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L’artista Gao Zhen arrestato a Pechino per le sue sculture che criticano Mao

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Lo scultore che vive a New York arrestato nel suo studio nella capitale cinese, mentre era tornato per visitare la famiglia. Secondo il suo legale, potrebbe essere accusato di «aver danneggiato la reputazione o l’onore di eroi e martiri». Il Partito Comunista al potere sta stringendo la presa sulla narrazione della storia.
L’artista cinese Gao Zhen (高兟) è stato arrestato per le sue sculture che criticano Mao Zedong, realizzate anni fa. Il fratello minore di Gao Zhen, Gao Qiang (高强), ha confermato che Gao Zhen è stato arrestato per aver «danneggiato la reputazione o l’onore di eroi e martiri». L’accusa si basa su un emendamento del diritto penale cinese del 2021. Attualmente è detenuto a Sanhe, una piccola città vicino alla capitale Pechino.
I fratelli Gao – Gao Zhen (nato nel 1956) e Gao Qiang (nato nel 1962) – sono diventati famosi per le loro sculture raffiguranti l’immagine di Mao. Le loro opere riflettevano anche la società cinese contemporanea. I fratelli Gao vivono negli Stati Uniti. Gao Zhen è tornato in Cina due mesi fa con la moglie e il figlio per visitare la famiglia. Avevano programmato di ripartire per New York il 3 settembre. Gao Zhen è stato arrestato il 26 agosto dopo che la polizia ha fatto irruzione nel suo studio d’arte alla periferia di Pechino.
I due artisti hanno vissuto per anni a Pechino prima di trasferirsi a New York.
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La famiglia ha sperimentato personalmente la crudeltà della Rivoluzione culturale. Il padre dei fratelli Gao è stato perseguitato a morte in prigione, quando i due artisti erano ancora molto giovani. I fratelli Gao hanno iniziato la loro attività artistica dal 1985.
Dopo la repressione da parte delle autorità cinesi della protesta di Tiananmen nel 1989, i hanno creato dipinti per commemorare le vittime del massacro. Hanno utilizzato le loro sculture per mostrare il proprio atteggiamento satirico nei confronti della politica e della società cinese. Le loro opere raffiguravano politici, poliziotti, lavoratori migranti, dissidenti, prostitute, stelle olimpiche, di tutti i ceti sociali.
Tra le opere che rappresentano il leader cinese «La signorina Mao» ha un seno grande e un naso lungo, mostrando un’immagine grottesca di una figura materna mostruosa e bugiarda. Al 2009 risale l’opera più nota dei fratelli Gao: l’«Esecuzione di Cristo», che mostra una squadra di Mao che punta le armi contro Gesù. Un’altra opera famosa mostra Mao in ginocchio, che confessa le sue colpe.
Secondo l’ultima legge cinese, «danneggiare la reputazione o l’onore di eroi e martiri» comporta un massimo di tre anni di carcere.
Un’avvocatessa ha incontrato Gao Zhen durante la detenzione e non è ottimista sulle sue condizioni. Secondo l’avvocato, la polizia ha portato come prova le foto delle sculture su Mao nello studio artistico dei fratelli Gao a Pechino. A quanto pare, le autorità hanno visto Mao come un eroe e un martire, in modo che Gao possa essere condannato al carcere. Tuttavia, le sculture sono state create più di dieci anni fa e la Cina ha modificato gli articoli sulla «lesione della reputazione o dell’onore di eroi e martiri» nella sua legislazione solo tre anni fa.
Da quando Xi Jinping è salito al potere, le autorità cinesi hanno stretto la presa sull’ideologia e gli spazi degli artisti si sono ampiamente ristretti. L’accusa di «danneggiare la reputazione o l’onore di eroi e martiri» è diventata un’arma contro le discussioni e le opinioni diverse dalla narrazione delle autorità sulla propria storia, nonché contro le tendenze attuali. Il giornalista investigativo cinese Luo Changping è stato condannato a sette mesi di carcere per aver messo in dubbio la giustificazione del coinvolgimento dell’esercito cinese nella guerra di Corea del 1950.
Qiu Ziming è stato incarcerato per otto mesi per aver messo in dubbio il numero di morti dell’esercito cinese nel conflitto al confine tra Cina e India nel febbraio 2021. Qiu è stata la prima persona accusata da quando la nuova legge è entrata in vigore nel marzo 2021.
