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Mons. Viganò: Grande Reset, sovvertimento e dissoluzione della società cristiana. Intervista all’Avvocato Reiner Füllmich (seconda parte)

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Renovatio 21 pubblica la seconda parte dell’ intervista rilasciata da Monsignor Carlo Maria Viganò all’avvocato tedesco Reiner Füllmich. Il 31 maggio avevamo pubblicato la prima parte. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

 

 

In una lettera che Ella ha inviato all’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump, allude non solo a uno «Stato profondo» – un termine ampiamente utilizzato – ma anche a una «chiesa profonda». Cosa intende con questo e come potrebbero essere correlate queste strutture?

 

La deep church sta alla Chiesa Cattolica esattamente come il deep state sta allo Stato: entrambi sono la versione corrotta e pervertita dell’istituzione che tengono in ostaggio e che hanno infiltrato. 

 

I membri della deep church sono tanto più sconosciuti, quanto maggiore è il loro potere: i personaggi pubblici sono quasi sempre marionette docili a chi muove i fili.

 

Biden e Bergoglio sono i frontman dell’ideologia che li accomuna: una commistione di collettivismo maoista, di liberalismo massonico e di ecumenismo conciliare, con ammiccamenti al politicamente corretto del gender e delle istanze LGBTQ. 

 

Va comunque ribadito che deep state e deep church sono soltanto le due declinazioni della medesima cupola eversiva che si è appropriata del potere sovvertendo l’autorità e pervertendone i fini.

 

Nell’ordine naturale, lo Stato ha come suo fine il buon governo e il bene comune dei cittadini: i traditori del deep state lo hanno reso nemico delle persone oneste e complice dei criminali.

 

Nell’ordine soprannaturale, la Chiesa ha come suo fine il governo dei fedeli e la santificazione delle anime: i traditori della deep church condannano quanti conservano la Fede e la Morale ed elogiano pubblicamente eretici, sodomiti, abortisti, usurai, assassini e criminali.

 

Ma sia chiaro: se nei progetti deliranti di costoro vi è la distruzione dello Stato e della Chiesa tramite la demolizione o la corruzione di chi ne ricopre l’autorità nell’uno e nell’altra, noi sappiamo bene che mentre una Nazione, una cultura, una lingua, una civiltà possono anche scomparire, nel caso della Santa Chiesa rimane valida in eterno la promessa di Nostro Signore: portæ inferi non prævalebunt adversus eam.

 

Non dobbiamo pensare che le vicende terrene della Chiesa vadano giudicate secondo parametri meramente umani, ma anzi avere la certezza che il Signore la proteggerà ut pupillam oculi.

 

 

Un’obiezione da parte di coloro che rifiutano una cosa bollandola come complottismo è questa: com’è possibile che in quasi tutti i paesi del mondo quasi tutti i politici partecipino a questa farsa? Chi potrebbe avere così tanto potere e influenza da mandare metà del mondo in isolamento?

 

L’obiezione a chi sostiene la teoria del complotto globale è legittima e comprensibile, perché ciascuno di noi è stato giustamente educato ad un sistema condiviso di valori e principi che diamo ancora per scontati: che il figlio debba fidarsi del padre; che l’allievo possa riporre fiducia nel maestro; che il malato possa affidarsi al medico per farsi curare; che chi si vede leso un diritto possa ottenere giustizia da un tribunale imparziale; che il bisognoso possa sperare nella compassione e nella carità altrui, che il cittadino abbia nei governanti i propri custodi e protettori; che il fedele possa ascoltare con fiducia la voce dei Pastori, come se fosse la voce stessa di Cristo; che il lettore non sia ingannato dagli operatori dell’informazione; che il cliente non debba temere di essere truffato dal negoziante, o avvelenato dal ristoratore.

 

In questo sistema l’autorità del padre, del maestro, del medico, del giudice, del governante, rimanda all’autorità di Dio, che è Padre, Maestro, Giudice e Re. È evidente che l’opera di dissoluzione della società cristiana – poiché tale è ancora, anche se ne conserva ormai solo alcune tracce – è motivata dall’odio inestinguibile di Satana contro Cristo.

 

Ma cosa succede se, con un’opera costante di oltre duecento anni, il nemico si infiltra nelle scuole, nei tribunali, nelle istituzioni, nei seminari, nelle aziende e nei sindacati, e via via ne conquista i vertici, prendendo ordini dallo stesso gruppo di potere che tutti comanda, che tutti ricatta o ricompensa?

