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Le «affermazioni preoccupanti» del nuovo predicatore della Casa Pontificia

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Il frate cappuccino italiano Roberto Pasolini è stato nominato predicatore della Casa Pontificia da Papa Francesco, annunciava la Santa Sede il 9 novembre 2024. Padre Pasolini è nato il 5 novembre 1971 a Milano ed è stato ordinato sacerdote nel 2006. Succede al cardinale Raniero Cantalamessa, 90 anni, che ha ricoperto questo incarico per oltre 44 anni.

 

L’agenzia cath.ch si accontenta di fornire un ritratto insipido, al limite della piattezza, del nuovo predicatore: «Autore di numerose opere di spiritualità, noto in Italia per le sue predicazioni di ritiri ed esercizi spirituali, padre Roberto Pasolini sarà quindi la nuova voce e il nuovo volto della predicazione dei venerdì di Avvento e Quaresima in Vaticano».

 

«La predicazione del Venerdì Santo, durante la celebrazione della Passione nella Basilica di San Pietro, conferisce al predicatore della Casa Pontificia una visibilità mondiale».

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Un’esegesi biblica orientata ideologicamente

Sul sito web del Katholisches, il vaticanista Giuseppe Nardi ne fornisce un ritratto molto più allarmante: «Roberto Pasolini è professore di esegesi presso la Facoltà di Teologia dell’Italia settentrionale di Milano. Lì è stato responsabile della formazione degli insegnanti di religione della provincia ecclesiastica di Milano. La sua nomina ha suscitato notevoli discussioni a causa delle sue posizioni sull’omosessualità».

 

«Informazione Cattolica parla di “affermazioni preoccupanti” e scrive: scorrendo le sue omelie registrate su Internet, sentiamo purtroppo alcune dichiarazioni pubbliche sull’omosessualità che risultano dolorose e preoccupanti. Il 2 febbraio 2024 ha tenuto un lungo discorso presso il convento dei Cappuccini di Varese sul tema “Omosessualità e vita cristiana”».

 

In questa conferenza, padre Pasolini si è concentrato sulle cosiddette «coppie omosessuali», che egli disse di aver individuato nell’Antico Testamento. Giuseppe Nardi nota a questo proposito: «È nota la tendenza, molto marcata negli ambienti omosessuali, a scoprire sempre e dovunque l’omosessualità, anche a costo di dover riscrivere tutta la storia».

 

«Ha meno a che fare con eventi storici reali e molto di più con una maniacale immaginazione (omo)sessuale. Ad esempio, Pasolini afferma una relazione omosessuale tra Gionata e Davide [nell’Antico Testamento], e nel Nuovo Testamento fantastica su una relazione omosessuale tra il centurione romano e il suo servo malato».

 

«Come ha fatto Pasolini a raggiungere questo risultato? Creando arbitrariamente una relazione omosessuale. Quindi, riguardo alla presunta relazione omosessuale tra Gionata e il re Davide, ha semplicemente detto a Varese: “Possiamo immaginarlo, possiamo pensarci, potremmo volerci pensare. […] Niente ci impedisce di pensarlo e di immaginarlo”».

 

«Così, molto semplicemente. Pasolini dice apertamente: “Abbiamo ancora il diritto di fantasticare un po’. Il fatto che il cappuccino debba violare il testo biblico non sembra rappresentare per lui un problema”».

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In queste condizioni, non sorprende – prosegue Giuseppe Nardi – che «il cappuccino abbia omesso, nella sua opera di confusione biblica, i testi che castigavano l’omosessualità come un vizio contro natura, come questo passo della Lettera di Giuda [1, 7]: “Così anche Sodoma e Gomorra e le città vicine, che commisero lo stesso genere di fornicazione e abusarono di carne straniera, giacciono lì come esempio, soffrendo la pena del fuoco eterno”».

 

«Da parte sua, Pasolini si eleva al di sopra del principe degli apostoli, san Paolo, attribuendo a quest’ultimo, nella conferenza in questione, una mancanza di discernimento perché ha condannato categoricamente l’omosessualità. La teologia cappuccino-omofila omette chiare affermazioni bibliche, o le riduce solo a un ‘fenomeno’ condizionato dai tempi, che non avrebbe più nulla a che vedere con la ‘realtà della vita’ dell’uomo moderno. San Paolo non aveva ancora ‘davanti a lui dei gruppi di cristiani omosessuali in ricerca”».

 

Sul pulpito e oltre

C’è davvero motivo di preoccupazione quando apprendiamo che padre Pasolini non sarà solo predicatore della Casa Pontificia, ma sarà anche nominato professore presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia, presso l’Università Lateranense.

