Geopolitica
Mosca: le città europee sono i principali obiettivi dei missili russi

Mosca ha sufficienti capacità per contrastare tali mosse ostili da parte di Washington, come il suo appena annunciato dispiegamento di nuovi missili in Europa, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.
Le nazioni dell’Europa occidentale, tuttavia, stanno solo diventando vittime dello stallo tra Stati Uniti e Russia.
Il portavoce ha rilasciato queste dichiarazioni al giornalista russo Pavel Zarubin, che sabato ha pubblicato alcuni estratti dell’intervista sui suoi social media.
«C’è sempre stata una situazione paradossale: gli Stati Uniti hanno schierato diversi tipi di missili, di diverse gittate, ma tradizionalmente puntati al nostro Paese. Il nostro Paese, di conseguenza, ha identificato le località europee come obiettivi per i nostri missili», ha affermato Peskov.
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Mentre Washington continua a «trarre profitto» dall’escalation, i membri della NATO in Europa fungono solo da bersagli nella situazione di stallo, ha spiegato Peskov.
«Il nostro Paese è nel mirino dei missili americani situati in Europa. Abbiamo già vissuto tutto questo. Tutto questo è già accaduto. Abbiamo abbastanza potenziale per scoraggiare questi missili. Ma le potenziali vittime sono le capitali di questi stati», ha l’uomo della comunicazione del Cremlino.
Sul canale televisivo di Stato russo Rossija 1 intanto è stata mandata in onda una cartina che mostra come i missili di Mosca possano colpire Parigi, Berlino, Praga, Varsavia, Bucarest, Tallin. Sono indicate anche le basi americane in Germania come Garmisch, Spangdahlen, Ramstein, tutte raggiungibili con missili lanciati da Kaliningrad, énclave russa sul Baltico un tempo nota come Koenegsberg.
Particolare riguardo è dato alla strategia per distruggere la Gran Bretagna, considerata come «particolarmente esposta» e le sue città Londra, Manchester, Birmingham con razzi provenienti da Severomorsk, base militare russa in Lapponia.
???? “Britain is in the most vulnerable position. We will hit with three missiles and the British will be gone,” — on russian state television they call for genocide of the British and threaten the rest of Europe; France, Germany, Poland, the Baltic countries, the Czech Republic,… pic.twitter.com/4saYFKQQpI
— ✙ Albina Fella ✙ ???????????????????????????????????????????????????????????????? (@albafella1) July 15, 2024
Il video ricorda quello mandato in onda all’inizio del conflitto russo-ucraino nel programma, sempre su Rossija 1, del giornalista Dmitrij Kiselev, considerato da sempre vicino a Putin. La trasmissione mostrava il Regno Unito sommerso da uno tsunami radioattivo provocato da un nuovo tipo di arma, il drone atomico Poseidon, che sarebbe in grado di provocare maremoti immani.
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Come riportato da Renovatio 21, l’idea di far inabissare la Gran Bretagna fu ripetuta anche dall’ex presidente russo Demetrio Medvedev.
Mercoledì, Washington aveva annunciato i piani per iniziare a schierare armi a lungo raggio in Germania nel 2026, tra cui i sistemi SM-6 e Tomahawk, «come parte della pianificazione per il posizionamento duraturo di queste capacità in futuro».
Mosca ha già promesso di preparare «con calma» una risposta militare alla mossa ostile, con il vice ministro degli Esteri Sergej Lavrov che ha descritto i piani come «uno degli elementi di intimidazione che, oggi, è quasi la componente principale dell’approccio della NATO e degli Stati Uniti» nei confronti della Russia.
Come riportato da Renovatio 21, alla fine di giugno, il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito che Mosca potrebbe riprendere la produzione e lo spiegamento globale di missili a corto e medio raggio basati a terra in risposta alle azioni ostili degli Stati Uniti.
«Ora sappiamo che gli Stati Uniti non solo stanno producendo questi sistemi missilistici, ma li hanno anche portati in Europa, in Danimarca, per usarli nelle esercitazioni. Non molto tempo fa, è stato riferito che erano nelle Filippine. Non è chiaro se abbiano portato questi missili fuori dalle Filippine o meno», aveva detto Putin all’epoca.
Le munizioni di questo tipo erano limitate dal Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (INF), che è crollato nel 2019. Tuttavia, Mosca si è astenuta dal produrle e dal dispiegarle, finché anche Washington si è astenuta dal farlo.
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Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
Orban: Bruxelles vuole la guerra per imporre un debito comune e prendersi ancor più potere

