Economia
Musk e altri guadagnano miliardi con la vittoria di Trump. Bitcoin alle stelle

La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti ha fatto sì che il patrimonio netto di uno dei suoi maggiori sostenitori finanziari, Elon Musk, salisse alle stelle di 26,5 miliardi di dollari, secondo il Billionaires Index di Bloomberg.
L’indice è una classifica delle 500 persone più ricche del mondo in base al loro patrimonio netto. Tiene conto delle fluttuazioni del prezzo delle azioni delle società in cui hanno partecipazioni.
Musk, proprietario di Tesla, CEO di SpaceX e X, è in testa alla classifica delle persone più ricche del mondo, con una fortuna stimata in 290 miliardi di dollari.
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Mercoledì le azioni Tesla sono aumentate del 14,8% poiché gli investitori hanno scommesso che Musk e il suo produttore di veicoli elettrici trarranno vantaggio dal ritorno di Trump alla Casa Bianca.
Musk, che ha fatto campagna elettorale insieme al presidente eletto, ha sostenuto Trump con milioni di dollari da quando lo ha ufficialmente sostenuto a luglio. Secondo i resoconti dei media, ha donato circa 119 milioni di dollari al comitato di azione politica repubblicano.
Si prevede che Tesla, che domina le vendite di veicoli elettrici negli Stati Uniti con una quota di mercato del 48,9%, registrerà notevoli guadagni sotto l’amministrazione Trump, dati i piani del repubblicano di imporre tariffe elevate sulle importazioni di auto cinesi.
«Tesla ha una scala e una portata senza pari», ha affermato l’analista di Wedbush Dan Ives, in una nota agli investitori. «Questa dinamica potrebbe dare a Musk e Tesla un chiaro vantaggio competitivo in un contesto di sussidi non EV, unito a probabili tariffe cinesi più elevate che continuerebbero ad allontanare i player EV cinesi più economici».
Trump ha ripetutamente avvertito che imporrà tariffe fino al 200% sui veicoli importati dalla Cina.
«Pagheranno una tariffa del 100% o forse addirittura del 200% perché non permetteremo loro di entrare nel nostro Paese e distruggere ciò che resta della nostra industria automobilistica», ha promesso in ottobre.
All’inizio di questo mese, Trump ha anche promesso al CEO di Tesla un ruolo nella sua amministrazione.
Oltre a Musk, anche le fortune di molti altri miliardari sono salite alle stelle dopo la vittoria di Trump.
Il patrimonio netto di Jeff Bezos, proprietario di Amazon, è aumentato di 7 miliardi di dollari, arrivando a 223,5 miliardi di dollari, mantenendo la sua posizione di seconda persona più ricca al mondo dopo Musk.
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La vittoria di Trump ha mandato il Bitcoin alle stelle, arrivando ad una quotazione oltre i 75 mila dollari già durante la notte elettorale.
Ciò ha spinto le fortune dei magnati delle criptovalute. Il patrimonio netto di Brian Armstrong, co-fondatore e CEO dell’exchange di criptovalute Coinbase, è salito di 2,6 miliardi di dollari, arrivando a 11 miliardi di dollari, secondo Bloomberg, mentre il fondatore dell’exchange di criptovalute Binance Changpeng Zhao detto «CZ», finito in carcere sotto Biden, ha aggiunto 12,1 miliardi di dollari dopo le elezioni, portando la sua fortuna a 52,7 miliardi di dollari.
Come riportato da Renovatio 21, intervenuto ad una convention di bitcoiner, Trump ha promesso che quando verrà rieletto renderà gli USA una «superpotenze delle criptovalute». The Donald ha inoltre promesso di graziare subito Ross Ulbricht, fondatore del marketplace criminale del dark web Silk Road, ritenuto da molti incastrato dalle autorità per alcuni reati e condannato alla pena, ritenuta da alcuni sproporzionata, dell’ergastolo.
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Cina
Trump: gli USA imporranno dazi del 100% alla Cina

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Economia
L’AI potrebbe spazzare via 100 milioni di posti di lavoro nei soli USA

