1,9%. Il cancro ai testicoli è aumentato del 16,3%, non del 3%.

 

Dopo che i picchi sono stati resi pubblici, i funzionari militari avevano affermato che gli aumenti non erano corretti perché alcune diagnosi negli anni dal 2016 al 2020 non erano state conteggiate.

La miocardite, che alcuni ritengono che in forma migliore può essere causata anche dall’infezione di COVID-19, è una malattia che può portare alla morte. Casi certificati di morti per miocardite da vaccino mRNA si sono avuti sia tra giovani che tra bambini piccoli.

 

La consapevolezza del ruolo del vaccino nella possibile manifestazione di questa malattia cardiaca, specie nei giovani, è diffusa presso praticamente tutte le istituzioni sanitarie dei Paesi del mondo.

 

Disturbo fino a poco fa abbastanza raro, abbiamo visto incredibili tentativi di normalizzare la miocardite infantile con spot a cartoni animati.

 

Come riportato da Renovatio 21, la miocardite nello sport è oramai un fenomeno impossibile da ignorare.

 

 

 

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