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Meteorite sfonda la cuccia di un cane che però si salva

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Una cuccia con un buco di circa venti centimetri nel tetto è stata messa in vendita dalla famosa casa d’aste Christie’s.

 

La particolarità di questa cuccia – dove  riposava Roky, l’ignaro pastore tedesco che vive in una piccola città del Costa Rica – sta proprio nel buco che è stato creato dal meteorite. Lo riporta Futurism.

 

«Parte di una pioggia di meteoriti di pietra esotici carichi di composti organici, si è schiantato attraverso la sua cuccia, mancandolo di poco », si legge nella descrizione di Christie’s della cuccia.

 

«Le coordinate formali della casa di Roky ora fanno per sempre parte della letteratura scientifica».

 

Secondo la casa d’aste, i detriti che hanno quasi colpito il cagnolino costaricano sono «tra i meteoriti più ricercati di tutti i tempi».

 


 

Sono anche di grande interesse scientifico, in quanto «non solo contengono decine di migliaia di prebiotici, inclusi gli aminoacidi, ma anche grani pre-solari che hanno un’età fino al doppio del sistema solare».

 

Chi si aggiudica l’oggetto avrà una cuccia fatta di «legno pressato con un tetto di lamiera ossidata». Naturalmente vi è anche l’iscrizione a matita «House» e «Roky» abbozzate sulla parte anteriore.

 

Il pavimento in legno, tuttavia, non è sopravvissuto all’impatto del meteorite.

 

L’offerta di partenza è di appena 1.600 dollari che dopo una settimana di offerte è arrivata a quasi 50.000 dollari.

 

Non sarebbe il primo oggetto colpito da un meteorite finito in una casa d’aste. Secondo Christie’s, infatti, una cassetta delle lettere danneggiata costò 83.000 dollari nel 2007.

 

Mentre il pastore tedesco è stato molto fortunato a sopravvivere, una mucca venezuelana è stata molto meno fortunata, diventando «l’unica morte animale documentata» colpita da un «sasso spaziale» nel 1972.

 

Christie’s ha venduto la roccia che ha ucciso la mucca per l’equivalente di 7.100 dollari nel 2016.

 

 

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Animali

Furry e quadroberi invadono anche il Kazakistan

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Anche nel lontano Paese del Kazakistan, repubblica ex sovietica a maggioranza islamica si sta diffondendo sempre di più la pratica dei travestimenti animai, in particolare nella forma del Furry Fandom. Lo riporta AsiaNews.

 

Questo fenomeno, che si basa su enormi costumi di personaggi animali antropomorfi e pelosi ispirati a cartoni animati o videogiochi, sta attirando l’attenzione delle autorità, che prevedono di adottare misure repressive.

 

Un’inchiesta di Currentime ha cercato di analizzare le motivazioni delle persone coinvolte in queste attività. Erlan, un giovane di Almaty che lavora come informatico in una banca, preferisce essere chiamato «Racoon», il nome del suo personaggio preferito, un procione. Durante un’intervista, Erlan si è presentato indossando il costume che ha creato personalmente e che, a suo dire, non rappresenta un alter ego, ma una parte integrale della sua personalità.

 

Entrare in questa comunità richiede più di un semplice costume: bisogna creare un personaggio originale, con un nome e una personalità unica, non derivata da un fumetto. I costumi possono costare fino a 200 dollari, anche se molti si limitano a indossare una maschera, aggiungendo dettagli come zampe o coda.

 


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Il Racoon ha raccontato che la sua passione per il Furry Fandom è nata leggendo molte storie e che considera questo hobby una forma creativa di espressione. Il suo costume da procione è stato realizzato con l’aiuto di un’amica artista e viene continuamente migliorato.

 

Nella vecchia capitale kazaka Almaty, ai confini con la Cina, i membri della comunità furry si riuniscono per passeggiare in gruppo e partecipare a eventi tematici. Con il tempo, hanno imparato a sentirsi a proprio agio davanti alle telecamere, superando la timidezza. Sebbene questa moda sia arrivata in Kazakistan solo da alcuni anni, i primi furries sono apparsi negli Stati Uniti già negli anni Ottanta.

 

La differenza rispetto alle tradizionali mascherate kazache, dette «quadroberi», è che i furries puntano sull’antropomorfismo, evitando di imitare comportamenti realistici degli animali.

 


Il Parlamento di Astana ha iniziato a discutere il fenomeno, con alcuni deputati che chiedono restrizioni. Daulet Mukaev ha dichiarato che questa moda potrebbe causare traumi psicologici nei giovani, spingendoli a estraniarsi dalla realtà e abbandonare la loro umanità. Ha citato un proverbio locale per sottolineare il rischio di perdere una generazione e ha sollecitato le autorità a intervenire, definendo il problema una questione sociale, non solo familiare.

