Pensiero
Mons. Viganò: messaggio ai camionisti canadesi

Renovatio 21 pubblica questo messaggio di Mons. Carlo Maria Viganò.
Messaggio
di S.E. Mons. Carlo Maria Viganò
ai truckers Canadesi
7 Febbraio 2022
Cari Amici e Fratelli camionisti Canadesi,
Il Colpo di Stato globale che in questi due anni di farsa psicopandemica è stato portato a termine dall’élite globalista appare in tutta la sua evidenza se non ci limitiamo a considerare quanto avvenuto nei singoli Stati, ma allarghiamo il nostro sguardo a quello che è accaduto ovunque.
La vostra protesta, cari amici camionisti Canadesi, si unisce ad un corale movimento mondiale che vuole opporsi all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale sulle macerie degli Stati nazionali, per il tramite del Great Reset voluto dal World Economic Forum e, con il nome di Agenda 2030, dalle Nazioni Unite.
La vostra protesta, cari amici camionisti Canadesi, si unisce ad un corale movimento mondiale che vuole opporsi all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale sulle macerie degli Stati nazionali, per il tramite del Great Reset
E sappiamo che molti capi di governo hanno partecipato alla Scuola per Giovani Leader di Klaus Schwab – i cosiddetti Global Leaders for Tomorrow – ad iniziare da Justin Trudeau e Emmanuel Macron, Jacinta Ardern e Boris Johnson, e prima ancora da Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e Tony Blair.
Si direbbe che il Canada sia – assieme all’Australia, all’Italia, all’Austria e alla Francia – una delle nazioni più infiltrate dai globalisti. E in questo progetto infernale non va solo considerata la farsa psicopandemica, ma anche l’attacco alle tradizioni e all’identità cristiana – anzi, più precisamente cattolica – di questi Paesi.
Voi questo lo avete capito istintivamente, e il vostro anelito alla libertà si è mostrato in tutta la sua coralità, muovendo verso la capitale.
In questi giorni vediamo cadere le maschere dei tiranni di tutto il mondo, e purtroppo vediamo anche tanto conformismo, tanta pavidità, tanta viltà in persone che fino a ieri consideravamo amiche, addirittura tra i nostri familiari
Cari camionisti,
voi state affrontando grandi difficoltà, non solo perché rinunciate al vostro lavoro per manifestare, ma anche per le condizioni climatiche avverse, le notti al freddo, i tentativi di sgombero. Ma assieme a queste difficoltà avete sperimentato anche la vicinanza di tanti vostri concittadini, che come voi hanno compreso la minaccia incombente e vogliono sostenervi nella protesta contro il regime.
Permettetemi di esprimervi anch’io il mio sostegno e la mia vicinanza spirituale, a cui unisco la preghiera perché la vostra manifestazione sia coronata da successo e si estenda anche ad altri Paesi.
Si direbbe che il Canada sia – assieme all’Australia, all’Italia, all’Austria e alla Francia – una delle nazioni più infiltrate dai globalisti
In questi giorni vediamo cadere le maschere dei tiranni di tutto il mondo, e purtroppo vediamo anche tanto conformismo, tanta pavidità, tanta viltà in persone che fino a ieri consideravamo amiche, addirittura tra i nostri familiari.
Eppure, proprio a causa di questa situazione estrema, scopriamo con stupore gesti di umanità da parte di sconosciuti, segni di solidarietà e fratellanza da parte di chi si sente vicino a noi nella comune battaglia.
Scopriamo tanta generosità, e tanta voglia di scuoterci da questo torpore.
Scopriamo di non essere più disposti a subire passivamente la distruzione del nostro mondo imposta da una cabala di criminali senza scrupoli, assetati di potere e di denaro.
In questo attacco senza quartiere al mondo tradizionale non hanno colpito solo il vostro modo di vivere e la vostra identità, ma anche i vostri beni, le vostre attività, il vostro lavoro
In questo attacco senza quartiere al mondo tradizionale non hanno colpito solo il vostro modo di vivere e la vostra identità, ma anche i vostri beni, le vostre attività, il vostro lavoro.
