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L’Intelligence tedesca dice che Putin vuole un «nuovo ordine mondiale»: la Russia è «il nostro nemico»
L’obiettivo finale di Mosca è quello di dividere la NATO e cambiare l’attuale ordine mondiale, ha affermato Bruno Kahl, capo del servizio segreto estero tedesco (BND).
Lunedì Kahl ha detto ai Parlamentari del Bundestag che la Russia ha superato gli stati della NATO in termini di spesa militare e che il presidente Vladimir Putin «continuerà a mettere alla prova le linee rosse dell’Occidente e ad intensificare ulteriormente il confronto».
«Il confronto militare diretto con la NATO è diventato un’opzione per Mosca», ha affermato.
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Kohl ha affermato che l’obiettivo finale del leader russo è quello di «spingere gli USA fuori dall’Europa» e riportare la NATO ai suoi confini di fine anni Novanta. Mosca cerca di formare una «sfera di influenza russa» e stabilire un «nuovo ordine mondiale», ha detto.
La Russia ha indicato la continua espansione verso est della NATO come una delle cause principali del conflitto, insieme alla cooperazione militare del blocco guidato dagli Stati Uniti con l’Ucraina.
Putin ha affermato che Mosca preferisce un nuovo modello multipolare di relazioni internazionali, libero dall’ «unilateralismo» di Washington.
La Russia e i suoi alleati stanno sostenendo «la formazione di un giusto ordine mondiale basato su principi universalmente riconosciuti del diritto internazionale con il ruolo fondamentale dell’ONU», ha affermato questo mese durante un incontro dei leader della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), un blocco che unisce diversi paesi post-sovietici.
«Sta emergendo un nuovo ordine mondiale che riflette la diversità del mondo. Questo processo è inevitabile e irreversibile», ha detto Putin in un forum internazionale in Turkmenistan una settimana fa. Ha anche sottolineato in passato che la Russia non avrebbe attaccato uno stato membro della NATO a meno che non fosse stata attaccata per prima.
Il capo del BND Kahl ha quindi affermato che Mosca considera Berlino un nemico a causa del sostegno della Germania all’Ucraina e che la Russia ha già iniziato ad «avviare misure cinetiche dirette contro l’Occidente».
«Le forze armate russe saranno probabilmente in grado di portare a termine un attacco alla NATO in termini di personale e materiale entro la fine di questo decennio al più tardi», ha detto Kahl al comitato.
Thomas Haldenwang, a capo del servizio di sicurezza interna BfV, ha affermato che la Russia cerca di dividere la società tedesca sfruttando problemi sociali esistenti.
«Un problema importante è che un gran numero di persone nel nostro Paese, in particolare i giovani, non consumano più i media tradizionali», ha detto lo Haldenwang ai legislatori germanici.
«Dobbiamo stabilire l’unica vera visione del mondo», ha affermato in un altro momento della sessione, osservando che nella visione del mondo del BfV, la Russia «è il nostro nemico», una visione che il servizio sostiene da molti anni.
Haldenwang ha sollevato il cosiddetto progetto Doppelganger, di cui gli Stati Uniti e l’UE hanno accusato la Russia di essere la mente. Si presume che comporti la creazione di versioni false di fonti «rispettabili» che vengono poi utilizzate per diffondere «disinformazione e propaganda russe», ha affermato.
Il funzionario dell’Intelligence tedesco ha riecheggiato un altro punto di discussione dell’UE secondo cui la testata ceca Voice of Europe sarebbe un’operazione di disinformazione russa. Il suo obiettivo, ha affermato, era «conquistare politici europei favorevoli in cambio di denaro in modo che questi politici perseguissero le politiche russe nel Parlamento europeo o altrove».
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L’Intelligence tedesca è particolarmente preoccupata che parte dei 300 milioni di euro che la Russia avrebbe stanziato per interferire nelle elezioni e nelle democrazie in Occidente, almeno secondo le valutazioni dell’Intelligence statunitense, potessero essere usati contro Berlino, secondo Haldenwang. Tuttavia, dopo «intensi contatti» con i colleghi americani, il BfV è stato informato che «nessun fondo» da questa presunta iniziativa era stato stanziato alla Germania.
