Persecuzioni
Nazionalisti indù attaccano un prete e degli insegnanti in Madhya Pradesh e in Maharashtra

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Un gruppo di tribali di una scuola dei gesuiti colpito di notte da una banda armata di bastoni mentre viaggiava su un treno. Un sacerdote preso di mira dopo aver celebrato come di consueto la Messa in un villaggio. In entrambi i casi false accuse di conversioni. Il cardinale Gracias: «Cristiani di ogni confessione sono scesi in strada a difendere padre Joseph, una testimonianza visibile di ecumenismo in questo Ottavario di preghiera per l’unità».
Due nuovi gravi atti di intolleranza religiosa da parte di gruppi fondamentalisti indù hanno avuto per obiettivo nelle ultime ore religiosi e istituzioni cattoliche in India.
Il 18 gennaio nella diocesi di Jhabua, nello Stato del Madhya Pradesh, il parroco di Unnai padre Joseph Amuthkani è stato oggetto di un attacco sula base di una falsa accusa di aver operato delle conversioni in maniera fraudolenta.
Padre Amuthakani si era recato nel villaggio di Bhavudi per la Messa, insieme a una suora e a un catechista, come di consueto. Mentre si apprestavano a tornare a casa dopo la celebrazione, alcuni fondamentalisti indù si sono radunati intorno a loro, sottraendo il messale e il rosario e iniziando a gridare slogan.
È intervenuta la polizia della città di Thandla che ha preso in custodia padre Amuthakani, mentre gli estremisti indù premevano affinché fosse formalizzata una denuncia ai sensi della legge anti-conversioni. Quando la notizia si è diffusa, cristiani di ogni confessione si sono mobilitati in difesa del sacerdote.
«Sono stato trattenuto per circa 7 ore – racconta ad AsiaNews padre Joseph -. Migliaia di cristiani si sono radunati fuori dalla stazione di polizia, chiedendo il mio rilascio, a fronte di circa 25 esponenti della destra nazionalista. Ho pregato tutto il tempo per la pace, affinché non si combattessero tra loro, perché il popolo di Dio era angosciato dal fatto che fossi stato portato alla stazione di polizia e faceva pressione per rilasciarmi. La polizia mi ha preso in custodia per proteggermi. Ho sperimentato la protezione di Dio e l’amore del mio popolo».
Due giorni prima un altro grave episodio era avvenuto nello Stato del Maharashtra. Di notte un gruppo di insegnanti tribali del Vishwa Mandal Sevashram, un’istituzione educativa attiva da più di trent’anni a Shirpur nel distretto di Dhule, è stato picchiato da una banda di estremisti indù mentre si trovava su un treno alla stazione ferroviaria di Sangli. I fondamentalisti sostenevano che un prete cattolico li stesse portando a Goa per una conversione religiosa. Armati di bastoni non hanno esitato a prendere di mira persino un insegnante disabile. Il treno ha poi proseguito il viaggio fino a Belgavi, dove gli insegnanti tribali erano diretti e sono stati scortati dalla polizia al locale St. Paul College, per poi proseguire per Goa.
Padre Consti Constancio Rodrigues, responsabile della missione gesuita di Shirpur, racconta ad AsiaNews: «sette membri del mio staff maschile sono stati picchiati in un attacco pianificato. Ogni quattro anni ci rechiamo per questo viaggio a Goa. Siamo al servizio della comunità locale, per il suo miglioramento, lo sviluppo e l’emancipazione. È stato un episodio molto spiacevole, ma la nostra missione continuerà».
«In questi due casi la polizia ha fatto un buon lavoro nel mantenere l’ordine pubblico e la sicurezza della nostra gente – commenta ad AsiaNews il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai – ma questi sono i pericoli che porta con sé qualsiasi legge anti-conversioni. La Chiesa cattolica è assolutamente contraria alle conversioni forzate, la nostra filosofia è chiara: vogliamo testimoniare Cristo e non faremo mai pressione su nessuno. A Jhabua sono molto felice che i cristiani di ogni denominazione si siano aiutati l’un l’altro e siano stati solidali con padre Joseph. In questo ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani è una testimonianza visibile su come i discepoli di Gesù stiano insieme».
«Bisogna essere vigilanti da entrambe le parti: proteggere il nostro personale religioso e la nostra gente e insieme non offendere la sensibilità degli altri – aggiunge il card. Gracias – il 26 gennaio l’India celebra la Festa della Repubblica e noi, Chiesa cattolica indiana, ci impegniamo a lavorare per la Costituzione, promuovendo l’integrazione nazionale e l’amore per il Paese. Lavoriamo per promuovere la solidarietà e il rispetto per tutti nel nostro Paese: tutti gli indiani sono nostri fratelli e sorelle».