Questo è il Great Reset, questo è il futuro promesso con slogan come Build Back Better, questo è il futuro di miliardi di persone controllate in ogni loro spostamento, in tutte le loro transazioni, in ogni acquisto, ogni pratica burocratica, ogni attività. Automi senz’anima e senza volontà, privati della propria identità, ridotti ad avere un reddito universale che consenta loro di sopravvivere, comprare solo quello che altri hanno già deciso di mettere in vendita, trasformati da un siero genico in malati cronici.
Oggi più che mai è indispensabile che vi rendiate conto che non è più possibile assistere impassibili: occorre prendere posizione, combattere per la libertà, imporsi per il rispetto delle libertà naturali. Ma ancora di più, cari fratelli Canadesi, occorre comprendere che questa distopia serve per instaurare la dittatura del Nuovo Ordine Mondiale e cancellare totalmente ogni traccia di Nostro Signore Gesù Cristo dalla società, dalla storia, dalle tradizioni dei popoli.
Manifestate per i vostri diritti, amici Canadesi: ma che questi diritti non si limitino ad una semplice rivendicazione della libertà di entrare nei supermercati o di non essere vaccinati: che sia una rivendicazione fiera e coraggiosa del vostro diritto sacrosanto di essere uomini liberi
Manifestate per i vostri diritti, amici Canadesi: ma che questi diritti non si limitino ad una semplice rivendicazione della libertà di entrare nei supermercati o di non essere vaccinati: che sia una rivendicazione fiera e coraggiosa del vostro diritto sacrosanto di essere uomini liberi. Ma la vostra dev’essere una manifestazione di vera libertà, ricordandovi che è la Verità – cioè Nostro Signore Gesù Cristo – che, sola, vi può garantire la libertà: la verità vi farà liberi.
Preghiamo perché Cristo torni a regnare nella società, nei vostri cuori e nelle vostre famiglie. Impugnate l’arma spirituale del Santo Rosario, e pregate la Vergine Santissima, San Giorgio, Sant’Anna e i Santi Martiri canadesi di proteggere la vostra Patria.
Vorrei concludere questo mio appello chiedendovi di pregare con me, con le parole che Nostro Signore ci ha insegnato: siano esse il sigillo di questo risveglio, di questa liberazione nazionale. Facciamolo tutti insieme, a voce alta, perché la nostra preghiera salga fino al Cielo, ma anche perché risuoni potente in queste piazze, in queste strade, fino ai palazzi dei potenti: Padre nostro che sei nei cieli…
GOD bless you all.
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
Immagine screenshot da Youtube
Pensiero
Voi che uccidete Dio. E noi che lo permettiamo

Accuso voi che avete ucciso Dio quasi duemila anni fa, e che continuate a farlo ogni mese, ogni giorno, in ogni istante.
Voi uccidete Dio, nella costanza dell’Impero della morte di cui siete schiavi e soldati, e non volete smettere di farlo – perché molti di voi sanno esattamente quello che stanno facendo, e di questo, godono.
Voi che sterminate bambini, nati e non nati, su tutta la superficie della terra – e avete inventato leggi per farlo in tranquillità.
Voi che pervertite i bambini, li drogate, li mutilate.
Voi che i bambini li bombardate senza pietà – quando sono a casa, per strada, in ospedale.
Voi che distruggete le famiglie con tutti i mezzi sociali, politici, legali che avete a disposizione.
Voi che sfruttate i lavoratori, che fate loro pagare una tassazione che li strangola.
Voi che condannate i malati a veleni del corpo e della mente.
Voi che bestemmiate il Suo nome, con indifferenza, o rabbia infame.
Voi che bruciate le Sue chiese, o le demolite, o le trasformate in appartamenti e Bed and Breakfast.
Voi che perseguitate i cristiani praticamente in tutto il pianeta, trucidandoli nel silenzio delle istituzioni.
Voi che inquinate con droghe statali le menti delle persone, rendendole ancora più infelici, se non omicide.
Voi che squartate a cuor battente le persone – sempre per legge! – solo perché hanno fatto un incidente.
Voi che producete bambini con gli alambicchi, disintegrandone quantità immani nel processo.
Voi che agite per popolare la Terra con una generazione di mostri biologici.
Voi che state riprogrammando l’Europa in un luogo di caos e devastazione, paganesimo e massacro.
