Spirito
Pretessa britannica sostiene che il «personaggio principale» del Natale è Maria, non Gesù
La Chiesa d’Inghilterra ha suscitato indignazione con un video in cui una reverenda dichiara con coraggio che Maria, e non Gesù, è la figura centrale della storia della Natività; molti sostengono che si tratti di un tentativo di riscrivere le Scritture attraverso un’ideologia woke, sminuendo il ruolo divino di Cristo stesso.
«Se mi chiedete chi penso sia il personaggio principale della storia di Natale, diciamocelo, probabilmente non direi Babbo Natale. Ma! Non direi nemmeno Gesù, perché credo che il personaggio principale della storia di Natale sia Maria», afferma la «reverenda» White.
«Penso che a volte possiamo cadere in una trappola, parlando di Maria come se fosse una pedina in un gioco molto importante, ma credo sia importante ricordare che ha avuto la possibilità di dire di no» continua la pretessa britannica. «Non è stata costretta a portare in grembo il bambino Gesù. Non doveva farlo, ma quando glielo hanno detto ha detto di sì. Ecco la serva del Signore».
Church of England posts video of a female reverend saying Mary is the “main character” in the Christmas story instead of Jesus.
“She had the chance to say no. She wasn’t forced to carry the Christ child.”
— Oli London (@OliLondonTV) December 24, 2025
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La White, che per qualche ragione non ha ancora cambiato cognome, conclude con un invito all’azione: «quindi penso che sia davvero importante che in questo periodo natalizio ci ricordiamo di essere un po’ più simili a Maria».
Il video si collega alla serie «Donne della Natività» della Chiesa d’Inghilterra, che reinterpreta la storia del Natale attraverso prospettive femminili, includendo figure bibliche come Maria ed Elisabetta, accanto a quelle di fantasia. Secondo il sito web della chiesa, queste storie mirano a «far rivivere la meraviglia dell’incarnazione» concentrandosi sulle voci delle donne durante l’Avvento e il Natale.
Sebbene la serie tragga spunto dalle Scritture, i critici la vedono come parte di una tendenza più ampia in cui gli elementi progressisti all’interno della Chiesa danno priorità alle narrazioni sulla giustizia sociale rispetto alla dottrina cristiana fondamentale.
Ciò avviene in un contesto di dibattiti in corso sulla direzione della Chiesa d’Inghilterra, comprese le sue posizioni su genere e sessualità che hanno alienato i fedeli non solo conservatori.
La deriva dell’anglicanismo è visibile sin dal vertice, con l’elezione tre mesi fa dell’«arcivescova» di Canterbury Sarah Mullay, che ha scatenato la reazione della gerarchia anglicana in Africa. L’arcivescova è ovviamente pro-aborto e filo-omotransessualista.
Come riportato da Renovatio 21, il decano omosessuale della cattedrale di Canterbury due anni fa avrebbe organizzato un rave dentro l’antica chiesa.
Le blasfemie abbondano nella Chiesa d’Inghilterra come nell’università. Tre mesi fa un ricercatore di Cambridgfe parlò in una conferenza pubblica del «corpo trans» di Gesù, le cui ferite avrebbero avuto significato sessuale, anzi transessuale. Qualcuno protestò, ma lo studioso fu tosto subito difeso dal rettore cantabrigense.
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Immagine screenshot da Twitter
Spirito
«Il capovolgimento della Rivoluzione concretizza il regno infernale»: omelia di Natale di mons. Viganò
Gloria in excelsis Deo
Omelia nella Natività del Signore
Gloria in excelsis Deo, et in terra pax hominibus bonæ voluntatis.