 

Informazione Cattolica si chiede se ciò sia possibile affinché “le idee personali di padre Pasolini sull’interpretazione di alcuni passi biblici sull’omosessualità diventino tema ufficiale dei corsi, e affinché queste stesse idee di padre Pasolini possano essere presentate in un prossimo futuro in un ciclo di catechesi bibliche sull’omosessualità nella Basilica di San Pietro [di Francesco]”.

 

E Giuseppe Nardi legittimamente si chiede: «È questo l’insegnamento che Pasolini fornisce nella formazione degli insegnanti di religione [a Milano]? È questo l’insegnamento che Pasolini impartisce ai bambini e ai ragazzi? È questo il predicatore giusto per la Casa Pontificia?»

 

Dopo la Dichiarazione Fiducia Suplicans sulle benedizioni date alle coppie dello stesso sesso [18 dicembre 2023], dopo la recente creazione del cardinale Timothy Radcliffe, anch’egli molto favorevole agli omosessuali nella Chiesa, un vecchio ecclesiastico disgustato dalla nomina del nuovo predicatore dice con rabbia: «Questa casa papale è diventata una vera “gabbia di folli”».

 

Non è certo lo «stile della Curia», ma almeno questo sacerdote che chiama le cose con il loro nome.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

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Brasile: più di mille fedeli onorano Cristo Re a Rio de Janeiro

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Questa domenica, 26 ottobre, più di mille fedeli si sono radunati nel cuore di Rio de Janeiro per partecipare alla processione in onore di Cristo Re, in occasione del centenario dell’istituzione di questa festa da parte di Papa Pio XI nell’enciclica Quas Primas (1925). L’evento, caratterizzato da grande fervore, è stato organizzato dal Centro Culturale Permanência e dalla Fraternità San Pio X, con il sostegno del Centro Dom Bosco.  

Una testimonianza pubblica di fede nel cuore della città

Il raduno è iniziato a Cinelândia, nel centro di Rio de Janeiro, davanti al monumento del Santissimo Sacramento eretto nel 2024 dal Centro Dom Bosco. Alle 15:00 precise, il corteo è partito, preceduto dalla cavalleria della polizia militare, che ha guidato il corteo con rispetto e dignità.   Per circa due chilometri, i fedeli hanno accompagnato Nostro Signore con pietà, in spirito di riparazione e di proclamazione pubblica della sua regalità sulle società e sulle anime.   Le immagini mostrano una partecipazione particolarmente familiare, con numerosi bambini, giovani e genitori, a testimonianza della vitalità della fede trasmessa e vissuta quotidianamente.    

Messa pontificale all’arrivo

La processione si è conclusa in Praça das Crianças, sull’Aterro do Flamengo, dove Mons. Bernard Fellay, vescovo della FSSPX, ha celebrato una messa pontificale. È stato assistito da Dom Lourenço Fleichman (OSB), Dom Estevão (OSB) e Padre Montagut (superiore della Casa Autonoma della FSSPX in Brasile).   Secondo il Centro Dom Bosco, si tratta della «prima messa tradizionale celebrata in strada a Rio de Janeiro dopo il Congresso Eucaristico Internazionale del 1955», un evento significativo per molti cattolici in Brasile, che stanno scoprendo sempre più la liturgia tradizionale.         Articolo previamente apparso su FSSPX.News

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Mons. Viganò: i traditori demoliscono la Chiesa dall’interno e spingono nell’eterna dannazione le anime

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L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affidato a X una breve riflessioni sui recenti eventi che hanno segnato il mondo ecclesiastico.

 

«Prima abbiamo avuto la provocazione di una cresima conferita ad un pubblico concubinario omosessuale “sposato” civilmente con il proprio padrino. Presente – ovviamente – il cappellano LGBTQ+ James Martin sj. Poi, a distanza di poche ore, l’assist di Prevost: una coppia di omosessuali “sposati” civilmente ricevuta in udienza, con ostentati toni di cordialità».

 

«Non semplici operai né impiegati, ma i proprietari di una società che impiega l’Intelligenza Artificiale per funzionalità smart-home di lusso» scrive Viganò.

 

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Sua Eccellenza si riferisce all’udienza riservata concessa da Leone a una coppia omosessuale «coniugata» formata da Alex Capecelatro, amministratore delegato di della società di IA Josh.ai e Brian D. Stevens, benefattore e affiliato ai Cavalieri di Malta, pur nel contesto del suo controverso tenore di vita omosessuale.

 

«La sodomia viene così legittimata dall’alto, con le provocazioni dei vescovi gay-friendly e la tacita approvazione di Prevost» tuona monsignore.

 

«Tutto quanto sta accadendo nella chiesa sinodale segue uno schema ben preciso e ormai sono in molti a riconoscere la frode della chiesa conciliare-sinodale».

 

«È giunto il momento che sacerdoti e fedeli contestino con coraggio e fermezza il tradimento di chi – a iniziare da Leone – invece di guidare la Santa Chiesa custodendo e trasmettendo intatto il Deposito della Fede, la demolisce dall’interno e spinge nell’eterna dannazione le anime» esorta il prelato lombardo.