Voi che avete deviato la carità in una follia suicida e genocida.
Voi che godete dell’iniquità demoniaca inflitta a tutti noi.
Voi uccidete Nostro Signore anche nell’anno 2025, in ogni singolo momento di esso.
E noi. Noi che lo permettiamo. Noi che rifiutiamo di intervenire dinanzi a queste stragi senza fine.
Noi che parliamo, cianciamo, ma che in fondo nulla otteniamo per fermare questa macchina di Morte.
Noi che alziamo le mani dinanzi allo Stato della Necrocultura, anzi continuiamo ad obbedirgli, a versargli le nostre tasse – a breve automaticamente.
Noi che conosciamo l’ingiustizia sterminatrice, ma spesso facciamo finta di nulla.
Noi che piangiamo, ma non sappiamo impedire l’orrore.
Noi che riconosciamo che Cristo è il Sacrificio di Dio per l’uomo, mentre il mondo moderno è – esattamente come nei tempi degli dèi pagani, nei programmi dell’Inferno – il sacrificio dell’uomo per il Dio: l’inversione satanica della vita, della creazione, del cosmo, dell’amore divino.
Noi che sappiamo, noi che abbiamo visto, eppure scappiamo davanti alla Croce.
Dio muore per i nostri peccati. Oggi stesso. Sì.
Roberto Dal Bosco
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Immagine: Carl Bloch (1834-1890), Crocifissione (180), Museo Nazionale di Storia Naturale, Copenhagen.
Immagine di sdalry via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC 2.0
Pensiero
Il re della morte parla in Parlamento. La democrazia italiana applaude

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Cost of living crisis? That’s just for the plebs. Meanwhile at the Palace of Versailles, King Charles, President Macron and various celebrities and politicians indulged in a lavish State Banquet back in 2023.pic.twitter.com/CmjkjvRAbM
— James Melville 🚜 (@JamesMelville) September 6, 2024
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Pensiero
Perché non stupirsi se Mattarella premia Burioni

Proprio così: il virologo di social e programmi TV Roberto Burioni è stato premiato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La cerimonia svoltasi al Quirinale – palazzo dei papi, poi usurpato dal re savoiardo, per finire ereditato dalla presidenza repubblicana – consisteva nella consegna di medaglie al «Merito della Sanità Pubblica» e ai «Benemeriti della Salute Pubblica». Al Burioni il presidente, accompagnato del ministro della Salute Orazio Schillaci (già nel famigerato CTS pandemico, poi passato tranquillamente a fare il ministro per la Meloni) ha consegnato una medaglia di bronzo.
Siamo informati che per l’occasione era presente anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa Luciano Portolano: presenza militare non solo simbolica, visto che la vaccinazione genica sperimentale è stata portata sul territorio con grande sforzo dalle Forze Armate della Repubblica Italiana.
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I giornali riportano la motivazione del prestigioso premio al medico conosciuto sui social: «Per essersi distinto per il suo impegno costante a difesa della scienza e nella promozione delle vaccinazioni come indispensabili e fondamentali strumenti di prevenzione della Salute Pubblica».
«È stata una grandissima emozione» ha commentato il Burioni secondo Il Resto del Carlino. «Il presidente mi ha fatto i complimenti. Ed è stato anche un bel momento per incontrare il generale Francesco Paolo Figliuolo, un amico dai tempi della pandemia, così come il professor Franco Locatelli (presidente del Consiglio superiore di sanità)».
Già: Figliuolo, pensavamo di averlo dimenticato. Locatelli, pure. Anzi forse lui e l’Ospedale Bambin Gesù no.
È stato notato che siamo dinanzi ad un bel paradosso – specie per il ministro Schillaci, espressione del governo della destra che tenta di mettere in piedi una Commissione parlamentare sull’era COVID, ma poi premia uno dei suoi attori più discussi.
Perché Burioni non è stato spettatore dello spettacolo pandemico, così come non lo è stato durante tutto il teatro vaccinale iniziato anni prima del coronavirus. La polvere sollevata dal professore del San Raffaele è stata tantissima, provocando reazioni che non venivano unicamente da antivaccinisti e compari.
