Politica
Parlamentare ucraino elogia i ricavi di OnlyFans

Un parlamentare ucraino ha elogiato il contributo che le modelle che lavorano sul sito di contenuti per adulti OnlyFans apportano al bilancio nazionale. Daniil Getmantsev, presidente della Commissione Finanze, Fiscalità e Dogane del Parlamento, ha ringraziato le «modelle» che creano contenuti per il controverso sito (accusato da più parti di essere un volano per il meretricio) per aver pagato le tasse, aggiungendo di conoscerne molte personalmente.
Il parlamentare rispondeva alla domanda di un giornalista sui debiti fiscali accumulati dalle modelle dell’industria del sesso.
«Sono molto grato alle modelle che hanno pagato le tasse», ha risposto Getmantsev, affermando che la somma pagata era «piuttosto elevata» e che comunica con «molte» modelle tramite i social media.
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La somma totale generata da OnlyFans ammonta a «oltre 14 milioni di grivne (335.233 dollari)», ha riferito giovedì l’emittente ucraina TCN, citando il capo del Servizio fiscale statale, Ruslan Kravchenko.
Getmantsev ha chiesto la depenalizzazione della produzione di contenuti legati all’industria sessuale, definendo l’attuale governo ucraino «ipocrita» sulla questione. Secondo Getmantsev, le modelle di OnlyFans dovrebbero essere trattate come «lavoratrici autonome», come gli artisti.
I creatori di contenuti per adulti in Ucraina rischiano attualmente fino a cinque anni di carcere per «importazione, produzione, vendita e distribuzione di materiale pornografico».
Nel 2021, il parlamento ucraino ha approvato una legge sulla tassazione dei servizi digitali, denominata «Google Tax Act». La legge si concentra sulla regolamentazione e la tassazione dei siti web e dei servizi di contenuti per adulti online.
A gennaio i media ucraini hanno riferito che solo il 10% delle 4.400 modelle di OnlyFans aveva risposto alle richieste di pagamento delle tasse da parte del Servizio tributario statale, presentando dichiarazioni per un totale di 326,1 milioni di grivne (7,76 milioni di dollari).
Le dichiarazioni hanno rivelato un debito fiscale pari a 1,5 milioni di dollari all’epoca e hanno innescato una serie di incursioni nei confronti dei modelli di OnlyFans da parte dell’Ufficio per la sicurezza economica dell’Ucraina.
Non è il primo incrocio tra lo Stato ucraino odierno e questioni legate alal pornografia.
Come riportato da Renovatio 21, la scorsa estate i parlamentari della Verkhovna Rada – il Parlamento unicamerale dell’Ucraina – avevano annunciato di aver raccolto abbastanza firme per un disegno di legge che depenalizzerebbe la produzione di materiale pornografico.
Come riportato da Renovatio 21, un anno fa emersero foto di una pornostar ucraina che posava ad una serata di gala con mutilati di guerra all’interno di un servizio fotografico di beneficenza.
Ukrainian porn actress Josephine Jackson takes part in a charity photo shoot with the military.
The photos will be included in a calendar, the proceeds from which will be used for rehabilitation and prosthetics for Ukrainian defenders. pic.twitter.com/rfDhkxzT4b— Ukraine Front Line (@EuromaidanPR) March 16, 2024
Ancora più oscuro il caso della petizione che chiedeva al presidente ucraino Zelens’kyj di commemorare l’attore pornografico americano Billy Herrington con un monumento a Odessa in sostituzione di quello a Caterina la grande, imperatrice che fondò la città sul Mar Nero.
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Zelens’kyj priva della cittadinanza i suoi oppositori

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Clinton e Biden elogiano Trump per l’accordo di pace a Gaza. Obama no

Gli ex presidenti degli Stati Uniti Bill Clinton e Joe Biden hanno lodato il presidente in carica Donald Trump per il suo ruolo nella negoziazione di un cessate il fuoco e dello scambio di prigionieri tra Israele e Hamas.
Lunedì, Trump, insieme ai mediatori di Egitto, Qatar e Turchia, ha firmato l’accordo a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai.
«Sono grata per l’instaurazione del cessate il fuoco, per la liberazione degli ultimi 20 ostaggi ancora in vita e per l’arrivo dei tanto necessari aiuti umanitari a Gaza», ha dichiarato Clinton lunedì.
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«Il presidente Trump, la sua amministrazione, il Qatar e gli altri attori regionali meritano un grande plauso per aver mantenuto tutte le parti coinvolte fino al raggiungimento dell’accordo», ha aggiunto.
L’ex presidente ha invitato Israele e Hamas a «sfruttare questo fragile momento per costruire una pace duratura che garantisca dignità e sicurezza sia ai palestinesi che agli israeliani».
Anche Biden ha ringraziato Trump per aver contribuito al ritorno degli ostaggi. «Mi congratulo con il presidente Trump e il suo team per il loro lavoro nel realizzare un nuovo accordo di cessate il fuoco», ha scritto su X, augurandosi che la pace possa resistere. Ha chiesto «pari misure di pace, dignità e sicurezza» per israeliani e palestinesi.
I complimenti non sono tuttavia arrivati dal predecessore Barack Obama, che in un suo messaggio per l’accordo per la pace trovato in Medio Oriente si è del tutto «dimenticato» di nominare Trump, sollevando proteste persino dai media di sinistra.
After two years of unimaginable loss and suffering for Israeli families and the people of Gaza, we should all be encouraged and relieved that an end to the conflict is within sight; that those hostages still being held will be reunited with their families; and that vital aid can…
— Barack Obama (@BarackObama) October 9, 2025
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Secondo la prima fase dell’accordo, Israele ritirerebbe le sue truppe da alcune aree di Gaza, mentre Hamas libererebbe i 20 ostaggi rimanenti in cambio del rilascio di circa 2.000 prigionieri palestinesi.
Durante la cerimonia della firma, Trump ha dichiarato che «tutti sono soddisfatti» dell’accordo, che «ha preso il volo come un razzo».
Il presidente americano espresso ottimismo sulla fine del conflitto, iniziato nell’ottobre 2023. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha lodato Trump, definendolo il «miglior amico» che Israele abbia mai avuto.
Resta incerto se l’accordo sarà pienamente rispettato. Israele finora ha rifiutato di impegnarsi per un ritiro completo da Gaza, mentre Hamas si oppone al disarmo. Un precedente cessate il fuoco, siglato a gennaio, è collassato dopo due mesi.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Politica
L’esercito prende il potere in Madagascar

Protests in Madagascar escalate into a military coup
One of the military units that joined the protests demanding the president’s resignation stated that the armed forces of the 25-million country are now under its command. pic.twitter.com/bOeL47MCKX — Sprinter Press News (@SprinterPress) October 12, 2025
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