 

Dinanzi all’evidenza di un tale sovvertimento non dobbiamo chiudere gli occhi perché ci sembra incredibile non essercene accorti prima, ma anzi avere il coraggio di riconoscere che tanti, troppi nostri silenzi hanno permesso al consigliere comunale corrotto, al parroco vizioso, al soldato disonesto, all’assistente ignorante, al medico senza scrupoli, all’impiegato svogliato di diventare parlamentare, vescovo, generale, professore, ministro e di essersi così reso ricattabile.

 

Alla fine, a comandare sono in pochi, e i molti che obbediscono lo fanno per lo più per conformismo o per nascondere piccole meschinità. Ma questi pochi – e lo sappiamo dai dati che essi stessi diffondono – hanno davvero un potere esorbitante, che aumenta ad ogni nuovo loro adepto nominato ai vertici delle istituzioni.

 

Non è impossibile, anzi: è estremamente semplice, se consideriamo chi possiede i mezzi di informazione, chi finanzia i partiti politici, chi sponsorizza le istituzioni internazionali, chi dà le pagelle di affidabilità ai bilanci delle Nazioni.

 

Sono sempre gli stessi, facenti capo a pochissimi fondi di investimento e ad un numero ancor più ristretto di esponenti dell’alta finanza usuraia. I nomi sono quelli, e si sanno. 

 

 

Sono passati alcuni anni da quando Lei ha fortemente criticato papa Francesco per aver revocato le pene contro l’ex arcivescovo di Washington, Theodore McCarrick, che è uno dei principali accusati dello scandalo degli abusi della Chiesa cattolica negli Stati Uniti. Un atto vergognoso. In quanto critico veemente di un approccio conciliante a questo problema apparentemente ricorrente degli abusi sui minori, cosa può dire sulla prevalenza e sul significato di questo fenomeno crudele nella Chiesa cattolica e nella politica occidentale?

 

Dopo la mia denuncia sul caso McCarrick ho cercato di mostrare il legame tra la corruzione morale e quella dottrinale, evidenziando che la crisi della Fede e della Liturgia che è seguita al Concilio Vaticano II non poteva non comportare un sovvertimento della Morale nei fedeli e nel Clero.

 

Perché una fede deviata conduce a una morale deviata; un eretico non sarà mai una persona onesta, casta, sincera: se abbraccia la menzogna e l’errore nelle questioni che riguardano direttamente la Verità di Dio, ossia Dio stesso, a maggior ragione potrà farsi una propria morale – quella che i modernisti chiamano morale della situazione – che si adatta alle circostanze. 

 

L’errore del Concilio Vaticano II, inizialmente dissimulato per nasconderne l’indole eversiva – è stato proprio quello di pensare di poter conservare in un iperuranio la Fede intatta, considerando inattuale e troppo difficile chiedere ai fedeli di abbracciarla nella sua totalità; e in ambito morale, conservare la Morale come modello astratto, lasciando che i Cattolici scegliessero secondo convenienza quali principi seguire e quali no.

 

Per la chiesa conciliare la dottrina della divinità di Nostro Signore rimane teoricamente valida, ma si può accettare che vi sia chi non ci crede, ipotizzando un percorso – che solitamente non viene mai intrapreso – di lenta conversione che dovrebbe condurre ad abbracciare l’intero insegnamento cattolico.

 

Similmente, l’aborto o la sodomia sono peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, ma rimangono astratte nozioni che i Pastori per primi non chiedono ai fedeli di seguire.

 

Così il ladro continua a rubare in vista di una sua conversione futura, rassicurato dal fatto che però non uccide e non compie adulterio. Chi commette adulterio si sente rassicurato dal fatto di non picchiare i figli o di non sfruttare i dipendenti. Ma non è questo che Nostro Signore ha chiesto: Siete miei amici se farete ciò che vi comando (Gv 15, 9), ha detto; e non: siete miei amici se scegliete in cosa obbedirmi.

 

Essere Cattolici significa compiere una scelta eroica, con la quale non aderiamo ad un’associazione filantropica, ma siamo incorporati mediante il Battesimo nel Corpo Mistico di Cristo, e con la Grazia siamo costituiti figli di Dio Padre in Cristo.

 

La mediocrità non è possibile per un Cattolico, e men che meno per un sacerdote o un Vescovo. 

 

Questo atteggiamento rinunciatario è rivelatore di una visione umana della Chiesa, la quale secondo costoro dovrebbe adeguarsi nella pastorale alla mentalità del mondo, mantenendo nel magistero l’insegnamento di Cristo, come in una sorta di archivio che nessuno consulterà mai perché lo si considera utopico e velleitario.

 

Un modo per mettere a tacere la coscienza conservando il depositum fidei ma per assecondare le concupiscenze e il peccato legittimando le deviazioni dottrinali e morali.