Rammenterete: nel febbraio 2020 va da Fazio a dire che non c’è nessun pericolo («in Italia il rischio di contrarre questo virus è 0, perché il virus non circola»), la mascherina non proteggono dal virus, poi cambia tutto con il mutare degli ordini internazionali. Assicura che chi sostiene che il virus sia fuggito dal laboratorio non ha capito nulla e va deriso («L’ultima scemenza è la derivazione del coronavirus da un esperimento di laboratorio. Tranquilli, è naturale al 100%, purtroppo»), poi, sempre con il cambiamento estero, fa retromarcia anche lì. Si fa plurime dosi di siero genico sperimenale, poi prende lo stesso il COVID («Mi sono vaccinato poco prima della ripresa delle lezioni universitarie ma non è servito»). Capita.
Nel mezzo, la quantità di uscite spietate, come quella sui no-vax «agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci», frecce a tutti, persino a coloro che gli avevano giustamente fatto notare che valigie si scriva con la i (aveva scritto in un post «valige», rivendicandone erroneamente la correttezza ortografica). Addosso a tutti, alla ragazza disabile leghista, all’endocrinologa della Statale, all’influencer, a Susanna Tamaro, a Heather Parisi, a Novak Djokovic, a chiunque osi contraddirlo.
Anthony Fauci, quello che ha ottenuto la grazia preventiva nelle ultime ore di Biden (anche lì: virologi protetti da presidenti…), ad un certo punto della sbornia di potere pandemico arrivò a suggerire di essere lui stesso la scienza. Burioni non ha mai avuto bisogno di arrivare a tanto.
C’è da chiedersi come il presidente Mattarella, il nutrito team che lo assiste, non si renda conto che premiare chi attaccava e canzonava mezza Italia manda un messaggio preciso, e tremendo, a tutta quella parte della popolazione italiana, che non è poca, ed è pure – grazie ai danni da vaccino – in netto aumento.
Del resto, abbiamo visto ancora ai tempi della legge Lorenzin – la grande prova prodromica della biopolitica pandemica e del totalismo vaccinale – il ruolo che le istituzioni avevano ritagliato per questo dottore diventato famoso improvvisamente.
Aveva iniziato con post su Facebook che terrorizzavano assai: ecco la foto di quello che, avendo avuto il morbillo perché non vaccinato, è cresciuto rovinato. Ecco i commenti contro chiunque osasse contraddirlo. Ecco la gioia per i primi medici che venivano radiati causa vaccini (è il caso del dottor Roberto Gava, la cui radiazione fu salutata dal nostro come «un atto di civiltà») – sì, avevano iniziato prima dell’mRNA.
Ci stupiva la velocità con cui la figura di questo ricercatore mai sentito prima veniva ingigantita. Colpiva il dato bibliografica: prima della legge che obbliga i nostri figli ad essere sierati per andare a scuola, Burioni aveva pubblicato con altri un libro scientifico per un editore minore di Urbino.
Come entra in gioco la Lorenzin le maggiori case editrici nazionali lo pubblicano a ripetizione, con frequenza mai vista. Libri con titoli non troppo sibillini: Il vaccino non è un’opinione. Le vaccinazioni spiegate a chi proprio non le vuole capire (Mondadori, 2016); La congiura dei somari. Perché la scienza non può essere democratica (Rizzoli, 2017); Balle mortali. Meglio vivere con la scienza che morire coi ciarlatani (Rizzoli, 2018). Tutto chiarissimo. L’insuperato sito satirico italiano Lercio ci fece un titolo: «Uscito nuovo libro di Burioni, si intitola ‘”Cazzo lo compri a fare ché sei un analfabeta di merda”».
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Il dottore marchigiano, la cui carriera fino ad allora, non era stata quella di star della scienza, pareva ben appoggiato. Venne presentato a Milano nel 2019 il «patto trasversale per la scienza» in cui Burioni si univa con Enrico Mentana (la cui testata Open fu poi assunta da Facebook nella lotta alle fake news anche su virus e vaccini: Renovatio 21 lo sa bene) e pure Beppe Grillo, oltre che Matteo Renzi e radicali eutanatici vari.
