Pensiero
Mons. Viganò: il Deep State realizzerà un mondo da Apocalisse
 
																								
												
												
											
Renovatio 21 riprende da Duc in Altum questa intervista che l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha concesso alla testata tedesca Deutsche Wirtschaftsnachrichten. Non siamo in grado di sapere chi sia il traduttore, ma a lui, e a DWN, vanno i ringraziamenti nostri e quelli dei lettori.
Deutsche Wirtschaftsnachrichten – Eccellenza, come vive personalmente la crisi del coronavirus?
Carlo Maria Viganò – La mia età, il mio stato di arcivescovo e la mia abitudine a una vita ritirata non sono forse rappresentativi di ciò che deve subire la maggioranza delle persone; nondimeno, io stesso mi trovo da un anno impossibilitato a spostarmi, a visitare persone che hanno bisogno di una parola di conforto.
In presenza di una vera pandemia non avrei avuto problemi ad accettare di buon grado le decisioni dell’autorità civile e di quella ecclesiastica, perché avrei riconosciuto in esse la volontà di proteggere le persone dal contagio. Ma perché vi sia una pandemia occorre anzitutto che il virus sia isolato; che esso sia grave e che non sia possibile curarlo tempestivamente; che le vittime del virus rappresentino una larga fascia della popolazione.
In presenza di una vera pandemia non avrei avuto problemi ad accettare di buon grado le decisioni dell’autorità civile e di quella ecclesiastica, perché avrei riconosciuto in esse la volontà di proteggere le persone dal contagio
Sappiamo invece che il Sars-CoV-2 non è mai stato isolato ma solo sequenziato; che avrebbe potuto essere curato per tempo, ricorrendo alle terapie disponibili e che invece l’OMS e le sanità locali hanno boicottato imponendo protocolli assurdi e vaccini sperimentali; che il numero dei decessi del 2020 è assolutamente in linea con la media degli anni precedenti. Questi sono dati ormai ammessi dalla comunità scientifica, nel silenzio omertoso dei media.
Ciò a cui abbiamo assistito è un piano che non ha alcunché di scientifico e che dovrebbe suscitare lo sdegno universale.
Sappiamo, per ammissione delle persone coinvolte, che questa pseudo-pandemia è stata pianificata da anni, anzitutto depotenziando i sistemi sanitari nazionali e limitando i piani pandemici.
Sappiamo, per ammissione delle persone coinvolte, che questa pseudo-pandemia è stata pianificata da anni, anzitutto depotenziando i sistemi sanitari nazionali e limitando i piani pandemici.
Sappiamo che è stato seguito un copione ben preciso, concepito per dare una risposta univoca in tutti gli Stati e per omologare a livello globale la diagnosi, le ospedalizzazioni, le terapie e soprattutto le misure di contenimento e l’informazione ai cittadini. Vi è una regia che continua a gestire il COVID-19 con l’unico scopo di imporre forzatamente limitazioni delle libertà naturali, dei diritti costituzionali, della libera impresa e del lavoro.
Il problema non è il COVIDin sé, ma l’uso che di esso si è fatto per realizzare quel Great Reset che il World Economic Forum aveva annunciato tempo addietro e che oggi viene attuato punto per punto, nell’intento di rendere inevitabili quei cambiamenti sociali che altrimenti sarebbero stati respinti e condannati dalla maggioranza della popolazione.
Siccome la democrazia, tanto decantata finché si riusciva a pilotarla grazie all’influenza dei media, non avrebbe consentito di portare a compimento questo progetto di ingegneria sociale voluto dall’élite globalista, occorreva la minaccia di una pandemia – presentata come devastante dal mainstream – per convincere la popolazione mondiale a subire i confinamenti, i lockdown, cioè veri e propri arresti domiciliari, la chiusura delle attività, la sospensione delle lezioni scolastiche e addirittura il divieto di culto; e tutto questo è stato ottenuto con la complicità di tutti i soggetti coinvolti, in particolare i governanti, i dirigenti della sanità e la stessa Gerarchia ecclesiastica.
Vi è una regia che continua a gestire il COVID-19 con l’unico scopo di imporre forzatamente limitazioni delle libertà naturali, dei diritti costituzionali, della libera impresa e del lavoro
Il danno che ne è derivato e che ne deriva tuttora è enorme e, per molti versi, irreparabile.
Provo uno strazio indicibile nel pensare alle conseguenze devastanti della gestione di questa pandemia: famiglie distrutte, bambini e ragazzi colpiti nel loro equilibrio psicofisico e privati del diritto alla socialità, anziani lasciati morire da soli nelle case di cura, malati di cancro e di patologie gravi completamente trascurati, imprenditori costretti al fallimento, fedeli ai quali sono stati negati i Sacramenti e l’assistenza alla Messa… Ma questi sono gli effetti di una guerra, non di una sindrome influenzale stagionale che, se curata per tempo, nei soggetti non affetti da patologie pregresse dà una percentuale di sopravvivenza del 99,7%.
Ed è significativo che in questa folle corsa verso il baratro si ignorino anche i principi basilari di una vita sana, pur di indebolire il nostro sistema immunitario: siamo confinati in casa, tenuti lontano dalla luce del sole e dall’aria pura, a subire passivamente il terrorismo mediatico della televisione.
Tutto questo è stato ottenuto con la complicità di tutti i soggetti coinvolti, in particolare i governanti, i dirigenti della sanità e la stessa Gerarchia ecclesiastica
Chi ha scientemente proibito le cure e prescritto protocolli terapeutici palesemente errati per ottenere un numero di morti che legittimasse l’allarme sociale e le assurde misure di contenimento con quale severità potrà esser giudicato?
Chi ha deliberatamente creato i presupposti per una crisi economica e sociale mondiale, per distruggere la piccola e media impresa e far crescere le multinazionali; chi ha boicottato o vietato le cure disponibili per favorire le case farmaceutiche; chi ha presentato i sieri genici come vaccini, sottoponendo la popolazione ad una sperimentazione dagli esiti ancora ignoti e dagli effetti collaterali certamente più gravi degli stessi sintomi del COVID; chi asseconda la narrazione apocalittica nei seggi dei Parlamenti e nelle redazioni dei media a quale pena potrà esser condannato?
Questi sono gli effetti di una guerra, non di una sindrome influenzale stagionale che, se curata per tempo, nei soggetti non affetti da patologie pregresse dà una percentuale di sopravvivenza del 99,7%
E i vertici della Gerarchia cattolica che si sono resi complici di questa farsa grottesca, come si giustificheranno dinanzi a Dio, quando compariranno al Suo cospetto per esser giudicati?
D. W. – In una lettera che ha inviato all’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump, lei allude non solo a uno «Stato profondo» – un termine che è diventato molto usato – ma anche a una «Chiesa profonda». Può spiegare che cosa intende?
C. M. V. – L’espressione Deep State rende molto bene l’idea di un potere parallelo, privo di legittimazione ma cionondimeno operante nella cosa pubblica per il perseguimento di interessi particolari.