Un rapporto pubblicato lunedì dal senatore americano Bernie Sanders evidenzia che l’intelligenza artificiale e le tecnologie di automazione rappresentano una minaccia per circa 100 milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti nei prossimi dieci anni.
Il rapporto sottolinea che i disagi colpiranno in modo trasversale sia le professioni impiegatizie sia quelle manuali.
Secondo Sanders, membro di spicco della Commissione del Senato per la salute, l’istruzione, il lavoro e le pensioni, l’intelligenza artificiale e l’automazione potrebbero sostituire il 40% degli infermieri diplomati, il 47% degli autotrasportatori, il 64% dei contabili, il 65% degli assistenti didattici e l’89% dei lavoratori dei fast food.
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«La rivoluzione agricola si è sviluppata nell’arco di migliaia di anni. La rivoluzione industriale ha richiesto più di un secolo», si legge nel rapporto. «Il lavoro artificiale potrebbe rimodellare l’economia in meno di un decennio».
L’avvertimento si scontra con la posizione dell’amministrazione Trump, che promuove la leadership statunitense nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, sostenendo che perdere la corsa tecnologica contro la Cina rappresenterebbe una minaccia per la sicurezza nazionale.
In un editoriale per Fox News pubblicato insieme al rapporto, Sanders ha messo in discussione le motivazioni dietro questi massicci investimenti, osservando che «alcune delle persone più ricche del mondo», come Elon Musk, Larry Ellison, Mark Zuckerberg e Jeff Bezos, stanno destinando centinaia di miliardi alla tecnologia.
Il senatore statunitense sedicente socialista ha avvertito che «l’intelligenza artificiale e la robotica sviluppate oggi da questi multimiliardari consentiranno alle aziende americane di eliminare decine di milioni di posti di lavoro dignitosamente retribuiti, tagliare i costi del lavoro e aumentare i profitti».
Sanders ha sostenuto che la tecnologia viene utilizzata principalmente per incrementare i profitti aziendali e concentrare la ricchezza, citando casi di dirigenti che hanno annunciato investimenti significativi nell’automazione, accompagnati da licenziamenti di massa e altre misure di riduzione dei costi.
Il senatore ha evidenziato che i lavoratori nei settori manifatturiero, dei trasporti su strada e dei servizi di taxi saranno particolarmente colpiti, a causa dei rapidi progressi nei progetti di guida autonoma da parte di case automobilistiche e aziende tecnologiche.
Ha inoltre espresso scetticismo sul fatto che l’obiettivo di queste innovazioni sia migliorare la condizione del «60% della nostra popolazione che vive di stipendio in stipendio», ritenendo invece che il vero scopo sia che «investire nell’intelligenza artificiale e nella robotica aumenterà esponenzialmente la loro ricchezza e il loro potere».
Questa tendenza è già evidente: grandi aziende americane come Amazon e Walmart hanno eliminato decine di migliaia di posti di lavoro intensificando l’automazione.
Uno studio del 2019 dell’Harvard Business Review, stimava che il 10% dei posti di lavoro negli Stati Uniti sarebbe stato automatizzato nel 2021. Un altro studio del colosso internazionale della consulenza McKinsey stimava che quasi la metà di tutti i posti di lavoro negli Stati Uniti potrebbe essere automatizzato nel prossimo decennio.
«Le persone vogliono rimuovere la manodopera» aveva affermato in tranquillità un l’amministratore delegato di una società di robotica a Bloomberg l’anno scorso.
Come riportato da Renovatio 21, la scorsa estate si era detto che il Bild, il tabloid tedesco di proprietà e gestito dalla principale casa editrice europea Axel Springer, aveva in piano di sostituire oltre un centinaio di lavori editoriali umani con l’Intelligenza Artificiale.
A maggio il CEO di IBM Arvind Krishna aveva affermato che la società prevede di sospendere le assunzioni per ruoli che ritiene possano essere sostituiti con l’Intelligenza Artificiale nei prossimi anni. Di conseguenza, le assunzioni nelle funzioni di back-office, come le risorse umane, saranno sospese o rallentate, ha detto Krishna in un’intervista. Tali impieghi non rivolti al cliente ammontano a circa 26.000 lavoratori, ha affermato Krishna. «Potrei facilmente vedere il 30% di questi essere sostituiti dall’Intelligenza Artificiale e dall’automazione in un periodo di cinque anni». A conti fatti, ciò significherebbe la perdita di circa 7.800 posti di lavoro.
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Come riportato da Renovatio 21, IBM aveva già lavorato con il colosso del fast food McDonald’s per la sostituzione dei dipendenti con robot. Nei ristoranti gli esperimenti di soppressione della manodopera umana vanno avanti da un po’.
Autisti, giornalisti, piloti di aereo, trader finanziari, giornalisti, stilisti, artisti, autisti, medici, insegnanti, persino psicanalisti e soldati. Nessuno è al riparo dalla disruption dell’automazione, la potenza socialmente distruttiva (ma, per pochi, economicamente conveniente) della sostituzione dell’uomo con la macchina.
Come riportato da Renovatio 21, l’IA ha attaccato anche Hollywood, e il recente sciopero di attori e sceneggiatori era percorso anche da questa paura – a breve per fare film fotorealistici non vi sarà più bisogno di esseri umani.
Le macchine stanno davvero sostituendoci. È una verità, ormai, incontrovertibile, ed è pure il modo più solare di pensare alla trasformazione in corso: perché là fuori in molti sono convinti che l’AI annienterà gli esseri umani.
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Economia
L’Ucraina ha perso il 60% della produzione di gas

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