 

È evidente che per riuscire a convincere i Vescovi a rinunciare all’integralità del Magistero cattolico li si doveva corrompere nell’anima, perché un Prelato vizioso – e spesso ricattabile – non osa chiedere ad altri di rispettare i Comandamenti che egli per primo infrange. Ecco perché gli infiltrati della deep church hanno eliminato o emarginato nel giro di qualche decennio la parte sana del Clero e dell’Episcopato, sostituendola con viziosi, lussuriosi, corrotti e eretici.

 

La loro sola presenza ai vertici della Gerarchia è lo strumento più efficace per distruggere dall’interno la Chiesa, esattamente come ha fatto il deep state in ambito civile: un politico corrotto o ricattabile voterà leggi che legittimano la corruzione e il vizio, e se non vorrà farlo perché ha qualche scrupolo morale, lo farà perché sennò vengono portati alla luce i suoi scandali personali. 

 

L’unica via di uscita da questo labirinto infernale è un’azione moralizzatrice dell’Autorità, sia essa religiosa o civile.

 

Chi comanda deve sapere che il suo potere appartiene a Dio, e che nell’esercitarlo deve avvalersi di tutte le virtù richieste per il buon governo e per conseguire il fine per il quale l’autorità è costituita.

 

Il concetto di «autorità vicaria» era ben chiaro fino alla Rivoluzione Francese, perché legato indissolubilmente alla Fede: è stata la cancellazione di Dio dalla società che ha ipso facto reso i governanti dei potenziali tiranni, perché li ha sollevati dalla propria responsabilità morale dinanzi a Dio – unico Signore e Re – limitando la questione del potere al gradimento della maggioranza.

 

Lo stesso è avvenuto nella Chiesa, che ha preferito scendere a patti col mondo e assumerne la mentalità profana, convinta di poter sopravvivere – lei che è un’istituzione divina con un fine soprannaturale – presentandosi come un’istituzione umana con scopi umanitari. 

 

Quando i Vescovi – e il Papa – torneranno a credere, quando torneranno ad amare Dio per come Egli si è rivelato a noi e in ciò che Egli ci ha insegnato; quando si renderanno conto che ogni loro mancanza, ogni errore insegnato ai semplici, ogni deviazione tollerata ha deturpato il volto di Cristo, ha lacerato le Sue carni nella flagellazione, ha perforato le Sue mani e i Suoi piedi nella crocifissione e che per questo Nostro Signore è morto per redimerci, essi saranno disposti a morire per testimoniare la loro fedeltà a Colui che li ha costituiti in autorità.

 

Finché cercheranno di barcamenarsi con logiche umane, il loro ministero sarà vuoto, come vuote sono le loro chiese, i loro seminari, i loro conventi. Spariranno per estinzione, mentre i buoni sacerdoti continueranno a fare ciò che si è sempre fatto per la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli. 

 

 

Naturalmente, non è possibile fornire una valutazione medica al riguardo. Tuttavia, poiché interpreta la crisi attuale non solo come una crisi medica o politica, ma riconosce una rilevanza escatologica degli eventi attuali, saremmo interessati a sapere come valuta, dal Suo punto di vista teologico, le iniezioni di mRNA, che svolgono un ruolo cruciale nell’intera orchestrazione.

 

La modifica del DNA dell’individuo provocata dal siero sperimentale con nuova tecnologia mRNA è forse l’aspetto più allarmante di questa battaglia epocale.

 

Se ci sono poteri economici che non si fanno scrupolo alcuno a colpire la popolazione mondiale per indebolirne il sistema immunitario, provocare morti improvvise e renderci tutti malati cronici a cui vendere i loro intrugli o i loro servizi di assistenza sanitaria, dall’altra parte ci sono persone votate al male e che sono ben consapevoli di lavorare per un piano infernale, per l’avvento dell’Anticristo tramite la sinarchia del NWO. 

 

Nel tentativo di modificare geneticamente l’uomo vediamo portata alle estreme conseguenze l’avversione di Satana contro la Creazione, e in particolare contro l’uomo, che nell’economia della salvezza è stato scelto per essere tempio della Santissima Trinità, immagine di Dio. 

 

 

Nella Sua lettera all’allora presidente Donald Trump, parla di un confronto tra le forze della luce e le forze delle tenebre. A che punto siamo in questo confronto? Quali sono i possibili esiti di questa lotta? Cosa possiamo fare noi, che vogliamo difendere la luce?

 

Agli eventi terreni si intersecano gli eventi spirituali, la Storia si incrocia con l’eternità di Dio, le vicende umane sono il campo di battaglia in cui i figli delle tenebre combattono i figli della Luce: una battaglia che per l’umanità è iniziata con la caduta di Adamo, ingannato da Satana e illuso di poter essere come Dio.