 

Intanto, i giovani di Almaty temono possibili repressioni e giudizi pubblici, ritenendo che le loro attività non rappresentino una minaccia per la società. Tuttavia, le istituzioni sembrano avere difficoltà a distinguere tra quadroberi e furries, complicando ulteriormente il dibattito.

 

Come riportato da Renovatio 21, i quadroberi, o quadrobici, starebbero per essere messi al bando anche nella Federazione Russa.

 

I cosiddetti «furry» sono membri di una sottocultura definibile come «fetish» che si vestono con costumi di animali antropomorfi, commerciano arte erotica e si incontrano in convegni. Il fenomeno pare coinvolgere principalmente gli Stati Uniti d’America.

 

Secondo una ricerca statistica svolta negli Stati Uniti, più del 37% trova che la sua «identità furry» sia molto legata alla sfera sessuale. Si apprende che esisterebbe per la tendenza anche un sottogenere pornografico chiamato «yiff». I dati raccolti rivelano che gli appartenenti al Furry Fandom in percentuale hanno un orientamento sessuale eterosessuale (37,2%), bisessuale (37.3%) ed omosessuale (25.5%).

 

Come riportato da Renovatio 21, il gruppo hacker gay furry avevano attaccato anche un laboratorio atomico statunitense, dicendo che avrebbero riconsegnato i dati qualora gli scienziati si fossero impegnati nella creazione di una «ragazza-gatto».

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«Siamo disposti a stringere un accordo con la INL. Se effettueranno ricerche sulla creazione di catgirl IRL, rimuoveremo questo post», ha scritto SiegedSec in un messaggio in cui annunciava la fuga di notizie lunedì. Una catgirl è un tipo di personaggio visto in alcuni anime e manga giapponesi, una ragazza umana con orecchie, coda o altre caratteristiche feline. «IRL» sta per «nella vita reale».

 

Il medesimo gruppo hacker ha rivendicato la divulgazione di centinaia di documenti NATO all’inizio di ottobre, nonché l’attacco hacker a diversi governi statali degli Stati Uniti a giugno, apparentemente per aver approvato leggi contro le procedure chirurgiche di «affermazione del genere», cioè le operazioni di cambio di sesso. In quell’occasione, SiegedSec ha fatto trapelare circa 180 gigabyte di dati solo dal Texas e ha affermato di aver violato anche Nebraska, Pennsylvania, South Dakota e South Carolina.

 

Secondo vari organi di stampa, la questione dei furry sta divenendo un tema anche nelle scuole superiore del Nord America, dove ad alcuni studenti è consentito travestirsi costantemente da animale gigante e, secondo i critici, comportarsi pure da tale.

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Immagine di Mecanautes via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International

 

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Attrice messicana muore dopo aver mangiato una rana. Speriamo non sia così anche per il «rito maya»

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L’attrice trentatreenne Marcela Rodriguez è morta all’inizio di questa settimana dopo aver mangiato una rana scimmia gigante e aver ingerito una sostanza velenosa prodotta dall’anfibio.   La tragedia è avvenuta durante un rituale di «purificazione spirituale» durante in ritiro in Messico dove si trovava la Rodriguez.   Il veleno della rana, chiamato kambo, è una medicina tradizionale usata dalle tribù indigene sudamericane. Gli abitanti del posto che catturano le rane lo raccolgono legandole vicino a un fuoco, inducendole a stressarsi e a secernere kambo dalla pelle.   I sostenitori della sostanza affermano che può curare tutto, dall’ansia all’emicrania, ma comporta anche rischi importanti, tra cui l’ospedalizzazione e, in alcuni casi, la morte.

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La rana gigante di scimmia (Phyllomedusa bicolor) è una specie di rana foglia. Si trova nel bacino amazzonico di Brasile, Colombia, Bolivia e Perù. Della stessa famiglia è la rana dorata o rana freccia (Phyllobates terribilis), un essere estremamente tossico ritenuto l’animale più velonoso della Terra.   La storia dei poteri psicotropici di alcuni batraci è riconosciuto ben al di là della leggenda metropolitana che vuole che la fiaba del principe ranocchio sia una fantasizzazione di un effetto psicochimico possibile: la principessa bacia l’anfibio e quindi ha allucinazioni che trasformano la viscida creatura in un nobiluomo.   Come riportato da Renovatio 21, il paganesimo pre-colombiano sembra aver ripreso quota in Messico. Da una parte, abbiamo visto la «benedizione» azteca alla nuova presidente messicana, l’ebrea Claudia Sheinbaum, dall’altra la catastrofe di un nuovo rito cattolico approvato dal Vaticano, il «rito maya», che incorpora vari elementi del paganesimo maya, che come noto comprendeva il sacrificio umano.   Non sappiamo, al momento, se in qualche liturgia catto-maya vi sia implicato il kambo.   Ci stupiremmo se nella nuova liturgia approvata da Roma ci sarebbe da baciare, o mangiare, un rospo? Sarebbe, di certo, una riprova che il Sacro Palazzo si trova sotto occupazione satanica, essendo il batrace una creatura considerata un tempo vicina agli inferi, come spiega il filosofo Giuseppe Faggin (1906-1995), padre dell’inventore delle prime tecnologie per microprocessori Federico Faggin, nel suo libro Diabolicità del rospo (1973).