Al bene comune che lo Stato ha il dovere di promuovere, il Deep State oppone il vantaggio dell’élite. Allo stesso modo, non possiamo non riconoscere che negli ultimi decenni si è consolidato un analogo potere in ambito ecclesiale, che ho chiamato Deep Church, il quale antepone il perseguimento dei propri interessi alle finalità proprie della Chiesa di Cristo, prima fra tutte la salus animarum.
E i vertici della Gerarchia cattolica che si sono resi complici di questa farsa grottesca, come si giustificheranno dinanzi a Dio, quando compariranno al Suo cospetto per esser giudicati?
Così, come nella cosa pubblica vi sono poteri occulti che orientano le scelte dei governi e seguono l’agenda globalista, nella Chiesa cattolica vi è una lobby potentissima che usurpa l’autorità della Gerarchia con le medesime finalità.
In sostanza, Stato e Chiesa sono occupati da un potere illegittimo che ha come scopo ultimo la loro distruzione e l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale.
E non stiamo parlando di teorie cospirazioniste o di fantapolitica: quanto avviene sotto i nostri occhi lo dimostra oltre ogni ragionevole dubbio, al punto che il segretario generale dell’ONU ha recentemente affermato che il virus è stato usato per reprimere il dissenso.
Così, come nella cosa pubblica vi sono poteri occulti che orientano le scelte dei governi e seguono l’agenda globalista, nella Chiesa cattolica vi è una lobby potentissima che usurpa l’autorità della Gerarchia con le medesime finalità
D. W. – Fino a che punto c’è sovrapposizione tra Deep State e Deep Church, per lo meno nel mondo occidentale?
C. M. V. – La sovrapposizione tra Deep State e Deep Church si articola su più fronti.
Il primo è senza dubbio quello ideologico: la matrice rivoluzionaria, anticattolica ed essenzialmente massonica del pensiero globalista è la medesima, e non dal 2013. Ad essere onesti, sarebbe sufficiente considerare la significativa concomitanza temporale tra la celebrazione del Concilio ecumenico Vaticano II e la nascita del cosiddetto Movimento studentesco: l’aggiornamento dottrinale e liturgico rappresentarono per le nuove generazioni una spinta propulsiva che ebbe immediate ripercussioni in ambito sociale e politico.
Il secondo fronte risiede nelle dinamiche interne al Deep State e alla Deep Church: entrambi contano tra i propri membri personaggi deviati non solo intellettualmente e spiritualmente, ma anche moralmente.
Gli scandali sessuali e finanziari che hanno coinvolto altissimi esponenti tanto della politica quanto delle Istituzioni e della Gerarchia cattolica dimostrano che la corruzione e il vizio sono da un lato un elemento che li accomuna, e dall’altro un efficace deterrente in ragione del comune ricatto cui tutti costoro sottostanno.
In sostanza, Stato e Chiesa sono occupati da un potere illegittimo che ha come scopo ultimo la loro distruzione e l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale
Le perversioni di noti politici e prelati li costringono ad obbedire all’agenda globalista anche quando questa loro collaborazione appare irragionevole, sconsiderata o contraria agli interessi dei cittadini e dei fedeli. Ecco perché vi sono governanti agli ordini dell’élite che distruggono l’economia e il tessuto sociale del loro Paese; ecco perché, specularmente, vi sono cardinali e vescovi che propagandano la teoria gender e il falso ecumenismo nello scandalo dei cattolici: entrambi fanno gli interessi del loro padrone, tradendo la propria missione al servizio della nazione o della Chiesa.
Il piano di instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale non potrà d’altra parte non darsi una religione universale di ispirazione massonica, a capo della quale vi dovrà essere un leader religioso ecumenico, pauperista, ecologista e progressista. Chi meglio di Bergoglio per questo ruolo, nel plauso dell’élite e nello stolto entusiasmo delle masse indottrinate al culto idolatra della pachamama?
D. W. – Quali prove o indizi ci sono?
C. M. V. – Penso che la dimostrazione più evidente si sia avuta proprio in concomitanza con la pandemia.
L’appiattimento dei vertici della Gerarchia nei confronti della folle gestione dell’emergenza COVID– un’emergenza provocata ad arte ed amplificata pedissequamente dai media di tutto il mondo – è giunto a vietare le celebrazioni liturgiche ancor prima che l’autorità civile lo richiedesse; a proibire l’amministrazione dei Sacramenti addirittura ai moribondi; a ratificare con cerimonie surreali la narrazione mainstream, ripetendo ad nauseam tutto il lessico della neolingua: resilienza, inclusività, nulla sarà più come prima, nuovo Rinascimento, build back better e via dicendo; a sponsorizzare come «dovere morale» un siero genico prodotto con materiale fetale proveniente da aborti, tuttora in sperimentazione e del quale si ignorano gli effetti collaterali a lungo termine.
Il piano di instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale non potrà d’altra parte non darsi una religione universale di ispirazione massonica, a capo della quale vi dovrà essere un leader religioso ecumenico, pauperista, ecologista e progressista. Chi meglio di Bergoglio per questo ruolo, nel plauso dell’élite e nello stolto entusiasmo delle masse indottrinate al culto idolatra della pachamama?
Non solo: con il Council for Inclusive Capitalism promosso da leader globalisti – tra cui primeggia Lady Lynn Forester de Rothschild – con la partecipazione del Vaticano, viene data ratifica ufficiale al Great Reset del World Economic Forum, ivi compreso il reddito universale e la transizione ecologica. A Santa Marta si inizia anche a parlare di transumanesimo, ignorando con ostinazione l’indole anticristica di questa ideologia pur di mostrarsi ossequienti alla dittatura del pensiero unico.
Tutto ciò è raccapricciante e viene da chiedersi quanto ancora il Signore tollererà un tale affronto da parte dei suoi ministri.
D’altra parte, l’insistenza ossessiva verso l’ecologismo malthusiano ha fatto sì che alla Pontificia accademia per la vita siano stati nominati personaggi notoriamente anticattolici, propugnatori del decremento demografico tramite la sterilizzazione, l’aborto e l’eutanasia.
Tutti costoro, sotto la guida di un prelato di provata fedeltà bergogliana, hanno stravolto completamente le finalità dell’Accademia fondata da Giovanni Paolo II, fornendo all’ideologia dominante un appoggio autorevole e prestigioso come quello di chi, anche usurpandola, detiene comunque l’autorità nella Chiesa cattolica.
(…)
I politici che oggi governano le nazioni sono tutti, con rare eccezioni, parte del Deep State. Se così non fosse, non sarebbero dove sono
D. W. – Un’obiezione di chi respinge una cosa del genere come una teoria della cospirazione sarebbe questa: com’è possibile che in quasi tutti i Paesi del mondo quasi tutti i politici partecipino a questo gioco? Chi potrebbe avere così tanto potere e tanta influenza da poter mandare mezzo mondo in isolamento?