Lc 2, 14
Se hanno perseguitato Me, perseguiteranno anche voi (Gv 15, 20). Ed è dal momento della Sua Nascita secundum carnem, che Nostro Signore viene perseguitato: ancora in fasce, Lo cercano i soldati di Erode, per uccidere quel Bambino che egli teme possa oscurare il suo potere terreno. Martiri di un falso monarca di nomina imperiale, i Santi Innocenti di cui tra pochi giorni celebreremo la memoria furono i primi – bambini anch’essi – ad essere martirizzati da un potere tanto tirannico quanto illegittimo, che proprio per questo doveva imporsi con la violenza, addirittura sui più piccoli e indifesi. Crudelis Herodes, Deum venire quid times?, recita l’inno dell’Epifania. Crudele Erode, perché temi il Dio che viene? Nuovi Erode, nel corso della Storia e soprattutto in questo tetro crepuscolo che segna il crollo della civiltà cristiana, hanno infierito e infieriscono sui piccoli, per crocifiggere ancora e ancora, nelle Sue membra, il Capo divino del Corpo Mistico.Sostieni Renovatio 21
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Spirito
Assisi, ostensione delle reliquie di San Francesco
Per la prima volta, le reliquie di San Francesco d’Assisi (1181-1226 circa) saranno offerte alla devozione dei fedeli dal 22 febbraio al 22 marzo 2026, in occasione dell’800° anniversario della sua morte. L’annuncio è stato dato dal Sacro Convento, il convento francescano di Assisi, durante la celebrazione della sua festa il 4 ottobre.
Le spoglie di San Francesco saranno traslate dalla sua tomba, situata nella cripta, per essere deposte ai piedi dell’altare papale nella chiesa inferiore della Basilica di San Francesco. Dopo la morte del Poverello, «il corpo è stato reso inaccessibile», ha spiegato l’ufficio stampa del Sacro Convento. È stato sepolto sotto l’altare maggiore della basilica per impedirne ogni possibile furto.
Rimase lì nascosto fino al suo ritrovamento, dopo lunghe e ardue ricerche, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre 1818. Il primo riconoscimento ufficiale avvenne nel 1819, confermando l’identità delle spoglie del santo di Assisi.
Le celebrazioni ufficiali del 4 ottobre 2025 si sono svolte alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, accolta dalla Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, dal Custode del Sacro Convento, Fra Marco Moroni, e dai frati della comunità francescana.
L’evento ha avuto un significato particolare, in concomitanza con la recente approvazione da parte del Parlamento italiano del disegno di legge che istituisce il 4 ottobre come festa civile nazionale dedicata ai valori francescani di pace, fraternità e cura del creato.
Dopo la Messa celebrata nella Basilica Superiore, si sono tenuti i discorsi dalla Loggia del Sacro Convento. Dopo Padre Carlos Alberto Trovarelli, Ministro Generale dell’Ordine Francescano dei Frati Minori Conventuali, Giorgia Meloni ha dichiarato: «Oggi il popolo italiano volge lo sguardo ad Assisi, perché San Francesco è una delle figure fondanti dell’identità italiana».
In previsione del grande afflusso di fedeli, è stato attivato un sistema di prenotazione online gratuito e obbligatorio sul sito web del centenario, in italiano e inglese: sanfrancescovive.org
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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Immagine: Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (1571–1610), San Francesco di Assisi in estasi (1594), Wadsworth Atheneum, Hartford, Connecticut.