 

«La chiesa conciliare e sinodale NON È la Chiesa Cattolica in comunione con la quale abbiamo giurato di vivere e morire» conclude l’arcivescovo.

 

Nell’omelia del mercoledì delle Ceneri 2025 monsignore aveva parlato di «una società apostata, una classe politica corrotta e pervertita, una Gerarchia venduta e traditrice».

 

«Dinanzi a questa ribellione globale, e specialmente davanti al tradimento di chi è costituito in autorità, dobbiamo tornare più convintamente a vestire la nostra anima in cinere et cilicio, a prostrarci al cospetto del Signore e ripetere il grido dei nostri padri: Flectamus iram vindicem, ploremus ante Judicem; clamemus ore supplici, dicamus omnes cernui: Parce, Domine; parce populo tuo: ne in æternum irascaris nobis. Plachiamo l’ira vendicatrice, piangiamo di fronte al Giudice; chiamiamoLo con voce supplicante, prostrati diciamo tutti insieme: Perdona, Signore, perdona il Tuo popolo, e non rimanere in eterno adirato con noi».

 

In un’omelia all’inizio di questo mese Sua Eccellenza aveva descritto la battaglia della vera Chiesa contro «la sinagoga di Satana, l’antichiesa conciliare e sinodale» e i suoi «corrotti ministri» della «setta di traditori e rinnegati».

 

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

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Il vescovo Strickland denuncia Papa Leone e i vescovi per aver scandalizzato i fedeli

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Il vescovo Joseph Strickland, in un lungo post di venerdì su X, ha chiesto a Papa Leone XIV e a tutti i vescovi per quanto tempo ancora continueranno a servire due padroni e a «scandalizzare i piccoli» chiudendo un occhio sul peccato. Lo riporta LifeSite.   Nel suo post del 14 novembre, il vescovo emerito di Tyler, Texas, si è chiesto per quanto tempo i vescovi, la curia vaticana e il Santo Padre continueranno a scandalizzare i fedeli con la loro compiacenza nella celebrazione di liturgie irriverenti e sacrileghe, accogliendo «coppie» dello stesso sesso nella Chiesa senza chiamarle alla conversione, sottolineando l’accoglienza dei migranti senza affrontare gli effetti dell’immigrazione illegale sulle popolazioni native e, in definitiva, «fermandosi tra due padroni». (1Re 18, 21) Il vescovo ha sottolineato che ci sono macine pronte per essere distribuite a Papa Leone: un «carico di camion» per la curia romana e un «carico di carico» per la stragrande maggioranza dei vescovi del mondo che spesso scandalizzano i «piccoli». (Mt 18,6)   «Fino a quando zoppicherete tra due padroni? Se credete che Cristo è il Signore, allora seguiteLo! Se il mondo è il vostro padrone, allora andate da lui! Ma non profanate più il Suo santuario mentre tradite la Croce!», scrive il prelato texano.   «Vescovi, BASTA con i giochi! BASTA con le bugie. BASTA chiudere un occhio sui più piccoli! Un’enorme scorta di macine è pronta per essere distribuita tra voi», ha aggiunto. «Una per papa Leone, un camion pieno per la Curia in Vaticano e navi cargo piene per la stragrande maggioranza degli odierni successori degli Apostoli».  