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Immagine di popejon2 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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Da Nasser a Sting e i Police: il mistero di Miles Copeland, musicista e spia della CIA

La I.R.S. Records venne fondata nel 1979 da Miles Copeland III. L’etichetta produsse alcuni tra i più rappresentativi artisti musicali degli anni Ottanta. L’influenza che esercitò nel punk inglese e nella new wave fu fondamentale producendo prodigi come i Police, i R.E.M., i Dead Kennedys. Il logo della casa discografica statunitense ritraeva un uomo in primo piano con un cappello anni ’50 stilizzato in bianco e nero e chiamato spy guy.
Un altro fratello Copeland, Ian (1949-2006), fondò la Frontier Booking International, in acronimo F.B.I., una agenzia di talenti specializzata nella musica e che rappresentò tra gli altri anche i R.E.M., Jane’s Addiction, Snoop Dog, Sting.
Il terzo fratello Copeland, Steward invece era il batterista dei Police e quindi proprio di Sting. Entrato di diritto nella Rock and Roll Hall of Fame come membro dei Police, venne aggiunto anche nella Modern Drummer Hall of Fame e nella Classic Drummer Hall of Fame. Ha avuto poi una carriera come compositore di colonne sonore per il cinema, musicando pellicole rimaste nella storia come il capolavoro di Francis Ford Coppola Rusty il selvaggio (1983), Wall Street (1987) e Talk Radio (1988) di Oliver Stone, Riff-Raff (1991) e Piovono pietre (1993) di Ken Loach e pure il videogioco Alone in the Dark.
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Se i tre fratelli denotano una esagerata presenza di talento scorrere nelle loro vene quello che sorprende ancora di più è la fonte da cui questi tre fenomeni derivano. Il loro padre, di nome Miles Copeland, fu uno dei fondatori della CIA nonché musicista e personaggio eccezionale nel panorama politico dalla Seconda Guerra Mondiale in avanti.
Prima della guerra, ancora in Alabama provò a seguire le orme del padre iscrivendosi alla locale università con l’intenzione di diventare medico. Folgorato dal jazz, invece, comprò una tromba e si diede totalmente allo swing. Nel giro di poco si ritrovò a suonare e comporre con giganti come Glenn Miller, Benny Goodman, Buddy Rich, racconta lo storico John Simkin in un suo articolo.
Arrivò però Pearl Harbour e la direzione della sua vita cambiò completamente. Entrò a far parte dell’ufficio finanziario della guardia nazionale. Racconta proprio il sito della CIA che un giorno gli venne chiesto di ripetere un test d’intelligenza perché, dal risultato ottenuto, erano tutti convinti che avesse utilizzato un trucco. Una volta ripetuto guadagnò un risultato se possibile ancora maggiore.
L’esito del test attirò l’attenzione del generale William «Wild Bill» Donovan, direttore di una nuova agenzia chiamata Office of Strategic Service (OSS), la prima agenzia americana che fungeva da servizio segreto. Donovan, che stava formando la base della nuova agenzia, era sempre alla ricerca dei migliori prospetti e con le migliori connessioni. Miles aveva senza dubbio colpito il generale anche per quello che il figlio Stewart chiamava il gift of gab, il dono della chiacchiera. Era un abile oratore e una persona di grande spirito per cui creare empatia non era mai stato un problema.
Amava giocare, si considerava un giocatore, prendeva parte con entusiasmo alle simulazioni di guerra. Nel dopo guerra creò un gioco da tavola cult basato sul suo fondamentale libro, pieno di rivelazioni, Games of Nation, anche questo diventato introvabile oggetto di culto.
Mentre era Londra Copeland divenne amico di Boris Pash, capo della sicurezza del Manhattan Project e anche di Ernest Hemingway. Venne assegnato a dirigere la scuola di controspionaggio, la Corps of Intelligence Police, che divenne nel 1942 la Counterintelligence Corps, CIC, partecipazione che gli valse la Legione di Merito. Copeland partecipò attraverso la CIC all’operazione Overlord, lo sbarco in Normandia ed era parte della BIGOT list, acronimo per British Invasion of German Occupied Territory, un ristrettissimo gruppo di persone con un passato inattaccabile e degne di ottenere i documenti più protetti e riservati.
