Internet
La Russia chiede alla Francia spiegazioni sull’arresto di Durov e chiama in causa i gruppi occidentali per i diritti umani

L’ambasciata russa a Parigi ha chiesto rapidamente alle autorità francesi di spiegare i motivi dell’arresto del fondatore e CEO dell’app di messaggistica Telegram, Pavel Durov, ha affermato un alto diplomatico.
L’imprenditore tecnologico russo, che ha anche la cittadinanza francese, degli Emirati Arabi Uniti e di Saint Kitts e Nevis, è stato arrestato dopo l’atterraggio all’aeroporto di Parigi-Le Bourget sabato per comparire davanti a un giudice.
Le autorità francesi avrebbero emesso un mandato di arresto per Durov, sostenendo che una moderazione insufficiente sulla sua piattaforma consente a Telegram di essere ampiamente utilizzato dai criminali.
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L’ambasciata russa ha affermato in una nota domenica che «non appena è stata diffusa la notizia dell’arresto di Durov, ci siamo immediatamente rivolti alle autorità francesi per chiedere chiarimenti sui motivi e abbiamo chiesto loro di garantire la protezione dei suoi diritti e di fornirgli l’accesso consolare».
Tuttavia, secondo i diplomatici, non c’è ancora stata alcuna risposta da Parigi. «La parte francese ha finora evitato la cooperazione su questo tema», hanno sottolineato.
L’ambasciata ha anche affermato di essere in contatto con l’avvocato di Durov.
La portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato in seguito che Mosca ha inviato una nota ufficiale a Parigi con una richiesta di accesso consolare al fondatore di Telegram. «Ma lui ha la cittadinanza francese, che la Francia percepisce come una precedenza», ha detto all’agenzia di stampa RIA-Novosti.
Sempre domenica, la Zakharova ha invitato le organizzazioni internazionali per i diritti umani, come Human Rights Watch e Amnesty International, a difendere la libertà di parola e a fare pressione sulla Francia affinché rilasci il fondatore di Telegram.
La portavoce degli Esteri del Cremlino a chiesto se i gruppi internazionali per i diritti umani faranno pressione sulla Francia in merito all’arresto del fondatore e CEO di Telegram viste le dure critiche mosse alla Russia diversi anni fa quando cercò di regolamentare le operazioni dell’app di messaggistica.
Intervenendo domenica proprio su Telegram, ha ricordato come nel 2018 un gruppo di 28 ONG, tra cui Human Rights Watch, Amnesty International, Freedom House e Reporter Senza Frontiere, abbia condannato la decisione di un tribunale russo di bloccare Telegram nel Paese.
All’epoca, quelle ONG avevano chiesto a Mosca di «smettere di creare ostacoli alle operazioni di Telegram» e di garantire il diritto degli utenti di pubblicare e consumare informazioni online in forma anonima, ha scritto.
Hanno invitato l’ONU, il Consiglio d’Europa, l’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), l’UE, gli Stati Uniti e gli altri governi a resistere alla mossa della Russia e a proteggere i diritti fondamentali alla libertà di espressione e alla privacy, ha ricordato la portavoce.
La Zakharova ha ricordato alle ONG che Mosca ha avuto problemi legali con Telegram sui parametri tecnici del suo sistema di crittografia, come molti altri paesi. «Nel frattempo, Durov è rimasto libero per tutto questo tempo, continuando a sviluppare Telegram», ha sottolineato.
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«Cosa ne pensate, questa volta [le ONG] faranno appello a Parigi e chiederanno la liberazione di Durov, oppure si ingoieranno la lingua?» ha chiesto la portavoce al suo pubblico sul social.
Facebook, Instagram e X sono stati bloccati per ordine del tribunale in Russia dopo l’escalation del conflitto tra Mosca e Kiev nel febbraio 2022, ma Telegram rimane operativo nel Paese.
Anche il vicepresidente del Parlamento russo, Vladislav Davankov, ha esortato Parigi a rilasciare Durov. L’arresto dell’imprenditore tecnologico «potrebbe essere motivato politicamente e utilizzato per ottenere l’accesso alle informazioni personali degli utenti di Telegram», cosa che Mosca non può permettere, ha avvertito.
L’ex presidente russo Demetrio Medvedev ha suggerito che la stretta sul fondatore di Telegram potrebbe costare caro alle autorità francesi. «Macron, vattene subito dalla Francia! L’esercito di Durov è lì per prenderti», ha detto in un post su X.
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Immagine di TechCrunch via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Internet
Netanyahu saluta l’acquisizione di TikTok come la nuova «arma» di Israele nella guerra dell’informazione