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Sua Eccellenza ha osservato che, sebbene alcuni possano obiettare al fatto che egli «giudichi» questi principi della Chiesa, sono proprio questi successori degli Apostoli ad aver ripetutamente inflitto danni ai più piccoli.   «No fratelli, COME OSATE infliggere del male ai più piccoli ancora e ancora??» ha scritto il vescovo.   Approfondendo i modi specifici in cui i vescovi, compreso il vescovo di Roma, hanno scandalizzato i fedeli, Strickland ha osservato che essi deridono il Santo Sacrificio della Messa trasformandolo in poco più di una «cianfrusaglia» e spesso usano queste sacre liturgie per promuovere l’eresia.   «Voi fate del Sacro Sacrificio di Gesù Cristo, la Santa Messa, una cianfrusaglia, una merce di scambio per le tue connivenze mondane, una piattaforma per vomitare eresie e fare il piedino con il mondo», ha scritto monsignore.   In effetti, oltre alle irriverenti messe parrocchiali, negli Stati Uniti e in tutto il mondo vengono celebrate frequentemente diverse messe «dell’orgoglio» pro-LGBT e altre messe eterodosse, spesso senza un rimprovero da parte del vescovo celebrante e nel silenzio assoluto di Roma.   Strickland ha sottolineato come sacerdoti e vescovi scandalizzino spesso i fedeli accogliendo nella Chiesa «coppie» omosessuali, e come papa Leone conceda loro udienza senza invitarli al pentimento per la loro vita disordinata.   «Fate del male ai più piccoli quando accogliete coppie intrappolate nel peccato, ostentando la loro triste vita disordinata, e invece di chiamarle al pentimento in Gesù Cristo, chiacchierate di cose sciocche e venite acclamati per la vostra gentilezza», ha detto. «Li accogliete persino nel sacro santuario e stendete un velo di benedizione sullo sterco del loro peccato».   La scorsa settimana, il gesuita notoriamente pro-omotransessualista, padre James Martin, ha celebrato una messa di cresima per il corrispondente di ABC News, Gio Benitez, apertamente omosessuale, «sposato» con un altro uomo. Benitez ha persino attribuito a Martin il merito del suo ritorno alla Chiesa, sottolineando che il sacerdote dissidente lo aveva accolto nella Chiesa «esattamente come sono io». Il suo compagno, Tommy DiDario, che lui chiamava suo marito, gli ha fatto da padrino.   Durante l’assemblea autunnale dell’USCCB di questa settimana, Strickland ha messo in dubbio la cresima del conduttore televisivo apertamente gay.   «Non so quanti di noi abbiano visto sui social media», ha esordito Sua Eccellenza durante il question time. «Sacerdoti e altre persone si sono riuniti, celebrando apertamente la Cresima di un uomo che convive con un altro uomo. E la questione va affrontata».   La Conferenza Episcopale degli Stati Uniti si è rifiutata di rispondere alle preoccupazioni di Strickland. Al contrario, il presidente della sessione, il vescovo Daniel E. Flores, ha accolto la sua domanda, dicendo: «grazie, vescovo».   Flores è passato quindi rapidamente al punto successivo all’ordine del giorno, senza entrare nel merito dell’intervento né invitare il gruppo o gli altri vescovi a proseguire la discussione.

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Come riportato da Renovatio 21, papa Leone ha anche tenuto un’udienza privata con Alex Capecelatro, CEO di Josh.ai , e con il suo «marito» omosessuale Brian D. Stevens, un filantropo membro dei Cavalieri di Malta nonostante il suo scandaloso stile di vita in Vaticano questa settimana.   Durante l’udienza, la «coppia» omosessuale ha condiviso con il Papa quanto l’attivismo pro-LGBT di padre Martin «significhi per loro», al che Leo avrebbe «annuito con approvazione alla menzione di quel (cosiddetto) ministero», secondo Letters from Leo, un sito web scritto da un esponente del Partito Democratico, Christopher Hale.   Hale ha inoltre sottolineato che Leo non ha chiarito l’insegnamento della Chiesa durante l’udienza, ma è sembrato accettare i due omosessuali così come sono.   Infine, Strickland ha osservato che i vescovi hanno esortato i fedeli ad accogliere i «migranti» e si sono fermamente opposti all’applicazione della legge sull’immigrazione, ma la maggior parte non ha voluto parlare delle orde di criminali che attraversano illegalmente il confine.   «Fate del male ai più piccoli quando promuovete l’illegalità e chiudete un occhio sugli stupri, gli omicidi e gli attacchi di criminali nefasti che attraversano i confini aperti», ha detto. «Alcuni dei più piccoli vengono coinvolti in queste migrazioni di massa e calpestati mentre cercano una vita migliore. Alcuni dei più piccoli vedono le loro case e le loro città invase mentre i pastori dicono ‘dobbiamo accogliere lo straniero’, e poi lasciano libero sfogo a predoni e criminali».   Da quando Trump è tornato alla Casa Bianca a gennaio, i vescovi statunitensi, Papa Francesco e poi Papa Leone hanno ripetutamente denunciato i tentativi della sua amministrazione di frenare l’immigrazione di massa. Papa Leone ha ripetutamente affermato che i fedeli saranno giudicati per come «accolgono lo straniero», e ha persino suggerito falsamente che sostenere il presunto «trattamento disumano degli immigrati negli Stati Uniti» sotto Trump equivalga a sostenere l’aborto.   Come ha osservato Strickland, la stragrande maggioranza dei prelati cattolici, pur affermando correttamente che i paesi hanno l’obbligo di trattare tutti i migranti con dignità umana, ha ampiamente omesso di menzionare la questione dei crimini efferati commessi dai membri della gang MS-13 e da altri che entrano illegalmente negli Stati Uniti, e di come questi stiano violando la dignità umana dei suoi cittadini.   Anche altri vescovi hanno criticato le politiche di apertura delle frontiere della maggior parte delle nazioni occidentali.   Come riportato da Renovatio 21, ad inizio anno il vescovo kazako Athanasius Schneider ha parlato di un’Europa «neocomunista» e «massonica» che utilizza le migrazioni usate dalle élite per distruggere l’identità cristiana.

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