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Immagine da AsiaNews
Persecuzioni
L’arcivescovo Cordileone: 48 donne cristiane sono state «giustiziate» in Siria a Pentecoste

L’arcivescovo Salvatore Cordileone ha affermato che 48 donne cristiane sono state giustiziate in Siria durante la Pentecoste, secondo una fonte da lui citata.
Il 10 giugno, l’arcivescovo di San Francisco ha scritto su X: «Mi è giunta una notizia che non posso confermare personalmente, ma che proviene da una fonte di cui mi fido: alle 4 del mattino di Pentecoste, 48 donne cristiane sono state giustiziate in un sobborgo di Damasco. Che il Signore le riporti a casa. Che il loro sangue sia il seme della Chiesa. Che la comunità internazionale per i diritti umani si sollevi per protestare contro queste uccisioni».
Cordileone, recentemente nominato dal presidente Trump consigliere in un board sulla libertà religiosa, ha tuttavia cancellato il post poco dopo, pubblicando una sorta di rettifica.
«Non sono stato in grado di confermare le esecuzioni avvenute la domenica di Pentecoste. Potrebbe non essere vero, ma i cristiani in Siria si trovano davvero in una situazione disperata. (Ecco alcune informazioni utili fornite dall’arcivescovo Jacques Mourad in un’intervista del 2 giugno)».
I have not been able to confirm the executions on Pentecost Sunday. It may not be true, but the Christians in Syria really are in a dire situation. (Here is some good information from Archbishop Jacques Mourad from a June 2 interview): https://t.co/I5oKMyBOu9
— Archbishop Salvatore J. Cordileone (@ArchCordileone) June 11, 2025
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Dopo la caduta del regime di Assad e la presa del potere del paese da parte del leader islamista al-Jolani, la Siria si è trasformata da una dittatura che in genere garantiva la libertà religiosa in uno stato islamico che perseguita alawiti e cristiani.
Come riportato da Renovatio 21, omicidi, massacri, profanazioni, persecuzioni sono oramai materia comune nella nuova Siria. Testimonianze indicano che i cristiani siriani, che non sono pochi, dovranno ora seguire la sharia, la legge islamica che sarà inflitta dal regime islamista a tutta la popolazione.
Il mese scorso il nuovo pontefice Leone XIV ha esortato i cristiani mediorientali di «restare nelle loro terre natali». Non è chiaro però chi o cosa potrà proteggerli.
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò a marzo ha dichiarato che «dagli USA deve partire l’azione per porre fine alle persecuzioni in Siria».
«Non possiamo rimanere in silenzio né inerti dinanzi al martirio dei nostri fratelli Cristiani» ha scritto Viganò. «Quelle scene di violenza disumana e crudeltà che vediamo accadere in terre remote potrebbero domani replicarsi nelle nostre Nazioni, che il tradimento di governanti corrotti ha fatto invadere da orde di fanatici maomettani in età militare, per imporre all’Europa la sostituzione etnica e la cancellazione definitiva della Civiltà cristiana».
«Esorto i Cattolici, in questi giorni della Santa Quaresima, a pregare, a digiunare e a fare penitenza per impetrare al Cielo protezione sui fedeli perseguitati e martirizzati in Siria, a Gaza e in molte altre parti del mondo» scriveva l’arcivescovo nei giorni prima della Pasqua. «Possa il loro esempio di eroica fermezza nella professione della vera Fede animare, prima che sia troppo tardi, un risveglio delle coscienze dei Cristiani e un ritorno a Dio, dal quale dipende la pace, la concordia e prosperità dei popoli».
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Immagine screenshot da YouTube
Persecuzioni
Serie Apple TV raffigura la profanazione della Santa Eucaristia, e si prende gioco della Presenza Reale

Apple TV releases disgraceful scene in Your Friends & Neighbors where a couple breaks into a Catholic Church and snacks on Consecrated Hosts!
Would Apple mock another religion besides Christianity? GOD WILL NOT BE MOCKED! pic.twitter.com/LGF1g04cPd — Catholics for Catholics 🇺🇲 (@CforCatholics) June 4, 2025
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Persecuzioni
«Cattolici tradizionalisti radicali»: la sorveglianza dell’FBI era più diffusa di quanto precedentemente riportato

La sorveglianza sui cattolici tradizionalisti negli USA da parte dell’FBI era molto più estesa di quanto precedentemente riconosciuto. Lo riporta il Washington Times, che cita nuovi documenti ottenuti dal senatore repubblicano dell’Iowa Chuck Grassley.