C. M. V. – Le rispondo con un esempio. La Chiesa è un’istituzione sovranazionale, presente in tutto il mondo con diocesi, parrocchie, comunità, conventi, università, scuole, ospedali. Tutti questi enti prendono gli ordini dalla Santa Sede, e quando il Papa ordina una preghiera o un digiuno, tutti i cattolici del mondo obbediscono; se un dicastero della Curia romana impartisce delle indicazioni, tutti i cattolici del mondo le seguono. Il controllo è capillare e immediato, grazie a una struttura gerarchica efficiente. Lo stesso avviene, limitatamente ai confini nazionali, anche negli Stati: quando il legislatore legifera, gli organi preposti eseguono.
Similmente operano anche il Deep State e la Deep Church: entrambi si avvalgono di una struttura fortemente gerarchica, in cui la componente «democratica» è praticamente assente. Gli ordini sono impartiti dall’altro e chi li riceve li esegue immediatamente, con la consapevolezza che la propria disobbedienza può determinare il fallimento professionale, la condanna sociale e in certi casi anche la morte fisica.
Questa obbedienza deriva dal ricatto: io ti promuovo, ti do potere, ti faccio diventare ricco e famoso, ma in cambio fai quello che ti dico. Se obbedisci e ti mostri fedele, il tuo potere e la tua ricchezza aumentano; se disobbedisci sei finito. Immagino che per i lettori tedeschi il richiamo al Faust di Goethe sia spontaneo.
Vi sono motivi per ritenere che la gestione del COVID sia stata organizzata sotto un’unica regia e con un unico copione
I politici che oggi governano le nazioni sono tutti, con rare eccezioni, parte del Deep State. Se così non fosse, non sarebbero dove sono.
Pensiamo al caso delle presidenziali americane dello scorso 3 novembre: siccome il presidente Trump non era ritenuto allineato al pensiero unico, si è deciso di estrometterlo con una frode elettorale di proporzioni inaudite, e contro la stessa volontà popolare. I processi in corso negli Stati Uniti stanno confermando i brogli e le irregolarità, e nei prossimi mesi credo che emergeranno altre prove di questa truffa che, guarda caso, ha portato alla Casa Bianca un democratico, cattolico progressista, perfettamente allineato all’agenda del Great Reset. A ben vedere, le dimissioni di Benedetto XVI e l’elezione di Jorge Mario Bergoglio sembrano rispondere alle stesse dinamiche e far capo alla medesima lobby di potere.
Anche in Germania, da quel che ho sentito, sono emerse notizie che dimostrerebbero che nella gestione della pandemia si sono falsificati i dati in modo da legittimare la violazione dei diritti dei cittadini. E nonostante il numero preoccupante di persone colpite da effetti collaterali o decedute a seguito del cosiddetto vaccino, continua il martellamento costante sull’obbligo di vaccinarsi, quando è ormai evidente che esso non garantisce immunità e che non eviterà né il distanziamento sociale né l’obbligo delle mascherine.
Vi sono motivi per ritenere che la gestione del COVID sia stata organizzata sotto un’unica regia e con un unico copione. Proprio alcuni giorni orsono il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha ammesso di aver ricevuto le indicazioni di ricoverare anziani nelle RSA – anziani che morirono per errato protocollo terapeutico, intubati e costretti alla ventilazione forzata – dall’Imperial College di Londra, finanziato dalla Fondazione Bill & Melinda Gates.
E guarda caso, le sponsorizzazioni del «filantropo» americano interessano moltissime realtà nazionali – anche governative – che si trovano a dipendere economicamente da un privato che teorizza lo spopolamento del pianeta tramite una pandemia.
Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha ammesso di aver ricevuto le indicazioni di ricoverare anziani nelle RSA – anziani che morirono per errato protocollo terapeutico, intubati e costretti alla ventilazione forzata – dall’Imperial College di Londra, finanziato dalla Fondazione Bill & Melinda Gates
Lei mi chiede: chi potrebbe avere così tanto potere e tanta influenza da poter mandare mezzo mondo in isolamento?
Chi dispone di risorse enormi, come appunto alcuni personaggi ben noti tra cui spiccano Bill Gates e George Soros; chi è in grado di finanziare la stessa OMS, orientandone le decisioni e lucrandone profitti altissimi, essendo anche azionista di case farmaceutiche.
D. W. – Nella lettera all’allora presidente Donald Trump lei parla di uno scontro tra le forze della luce e le forze delle tenebre. Se lei ora guarda all’anno 2020, come si è sviluppato questo confronto fino a oggi?
C. M. V. – Come sempre avviene nelle vicende terrene, la guerra tra bene e male, tra figli della luce e figli delle tenebre, pare sempre pendere in favore di questi ultimi.
Satana, che è princeps hujus mundi, ha molti seguaci organizzatissimi e un’infinità di servi. Viceversa, i buoni sembrano numericamente inferiori e poco organizzati, spesso anonimi e quasi sempre privi di qualsiasi potere o mezzo economico che permetta loro di agire con la medesima efficacia dei loro nemici. Ma è sempre stato così, perché la vittoria non appartiene ai buoni, ma a Cristo. Ego vici mundum: sono Io che ho vinto il mondo, ci ammonisce Nostro Signore. Noi diamo il nostro povero contributo, talvolta anche eroico, ma senza la Grazia di Dio non siamo capaci di nulla: sine me nihil potestis facere.
Il 2020 ci ha obbligato a guardare negli occhi la Medusa globalista, mostrandoci come sia facile, per il Deep State, imporre una tirannide sanitaria a miliardi di persone
Il 2020 ci ha obbligato a guardare negli occhi la Medusa globalista, mostrandoci come sia facile, per il Deep State, imporre una tirannide sanitaria a miliardi di persone.
Un virus non isolato, con una percentuale di sopravvivenza altissima, è stato accettato come instrumentum regni, con la complicità dei governanti, dei media, della stessa Gerarchia ecclesiastica.
La crisi economica innescata dai lockdown deve rendere inevitabile la cancellazione del debito e l’istituzione del reddito universale, in cambio della rinuncia alla proprietà privata e dell’accettazione del tracciamento tramite il passaporto sanitario.
Un virus non isolato, con una percentuale di sopravvivenza altissima, è stato accettato come instrumentum regni, con la complicità dei governanti, dei media, della stessa Gerarchia ecclesiastica
Chi rifiuterà il vaccino potrà essere internato in campi di detenzione già pronti in molti Stati, tra i quali anche la Germania. Le violazioni dei diritti costituzionali e religiosi saranno tollerate dai tribunali, in nome di un’eterna emergenza che prepara le masse alla dittatura. Questo è quello che ci attende, secondo le ammissioni degli stessi autori del Great Reset.
Ma questo susseguirsi di inasprimenti, motivati da ragioni ormai risibili e sconfessati dall’evidenza, sta incrinando molte certezze, alle quali le masse hanno sinora prestato un assenso fideistico sconfinato spesso nella superstizione.