Brussels wants war to impose a common debt and seize more power, stripping competences from the member states. The arms industry wants war for profit. Meanwhile, powerful lobbies want to exploit war to expand their influence. In the end, everyone is trying to cook their own meal… pic.twitter.com/9GPzyH5SCS
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) October 2, 2025
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Brussels has chosen a strategy of wearing Russia down through endless war. This means pouring billions into Ukraine, sacrificing Europe’s economy, and sending hundreds of thousands to die at the front.
❌ Hungary rejects this. Europe must negotiate for peace, not pursue endless… pic.twitter.com/iA5LmpuDLI — Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) October 2, 2025
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Geopolitica
Il Venezuela segnala un volo «illegale» di un F-35 USA vicino ai suoi confini

Il Venezuela ha accusato gli Stati Uniti di aver effettuato voli «illegali» con caccia F-35 vicino ai suoi confini, in un contesto di crescenti tensioni nei Caraibi.
Il ministro degli Esteri Yvan Gil Pinto ha dichiarato che l’«incursione illegale» è stata rilevata giovedì a circa 75 chilometri dalla costa, vicino alla città di Maiquetia. Ha definito le manovre una «provocazione che minaccia la sovranità nazionale e viola il diritto internazionale».
Il ministro della Difesa Vladimir Padrino Lopez ha riferito che almeno cinque F-35 sono stati avvistati in volo a una velocità di 400 nodi e a un’altitudine di 35.000 piedi, sottolineando che si tratta della prima volta che aerei di questo tipo sono stati impiegati nella regione.
Le tensioni sono aumentate il mese scorso, quando gli Stati Uniti hanno intercettato quattro imbarcazioni venezuelane in acque internazionali, accusate di trasportare presunti trafficanti di droga.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha successivamente dispiegato una flotta navale nella regione, accusando Caracas di collaborare con cartelli «narco-terroristici» per colpire gli Stati Uniti. Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha respinto le accuse, promettendo di difendere il suo Paese da qualsiasi aggressione.
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Lunedì, il New York Times ha riportato che i principali collaboratori di Trump lo hanno esortato a destituire Maduro. Il presidente statunitense ha negato piani per un cambio di regime, pur avendo imposto dure sanzioni al Venezuela durante il suo primo mandato.
La Casa Bianca accusa da tempo Maduro di guidare una rete di narcotrafficanti nota come «Cartel de los Soles», sebbene non vi siano prove schiaccianti o prove concrete che lo dimostrino, tuttavia lo scorso anno gli USA sono arrivati a sequestrare un aereo presumibilmente utilizzato dal presidente di Caracas. È stato anche accusato di aver trasformato l’immigrazione in un’arma, sebbene Maduro si sia mostrato pronto a dialogare con le delegazioni diplomatiche americane sulla questione.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio anno Maduro aveva dichiarato che Washington ha aperto il suo libretto degli assegni a una schiera di truffatori e bugiardi per destabilizzare il Venezuela, quando gli Stati Uniti si sono rifiutati di riconoscere le elezioni del 2024 in Venezuela.
Secondo Maduro, almeno 125 militanti provenienti da 25 Paesi sono stati arrestati dalle autorità venezuelane. Aveva poi accusato Elone Musk di aver speso un miliardo di dollari per un golpe in Venezuela. Negli stessi mesi si parlò di un piano di assassinio CIA di Maduro sventato.
Settimane fa il presidente venezuelano ha definito il premier britannico Keir Starmer come «pazzo diabolico». I rapporti sono tesi anche con Buenos Aires, con Milei a chiedere alla Corte Penale Internazionale l’arresto del Maduro.
Due settimane fa l’account di Maduro è stato rimosso da YouTube.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Jeffrey Sachs: USA «regime fantoccio» di Israele, Washington «governo del Mossad»

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