La CIC, oltre ad impegnarsi nel più famoso Manhattan Project si occupò anche di altri progetti di spicco per l’epoca. Uno di questi, la missione ALSOS, diretta da Boris Pash, era il tentativo da parte degli alleati di raccogliere quante più informazioni possibili sugli sviluppi scientifici nazisti in ambito nucleare; quindi l’operazione Paperclip che cooptò oltre 1600 scienziati, ingegneri e tecnici vari dalla Germania nazista per reinserirli in ambito per lo più scientifico militare statunitense; l’operazione TICOM che aveva come scopo l’impadronirsi di risorse riguardanti la crittografia e le ultime vette della ricerca scientifica sulle telecomunicazioni, ambito in cui i tedeschi eccellevano. Alla fine della guerra Copeland venne anche incaricato di redigere la cronaca del controspionaggio del periodo appena trascorso, intervistando decine di spie e scienziati nazisti.
In seguito alla trasformazione dell’OSS in CIA, Copeland partecipò alla messa a punto del progetto fino alla sua realizzazione nel 1947, anno di nascita della più grande agenzia spionistica americana. Dopodiché ottenne la gestione dell’ufficio dell’agenzia a Damasco in Siria e divenne l’uomo in Medio Oriente per i servizi statunitensi. Nel marzo del 1949 supportò il colpo di stato in Siria in cui venne deposto il governo legalmente eletto in favore del potere militare. Nel 1953 prese parte all’operazione Ajax incaricata di destituire il primo ministro iraniano, Mohammed Mossadegh, reintegrando Reza Pahlavi, assicurando così l’accesso statunitense al petrolio iraniano e contemporaneamente istituendo un avamposto del primo mondo contro i sovietici.
Fluente in almeno dieci lingue, divenne amico personale del presidente egiziano Nasser. Nonostante il cammino tra USA e Egitto avesse preso due strade differenti e i servizi americani avessero preso in considerazione operazioni estreme verso il presidente africano Copeland rimase genuinamente al suo fianco e un ammiratore dell’opera politica di Nasser.
Mantenne ufficialmente questo ruolo per dieci anni costruendo la posizione dell’Intelligence americana nel territorio attraverso il reclutamento di agenti in loco e la costruzione delle reti informative necessarie.
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In seguito, dopo aver rassegnato le dimissioni perché in totale disaccordo con le politiche di Eisenhower, continuò a lavorare privatamente nel solco dell’Intelligence a stelle e strisce fino agli anni Settanta quando si distaccò completamente dando vita a una nuova carriera di autore. I vari articoli e libri che scrisse ottennero un notevole successo ma ebbero anche la conseguenza di esacerbare definitivamente i rapporti con l’agenzia governativa. Nel 1988, scrisse un articolo «Spooks for Bush» in cui dichiarò il totale supporto del mondo dell’Intelligence verso la candidatura di G. W. Bush all’elezione come presidente del 1994.
E. Micheal Burke, ex ufficiale OSS, CIA, e in seguito con una importante carriera nel mondo dello spettacolo, scrisse nell’agosto 1974 una recensione su uno dei suoi testi più famosi Without cloak or dagger (1974). Copeland nel suo libro descriveva la CIA come il demonio di cui ignoriamo l’esistenza, gestita da una cricca di vecchi commilitoni abbastanza potenti da buttare giù un direttore non particolarmente apprezzato come James Schlesinger.
La CIA è un organo interno più potente dei vari governi succedutosi sullo sfondo che ha come grande dilemma trovare il modo per restare potenti, anonimi, silenziosi ma allo stesso vincere la confidenza del pubblico. Come scrive Copeland nel libro: «conosciamo il nemico, sappiamo come gestirlo, siamo incorruttibili. Anche se non ci conoscete, potete implicitamente fidarvi di noi».
Marco Dolcetta Capuzzo
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Amazon Prime Video rimuove tutte le armi e le Bond Girls dai poster dei film di 007. Poi ci ripensa

Amazon had digitally removed all of the guns from James Bond movie art.
Next … they will probably eliminate any scenes from the movies with guns. Ridiculous. pic.twitter.com/PdMgKIKY2e — Wall Street Mav (@WallStreetMav) October 3, 2025
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Notice in these Amazon #JamesBond digital posters they’ve removed all the guns and given awkward poses?
Welcome to a world where promoting James Bond 007 needs to be done without his sidearm. pic.twitter.com/3NGkxXShcn — Chris (@GelNerd) October 2, 2025
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