Geopolitica
La video-minaccia di Netanyahu: il «lungo braccio» di Israele raggiungerà i nemici ovunque

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha elogiato le Forze di difesa israeliane per aver portato a termine un’operazione «precisa e di successo» a oltre 1.700 chilometri dai confini del Paese, il che, a suo dire, rappresenta un chiaro avvertimento per tutti i nemici dello Stato ebraico.
L’esercito israeliano ha lanciato il suo primo raid aereo diretto su larga scala contro lo Yemen sabato, prendendo di mira la città portuale di Hodeidah. L’attacco ha innescato un enorme incendio al terminal petrolifero del porto e ha lasciato almeno 80 persone ferite, secondo un conteggio preliminare del ministero della Salute di Sanaa.
«Il porto che abbiamo attaccato non è un porto innocente», ha affermato Netanyahu in una dichiarazione video pubblicata sabato sera. «È stato utilizzato per scopi militari, è stato utilizzato come punto di ingresso per le armi mortali fornite agli Houthi dall’Iran».
«Questo attacco è la risposta diretta all’attacco con drone killer di ieri che ha ucciso una persona e ne ha ferite diverse altre a cento metri dal consolato americano a Tel Aviv», ha sottolineato il leader israeliano, solo pochi giorni prima del suo discorso previsto davanti al Congresso americano a Washington, DC.
Il discorso è tenuto stranamente in inglese, che è idioma vicino alla madrelingua per il premier israeliano, cresciuto in Pennsylvania e laureatosi nel politecnico bostoniano MIT.
Prime Minister Benjamin Netanyahu, this evening:
“From the beginning of the war, I made it clear that Israel will act against all those who attack us.
This is why earlier today, I asked the Israeli cabinet to back my decision to strike against the Houthi targets in Yemen. pic.twitter.com/xWE3KXQaeV
— Prime Minister of Israel (@IsraeliPM) July 20, 2024
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L’attacco con drone di venerdì mattina, elogiato dai ribelli Houthi come una «significativa operazione militare», ha causato la morte di un cittadino israeliano e almeno altri dieci feriti. L’IDF ha attribuito a un «errore umano» non specificato la sua incapacità di intercettare il drone o almeno di emettere un allarme, anche se, secondo i media locali, era stato rilevato in anticipo dalle difese aeree.
L’attacco di Israele allo Yemen «rende chiaro ai nostri nemici che non c’è posto che il lungo braccio di Israele non possa raggiungere», ha aggiunto Netanyahu nella versione ebraica del discorso, come citato dal Times of Israel.
Il gruppo Houthi che controlla gran parte dello Yemen ha attaccato le navi mercantili legate a Israele nella regione da ottobre, in solidarietà con i palestinesi di Gaza. Una coalizione guidata da Stati Uniti e Regno Unito ha condotto attacchi aerei contro il gruppo, che sostengono essere un rappresentante dell’Iran, ma lo sforzo sembra aver prodotto scarsi risultati.
«Gli Houthi ci hanno attaccato più di 200 volte. La prima volta che hanno fatto del male a un cittadino israeliano, li abbiamo colpiti. E lo faremo in qualsiasi luogo in cui sarà necessario», ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in una dichiarazione separata sabato.
Nel frattempo, gli Houthi hanno promesso di vendicare il raid israeliano con «attacchi più incisivi», ha scritto Mohamed Ali al-Houthi del Consiglio politico supremo in Yemen su X.
Il portavoce degli Houthi Mohammed Abdulsalam ha affermato che l’ultima «sfacciata aggressione israeliana» mirava «ad aumentare la sofferenza della popolazione e a fare pressione sullo Yemen affinché smettesse di sostenere Gaza».
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Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
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Geopolitica
Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo

L’attivista conservatore Charlie Kirk, ucciso in un attentato, aveva dichiarato di essere minacciato di morte ogni giorno per le sue posizioni critiche, in particolare contro il sostegno finanziario degli Stati Uniti al conflitto ucraino. Si dice che almeno una minaccia di omicidio, attribuita a un portavoce ucraino, potrebbe essere stata diretta personalmente a lui.
Nel 2023, il Centro per il contrasto alla disinformazione di Kiev ha accusato Kirk di promuovere la «propaganda russa». Nel 2024, un sito ucraino aveva incluso Kirk e la sua organizzazione, Turning Point USA, in una lista nera comprendente 386 individui e 76 gruppi americani contrari al finanziamento dell’Ucraina.
Il transessuale americano Sarah Ashton-Cirillo, già responsabile della comunicazione in lingua inglese per le Forze di Difesa Territoriali ucraine, aveva dichiarato di voler «dare la caccia» a quelli che aveva definito «propagandisti del Cremlino», annunciando un imminente attacco contro una figura vicina al presidente russo Vladimir Putin.
Aveva in seguito minacciato anche giornalisti americani, e dichiarato che «i russi non sono esseri umani».
.@charliekirk11 on Volodymyr Zelenskyy: “The gangster is coming back to extort more American politicians to try to get us further into a no-win war.” pic.twitter.com/AF53AP67rB
— Human Events (@HumanEvents) September 15, 2023
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«Proveranno a uccidere Steve Bannon, Tucker Carlson o forse me?» si era chiesto Kirk, citando altre note figure conservatrici dei media americani.
«Noi non siamo burattini di Putin né propagandisti russi, eppure il New York Times ci etichetta così, Twitter ci etichetta così», aveva affermato Kirk nel suo programma. «E quella persona, finanziata dal Tesoro degli Stati Uniti, dichiara: vi troveremo e vi uccideremo».
La questione se il governo degli Stati Uniti stesse finanziando Ashton-Cirillo è diventata oggetto di dibattito pubblico dopo che la sua dichiarazione è diventata virale, interessando anche l’allora senatore dell’Ohio JD Vance, oggi vicepresidente USA. Il transessuale statunitense fu quindi prontamente rimosso dalle forze armate ucraine.
Kirk è stato un critico costante dello Zelens’kyj, descrivendolo come «un bambino ingrato e capriccioso», un «go-go dancer» che non merita nemmeno un dollaro delle tasse americane e «un burattino della CIA che ha guidato il suo popolo verso un massacro inutile».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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