Ormoni
Le lacrime delle donne abbassano il testosterone e l’aggressività negli uomini: studio

Gli scienziati del Weizmann Institute of Science in Israele hanno scoperto che le lacrime umane contengono segnali sociali che agiscono come una «coperta chimica» che riduce l’aggressività negli altri.
La ricerca, pubblicata su PLOS Biology, mirerebbere a risolvere un mistero di lunga data per gli scienziati: perché gli esseri umani piangono?
A differenza della maggior parte degli animali, che usano le lacrime principalmente per lubrificare gli occhi, gli esseri umani e i cani versano lacrime in risposta a stati emotivi. Questo fenomeno, un tempo ritenuto inutile dagli scienziati, tra cui il fondatore della fandonia evoluzionista Carlo Darwin, parrebbe quindi rivestire una profonda funzione psico-bio-sociale.
Gli scienziati israeliani hanno scoperto che le lacrime contengono «segnali chimici» che agiscono come un meccanismo protettivo per l’individuo che li esprime. In una serie di esperimenti controllati, gli uomini hanno inalato inconsapevolmente le lacrime emotive delle donne o una soluzione salina, entrambe inodori.
Successivamente, questi uomini hanno partecipato a un gioco progettato per provocare un’aggressione guidata dalla vendetta. Sorprendentemente, l’esposizione alle lacrime delle donne ha comportato una diminuzione del 44% del comportamento aggressivo rispetto a coloro che hanno annusato la soluzione salina.
Inoltre, l’imaging cerebrale ha rivelato una diminuzione dell’attività nelle regioni cerebrali legate all’aggressività mentre gli uomini erano esposti alle lacrime. Test di laboratorio su 62 recettori olfattivi umani hanno confermato che i feromoni presenti nelle lacrime ne attivano alcuni.
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Il professor Noam Sobel, che ha condotto lo studio, ne ha sottolineato l’importanza, affermando: «abbiamo dimostrato che le lacrime attivano i recettori olfattivi e che alterano i circuiti cerebrali legati all’aggressività, riducendo significativamente il comportamento aggressivo». Lo scienziato israeliano ha suggerito che questa «coperta chimica» di protezione potrebbe essere una caratteristica condivisa tra i mammiferi, compresi i roditori e gli esseri umani.
Ricerche recenti hanno ampliato la nostra comprensione delle lacrime oltre la loro funzione fondamentale di lubrificazione degli occhi nei mammiferi terrestri. Gli studi hanno dimostrato che le lacrime dei topi femmine contengono sostanze chimiche che influenzano l’aggressività dei topi maschi e che i ratti talpa ciechi subordinati usano le lacrime per mitigare l’aggressività dei maschi dominanti.
Questa espansione della conoscenza si estende alla scoperta di lacrime emotive nei cani, suggerendo il potenziale per la comunicazione emotiva tra le specie. Uno studio del 2022 condotto da ricercatori in Giappone aveva indicato che i cani possono piangere lacrime di gioia quando si riuniscono ai loro proprietari.
Tale comportamento canino è apparentemente influenzato dall’ormone ossitocina che svolge un ruolo nel legame sia negli esseri umani che nei cani, e che viene rilasciato anche durante il parto per stimolare il travaglio. L’autore dello studio, Takefumi Kikusui, ha deciso di indagare su questa ipotesi dopo aver notato come uno dei suoi barboncini avesse gli occhi pieni di lacrime e apparisse più carino mentre allattava i suoi cuccioli appena nati.
Poiché studi precedenti avevano già stabilito che i cani possono possedere abilità sociali simili a quelle umane, e con il lavoro precedente del team di Kikusui che suggeriva che gli esseri umani e i cani producono più ossitocina quando trascorrono del tempo insieme, il ricercatore ha avuto l’idea che l’ossitocina potrebbe aumentare la lacrimazione.
I risultati dei ricercatori suggerivano il fatto che, come ha affermato lo stesso dottor Kikusui, «i cani versano lacrime associate a emozioni positive, come il ricongiungimento con il proprietario», e l’ossitocina è probabilmente responsabile di questa secrezione lacrimale.
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Contraccezione
Elon Musk: le pillole anticoncezionali stanno distorcendo le emozioni delle donne e cambiando il comportamento

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🚨 ELON MUSK ON HORMONAL BIRTH CONTROL:
“A lot of women may be unaware that hormonal birth control can cause significant risk of depression, increased risk of suicide, and can make you go out with people you don’t actually like. It actually says this on the box.” “My message to… pic.twitter.com/lF00nesJ1D — Autism Capital 🧩 (@AutismCapital) October 8, 2024
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Hormonal birth control makes you fat, doubles risk of depression & triples risk of suicide.
This is the clear scientific consensus, but very few people seem to know it. — Elon Musk (@elonmusk) February 16, 2024
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«Il controllo delle nascite ormonale e la mancanza di figli di cui prendersi cura renderebbero triste qualsiasi mammifero» aveva ulteriormente chiosato il magnate di origine sudafricana, spiegando ancora che «usare la contraccezione ormonale, che amplifica notevolmente la depressione, e non avere figli renderebbe triste qualsiasi mammifero, e noi siamo mammiferi. In mancanza di figli, si cerca un altro sfogo per la loro compassione, ma purtroppo a volte questo è una causa distruttiva per la civiltà».It is important that women know the effects of hormonal birth control, as it is a significant cause of depression and increases suicide risk.
This is not a value statement, just a public service announcement. Other forms of birth control do not have these effects. https://t.co/7pVnongbQI — Elon Musk (@elonmusk) March 17, 2024
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Games
Il contatto pelle a pelle di una trans con un bambino di 3 anni ha rilasciato ormoni che hanno «trasformato» il piccolo