Le iniziali accuse di «negazionismo» a chi contesta le assurdità dei sedicenti «esperti» hanno fatto comprendere a tante persone che il COVID è presentato con le connotazioni di una religione proprio per non esser messo in discussione, perché sotto un profilo scientifico esso dovrebbe essere considerato come tutte gli altri virus Corona degli anni scorsi.
La crisi economica innescata dai lockdown deve rendere inevitabile la cancellazione del debito e l’istituzione del reddito universale, in cambio della rinuncia alla proprietà privata e dell’accettazione del tracciamento tramite il passaporto sanitario
Queste contraddizioni stanno aprendo gli occhi a molti, anche davanti alla sfrontata cortigianeria dei media e al moltiplicarsi della censura dei dissenzienti sui social.
D. W. – Come sarebbe il mondo se le forze che lei chiama delle tenebre dovessero prevalere?
C. M. V. – Un mondo in cui il Deep State dovesse prevalere realizzerebbe i peggiori scenari descritti dall’Apocalisse, dai Padri della Chiesa e dai mistici.
Un regno infernale in cui tutto ciò che ricorda anche lontanamente la società cristiana – dalla religione alle leggi, dalla famiglia alla scuola, dalla sanità al lavoro – dev’esser bandito e capovolto, pervertito. Gli eterosessuali perseguitati, le famiglie di uomo e donna proibite, i figli ottenuti con l’utero in affitto, la storia censurata, la religione screditata, l’onestà e la disciplina derise, l’onore additato come concetto fascista, la virilità condannata come «tossica», la maternità deplorata come «non sostenibile», la vecchiaia costretta all’eutanasia, la malattia considerata solo come un’occasione di guadagno, la salute vista con sospetto. E dovremmo anche veder rinnegata, dopo due secoli di indottrinamento, la famosa democrazia in nome della quale chi ci governerà lo farà senza elezioni, in nome della salute pubblica.
Chi rifiuterà il vaccino potrà essere internato in campi di detenzione già pronti in molti Stati, tra i quali anche la Germania. Le violazioni dei diritti costituzionali e religiosi saranno tollerate dai tribunali, in nome di un’eterna emergenza che prepara le masse alla dittatura
Solo nel regno di Cristo si può avere la pace e la vera concordia; nella tirannide di Satana vige il terrore, la repressione, la guerra contro il bene e la licenza dei vizi più turpi.
D. W. – Che cosa pensa si possa fare per evitare un tale sviluppo?
C. M. V. – Dobbiamo fare in modo che quanto è sinora avvenuto non possa raggiungere il suo obiettivo finale. Possiamo e dobbiamo denunciare gli inganni e le menzogne che ci vengono propinate quotidianamente da chi ci considera servi stupidi e pensa di poterci sottomettere senza nessuna reazione da parte nostra.
Se vi sono leggi che tutelano i diritti naturali dei cittadini, occorre che tutti levino la voce e protestino con coraggio, pretendendo dai magistrati che i responsabili di questo colpo di stato mondiale siano processati e condannati.
Non possiamo permettere, con lo spauracchio di una pandemia creata a tavolino, che le nazioni siano prostrate da una crisi economica e sociale indotta, né che la popolazione sia sottoposta a limitazioni delle libertà in violazione della legge e dello stesso buon senso.
Un mondo in cui il Deep State dovesse prevalere realizzerebbe i peggiori scenari descritti dall’Apocalisse, dai Padri della Chiesa e dai mistici
Se sapremo essere fermi e non arretrare dinanzi a queste prove generali di dittatura, il Deep State si ritirerà aspettando tempi più propizi, e avremo il tempo di scongiurare l’instaurazione della tirannide. Se lasceremo fare, renderemo irreversibile questo piano infernale.
Non dimentichiamoci, come cattolici, di avere una grandissima responsabilità, sia nei confronti dei nostri Pastori, sia dei nostri governanti. La nostra obbedienza può e deve venir meno nel momento in cui ci viene chiesto di obbedire a leggi inique o contrarie all’immutabile Magistero della Chiesa.
Se la nostra opposizione sarà ferma e coraggiosa come al tempo dei Martiri, avremo fatto la nostra parte per ottenere dal Cielo quelle grazie che possono mutare le sorti dell’umanità e ritardare la persecuzione degli ultimi tempi.
Se la nostra opposizione sarà ferma e coraggiosa come al tempo dei Martiri, avremo fatto la nostra parte per ottenere dal Cielo quelle grazie che possono mutare le sorti dell’umanità e ritardare la persecuzione degli ultimi tempi
Preghiamo quindi, preghiamo con fiducia la Vergine Santissima, Regina delle Vittorie e Aiuto dei Cristiani, perché sia nostra Condottiera in questa battaglia epocale. Sia al suo fianco il glorioso Arcangelo Michele, che ricacci all’inferno Satana e gli altri spiriti maligni, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo.
Pensiero
Mons. Viganò: dissonanza cognitiva e rivelazione del metodo, il colpo da maestro di Satana
 
														Renovatio 21 pubblica questo scritto dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Le opinioni degli scritti pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

Ex fructibus igitur eorum cognoscetis eos.
Mt 7, 20
Premessa
La crisi nella Chiesa è di natura teologica, non canonica. Non solo: questa non è una crisi tra le tante, ma la crisi dell’Autorità, perché è appunto l’Autorità ad essere oggetto di un sovvertimento che fino a sessant’anni fa non era nemmeno immaginabile in seno alla Chiesa Cattolica. Se infatti l’Autorità, quando è esercitata per il bene, è certamente lo strumento più idoneo ad assicurare il buon governo dell’istituzione che presiede, così essa si può mutare in uno strumento altrettanto efficace per distruggerla, nel momento in cui chi la ricopre rescinde il proprio vincolo di obbedienza verso Dio, che dell’Autorità è supremo garante (1).
Questo hanno fatto i Giacobini nel 1789, questo hanno ripetuto i fautori della rivoluzione conciliare nel 1965: appropriarsi illegittimamente dell’Autorità per costringere i sudditi ad accettare di obbedire a ordini iniqui, finalizzati ad un piano eversivo. E tanto i Giacobini quanto i Modernisti si sono avvalsi non solo della collaborazione attiva dei propri complici e dell’inazione dei codardi, ma anche del consenso di coloro che obbedivano in buona fede e da una massa progressivamente indotta ad accettare in nome dell’obbedienza qualsiasi cambiamento (2).
L’idealizzazione dell’autorità
Nelle scorse settimane «conservatori» come Riccardo Cascioli, Luisella Scrosati, Daniele Trabucco e Giovanni Zanone hanno sostenuto che laici e chierici, dinanzi alla crisi della Gerarchia cattolica, non dovrebbero adottare forme di resistenza nei confronti di cattivi Superiori; né dovrebbero mettere in discussione la loro Autorità, dal momento che essa promana direttamente da Nostro Signore.