NEW – Netanyahu mission-briefed American influencers today, stating TikTok is the “most important” weapon in securing Israel’s right-wing support: “Weapons change over time… the most important ones are the social media,” he said. “The most important purchase that is going on… pic.twitter.com/EeszHlcZmN
— Disclose.tv (@disclosetv) September 27, 2025
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Come riportato da Renovatio 21, nel discorso all’Assemblea Generale ONU Netanyahu ha assicurato che non vi sarà uno Stato palestinese, riconosciuto però dallo stesso scranno dai rappresentanti di molti Paesi.These people all walked out of the UN general assembly because they didn’t want to hear Netanyahu speak. Their job isn’t to be protesters. They’re diplomats and their job is to deal with governments they don’t like, but they’re more interested in virtue signaling for TikTok. pic.twitter.com/5rNWOCpOon
— Ian Miles Cheong (@stillgray) September 26, 2025
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Intelligence
Il CEO di Telegram afferma che l’intelligence francese ha cercato di ricattarlo sulle elezioni moldave

Pavel Durov, fondatore di Telegram, ha dichiarato in un post su X di domenica che circa un anno fa, mentre era sotto sorveglianza giudiziaria in Francia dopo il suo arresto in un aeroporto di Parigi, è stato contattato dai servizi segreti francesi attraverso un intermediario. Questi avrebbero chiesto a Telegram di rimuovere diversi canali moldavi in vista delle elezioni presidenziali in Moldavia.
Durov, originario di San Pietroburgo, ha confermato che Telegram ha eliminato alcuni canali segnalati che violavano palesemente le sue politiche. Tuttavia, ha rivelato che l’intermediario ha poi trasmesso una proposta inquietante: l’Intelligence francese si sarebbe offerta di parlare favorevolmente al giudice del suo caso in cambio di una collaborazione più ampia.
🇲🇩 About a year ago, while I was stuck in Paris, the French intelligence services reached out to me through an intermediary, asking me to help the Moldovan government censor certain Telegram channels ahead of the presidential elections in Moldova.
After reviewing the channels…
— Pavel Durov (@durov) September 28, 2025
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«Questo era inaccettabile per diversi motivi», ha scritto Durov, sottolineando che un eventuale contatto tra l’agenzia e il giudice avrebbe rappresentato un’interferenza nel processo giudiziario, mentre in caso contrario sarebbe stato un tentativo di sfruttare la sua situazione legale per influenzare gli sviluppi politici in Moldavia.
Durov ha aggiunto che, successivamente, Telegram ha ricevuto una seconda lista di canali moldavi «problematici», ma, a differenza del primo gruppo, questi erano quasi tutti account legittimi e conformi alle regole della piattaforma. L’unico tratto comune, ha osservato, era il loro contenuto politico sgradito ai governi moldavo e francese. «Ci siamo rifiutati di ottemperare a questa richiesta», ha dichiarato.
Le accuse arrivano mentre la Moldavia si prepara alle elezioni parlamentari, con il Partito d’Azione e Solidarietà (PAS) filo-europeo della presidente Maia Sandu opposto al Blocco Elettorale Patriottico (BEP), che promuove la neutralità costituzionale e accusa il governo di reprimere il dissenso. Recentemente, le autorità elettorali moldave hanno escluso due partiti di opposizione per presunti finanziamenti esteri, aggiungendoli a una lista che include il disciolto Blocco della Vittoria e il partito SOR.
I gruppi di opposizione accusano la Sandu di manipolare il processo elettorale, limitando i seggi in Russia, dove risiedono centinaia di migliaia di moldavi, e aumentando quelli nell’UE, spesso in piccole città, mentre chiudono numerosi media critici del governo.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato che le rivelazioni di Durov confermano le accuse di lunga data di Mosca: «L’Occidente agisce senza scrupoli su tutti i fronti», ha detto.
Durov, che possiede sia la cittadinanza russa che quella francese, è stato arrestato nell’agosto 2024 con accuse di complicità in crimini legati agli utenti di Telegram, tra cui estremismo e abusi su minori. Rilasciato su cauzione di 5 milioni di euro, è rimasto sotto sorveglianza giudiziaria. Ha definito il tentativo francese di collegare il suo caso alla politica moldava come «uno schema già osservato altrove, come in Romania».
Durov ha ribadito che Telegram non accetterà censure politiche: «Siamo impegnati per la libertà di parola e non rimuoveremo contenuti per motivi politici. Continuerò a denunciare ogni tentativo di pressione per censurare la nostra piattaforma».
Elon Musk ha attirato l’attenzione sulle accuse di Durov, condividendo il suo post su X e commentando «Wow». Durov ha reso pubbliche queste dichiarazioni mentre i moldavi votavano alle elezioni parlamentari. La presidente Maia Sandu, filo-europea, è stata rieletta nel 2024 nonostante accuse di irregolarità, con l’opposizione che sostiene che i voti decisivi siano arrivati dalla diaspora in Europa.
— Elon Musk (@elonmusk) September 28, 2025
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Come riportato da Renovatio 21, in precedenza, Durov aveva accusato il capo dell’Intelligence francese Nicolas Lerner di avergli chiesto di censurare contenuti conservatori in Romania prima delle elezioni presidenziali di maggio, richiesta che ha respinto. Parigi ha negato con forza tali accuse.
Musk aveva già espresso sostegno a Durov in quell’occasione, commentando con un «Ecco, ecco!»
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