Gli va riconosciuto che anche se le istituzioni gli sono andate incontro – apice l’ospitata fissa in RAI da Fabio Fazio, lui mica si è istituzionalizzato. È rimasto quello di sempre: sparate sui social come non mai.
Insomma: il potere vaccinista – su cosa intendiamo speriamo di dare qualche ragguaglio nelle prossime righe – se lo teneva stretto, forse perché non aveva altro (pensate a Lopalco: ronzava da quelle parti, per poi essere ficcato dal PD alla Regione Puglia), forse perché, come usiamo dire su Renovatio 21, le sceneggiature di cui dispongono sono poche, sono sempre le stesse, e lo stiamo vedendo in questi giorni con Kennedy: voilà, epidemie di morbillo, e poi Gardaland, pardon, Disneyland…
Il tema tuttavia non nemmeno è Burioni: è la decisione della presidenza della Repubblica di premiarlo, nonostante sia in polemica, oltre che con una larga fetta della popolazione, anche con vari politici (il ministro Salvini, per esempio) e pure qualche giornale dell’establishment (Travaglio non lo ama certo). Perché?
Bene, riveliamo che il rapporto tra il Quirinale e i vaccini è più serio di quanto si pensi. E non solo per il capolavoro visto in tribunale a Milano, quando in una sentenza sulla vaccinazione di una minore (il papà separato voleva sierare la figlia, la mamma proprio no) Mattarella venne citato a mo’ di fonte giuridica: si tratta di un discorso dato nell’estate 2021 alla tradizionale cerimonia del Ventaglio organizzata dall’associazione stampa parlamentare al Quirinale: si «trascura tra l’altro il monito del Presidente della Repubblica che il 28 luglio ha detto che la vaccinazione è un dovere morale e civico» avevano scritto i giudici.
C’è qualche segno più interessante che è stato dato in passato.
Ottobre 2016, a Roma arriva il dottor Andrew Wakefield per presentare il film sui danni da vaccino Vaxxed. Wakefield è gastroenterologo di successo che, avendo pubblicato nel 1998 uno studio (con altri dieci ricercatori!) in cui chiedeva più ricerche riguardo alla possibile correlazione tra vaccino trivalente e autismo. Una figura primaria per gli antivaccinisti e per il sistema (fatto di tutto il consenso di medici e politici che i soldi di Big Pharma possono comprare) che li combatte.
Ebbene, nelle stesse ore in cui Wakefield mostrava il suo film in Italia, incredibilmente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella attacca pubblicamente chi osa dubitare dei vaccini: «Le affermazioni di chi li critica sono sconsiderate e prive di fondamento».
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Mattarella non fece alcun nome, ma in tanti pensarono che il riferimento al dottore no-vax par excellence fosse incontrovertibile.
Di qui la domanda: perché il capo dello Stato di un Paese G7 da 60 milioni di abitanti deve muoversi per un’inezia simile? Wakefield è un medico radiato (se leggete il suo nome in un articolo di Repubblica o del Corriere difficile che non sia preceduto dalle parole «screditato» o «ciarlatano»), vive con discrezione in Texas dopo una persecuzione professionale assoluta nel suo Paese, la Gran Bretagna.
La proiezione di Vaxxed era una cosetta che riguardava pochi scappati di casa antivaccinisti adirati per la legge Lorenzin, con le sale cinematografiche affittate alle bisogna, col problema che talvolta i gestori si potevano pure tirare indietro all’ultima.
Un presidente che si muove contro un (ex) dottorino della frangia più impresentabile e vituperata…? Perché?
La risposta che ci siamo dati, allora come oggi, è semplice-semplice: con ogni evidenza, i vaccini sono per il sistema mondialista un argomento misteriosamente fondamentale, ed ogni critica – costi pure far muovere un presidente – deve essere ridotta a tabù.
Vogliamo far risuonare nella testa del lettore qualche altra eco. Renovatio 21 è tra le poche voci al mondo che ricorda i legami arcaici tra vaccinismo e massoneria. Abbiamo scritto dello strano caso dei medici massoni italiani che si palesarono da Jenner prima ancora che questi finisse i suoi esperimenti omicidi. Abbiamo scritto dei programmi di «vaccinazione universale», portati avanti con fake news e coercizione, realizzati dalle élite massoniche che avevano fatto l’Italia unita – provocando, in casi indicibili, rivolte tra la popolazione che vedeva i danni.