 

Quella tentazione è riproposta nel corso dei secoli ad ogni uomo, ogniqualvolta il Nemico cerca di persuaderlo di poter decidere autonomamente cosa è bene e cosa è male, arrogandosi i diritti sovrani del Signore sulle creature.

 

È la battaglia che si combatte anche oggi, dopo secoli di ribellione alla Legge di Dio e di rifiuto di riconoscere la signoria di Gesù Cristo.

 

Alla fine, tutto si riconduce a questo discrimen, al «chi non è con Me è contro di Me» (Lc 11, 14), e alla nostra libera risposta all’amore di Dio Creatore e Redentore.  

 

Giudicare questi eventi epocali come un semplice complotto umano finalizzato al potere sarebbe riduttivo; pensare che tutti i fautori del Great Reset siano convinti adoratori di Satana è esagerato. Ma proprio per questa nostra debolezza, tutta umana, non solo nel compiere il bene ma anche nel fare il male, possiamo muovere a misericordia il Signore, facendo sì che Egli confonda i disegni degli empi e non permetta loro di raggiungere i loro intenti.

 

I buoni sono disorganizzati, divisi, litigiosi; i malvagi organizzatissimi, uniti e sempre uniti adversus Dominum, et adversus Christum ejus.

 

Ma i buoni, se comprendono la dimensione spirituale di questo scontro epocale e decidono di schierarsi sotto i vessilli di Cristo Re, potranno con Lui conseguire la vittoria e veder sbaragliati i comuni nemici.

 

Mi permetta di concludere questa intervista ringraziando Lei, Avvocato Füllmich, per avermi dato l’opportunità di esprimere il mio pensiero su questi temi importanti.

 

Auguro a tutti voi della Commissione Corona e a quanti in ogni Nazione combattono il Leviatano globalista di poter ottenere i risultati auspicati.

 

Di cuore vi benedico.

 

 

 

 

 

Renovatio 21 ripubblica questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

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Grande Reset

Canadese «non binario» chiede al governo di pagare l’intervento per avere sia una vagina che un pene

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.

 

Un uomo dell’Ontario ha fatto causa al piano di assicurazione sanitaria del governo provinciale per coprire un intervento chirurgico di nicchia negli Stati Uniti per l’affermazione del genere, che gli darà sia una vagina che un pene.

 

Il caso riguarda KS, un 33enne nato maschio, ma che ora si identifica come un «femminile dominante» non binario. Usa un nome femminile. Secondo lui, l’intervento chirurgico più appropriato per la sua identità di genere è una «vaginoplastica con conservazione del pene», una procedura offerta presso il Crane Center for Transgender Surgery di Austin, in Texas. Non è disponibile in Canada.

 

Secondo i documenti legali, KS afferma che «ignorare “l’altro terzo”» di lei e il modo in cui si presenta sarebbe invalidante; lei è «entrambi», non esclusivamente l’uno o l’altro ma letteralmente un mix.

 

L’assicuratore ha ribattuto che la vaginoplastica senza rimozione del pene (penectomia) è considerata un intervento sperimentale e non è una prestazione assicurata.

 

Tuttavia, il comitato di appello e revisione dei servizi sanitari dell’Ontario ha annullato la decisione dell’assicuratore. Ha affermato che una vaginoplastica è elencata per la copertura pubblica e che non vi è motivo per cui non dovrebbe includere una penectomia.

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Il caso è attualmente all’esame della Corte Superiore di Giustizia dell’Ontario.

 

Secondo il National Post:

 

«KS ha sostenuto che costringere una persona non binaria a sottoporsi a un intervento chirurgico binario – da maschio a femmina, o da femmina a maschio – non farebbe altro che esacerbare la sua disforia di genere e sarebbe simile a un atto di terapia di conversione, che è stata vietata in Canada dal 2022».

 

«Nella sua decisione, il tribunale d’appello dei servizi sanitari ha fatto riferimento agli standard di cura stabiliti dall’influente World Professional Association for Transgender Health, o WPATH, che considera una vaginoplastica con risparmio del pene una valida opzione di trattamento per le persone non binarie. Il consiglio ha affermato di aver adottato la logica del gruppo trans care secondo cui “presentazioni diverse per genere possono portare a richieste chirurgiche personalizzate individualmente che alcuni potrebbero considerare “non standard”».