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Spirito
Un discorso del 2023 fa luce sulla strana posizione di Leone XIV in difesa della vita
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Due pensatori progressisti
Sandro Magister passa poi a esaminare la struttura del discorso [peruviano] nella sua interezza, che è molto istruttiva riguardo alla visione di Papa Leone XIV: «Fin dall’esordio, Prevost dice di “condividere”, riguardo a ‘un’etica coerente della vita’, le riflessioni di due cardinali arcivescovi di Chicago, la sua città natale: Joseph Bernardin (1928 – 1996) e Blase Cupich». L’esperto vaticanista offre alcuni dettagli utili: «di Bernardin, che fu per più di un decennio il faro della corrente progressista dell’episcopato degli Stati Uniti, Prevost ricorda il discorso tenuto nel 1983 alla Fordham University di New York, che “segnò una direzione molto importante nel suo ministero e presentò una nuova maniera” di rispondere, da parte della Chiesa, alle “questioni relative al valore della vita umana”». «La visione che Bernardin esplicitò in quel discorso, a giudizio di Prevost, “traccia un cammino per la realtà ecclesiale che ci può servire anche al giorno d’oggi” e forse “ora come non mai”». Aggiunge: «Tale visione esige una piena “coerenza” nell’etica della vita, di cui è simbolo la “seamless garment“, la tunica senza cuciture, tutta d’un pezzo, che indossava Gesù». «Questo perché l’aborto, la guerra, la povertà, l’eutanasia, la pena capitale condividono un’identità comune: tutti si fondano sulla negazione del diritto alla vita», che invece deve essere tutelato non solo alla nascita ma in tutti i suoi momenti. E a queste ‘potremmo aggiungere altre questioni, come gli effetti dell’intelligenza artificiale, il traffico di esseri umani, i diritti dei migranti». Più avanti, Sandro Magister osserva: «la lezione di Bernardin non tramontò con la sua scomparsa, disse Prevost. E citò come prova un discorso tenuto pochi giorni prima dall’attuale arcivescovo di Chicago, il cardinale Blase Cupich, di nuovo alla Fordham University di New York, in cui “ha sviluppato alcune delle stesse idee” del suo predecessore». «Cupich, insediato a Chicago da papa Francesco nel 2014, è anche lui campione negli Stati Uniti del cattolicesimo di marca “liberal”. Ed è curioso che Prevost, nel suo discorso a Chiclayo, non abbia fatto parola dell’altro cardinale che ha retto l’arcidiocesi di Chicago dopo Bernardin e prima di Cupich, Francis George (1937 – 2015) che invece è stato alla testa della ben più corposa corrente conservatrice, oltre che presidente della conferenza episcopale dal 2007 al 2010». «Alla “seamless garment” di Bernardin, George amava anteporre nell’etica della vita i “principi non negoziabili” di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Ma senza rigida intransigenza, come prova il “giudizio prudenziale” con cui egli non escludeva “a priori” dalla comunione eucaristica i politici cattolici pro aborto».Iscriviti al canale Telegram ![]()
L’obiettivo di Leone XIV: l’unità attraverso «l’ascolto» e la «comprensione reciproca»
Il vaticanista fa notare: «sta di fatto che Prevost non ha mai fatto parola dei “principi non negoziabili”, né in quel suo discorso a Chiclayo né dopo la sua elezione a papa. Questo perché è suo obiettivo ormai evidente guidare la Chiesa in un cammino il più possibile concorde, fatto di reciproco ascolto e comprensione, che smussi e avvicini le opposte intransigenze». «Nel concludere il suo discorso a Chiclayo, Prevost così descrisse tale cammino: “una delle maggiori sfide che abbiamo davanti è individuare il modo migliore per insegnare e promuovere proprio un modo di pensare che cerca di unire gli sforzi all’interno della Chiesa, della politica e di tutti i settori della società, lavorando in armonia per costruire una società in cui il valore di ogni vita umana sia rispettato e protetto”». «Anche qui con parole molto simili a quelle dette da lui ai giornalisti lo scorso 30 settembre, a Castel Gandolfo: “Sono questioni molto complesse. Non so se qualcuno possieda tutta la verità su di esse, ma chiederei, prima di tutto, che ci sia un maggiore rispetto reciproco e che si cerchi insieme, sia come esseri umani – in quel caso come cittadini americani o cittadini dello Stato dell’Illinois – sia come cattolici, di dire: dobbiamo davvero guardare da vicino a tutte queste questioni etiche e trovare la via da seguire come Chiesa. L’insegnamento della Chiesa su ciascuna di queste questioni è molto chiaro”» Nota: L’insegnamento è chiaro. Chi lo segue è nella verità; non deve chiedersi se possiede personalmente la verità, ma se aderisce oggettivamente alla verità. Articolo previamente apparso su FSSPX.NewsIscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
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