È quell’Italia unita che celebriamo a forza anche oggidì quando ci parlano di «Risorgimento». L’Italia progettata e realizzata da forze massoniche, che hanno continuato a lavorare salvo (forse) una pausa sanguinaria del ventennio e della Seconda Guerra.
Ora, facciamo uno sforzo per capire che certe cose, anche a distanza di secoli, non si possono dimenticare. Lo abbiamo visto, in tutto il suo orrore, alle Olimpiadi di Parigi, quando è divenuto chiaro che a distanza di due secoli e mezzo al potere in Francia c’è ancora chi è ossessionato dal sangue della regina decapitata, dallo scherno ad ogni costo del cristianesimo, dall’umiliazione dell’essere umano da sottomettere alla meccanica della Rivoluzione.
I vaccini, riteniamo, non sono un tema dissimile da questi. Un’eredità di un passato che solo apparentemente è rimosso, ma i cui attori ancora tramano, e strepitano, nell’ombra. Sempre meno, nell’ombra…
Da qui alle premiazioni ritualizzate dello Stato moderno, figlio delle devastazioni degli ultimi tre secoli, il passo è breve.
Abbiamo voglia di notare come il figlio di Bernardo Mattarella altre volte ha lanciato strali – sempre senza fare nomi… – contro figure che non sembrano congeniali all’ordine internazionale così come lo conosciamo: rammentiamo i ripetuti attacchi a Elon Musk.
Elone aveva da poco comperato Twitter. Il presidente dichiarò che «il modello culturale dell’Occidente è sotto sfida (…) bisogna evitare che pochi gruppi possano condizionare la democrazia».
Parole che non sentimmo nel maggio 2022 quando Marco Zuckerberg calò in Italia venendo ricevuto a Palazzo Chigi dal premier Mario Draghi (che era presente all’ultimo discorso di Mattarella) e dal ministro della Transizione Digitale Vittorio Colao.
È lo stesso Mattarella che nel 2016, abbiamo preso nota anche di questo, parlava alla plenaria Commissione Trilaterale riunitasi a Roma ringraziando David Rockfeller, il quale «ebbe l’intuizione di dar vita alla Commissione, si mosse nell’intento di capitalizzare le risorse e le energie degli ambienti imprenditoriali, culturali e sociali in America, Europa e Giappone, per superare le rigidità che sovente accompagnano le relazioni ufficiali tra Governi, così da fornire interpretazioni non formali ma originali di fenomeni complessi e dalle ampie ramificazioni».
Insomma: attenti agli oligarchi, a parte certi. E se parliamo della pianta dei Rockefeller, come per massoneria e vaccinismo, e ancora più in là sulla loro idea per la popolazione terrestre, il discorso si fa davvero abissale…
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Il gioco, quindi, è un po’ più grande e profondo di quello di Burioni.
Il quale Burioni epperò, a differenza di noi sudditi che durante il COVID abbiamo perso il lavoro e abbiamo preso sputi dai volenterosi carnefici dell’apartheid biotica, ha ricevuto dalla massima carica dello Stato italiano una medaglia di bronzo.
Di bronzo. A questo punto scatta inaspettatamente una memoria musicale: è la voce di Rocco Tanica, al secolo Sergio Conforti (1964-), che, con potente poesia, canta: «Fra le maschere che un uomo può indossare ricordiamo l’argilla / Fra le maschere che un uomo può indossare come non citare il bronzo».
Si tratta della canzone di Elio e le Storie Tese intitolata «Shpalman» (2005), che narra di un improbabile supereroe del Naviglio piccolo che vendica coloro che sono stati derubati da «tamarri dietro l’angolo» spalmando materia in faccia agli aggressori.
E così, eccoci qui, anche noi, ridotti nella nostra mente ad invocare un vendicatore, che viaggi nei secoli e riporti quella Giustizia di cui andiamo fantasticando nel nostro cuor.
Le maschere, anche quelle di bronzo, siamo sicuri, ad una certa cadranno tutte. Quel che si farà dopo, non lo sappiamo bene.
Roberto Dal Bosco
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