 

Questo caso solleva ovviamente importanti questioni sull’etica della chirurgia sperimentale. Ma il capo del Crane Center, Curtis Crane, li ha risolti in modo soddisfacente. Crane è membro della WPATH, l’Associazione professionale mondiale per la salute transgender. In un video promozionale sul suo sito web afferma che «non riesco a pensare a una volta in cui un paziente ha presentato una richiesta chirurgica che non sono stato in grado di soddisfare». Ad esempio: «un uomo trans è venuto da me e voleva una falloplastica ma voleva mantenere la sua vagina e io ho detto, beh, non c’è problema. Non mi è mai stato chiesto di farlo e non c’è mai stato nulla pubblicato a riguardo e non l’ho mai visto, ma sono felice di pensarci».

 

Ha fatto un esame di coscienza e ha scoperto che era etico. Questo era il suo ragionamento: «essere un uomo trans o una donna trans o non binario non ha niente a che fare con la tua anatomia, non ha niente a che fare con quello che hai tra le gambe». Inoltre, ragionava, «se il genere esiste in un continuum, perché allora i miei trattamenti chirurgici dovrebbero essere binari? Non ha alcun senso riconoscere che il genere esiste in un continuum, ma offrirò solo opzioni tutte maschili o tutte femminili».

 

Michael Cook

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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La finanza come arma: preparatevi alla debancarizzazione

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Renovatio 21 ripubblica questo testo di Joseph Mercola apparso su LifeSiteNews nel dicembre 2023. Il tema del debanking o debancarizzazione – ossia, la chiusura improvvisa del vostro conto corrente da parte della vostra banca che potrebbe non dare spiegazioni o farvi capire che lo ha fatto per le vostre idee – è una realtà sempre più vicina anche in Europa. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Dobbiamo spingere per il decentramento e la libertà tanto quanto i globalisti stanno spingendo il loro Grande Reset. Ciò significa rifiutare tutte le loro allettanti offerte, soprattutto per quanto riguarda il settore bancario e la sorveglianza.   Come riportato in precedenza, a metà luglio 2023, Chase Bank ha chiuso i miei conti aziendali, insieme ai conti personali del mio CEO e CFO – entrambi con me da quasi 20 anni – e ai conti dei loro coniugi e figli. Questo nonostante una nuova legge della Florida vieti specificamente alle istituzioni finanziarie di negare o annullare servizi basandosi su convinzioni politiche o religiose.

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Scuse zoppicanti

All’epoca, l’unica ragione fornita era che avevano riscontrato «attività sospette» su un conto non specificato. Più tardi, un rappresentante ha detto ai giornalisti che le chiusure dei conti sono in genere effettuate solo a fini di antiriciclaggio.   Tuttavia, non sono mai state mosse accuse di riciclaggio di denaro contro di me e, in un vero caso di riciclaggio di denaro, sequestrano i tuoi conti a titolo definitivo. Non ti ordinano di portare la tua attività altrove.   In seguito, in risposta a un’indagine del Chief Financial Officer della Florida Jimmy Patronis, un portavoce di Chase ha risposto che i conti erano stati chiusi perché la mia attività era stata «oggetto di controllo regolamentare da parte del governo federale… per aver intrapreso attività illegali relative alla commercializzazione e alla vendita di prodotti di consumo».   Il portavoce ha affermato che la banca aveva un «obbligo legale» di impedire che i fondi derivanti da tali attività passassero attraverso la propria banca. Il problema di questa «spiegazione» è che l’ultimo «controllo federale» della nostra attività è stato quando la Food and Drug Administration, nel 2021, ci ha inviato una lettera di avvertimento che ci accusava di vendere vitamine C, D, quercetina e pterostilbene avanzate per «mitigare, prevenire, trattare, diagnosticare o curare il COVID-19» in violazione del Federal Food, Drug, and Cosmetic Act.   Tuttavia, una lettera di avvertimento non è la prova di un’attività illegale. È un’accusa. Abbiamo risposto alla lettera della FDA e non sono mai state intraprese ulteriori azioni, perché non avevamo, di fatto, violato la legge.   Se Chase Bank insiste sul fatto che ha un «obbligo legale» di chiudere i conti a me, i miei dipendenti e le loro famiglie, in base a una vecchia lettera di avvertimento della FDA, allora sarebbero anche legalmente obbligati a chiudere i conti ai dirigenti e ai dipendenti di Chase che hanno intenzionalmente beneficiato del traffico sessuale e truffato gli investitori con schemi di investimento illegali, cosa che non hanno fatto.   No, qualcos’altro ha spinto Chase Bank a chiudere i nostri conti e la ragione più probabile sembra essere la relazione della banca con la rete di controllo tecnocratica che sta cercando di inaugurare un governo totalitario mondiale.   Dal nostro debanking, abbiamo scoperto che Chase Bank ha diversi collegamenti con entità che stanno spingendo la distopia orwelliana che è il Grande Reset, sia a livello nazionale che internazionale.   È importante sottolineare che JP Morgan Chase è stato un partner commerciale storico di Bill Gates, tanto da creare insieme un «fondo di investimento» per i vaccini. Quindi, Chase Bank è alla base del profitto derivato dai vaccini di Gates e ha ricavato somme incalcolabili dai vaccini in cui Gates è coinvolto, inclusi i «vaccini» mRNA.