I documenti contraddicono la testimonianza giurata dell’allora direttore dell’FBI Christopher Wray, che nel 2023 descrisse il famigerato promemoria di Richmond contro i «cattolici tradizionalisti radicali» come un caso isolato. In realtà, fu inviato a oltre 1.000 dipendenti e coordinato con almeno quattro uffici locali.
Il promemoria del gennaio 2023, che citava il Southern Poverty Law Center (una sorta di ONG che censisce praticamente ogni possibile voce conservatrice come hate speech) e accusava i cattolici tradizionali di supremazia bianca e «retorica violenta», suscitò una reazione nazionale quando fu divulgato il mese successivo. Wray si dichiarò «sgomento» e disse di averne ordinato l’immediata rimozione.
Tuttavia i documenti appena pubblicati mostrano che il promemoria ha ricevuto un «riscontro positivo» all’interno dell’ufficio. Non sono state sollevate obiezioni e gli uffici dell’FBI di Buffalo, Louisville, Portland e Milwaukee hanno collaborato alla sua stesura e al suo follow-up. Un’e-mail interna segnalava la presenza di due gruppi cattolici – etichettati come «gruppi d’odio» dall’SPLC – all’interno della giurisdizione dell’ufficio di Buffalo.
Il team del Grassley ha trovato anche altri 13 documenti dell’FBI e cinque allegati in cui veniva utilizzato il termine «cattolico tradizionalista radicale».
Ancora più significativo è il fatto che il senatore abbia scoperto una seconda bozza, più ampia e destinata alla piena distribuzione presso l’ufficio, che ometteva le citazioni dell’SPLC ma manteneva affermazioni che collegavano il cattolicesimo tradizionale a «estremismo violento motivato da razzismo ed etnia», ritenuto destinato a crescere. Questo Strategic Perspective Executive Analytic Report (SPEAR) contraddice direttamente l’affermazione di Wray secondo cui esisteva un solo «prodotto».
Grassley aveva condannato la bozza perché ribadiva il «legame infondato» tra fede cattolica e violenza. Rivelò inoltre che l’allora vicedirettore Paul Abbate ordinò la cancellazione definitiva del promemoria e dei relativi documenti. Un altro funzionario ordinò la rimozione di un elenco che mostrava chi aveva avuto accesso al documento.
Grassley ha chiesto al nuovo direttore dell’FBI Kash Patel di identificare chi ha effettuato le cancellazioni, spiegarne le motivazioni, valutare se la supervisione sia stata ostacolata e recuperare i file mancanti.
Le rivelazioni sottolineano le preoccupazioni di lunga data circa i pregiudizi politici all’interno delle forze dell’ordine federali e sollevano urgenti interrogativi su chi il governo consideri una minaccia, scrive LifeSite.
Il termine «tradizionalista radicale» può sembrare ad alcuni un’innocua retorica, ma evidentemente alimenta la sorveglianza e il sospetto verso gli innocenti. Il Catechismo cattolico mette in guardia contro coloro che «fomentano astutamente divisioni e fomentano litigi», come un grave peccato contro l’ottavo comandamento.
Come riportato da Renovatio 21, già due anni fa era emerso che il piano FBI di spiare i cattolici tradizionalisti era concreto: lo fece emergere il senatore dell’Ohiao Jim Jordan, residente della commissione giudiziaria della Camera USA.
Come ha scritto Renovatio 21, la persecuzione contro i frequentatori della Messa antica non è priva di senso, anzi. Non si tratta di una prepotenza orwelliana che nasce dal nulla. No: va a toccare proprio coloro che non si piegano alla follia patente e assassina del mondo moderno e del signore del mondo, e nemmeno alla gerarchia cattolica che oramai che ora sembra portarne avanti l’agenda di morte e distruzione.
Attaccano ciò che è rimasto irriducibile nonostante lo schianto della menzogna (pandemica, politica, geopolitica, sessuale, religiosa, sportiva) e delle sue censure oramai imperanti ovunque, proposte perfino sui sistemi di messaggistica privati.
I fedeli della Santa Messa sono sopravvissuti a qualsiasi cosa, a guerre e persecuzioni, perfino alla catastrofe della chiesa romana, infiltrata dal male nel mondo più scioccante. Hanno resistito perfino ad un papato malvagio, che propala Sodoma, il mondialismo, il paganesimo più infame e negromantico, le élite ultramiliardarie, la volgarità, la crudeltà, la menzogna, e il battesimo di Satana.
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