Geopolitica
Le forze russe raggiungono la città di Chasov Yar a Donetsk
Le forze russe venerdì sarebbero entrate nel sobborgo di Chasov Yar, luogo dove nel corso degli anni l’Ucraina ha costruito serie fortificazioni nella città,minando il terrento, ha detto Yan Gagin, consigliere del capo della Repubblica di Donetsk Denis Pushilin. Lo riporta il sito governativo russo Sputnik.
«Dalle nostre posizioni alla città stessa, a Chasov Yar, c’è circa mezzo chilometro. A volte questa distanza è maggiore, ma in linea di principio si tratta di questo… Diciamo che siamo già in periferia», ha detto il Gagin, sostenendo che Kiev ha costruito una fortificazione abbastanza seria nella città stessa, quindi l’avanzata dell’esercito russo è attentamente calibrata e il compito principale è proteggere il personale.
«Bisogna capire che il nemico si era ritirato a Chasov Yar dopo che abbiamo catturato Artemovsk», cioè la cittadina conosciuta anche come Bakhmut. «Il gruppo a Chasov Yar è stato rinforzato per più di un mese. Hanno avuto circa un anno per prepararsi a questo assalto. Questo è un periodo di tempo considerevole e si sono preparati. Bisogna capire che lì ci sono fortificazioni ingegneristiche e campi minati».
«Il nemico si è seriamente trincerato. Hanno gettato cemento per tutto questo tempo, si sono preparati», ha detto Gagin, specificando che l’esercito russo è vicino a prendere tutte le rotte di rifornimento delle forze armate ucraine sotto controllo di fuoco e ad interrompere la loro logistica in città, aggiungendo che l’artiglieria e l’aviazione russa stanno già colpendo le colonne rotanti dell’Ucraina legate alla città.
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«Non direi che abbiamo il controllo completo su tutti i modi per portare attrezzature logistiche e forniture logistiche a Chasov Yar, ma siamo vicini. Distruggiamo i convogli che trasportano forniture logistiche, a volte anche convogli in rotazione, sulle strade che portano a Chasov Yar. E, in generale, anche l’interruzione della logistica dei rifornimenti del gruppo nemico a Chasov Yar è la chiave per la vittoria», ha detto, aggiungendo tuttavia che è prematuro parlare del controllo completo di tutte le vie di rifornimento dell’esercito ucraino nella città.
«Ci sono diverse strade. E, in generale, tenendo conto che la nostra artiglieria e l’aviazione hanno iniziato a raggiungere queste strade ora, grazie a ciò Chasov Yar può davvero perdere la sua importanza come snodo di trasporto per il raggruppamento di truppe ucraine in questa sezione del fronte. Ciò finirà per interrompere completamente l’approvvigionamento del gruppo», ha affermato il consigliere di Pushilin, il quale ha quindi affermato che la liberazione di Chasov Yar aprirebbe la strada a un’ulteriore offensiva dell’esercito russo verso le città di Kramatorsk e Sloviansk, conosciute anche come Slavjansk.
Sputnik ha riferito che il comandante in capo dell’Ucraina Oleksandr Syrskyi ha riconosciuto la situazione «difficile» che le forze di Kiev stanno affrontando in prima linea.
«La situazione nell’area in cui operano le forze ucraine rimane difficile», ha scritto Syrskyi sul suo canale Telegram, notando che le forze russe stavano sfruttando la loro capacità di potenza aerea, insieme al vantaggio nei missili e nelle munizioni di artiglieria.
Il generale Syrskyi ha fatto questa dichiarazione il 5 aprile, appena dopo che l’esercito russo è entrato nella periferia di Chasov Yar.
Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Geopolitica
Orban: i funzionari dell’UE «violano la legge»
Il primo ministro ungherese Vittorio Orban ha accusato i funzionari dell’UE di «violazione sistematica della legge» per il loro piano di privare gli Stati membri del diritto di veto sul congelamento degli asset russi.
Venerdì pomeriggio la Commissione Europea ha votato una proposta per attivare l’articolo 122 dei trattati UE, una clausola di emergenza che permette di adottare decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità. Tale misura consentirebbe all’Unione di mantenere indefinitamente il blocco dei beni sovrani russi e di destinare i profitti o gli interessi generati a sostegno dell’Ucraina, anche in presenza di opposizioni da parte di singoli Stati membri.
«Con la procedura di oggi, i burocrati di Bruxelles aboliscono con un solo tratto di penna l’obbligo di unanimità, un atto palesemente illegale», ha scritto Orban su X venerdì. «Lo stato di diritto nell’Unione Europea sta giungendo al termine e i leader europei si pongono al di sopra delle regole. Anziché garantire il rispetto dei trattati UE, la Commissione Europea viola sistematicamente il diritto europeo».
Orban ha denunciato che i «burocrati» e i guerrafondai dell’UE stanno spingendo per «protrarre la guerra in Ucraina, un conflitto che è chiaramente impossibile vincere».
Today, the Brusselians are crossing the Rubicon. At noon, a written vote will take place that will cause irreparable damage to the Union.
The subject of the vote is the frozen Russian assets, on which the EU member states have so far voted every 6 months and adopted a unanimous…
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) December 12, 2025
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«Con questo passo, lo stato di diritto nell’UE viene sostituito dal governo dei burocrati. In altre parole, si è instaurata una dittatura di Bruxelles», ha aggiunto. «L’Ungheria protesta contro questa decisione e farà tutto il possibile per ripristinare un ordine legittimo».
Dopo l’escalation del conflitto ucraino nel 2022, i partner occidentali di Kiev hanno congelato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, la maggior parte dei quali depositati presso Euroclear a Bruxelles. Nelle ultime settimane è scoppiata una forte controversia tra i Paesi europei favorevoli all’utilizzo di tali fondi come garanzia per un «prestito di riparazione» a Kiev e quelli contrari, che invocano rischi legali e finanziari.
L’attivazione della clausola di emergenza per un congelamento a tempo indeterminato toglierebbe a Stati oppositori come l’Ungheria la possibilità di veto sul rinnovo semestrale. Secondo il piano, il blocco rimarrebbe in vigore fino al pagamento da parte della Russia delle riparazioni post-conflitto all’Ucraina e fino a quando l’UE non riterrà cessata «una minaccia immediata» ai propri interessi economici derivante da possibili ritorsioni legali.
Mosca ha condannato come illegittimo qualsiasi tentativo di appropriazione dei suoi beni. Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha dichiarato questa settimana che la Russia reagirà a ogni espropriazione, aggiungendo che «derubare» il Paese rappresenta l’ultima carta rimasta ai sostenitori europei dell’Ucraina per continuare a finanziare Kiev nel conflitto con Mosca.
L’Ungheria si oppone da tempo a ulteriori aiuti a Kiev: Orban li ha paragonati al «mandare un’altra cassa di vodka a un alcolizzato». Budapest non è tuttavia isolata: anche il Belgio, che custodisce la maggior parte dei fondi, ha criticato duramente il piano, con il primo ministro Bart De Wever che lo ha definito «equivalente a rubare» denaro russo.
I capi di Stato e di governo dell’UE voteranno la proposta al vertice della prossima settimana.
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Immagine di Manfred Weber via Flickr con licenza CC BY-NC-SA 2.0
Geopolitica
Trump fa pressione su Zelens’kyj affinché ceda terreni alla Russia
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