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Chase Bank ha legami diretti con il centro di censura nazionale

Lori Beer, Chief Information Officer di JP Morgan Chase, è diventata membro del nuovo Cybersecurity Advisory Committee della Cybersecurity & Infrastructure Security Agency (CISA) nel dicembre 2021.    Secondo un comunicato stampa, questo comitato consultivo ha il compito di formulare raccomandazioni al direttore della CISA su «politiche, programmi, pianificazione e formazione per migliorare la difesa informatica della nazione».   Due degli argomenti affrontati dal sottocomitato includevano «combattere la disinformazione e la contro-informazione che incidono sulla sicurezza delle infrastrutture critiche» e «trasformare il partenariato pubblico-privato in una vera collaborazione operativa».   Quindi, quello che abbiamo qui è una banca, JP Morgan Chase, che consiglia un’agenzia federale, CISA, su come censurare gli americani e capire come sfruttare questa relazione pubblico-privato per garantire la sopravvivenza di un governo sempre più totalitario e al di sopra della legge.   Con questo in mente, c’è da meravigliarsi quindi che Chase sia stata la prima banca a «punire per associazione?» Non fate confusione, il debanking è l’arma della finanza ai fini del controllo sociale.   Chiudendo i miei conti, quelli del mio CEO, CFO, dei loro coniugi e figli (in realtà escludendoli a vita), Chase Bank ha dato alle persone un assaggio di come le valute digitali delle banche centrali (CBDC) e i punteggi di credito sociale verranno utilizzati per controllarci.   Se si scopre che sei anche solo vagamente associato a un «dissidente», il tappeto che è la tua vita finanziaria ti verrà tolto da sotto i piedi. Lo scopo è che le persone si sorveglino a vicenda ed evitino chiunque non segua la narrativa ufficiale.

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Chase Bank supporta il Complesso Industriale della Censura

Chase è anche l’unica banca rappresentata nel sottocomitato CISA sulla protezione delle infrastrutture critiche da disinformazione e contro-informazione.    I documenti interni della CISA ottenuti da una causa in corso contro il governo degli Stati Uniti mostrano che un rappresentante della Chase Bank, il cui nome è stato redatto, ha partecipato alla riunione della sottocommissione del 1 marzo 2022, in cui il capo sezione della Foreign Influence Task Force (FITF) dell’FBI ha avvertito che «informazioni sovversive» sui social media potrebbero minare il sostegno pubblico al governo degli Stati Uniti e che «l’infrastruttura dei media» deve essere ritenuta responsabile.    I membri del comitato hanno continuato a discutere quale dovrebbe essere l’approccio strategico del governo relativo alla disinformazione e alla contro-informazione, come organizzare al meglio la condivisione delle informazioni tra il settore pubblico e privato e come collaborare attraverso vari canali.   Ora sappiamo che è stato implementato un processo formale che ha consentito ai funzionari governativi di accedere a un portale speciale in cui potevano contrassegnare i contenuti dei social media da rimuovere.   Il comitato ha anche cercato di identificare le entità che avevano «compiuto un adeguato monitoraggio dei social media per il governo». Ora abbiamo la prova che la CISA ha collaborato con un consorzio di censura chiamato Election Integrity Partnership (EIP), in seguito rinominato Virality Project, per censurare illegalmente gli americani. Ho dettagliato questa relazione in «How the Virality Project Threatens Our Freedom».   Perché Chase Bank è stata inclusa in una riunione per individuare il modo migliore per il governo di censurare gli americani? Con tutto ciò che ora sappiamo sulle attività di censura interna incostituzionale della CISA, la risposta più probabile è che l’arma della finanza faceva parte di quel piano e, un anno e mezzo dopo, Chase ha testato questa tattica sui miei dipendenti e sulle loro famiglie.