Costoro affermano che l’indegnità di un vescovo o del papa non inficia la legittimità della loro autorità, ma questo può essere vero nel caso di un’indegnità personale che non coinvolge l’esercizio dell’autorità stessa. L’autorità, tuttavia non può essere esercitata legittimamente al di fuori dei confini che le sono dati né tantomeno contro i propri fini o contro la volontà del divino Legislatore. Un vescovo che coopera consapevolmente ad uno scopo iniquo con atti di governo, inficia la legittimità di quegli atti e la sua stessa autorità, proprio perché sono posti in fraudem legis.(3)
La visione idealista e sconnessa dalla realtà degli Autori citati, secondo la quale l’Autorità non perderebbe la propria legittimità nemmeno quando i suoi ordini sono volti al male, rende evidente il cortocircuito logico tra la realtà di papi e vescovi eretici – formali o materiali, poco importa: è comunque una cosa inaudita – e la teoria di un’Autorità immune dall’eresia e dalle cattive intenzioni di chi ricopre quell’Autorità.
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Una crisi sistemica
Chi si ostina a giudicare i singoli fatti prescindendo dall’evidente coerenza che li lega tra loro e dal quadro complessivo che se ne evince, falsifica la realtà dandone una rappresentazione ingannevole. Questa è una crisi che dura da sessant’anni, sempre nella medesima direzione, sempre con la connivenza dell’Autorità, sempre contraddicendo gli stessi articoli di Fede e sostenendo i medesimi errori già condannati.
I responsabili di questa crisi sono tutti accomunati dalla volontà eversiva di appropriarsi e mantenere il potere per raggiungere gli scopi che si prefiggono. E a riprova che deep state e deep church agiscono di concerto, basti vedere come gli artefici di questa sovversione in campo ecclesiastico agiscono specularmente ai loro omologhi nella sfera civile, giungendo a mutuarne il lessico e le tecniche di manipolazione di massa. L’evidenza dei risultati disastrosi ottenuti dai papi e dai vescovi conciliari non li ha indotti a tornare sui propri passi e a riparare al danno compiuto, ma al contrario li vediamo proseguire ostinatamente sulla medesima linea, confermando dolo e premeditazione, ossia la mens rea. (4)
Ci troviamo in una situazione di gravissimo conflitto istituzionale, dal quale emerge che la maggior parte dei vescovi costituiti in Autorità – senza alcuna ombra di dubbio – agisce con l’intenzione determinata e volontaria di commettere atti illeciti contro il bene della Chiesa e delle anime, nella consapevolezza delle loro conseguenze.
Se in costoro non vi fosse intenzione di compiere il male – se, cioè, essi fossero in buona fede – non si ostinerebbero a ripetere i medesimi errori, nel perseguimento dei medesimi risultati. Né cercherebbero con ogni mezzo di indurre fedeli e sacerdoti a rinnegare ciò che la Santa Chiesa ha insegnato per secoli, facendo loro abbracciare quanto essa condannava e puniva con le pene più severe.
L’accettazione della frode
Abbiamo dunque una Gerarchia composta da vescovi e papi traditori che pretende dai propri fedeli non solo il silenzio inerte dinanzi ai peggiori scandali dei suoi membri, ma anche l’entusiastica accettazione e condivisione di questo tradimento, secondo quel principio esoterico che il satanista Aleister Crowley aveva così riassunto agli inizi del Novecento: «Il male deve nascondersi alla luce del sole, poiché le regole dell’universo impongono che chi viene ingannato acconsenta al proprio inganno».
Questo è il modus operandi del demonio e dei suoi servi, che troviamo confermato dalla narrazione delle tentazioni cui Satana sottopone Nostro Signore nel deserto: «Tutto questo io ti darò – dice il Maligno a Cristo – se prostrato mi adorerai» (Mt 4, 9). Nel pretendere di essere adorato come Dio, Satana chiede anzitutto l’accettazione della frode, ossia della premessa – Tutto questo io ti darò – che è assolutamente falsa, in quanto Satana non può cedere ciò che non gli appartiene. Se per assurdo Nostro Signore si fosse prostrato a Satana adorandolo, Egli non avrebbe avuto da lui nemmeno un granello di polvere del deserto e questo baratto si sarebbe rivelato una frode.
er questo il Signore gli risponde «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto» (ibid., 10). Con queste parole Nostro Signore svela l’identità del tentatore e i suoi inganni. Anche nell’Eden, tentando Eva, il Serpente aveva prospettato ai Progenitori di diventare sicut dii (Gen 3, 5).
Essi sapevano benissimo che Satana non sarebbe stato in grado di renderli come dèi e che avrebbero dovuto rispondere a Dio della loro orgogliosa disobbedienza, ma nonostante questo hanno consentito alla menzogna del Maligno come se fosse vera, rendendosi responsabili del sovvertimento di Bene e Male e agendo come se Dio non fosse onnipotente e in grado di punirli. È questa, in definitiva, la ὕβρις, la superbia che spinge l’uomo a sfidare Dio scegliendo di compiere il peccato, che ha come conseguenza la νέμεσις, ossia la punizione inevitabile che colpisce chi ha violato l’ordine divino oltrepassando i limiti imposti da Dio.
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La «Rivelazione del Metodo»
Lo storico ed esperto di ingegneria sociale Michael A. Hoffman ha affrontato il medesimo tema da una prospettiva differente, identificando un’élite nascosta che usa tecniche di manipolazione per controllare le masse. Essa non vuole solo conquistare il potere, ma intende condurre una guerra psicologica che trasforma la realtà in un rituale magico, alchemico (e in questo coincide con le parole di Crowley).
Questa élite non nasconde più tutto, ma rivela deliberatamente parti del suo piano (da qui la Rivelazione del Metodo), come atto di umiliazione dei sudditi e di affermazione della propria supremazia. Gli studi di psicologia sociale confermano che questo gioco crudele per soggiogare e dominare le vittime serve a provocare la dissonanza cognitiva, ossia quello stato di disagio psicologico che si verifica quando ci troviamo dinanzi a due affermazioni o fatti in conflitto tra loro, come ad esempio è avvenuto quando le autorità sanitarie sostenevano, mentendo, che il siero genico sperimentale fosse «sicuro ed efficace» ma allo stesso tempo chiedevano lo scudo penale per i medici inoculatori; o quando abbiamo sentito affermare da Jorge Bergoglio che «Dio non è cattolico».