La Società Europea di Endocrinologia Pediatrica ha pubblicato quello che potrebbe essere uno dei casi di studio transgender più terrificanti che abbia mai visto. Intitolato «Pubertà precoce periferica dovuta a estradiolo esogeno in una bambina di 3 anni: un caso clinico», lo studio descrive come il padre transgender della bambina abbia causato effetti fisici devastanti nella figlia esponendola ai suoi «trattamenti» transgender.
Dopo che il padre ha deciso di essere una donna, ha iniziato ad assumere l’estradiolo in gel, definito nello studio «terapia ormonale di affermazione di genere» (o GAHT). Gli autori dello studio osservano che «l’uso di estrogeni transdermici nelle ragazze con ipogonadismo è ben noto per l’induzione della pubertà» e che «lo sviluppo sessuale dovuto all’esposizione esogena agli steroidi sessuali presenti in alimenti, ambiente o farmaci è noto, ma scarsamente segnalato».
Dopo che il padre iniziò ad assumere trattamenti ormonali, la figlia fu esposta al GAHT attraverso il contatto pelle a pelle. Ciò provocò «un caso di pubertà precoce periferica» nella bambina di 3 anni, con conseguenze fisiche catastrofiche.
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«Una bambina di 3 anni è stata indirizzata al nostro ambulatorio pediatrico per lo sviluppo del seno… nell’arco di 6 mesi», afferma lo studio. «Il trattamento GAHT del padre transgender prevedeva uno spray di estradiolo da 6,12 mg applicato quotidianamente su entrambi gli avambracci. Dopo 6 mesi, la terapia è stata sostituita da un gel di estradiolo da 3,75 mg al giorno per 7 mesi. Il gel è stato applicato manualmente su torace, addome, spalle e cosce. Il padre ha riferito un contatto pelle a pelle quotidiano».
«Un esame fisico della ragazza ha rivelato uno stadio di Tanner III per il seno e uno stadio di Tanner I per lo sviluppo di altri organi riproduttivi», prosegue lo studio. «L’altezza era di 108,1 cm (+3,2 DS), il peso di 19,7 kg (+0,54 DS) e l’età ossea era avanzata a 6,9 anni (Greulich e Pyle). L’ecografia pelvica ha dimostrato un aumento delle dimensioni dell’utero e dell’endometrio in rapporto all’età, corrispondente allo stadio di Tanner III-IV. L’estradiolo era di 0,04 nmol/l e il test di stimolazione con GnRH ha rivelato un picco di LH di 2,0 UI/l con un rapporto LH/FSH di 0,77».
Questi cambiamenti, ha concluso lo studio, erano il risultato diretto dell’esposizione ai trattamenti transgender del padre: «questi risultati clinici, radiologici e di laboratorio erano compatibili con una diagnosi di pubertà precoce periferica dovuta all’estradiolo esogeno. La terapia ormonale del padre è stata modificata da un gel a un cerotto transdermico e la ragazza ha sperimentato una regressione dello sviluppo del seno, una normalizzazione della velocità di crescita, un’ecografia pelvica e un test di stimolazione con GnRH».
Di conseguenza, avvertono gli autori dello studio, coloro che si sottopongono a «trattamenti» transgender devono essere consapevoli che «l’esposizione all’estradiolo esogeno può portare a pubertà precoce nelle ragazze prepuberi» e che «le persone transgender devono essere accuratamente informate del rischio di trasmissione di ormoni transdermici e consigliate di lavarsi le mani, usare i guanti ed evitare il contatto con la pelle subito dopo l’applicazione degli ormoni. Le pazienti con figli devono essere avvertite del rischio e le cliniche di genere dovrebbero valutare la possibilità di prescrivere vie di somministrazione alternative, come compresse o cerotti, nelle pazienti ad alto rischio».
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Non solo questo padre stava costringendo la sua famiglia a sopportare il trauma di dichiarare – e, presumibilmente, di aspettarsi che accettassero – di non essere più un uomo, nota LifeSite, ma anche di non essere più un padre, ma la sua decisione di modificare fisicamente il suo corpo ha avuto conseguenze sia fisiche che psicologiche, soprattutto per la figlia piccola. La bambina era ovviamente troppo piccola per capire cosa stesse succedendo. Poi ha iniziato a succedere anche a lei.
Come scritto da Renovatio 21, le istituzioni moderne hanno una moralità tutta loro per quanto riguarda l’endocrinologia e il cambio di sesso, quello cha abbiamo qui chiamato «lo Stato etico ormonale»: l’uomo che con gli ormoni steroidei vuole sembrare più maschio (ad esempio, il culturista) può finire in galera; alla femmina che invece vuole invertire il suo sesso gli stessi ormoni arrivano per prescrizione della medicina statale. Viceversa, pure: ecco che all’uomo sono offerti ormoni sintetici femminili, con, come vediamo nel caso di questa bambina e in tantissimi altri di cui non si parla, ramificazioni terrificanti di salute pubblica.
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Epidemie
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