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Chase Bank ha anche legami diretti con Bill Gates

Come accennato all’inizio di questo articolo, Chase Bank ha anche legami intimi con Bill Gates, così come con il famigerato pedofilo Jeffrey Epstein. Queste connessioni collegano la banca non solo alle imprese globali di traffico sessuale di minori, ma anche al disastroso filantrocapitalismo vaccinale di Gates, all’agenda eugenetica nascosta e al cuore della cabala del governo mondiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.   Come riportato da Seamus Bruner, autore di Controligarchs: Exposing the Billionaire Class, Their Secret Deals, and the Globalist Plot to Dominate Your Life, JP Morgan Chase è stato uno dei «più potenti partner commerciali» di Gates.   Nel 2011, la banca ha formato una partnership ufficiale con Gates chiamata Global Health Investment Fund (GHIF), che «ha cercato di trarre profitto dallo sviluppo di vaccini e altre tecnologie sanitarie». Gli investitori in GHIF includevano la Pfizer Foundation, Merck, GlaxoSmithKline ed entità finanziate dai governi di Svezia, Canada e Germania.   Secondo Bruner, il GHIF «ha sostenuto le tecnologie mRNA almeno cinque anni prima della pandemia COVID-19 e almeno quattro delle società in cui il GHIF ha investito – Atomo Diagnostics, Access Bio, genedrive plc e Univercells – hanno lavorato attivamente per affrontare la pandemia COVID-19 attraverso una diagnostica efficiente che aiuta a identificare e tracciare i casi e l’applicazione di tecnologie innovative per lo sviluppo e la produzione di vaccini».   In altre parole, JP Morgan Chase aveva un incentivo diretto e finanziariamente motivato a collaborare con CISA per censurare i distruttori della narrativa ufficiale sul COVID come me e punire me e i miei dipendenti per aver continuato a parlare contro la narrativa anche dopo che eravamo stati sepolti con successo da Google, banditi da tutti i social media e aver avuto il nostro sito web abbattuto dagli hacker e i nostri server di posta elettronica distrutti definitivamente.   Dopo tutto questo, Chase Bank ha intrapreso un’azione contro di noi e, dopo aver appreso che la banca ha sostenuto gli sviluppatori di mRNA per quasi un decennio, le sue azioni ora hanno più senso che mai. Per loro, zittirmi e chiudermi era ciò che si definisce «una questione personale», perché i miei punti di vista rappresentano una chiara minaccia per i loro investimenti.  

Chase ha sostenuto Epstein

Epstein è stato introdotto nella partnership da James Staley, un dirigente senior di Chase Bank che gestiva il rapporto di Epstein con la banca. Intendiamoci, nel 2008, Epstein, di fronte alle accuse federali di reati sessuali, si è dichiarato colpevole di un’accusa minore di istigazione alla prostituzione da parte di una persona di età inferiore ai 18 anni e ha scontato una pena di 18 mesi in un programma di riabilitazione.   Molti sapevano che era un accordo mite che nascondeva una realtà molto più sordida, eppure Chase Bank non aveva scrupoli a mantenere Epstein come cliente. Hanno anche tenuto i conti per le vittime di Epstein e «gestito il flusso di denaro tra di loro», secondo il Washington Post.   Chase Bank non ha chiuso i conti di Epstein fino al 2013 e, anche allora, la banca ha mantenuto con lui un rapporto d’affari segreto che è durato fino al suo arresto per traffico sessuale nel 2019.

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«Lockdown Globale» e il ruolo delle banche

Come spiegato dall’esperta di finanza Catherine Austin Fitts, fondatrice del Solari Report, i banchieri centrali, la maggior parte dei quali sono tecnocrati, hanno creato una società parallela in cui sono al di sopra di ogni legge e controllano quasi tutto, compresa la politica fiscale.   Il loro piano, che è parte integrante del Great Reset, è quello di implementare un nuovo sistema finanziario che suggellerà in modo permanente il loro potere illecito. In breve, il sistema di controllo tecnocratico e il sistema delle transazioni finanziarie sono la stessa cosa.   Questo nuovo sistema di transazioni è la fine delle valute, perché in questo sistema non puoi mai prendere la valuta dalla banca e metterla in tasca. È possibile effettuare transazioni solo digitalmente e tutte le transazioni devono essere convalidate e approvate tramite e dalla banca centrale.   Usando la mia esperienza personale di debanking come esempio, dovrebbe essere facile vedere come questo tipo di sistema di transazione possa essere utilizzato come meccanismo di controllo centrale.   Quando qualcuno esce dallo schema, la sua capacità di effettuare transazioni finanziarie è semplicemente interrotta e non ci sarà nemmeno un essere umano a prendere questa decisione. La punizione finanziaria per il pensiero sbagliato e le associazioni con gli indesiderabili saranno inflitte dall’intelligenza artificiale che gestisce il sistema di credito sociale.   Sapendo questo, le opzioni diventano piuttosto semplici. Possiamo avere una civiltà umana, o possiamo avere una civiltà disumana. Possiamo avere un sistema finanziario in cui il monopolio privato controlla la stampa di denaro, oppure possiamo avere un sistema decentralizzato fondato su denaro sonante.   Sono d’accordo con Fitts, che dice di voler vivere in un mondo in cui la stampa finanziaria è stata decentralizzata e in cui ci impegniamo per la civiltà umana – non una distopia transumanista gestita da tecnocrati immersi nell’ideologia dell’eugenetica.   Dobbiamo spingere per il decentramento e la libertà tanto quanto i globalisti stanno spingendo il loro Grande Reset. Ciò significa rifiutare tutte le loro allettanti offerte, soprattutto per quanto riguarda il settore bancario e la sorveglianza.   Joseph Mercola   Pubblicato originariamente da Mercola.