Questa dissonanza cognitiva, questa percezione di una contradictio in terminis è voluta, perché ci demoralizza (siamo consapevoli della nostra impotenza), perché ci induce ad un consenso implicito (un consenso passivo, come dire: «Ti mostro cosa faccio, e tu non fai nulla, quindi acconsenti») e infine perché ci porta all’accettazione di un potere dispotico (anche se esso sbeffeggia le masse, rafforzando su di noi il proprio controllo psicologico).(5)
La «dissonanza cognitiva» e il «gaslighting» dei conservatori
Non ci deve dunque stupire se queste tecniche di manipolazione di massa sono usate anche nella sfera ecclesiastica, allo scopo di provocare la stessa dissonanza cognitiva nei fedeli, la stessa demoralizzazione, lo stesso consenso estorto, la medesima accettazione dell’autorità che ostenta la contraddizione ma pretende obbedienza. Pensiamo al paradosso di Leone che dichiara la libertà religiosa un diritto umano sulla base del Vaticano II e allo stesso tempo canonizza il Beato Bartolo Longo, che nei suoi scritti condanna l’indifferentismo religioso e il concetto di libertà religiosa (6); o che presiede incontri ecumenici con gli islamici, ma canonizza il Beato Ignazio Choukrallah Maloyan, vescovo armeno martirizzato dai maomettani per essersi rifiutato di apostatare la vera Fede.
Non ci deve stupire nemmeno che la Nuova Bussola si comporti esattamente come previsto in questi casi dai manuali di psicologia sociale, negando ostinatamente la contraddizione ancorché evidente, in un’operazione di vero e proprio gaslighting (7): «Ciò che hai visto non è mai successo».
Anche il ricorso a video o immagini generate dall’AI diventa strumento di destabilizzazione, perché queste contribuiscono a erodere la base sensibile della conoscenza della realtà, rendendo impossibile distinguere il vero dal falso e di fatto cancellando la nozione stessa di «reale» mediante la sua sostituzione con il «verosimile».
L’apparenza prende così il posto della sostanza, solo perché essendo veicolata dall’immagine che appare sul cellulare o sul computer noi non sappiamo se ciò che ci sembra vero lo è davvero o lo sembra soltanto. Come non vedere in questo nuovo fenomeno un attacco con cui Satana sfida con i suoi artifici teatrali e con i suoi effetti speciali la verità di Dio che è simplex, senza pieghe?
Questi sono test di massa per mettere alla prova la devozione alla religione sinodale, esattamente come in ambito civile avviene con la religiones anitaria o la religione green. E non è diverso chiedere al fedele di accettare la messa protestantizzata di Paolo VI se vuole avere il permesso di assistere alla Messa tridentina, che del Novus Ordo è l’antitesi.
Anche la «scomunica» che Jorge Bergoglio mi ha inflitto palesa una enorme contraddizione: da un lato io sono stato dichiarato scismatico per aver denunciato gli stessi errori che tutti i Papi fino a Pio XII incluso hanno condannato; dall’altro i veri eretici e scismatici sono ammessi alla communicatio in sacris con chi mi condanna, senza alcuna conseguenza canonica. Il messaggio è chiaro: «Possiamo mostrarti la contraddizione tra le nostre parole e le nostre azioni, e tu non farai nulla. Accetterai sia la menzogna che la prova di essa».
Ogni assurdità accettata indebolisce la capacità di discernimento dei fedeli e del Clero, per poter responsabilmente obbedire ai propri Pastori. Se la nostra Fede non è forte e convinta, questo ci porta ad una forma di apatia verso ogni nuova provocazione. È una forma di umiliazione rituale che funziona non più attraverso la segretezza, ma attraverso una sfacciata ostentazione, specialmente quando l’obbedienza all’Autorità che imparte ordini abusivi e addirittura criminali è richiesta come un sacrificio della propria razionalità, come un’immolazione della volontà mediante un concetto pervertito di autorità e di obbedienza.
Se l’Autorità della Gerarchia, fino ai suoi massimi vertici, si rende responsabile di questa manipolazione psicologica dei fedeli finalizzata a perpetuare il proprio potere per demolire la Chiesa, a chi dovrebbero rivolgersi, sacerdoti e laici, per veder condannati i colpevoli di tanto tradimento? A quegli stessi eretici manipolatori, incistati a Roma e in tutti gli organi e le istituzioni della Chiesa Cattolica?
Non stupisce che troppe vocazioni sacerdotali si perdano e che molti fedeli si rassegnino o abbandonino la pratica religiosa. È il risultato voluto e pianificato di questo crudele stillicidio.
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Il «colpo da maestro» di Satana
Il demonio vuole ottenere la nostra adesione al male non per inganno, ma portandoci ad accettare la menzogna con la quale egli definisce bene il male, e ad accettare la finzione mediante la quale ci presenta il bene come un male. Il colpo da maestro di Satana consiste in questo: nell’ottenere da noi un assenso irrazionale, pur dinanzi all’evidenza della frode e del sovvertimento che riconosciamo per tali ma che, in un atto di folle annientamento suicida, accettiamo come se fossero verità divinamente rivelate. Per il Cattolico la Fede non è mai irrazionale: rationabile sit obsequium vestrum, dice San Paolo (Rom 12, 1), perché Dio è autore della Fede e della ragione, e non vi può essere contraddizione nella Verità.
Satana, al contrario, essendo menzognero e padre della menzogna (Gv 8, 44) non può non dissimulare i propri inganni con la frode, per i quali pretende da noi non un’adesione razionale, ma un consenso superstizioso, un atto di fede al contrario, nel quale l’assenso dell’intelletto a errori e eresie evidenti è motivato non dall’autorità di un Dio verace, ma dall’usurpazione di quell’autorità da parte di una creatura ribelle, bugiarda e che sappiamo che ci vuole ingannare e perdere.
Satana vuole che abdichiamo alla ragione e allo stesso sensus fidei, trasformando l’atto di fede in una folle apostasia.
L’assolutizzazione dell’obbedienza
Assolutizzare l’obbedienza, scardinandola dalla necessaria coerenza che essa presuppone tra tutti i soggetti del corpo gerarchico in cui essa viene esercitata,[8] significa consegnare nelle mani dell’autorità vicaria della Gerarchia un potere che il supremo Legislatore non le ha mai concesso, ossia la facoltà di poter legittimamente legiferare contro la volontà del Legislatore stesso e in danno dei fedeli.
Qui non stiamo parlando di ordini incidentalmente sbagliati, o di singoli vescovi che abusano della propria autorità in un contesto ecclesiale in cui la Virtù è incoraggiata e il peccato condannato e punito. Qui stiamo parlando di un intero sistema gerarchico che è riuscito – nella Chiesa Cattolica come nella cosa pubblica – ad impossessarsi del potere, ottenendo riconoscimento e obbedienza dai sottoposti mediante l’uso di mezzi coercitivi.
Non solo: l’assolutizzazione dell’obbedienza nei riguardi dell’autorità finisce anche con l’essere deresponsabilizzante: un comodo alibi offerto ai tanti, troppi don Abbondio in veste filettata o in clergyman, ben attenti a non dispiacere ad alcuno, ad «evitare polarizzazioni» – secondo l’auspicio di Leone – a beneficiare dei favori del potente che si conosce come iniquo ma a cui si presta ossequio per viltà o interesse.