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Immagine di Jean-Marc Hero via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic; immagine ingrandita
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La Merkel non accetta le scuse di Putin per l’incidente del cane

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L’ex cancelliere tedesco Angela Merkel ha affermato che il presidente russo Vladimir Putin ha deliberatamente portato il suo cane Labrador a un incontro tenutosi nel 2007 per «metterla alla prova». La politica veterana ha insistito sul fatto che Putin era consapevole del fatto che lei si sente a disagio con i cani.

 

Il labrador nero Koni aveva brevemente raggiunto la coppia di capi di Stato durante i colloqui a Sochi, in Russia, 17 anni fa. L’ex vertice del governo tedesco sarebbe stato morso da un cane nel 1995 e da allora è diventato cauto nei loro dei quattrozampe.

 

Ricordando l’incontro in un’intervista con l’inviata della CNN Christiane Amanpour lo scorso martedì, la Merkel ha dichiarato che «è un piccolo, piccolo tentativo di testare il terreno, sapete, quanto è resiliente una persona, quanto è forte».

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La Merkel ha sostenuto che era improbabile che Putin si fosse semplicemente dimenticato della sua avversione per i cani, dal momento che il suo assistente ne aveva avvertito in anticipo i funzionari russi.

 

«È un gioco di potere», ha concluso.

 

 

Nelle sue memorie pubblicate di recente, intitolate per qualche ragione Libertà, Merkel – distruttrice del suo Paese per tramite dell’immigrazione e delle politiche economiche verdi, implementate da lei ancora prima che i Verdi salissero al potere – ha scritto in modo simile che Putin aveva «intenzione di fare una dichiarazione, anche con l’aiuto del suo Labrador Koni, se necessario».

 

L’ex cancelliere ha ricordato come aveva cercato di ignorare il cane e di mantenere la calma durante l’incontro. «Ho interpretato le espressioni facciali di Putin come se si stesse godendo la situazione. Voleva solo vedere come reagisce una persona in difficoltà?», ha chiesto nel suo libro.

 

Parlando ai giornalisti alla fine del mese scorso, il presidente russo aveva ribadito di non essere a conoscenza della paura che Merkel aveva per i cani prima del loro incontro del 2007.

 

«Se l’avessi saputo, non l’avrei mai fatto», ha insistito, aggiungendo che portando con sé Koni, sperava in effetti di creare un’«atmosfera rilassata e piacevole». Ha capito dalla sua esperienza personale di vita in Germania che «le persone lì hanno un atteggiamento molto positivo nei confronti degli animali domestici».

 

«Pensavo che le sarebbe piaciuto. Più tardi, ho scoperto che aveva paura dei cani», ha detto Putin, notando che «quando l’ho scoperto, mi sono scusato con lei».

 

Il presidente russo si è rivolto direttamente all’ex cancelliere tedesco: «Angela, ti prego di perdonarmi. Non volevo in alcun modo angosciarti».

 

«Se mai dovessi venire, mi rendo conto che oggi è improbabile, non lo farò di nuovo», aveva aggiunto Putin.

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Durante un’intervista rilasciata al tabloid tedesco Bild nel 2016, il presidente russo affermò anche di essersi già scusato con Merkel.

 

Come riportato da Renovatio 21, Putin ha una lunga storia di passione per i cani, che gli vengono pure regalati in continuazione da capi di Stato vari. La sua ultima affermazione secondo cui gli USA trattano gli europei come «cagnolini» non è forse quindi dispregiativa come sembrerebbe.

 

L’incidente tuttavia non volse alle scene drammatiche viste in Moldavia l’anno scorso, quando il cane del presidente filo-occidentale Maya Sandu morse con ferocia la mano del presidente austriaco Alexander Van der Bellen.

 


Il vertice dello Stato austriaco, dopo aver detto sonoramente «ahi!» si presentò con sicumuera all’evento successivo con una mano vistosamente fasciata.

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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0); Immagine tagliata

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