Anche il capo del servizio di sicurezza britannico (MI5), Ken McCallum, in un discorso tenuto la scorsa settimana in cui chiedeva più potere e finanziamenti governativi ha sostenuto che la propaganda e i sotterfugi russi rappresenterebbero una grave minaccia.
Come riportato da Renovatio 21, la Russia è stata accusata di provocare «caos nelle strade» britanniche.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0); Immagine tagliata
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Breve storia dei fratelli Dulles, tra nazismo e CIA
Quanto il peso dei fratelli Dulles nelle scelte di politica estera americana fosse dominante lo si può capire leggendo la prefazione del libro di David Talbot The Devil’s Chessboard.
Il futuro direttore della CIA Allen Dulles (1893-1961), il minore dei due fratelli, durante la Seconda Guerra Mondiale, venne arruolato nell’OSS di William Donovan (1883-1959) e venne mandato a gestire l’ufficio di Berna. In quella stessa città aveva passato il periodo della prima guerra mondiale, dove aveva instaurato un ottimo rapporto con il clima internazionale della città svizzera e con i suoi frequentatori, soprattutto tedeschi con interessi nell’industria americana.
Tra le due guerre il fratello maggiore John Foster Dulles (1888-1959) aveva nel frattempo guadagnato un importante ruolo nella Sullivan & Cromwell, il più importante studio legale americano e forse al mondo in quel momento. Seguendo suo zio Robert Lansing (1864-1928) allora segretario di stato del presidente Woodrow Wilson (1856-1924), in un viaggio in Centro America attraverso alcuni suoi interventi si guadagnò la fiducia del Presidente e venne mandato alla conferenza di pace di Versailles come consigliere legale.
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Durante la conferenza fece sentire la sua voce perché fosse lasciata una possibilità di recupero alla Germania senza che le imposizioni diventassero troppo pesanti e che fosse data una possibilità di ripagare il debito diluendolo in un numero maggiore di anni. Attraverso il presidente Wilson ricevette anche il mandato di membro del comitato di riparazione di guerra. Successivamente giocò un ruolo fondamentale nell’applicazione del piano Dawes che prevedeva la diminuzione dei pagamenti tedeschi e la presa in carico da parte di società private americane del debito di guerra.
Nel momento in cui anche Allen divenne associato allo studio legale attraverso il fratello, già uomo di punta della firm, venne incaricato di seguire i clienti europei e in particolare quelli tedeschi, avendo maturato ottimi contatti durante il suo periodo a Berna. I fratelli attraverso il loro studio legale crearono un importante flusso di affari con la Germania del primo dopo guerra. I loro interessi personali si fusero totalmente con il piano americano per la ricostruzione della Germania.
John Foster mantenne la rappresentanza di colossi della chimica come IG Farben o dell’acciaio come i Krupp anche durante l’ascesa di Hitler al potere e dichiarò sempre apertamente il suo appoggio alla causa nazista. Il ruolo fondamentale dei Dulles prevedeva che loro mantenessero aperto il canale di approvvigionamento dei colossi industriali tedeschi alle materie prime americane. Il suo appoggio non cambiò nemmeno dopo le leggi antisemite naziste del 1935 e i successivi maltrattamenti riservati alla popolazione ebraica in Germania prima dello scoppio della guerra.
Il fratello Allen, mandato con il compito di raccogliere informazioni dal presidente Franklin Delano Roosevelt (1882-1945), ebbe modo di incontrare Adolf Hitler (1889-1945) di persona nel 1933 nel suo ufficio di Berlino. L’incontro, voluto anche e soprattutto con l’obiettivo di capire quali altre possibilità ci fossero per lo studio legale, lasciò inoltre ai posteri un commento memorabile di Allen sul Führer che suonò pressapoco come «affatto allarmante». Anzi, le fonti dicono che rimase positivamente colpito dalla franchezza e dalla sincerità del capo della propaganda nazista Joseph Goebbels (1897-1945).