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Conclusione
La Sacra Scrittura, i Padri, i mistici e la stessa Vergine Maria a Fatima ci hanno messi in guardia su un’apostasia che la Chiesa dovrà affrontare negli ultimi tempi. Come possiamo pensare che questa apostasia si concretizzi, se non attraverso falsi pastori al posto di buoni pastori, e di pseudocristi e falsi profeti al posto di Cristo e dei Profeti? Come potrebbero gli eletti essere tratti in inganno dagli eretici e dagli scismatici (Mt 24, 24), se non nel momento in cui questi ricoprono ruoli d’autorità nella Chiesa? Ma la Chiesa è indefettibile, ripetono alcuni con petulanza.
E lo è davvero: nonostante la stragrande maggioranza dei suoi vescovi infierisca su di essa e agisca di concerto con nemici di Cristo. La Chiesa Cattolica è indefettibile nel senso che essa non può mai venir meno nella sua missione di custodire e trasmettere la Verità rivelata da Dio, né può cadere in errore definitivo nella sua Fede e nella sua Morale. E questo di fatto non accade nemmeno quando una Gerarchia eretica e corrotta cerca di oscurare o di sfigurare il sacro Deposito della Fede. Non dimentichiamo che la Chiesa non è solo quella militante su questa terra (hic) e oggi (nunc), ma è anche quella penitente in Purgatorio e trionfante in Paradiso.
La sua compagine celeste è garanzia di quell’indefettibilità che il suo divino Fondatore le ha promesso e che lo Spirito Santo le assicura. E se la chiesa conciliare-sinodale che oggi si presenta come militante contraddice quella di ieri, spezzando la continuità e l’unità nella Professione dell’unica Fede che la rende una e apostolica anche nel fluire del tempo e non solo nella sua diffusione nello spazio, essa non è più la stessa Chiesa.
Per questo il Signore non manca di suscitare una vox clamantis in deserto che rompa il muro di silenzio e di complicità dei congiurati: mi riferisco ai “dottori degli ultimi tempi” cui accenna Augustin Lémann (9) nel suo saggio L’Anticristo. Sono i nuovi Sant’Atanasio imprigionati, esiliati, perseguitati ma infine risarciti dalla Giustizia divina con la proclamazione della loro santità. Ecco come il grande Vescovo di Alessandria e Dottore della Chiesa si rivolge ai fedeli durante la grande eresia ariana (10):
Che Dio vi consoli! (…) Quello che rattrista (…) è il fatto che gli altri hanno occupato le chiese con violenza, mentre in questo periodo voi vi trovate fuori. È un dato di fatto che hanno la sede, ma voi avete la Fede apostolica. Possono occupare le nostre chiese, ma sono al di fuori della vera Fede. Voi rimanete al di fuori dei luoghi di culto, ma la Fede abita in voi. Vediamo: che cosa è più importante, il luogo o la Fede? La vera Fede, ovviamente. Chi ha perso e chi ha vinto in questa lotta – quella che mantiene la sede o chi osserva la Fede? È vero, gli edifici sono buoni, quando vi è predicata la Fede apostolica; essi sono santi, se tutto vi si svolge in modo santo… Voi siete quelli che sono felici, voi che rimanete dentro la Chiesa per la vostra Fede, che mantenete salda nei fondamenti come sono giunti fino a voi dalla Tradizione apostolica, e se qualche esecrabile gelosamente cerca di scuoterla in varie occasioni, non ha successo. Essi sono quelli che si sono staccati da essa nella crisi attuale. Nessuno, mai, prevarrà contro la vostra Fede, amati fratelli, e noi crediamo che Dio ci farà restituire un giorno le nostre chiese. Quanto più i violenti cercano di occupare i luoghi di culto, tanto più essi si separano dalla Chiesa. Essi sostengono che rappresentano la Chiesa, ma in realtà sono quelli che ne sono a loro volta espulsi e vanno fuori strada. Anche se i Cattolici fedeli alla Tradizione sono ridotti a una manciata, sono loro che sono la vera Chiesa di Gesù Cristo.
L’accusa ricorrente che tanto i Conservatori e i Sinodali rivolgono a chi rimane saldo nella Fede e denuncia i loro errori è di volersi creare una propria chiesa, separandosi con lo scisma dalla Chiesa Cattolica, visibile e gerarchica, di cui essi si sono però impossessati con un vero e proprio golpe e nella quale pretendono di esercitare una legittima Autorità per gli scopi opposti a quelli che Nostro Signore le ha affidato.
Ma non sono stati forse costoro, con i loro errori condannati da tutti i Papi preconciliari, a crearsi una chiesa parallela che contraddice il Magistero immutabile e sovverte il Papato? Come può un’autorità ribelle a Cristo Capo del Corpo Mistico pretendere di esercitare l’Autorità di Cristo per contraddire la Sua Parola?
Come può chi si è separato dalla comunione ecclesiale con la vera Chiesa Cattolica Apostolica Romana accusare di scisma chi le rimane fedele?
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
24 Ottobre MMXXV
S.cti Raphaëlis Archangeli
NOTE
1) Il termine auctoritas deriva da auctor, nell’accezione di autore e garante riferita a Dio.
2) San Pio X ricordava che il successo dei malvagi è possibile anzitutto grazie all’ignavia dei buoni.
3) L’espressione in fraudem legis si riferisce a un comportamento o un atto giuridico compiuto con l’intenzione di eludere una norma, aggirandone lo scopo o l’applicazione, pur rispettandone formalmente la lettera. In altre parole, si tratta di un’azione che, pur apparendo conforme alla legge, viene posta in essere per ottenere un risultato che la legge stessa intende vietare o limitare. Le caratteristiche di questo comportamento sono la conformità formale, l’intenzione elusiva e l’effetto contrario alla mens del legislatore.
4 – La mens rea designa la componente psicologica del reato, ossia l’intenzione o la consapevolezza di violare la legge.
5) Scrive Hoffman: «Il principio alchemico della Rivelazione del Metodo ha come componente principale una beffarda derisione delle vittime, simile a quella di un clown, come dimostrazione di potere e macabra arroganza. Quando viene eseguito in modo velato, accompagnato da certi segni occulti e parole simboliche, e non suscita alcuna risposta significativa di opposizione o resistenza da parte dei bersagli, è una delle tecniche più efficaci di guerra psicologica e violenza mentale». Cfr. Michael A. Hoffman II, Secret Societies and Psychological Warfare, 2001.
6) Scriveva Bartolo Longo: Innanzi a Dio l’uomo non ha vera libertà di coscienza, libertà di culto e libertà di pensiero, come oggi s’intende, cioè facoltà di scegliersi una religione ed un culto come gli talenta; ma solo la libertà dei figliuoli di Dio, come dice S. Paolo, cioè di lasciare l’errore e le seduzioni del secolo per correre liberamente al Cielo. L’affermare, perciò, che l’uomo ha il diritto innanzi a Dio di pensare e di credere in religione come gli piace, è un errore. Cfr. Bartolo Longo, San Domenico e l’Inquisizione al Tribunale della Ragione e della Storia, Valle di Pompei, Scuola tipografica editrice Bartolo Longo, 1888.