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Immagine di Thomas Hawk via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic  
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Nel tentativo di ricostruire la fiducia, il fondatore del World Economic Forum (WEF) Klaus Schwab nomina se stesso e la folla di Davos «amministratori del futuro» in occasione dell’incontro annuale del WEF.

 

Martedì scorso, dando il via all’incontro annuale del WEF a Davos, in Svizzera, lo Schwab si è concentrato sul tema dell’incontro di quest’anno, «Ricostruire la fiducia», senza mai menzionare la ricostruzione della fiducia dei privati ​​cittadini.

 

«Dobbiamo ricostruire la fiducia: fiducia nel nostro futuro, fiducia nella nostra capacità di superare le sfide e, soprattutto, fiducia gli uni negli altri», ha affermato Schwab, riferendosi alla folla di Davos.

 

Il capo del gruppo estremista poi dato una definizione piuttosto peculiare di cosa significhi per lui «fiducia»: «la fiducia non è solo un sentimento; la fiducia è un impegno all’azione, alla fede, alla speranza» ha affermato il calvo guru.

 

 

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Lo Schwabbo ha quindi ribadito la necessità di abbracciare la Great Narrative Initiative del WEF, lanciata nel novembre 2021 in seguito al lancio dell’agenda del Grande Reset un anno prima, affermando che «dobbiamo riscoprire e abbracciare la narrativa che ha guidato l’umanità sin dal suo inizio, agendo come amministratori per un futuro migliore».

 

«Il concetto di fiducia e amministrazione fiduciaria ci obbliga a pensare oltre i confini e oltre le nostre vite», ha affermato Schwab, aggiungendo che «incoraggia la collaborazione rispetto alla concorrenza, la sostenibilità rispetto all’opportunità e l’empatia rispetto all’apatia».

 

«Come amministratori del futuro, abbiamo la responsabilità di far avanzare un mondo che sia più ricco di possibilità, più equo nelle opportunità e più sicuro nelle sue fondamenta. Inoltre, come leader nel governo, nel mondo degli affari e nella società, abbiamo la particolare responsabilità di ricostruire la fiducia nel modo in cui assumiamo il nostro ruolo di amministratori fiduciari».

 

Diventa chiaro, quindi, che il guru stia autonominando se stesso e i partecipanti del vertice di Davos come amministratori del mondo e padroni del futuro collettivo dell’umanità, in un impeto messianico ora quasi totalmente slatentizzato.

 

Significativo come tale evidente «complesso di Dio» venga venduto utilizzando una parola placida e pura, «fiducia».

 

«La fiducia è un pilastro fondamentale della nostra vita sociale, economica e politica. È vitale per la cooperazione, la coesione sociale e istituzioni efficaci e funzionanti. Per ricostruire la fiducia, è fondamentale incarnare l’amministrazione fiduciaria, il che significa prendersi cura del bene comune. Usiamo questo incontro annuale per ricostruire la fiducia esercitando la nostra amministrazione fiduciaria individualmente e collettivamente per salvaguardare il futuro dell’umanità e della natura».

 

Ogni anno che passa a Davos l’autodeificazione dell’élite diventa sempre più spudorata, svergognata.

 

Come riportato da Renovatio 21, poche ore fa la Regina d’Olanda ha parlato di sistemi di tracciamento totale dell’essere umano, dalle transazioni economiche allo status vaccinale. Il filosofo transumanista israeliano gay Yuval Harari si è invece concentrato sulla minaccia all’ordine mondiale costituita dall’elezione democratica di Donald Trump.

 

In passato abbiamo sentito di tutto uscire dal WEF: blackout «benefici», telefonini «costruiti dentro i nostri corpi», microchip nel cervello, esseri umani geneticamente per essere più bassi ed intolleranti alla carne, perfino la privazione dell’acqua come strumento di controllo della popolazione.

 

Nel frattempo, sul palco di Davos si celebrano apertamente riti di quel paganesimo amazzonico tanto caro a Bergoglio, accorciando sempre più la distanza nei confronti dei culti che nei secoli compivano sacrifici umani – gli stessi di cui Davos, in ultima analisi, invoca il ritorno.

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Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic

 

 

 

 

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