Nonostante l’idea di Allen sulla Germania nazista cominciò a mutare verso la fine degli anni Trenta, per deferenza verso il fratello maggiore non la dichiarò mai pubblicamente. Continuò infatti a occuparsi di finanza e industria tedesca senza sosta. Nel momento in cui venne arruolato dal’OSS, molte sue frequentazioni stridevano tanto che venne messo sotto sorveglianza speciale dal leggendario agente segreto canadese, al soldo dei britannici, William Stephenson (1897-1989).
In seguito al trasferimento a Berna, dove la sua carriera da spia ebbe inizio durante la Grande guerra, e con essa i suoi rapporti con il mondo tedesco, in molti storsero il naso. La scelta di Roosevelt suscitò non poche perplessità nel suo gruppo di governo, Dulles rappresentava concretamente il mondo conservatore che voleva farlo fuori. Il piano del presidente però lo avrebbe messo nella condizione di coltivare strettamente i suoi contatti e in questo modo portandoli alla luce. O almeno queste erano le intenzioni di Roosevelt.
Uni dei contatti fondamentali di Allen Dulles a Berna era Thomas McKittrick (1889-1970), un vecchio amico di Wall Street. McKittrick in quel momento si era recato a Berna come neoeletto presidente della BIS, Bank for International Settlement. La banca era stata creata come organo sovranazionale per mettere in comunicazione le varie banche centrali e amministrare i pagamenti verso le nazioni perdenti, leggasi Germania. In poco tempo la BIS si trasformò nel pilastro centrale delle movimentazioni finanziarie sovranazionali.
Quando McKittrick arrivò per ricoprire il suo incarico nel 1940, la banca era di fatto già sotto controllo nazista da molto tempo. Cinque dei suoi direttori in quel momento vennero accusati di crimini di guerra dopo il 1945, tra questi, Hermann Schmitz (1881-1960) proprietario della IG Farben e produttore del Zyklon B, gas che verrà utilizzato nei campi di concentramento nazisti. Schmitz era uno dei tanti imprenditori coinvolti con lo studio legale dei fratelli Dulles e con la BIS che divenne sottotraccia uno dei principali finanziatori del regime nazista di Hitler e delle sue volontà belligeranti. La BIS, inoltre, venne utilizzata dai nazisti per riciclare le centinaia di milioni di dollari di oro sottratto durante i saccheggi e le requisizioni.
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Anche McKittrick era inviso a Roosevelt e ai suoi uomini, in particolar modo a Henry Morgenthau Jr. (1891-1967) che fece di tutto per limitare il suo operato ma con scarsi risultati. I contatti tra Dulles e il presidente della BIS continuarono per tutta la guerra e si concentrarono particolarmente su come riuscire a mantenere in sicurezza gli investimenti dei loro clienti. Quando Roosevelt lanciò l’operazione Safehaven, con l’obiettivo di confiscare i patrimoni nazisti nascosti nelle nazioni neutrali, Dulles e McKittrick di pari passo si industriarono per ostacolarne la realizzazione.
Dulles, al contrario di Morgenthau, preferiva strategicamente che le ricche famiglie tedesche si riprendessero i loro patrimoni e riformassero una Germania forte per contribuire a mettere in atto un solido baluardo contro la potenza sovietica. Resosi conto che non avrebbe mai ottenuto questo da Morgenthau preferì agire nell’ombra sabotando l’operazione fin da subito e lo stesso fece McKittrick. John Foster da New York si dedicò invece ad aiutare i suoi clienti tedeschi a nascondere le loro fortune.
Secondo il giudice della Corte Suprema Arthur Goldberg che all’epoca era un giovane avvocato al soldo dell’OSS, i fratelli Dulles sarebbero dovuti essere accusati di tradimento. Con la morte di Roosevelt nel aprile del 1945, dal lato del mondo democratico non rimaneva la sufficiente forza e volontà a scoperchiare il vaso di Pandora per attaccare due colonne portanti dello stato americano. Allen, consapevole del potere derivante dalla conoscenza, continuò ad operare nel mondo dell’Intelligence durante tutto il dopoguerra, monitorando e indirizzando le informazioni riguardanti lui e suo fratello.
Marco Dolcetta Capuzzo
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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