7) Il gaslighting è una forma di manipolazione psicologica in cui una persona (o un gruppo) fa dubitare un’altra della propria percezione della realtà, della memoria o della sanità mentale, con l’obiettivo di controllare, indebolire o destabilizzare la vittima.
8) Non vi può infatti essere vera obbedienza se chi è costituito in autorità nella Gerarchia esige di essere obbedito ma allo stesso tempo disobbedisce a Dio, che è il garante e la fonte stessa dell’Autorità. Né vi può essere legittima autorità se chi la esercita in nome di Dio non si sottomette a propria volta alla Sua suprema Autorità.
9) Augustin Lémann, L’Anticristo, Marietti, 1919, pag. 53. «Il secondo campione della verità cristiana contro l’Anticristo sarà una falange di dottori suscitata da Dio in quei tempi di prova. […] Questa falange di dottori riceverà, per la difesa e consolazione dei buoni, una maggiore intelligenza delle nostre sante Scritture». Cfr. https://www.rassegnastampa-totustuus.it/cattolica/wp-content/uploads/2014/07/LANTICRISTO-A-Lemann.pdf
Il Canonico Augustin Lémann, ebreo francese, si convertì al Cattolicesimo insieme al fratello Joseph. Divenuti amici di Pio IX, furono entrambi consultori del Concilio Vaticano I.
10) Sant’Atanasio, Epistolæ festales, Lettera XXIX, in: Coll. Selecta SS. Eccl. Patrum, a cura di Caillaud e Guillon, vol. 32, pagg. 411-412.
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Pensiero
Se la realtà esiste, fino ad un certo punto
 
														I genitori si accorgono improvvisamente che la biblioteca scolastica mette a disposizione degli alunni strani libri «a fumetti» dove si illustra amabilmente il bello della liaison omoerotica.
L’intento degli autori è inequivocabile, quello di presentare un modello antropologico indispensabile per una adeguata formazione dell’individuo in crescita… Meno chiaro appare nell’immediato se la scuola, nel senso dei suoi responsabili vicini o remoti, di questa trovata educativa abbiano coscienza e conoscenza.
Di istinto, i genitori dell’incolpevole alunno si chiedono se tutto ciò sia proprio indispensabile per uno sviluppo armonico della psicologia infantile, magari in sintonia con i suggerimenti più elementari della natura e della fisiologia.
Tuttavia, poiché anche lo zeitgeist ha una sua potenza suggestiva, a frenare un po’ il comprensibile sconcerto, in essi affiora anche qualche dubbio sulla adeguatezza culturale dei propri scrupoli educativi, tanto che sono indotti a porsi il dubbio circa una loro eventuale inadeguatezza culturale rispetto ai tempi, votati come è noto, a sicure sorti progressive.
Ma il caso riassume bene tutto il paradosso di un fenomeno che ha segnato questo quarto di secolo e soltanto incombenti tragedie planetarie, mettono un po’ in sordina, finché dagli inciampi della vita quotidiana esso non riemerge con tutta la sua inaspettata consistenza.
Infatti la domanda sensata che si dovrebbero porre questi genitori, è come e perché una anomalia privata abbia potuto meritare prima una tutela speciale nel recinto sacro dei valori repubblicani, per poi ottenere il crisma della normalità e quindi quello di un modello virtuoso di vita; il tutto dopo essersi insinuata tanto in profondità da avere disattivato anche quella reazione di rigetto con cui tutti gli organismi viventi si difendono una volta attaccati nei propri gangli vitali da corpi estranei capaci di distruggerli.
Eppure, per quanto giovani possano essere questi genitori allarmati, non possono non avere avvertito l’insistenza con cui questa merce sia stata immessa di prepotenza sul mercato delle idee, quale valore riconosciuto, dopo l’adeguata santificazione dei cultori della materia ottenuta col falso martirio per una supposta discriminazione. Quella che già il dettato costituzionale impediva ex lege.
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Ma tutta l’impalcatura messa in piedi intorno a questo teatro dell’assurdo in cui i maschi prendono marito, le femmine si ammogliano nelle sontuose regge sabaude come nelle case comunali di remote province sicule, non avrebbe retto comunque all’urto della ragione naturale e dell’evidenza senza la gioiosa macchina da guerra attivata nel retrobottega politico con il supporto della comunicazione pubblica e lasciata scorrazzare senza freni in un mortificato panorama culturale e partitico.
Nella sconfessione della politica come servizio prestato alla comunità, secondo il criterio antico del bene comune, mentre proprio lo spazio politico è in concreto affollato da grandi burattinai e innumerevoli piccoli burattini, particelle di un caos capace di tenere in scacco «il popolo sovrano». Una parte cospicua del quale si sente tuttavia compensato dalla abolizione dei pronomi indefiniti, per cui tutte e tutti possono toccare con mano tutta la persistenza dei valori democratici.
Non per nulla proprio in omaggio a questi valori è installato nella anticamera della presidenza del Consiglio, da anni funziona a pieno regime un governo ombra, quello terzogenderista dell’UNAR. Un ufficio che ha lavorato con impegno instancabile, e indubbia coerenza personale, alla attuazione del «Piano» (sic) elaborato già sotto i fasti renziani e boschiani, per la imposizione capillare nella società in generale e nella scuola in particolare, di tutto l’armamentario omosessista.
Il cavallo di battaglia di questa benemerita entità governativa è la difesa dei «diritti delle coppie dello stesso sesso», dove sia il «diritto», che la «coppia» hanno lo stesso senso dei famosi cavoli a merenda.
Ecco dunque un esempio significativo ed eccellente di quella desertificazione della politica per cui il governo ombra guidato da interessi particolari in collaborazione e in sintonia con centri di potere radicati in istituzioni sovranazionali, possa resistere ad ogni cambio di governo istituzionale senza che ne vengano disinnescati potere e funzioni.
I partiti, dismessi gli apparati ideologici, e omogeneizzati nella sostanza, sono ridotti a «parti», alla moda di quelle fiorentine che pure un qualche ideale di fondo ce l’avevano, anche se tutte si assestavano su un gioco di potere.
Qui prevale il gioco dei quattro cantoni, dove tutti sono guidati dall’utile di parte che coincide a seconda dei casi con l’utile politico personale o ritenuto tale. Un utile calcolato tra l’altro senza vera intelligenza politica ovvero senza intelligenza tout court. Anche chi si è abbigliato di principi non negoziabili, alla bisogna può negoziare tutto, perché secondo il noto Principio della Dinamica Politica, «Tutto vale fino ad un certo punto».
Tajani, insieme a Rossella O’Hara ci ha offerto il compendio di tutta la filosofia occidentale contemporanea. Quindi dobbiamo stare sereni. Ma i genitori attoniti devono comprendere che quei libretti e questa scuola non sono caduti dal cielo. Sono il frutto di una politica diventata capace di tutto perché incapace a tutto sotto ogni bandiera.
Patrizia Fermani
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