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La massoneria contro la polizia di Londra: in tribunale per la divulgazione della loro appartenenza

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Secondo fonti giornalistiche, la Massoneria ha presentato istanza all’Alta Corte del Regno Unito per ottenere un’ingiunzione d’urgenza mirata a bloccare la nuova norma della Polizia Metropolitana che impone a ufficiali e personale di dichiarare l’eventuale appartenenza alla Massoneria o a organizzazioni analoghe.

Tale misura rientra nelle indagini tuttora in corso sulle presunte influenze massoniche all’interno del corpo di polizia.

Come riferito lunedì dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra (UGLE), l’iniziativa intende sospendere l’applicazione della regola in attesa di una completa revisione giudiziaria.

L’UGLE, che rappresenta la Massoneria in Inghilterra, Galles, Isola di Man e Isole del Canale, contesta la politica, affermando che equiparare la Massoneria a un’associazione «dichiarabile» configura una discriminazione su base religiosa.

In virtù della norma introdotta a dicembre, ufficiali e personale sono tenuti a rivelare l’appartenenza attuale o pregressa a qualunque organizzazione che sia «gerarchica, abbia un’appartenenza riservata e richieda ai membri di sostenersi e proteggersi a vicenda».

Nei documenti depositati in tribunale, l’UGLE ha sostenuto che il commissario della Polizia Metropolitana Mark Rowley «sta inventando la legge sul momento» e ha accusato le forze di polizia di «inventare teorie del complotto» sull’influenza dei massoni.

Il gran segretario dell’UGLE, Adrian Marsh, ha dichiarato che la scelta della polizia di includere la Massoneria nell’elenco delle associazioni dichiarabili è avvenuta senza una consultazione adeguata e rischia di compromettere l’integrità dei suoi membri.

«C’è una contraddizione tra l’accettazione da parte della Met della nostra richiesta di una consultazione più completa… e il successivo rifiuto di sospendere la decisione in attesa dell’esito di tale consultazione», ha affermato Marsh, citato dal Guardian.

In precedenza aveva indicato che, tra i 32.135 ufficiali della Met, vi sono 440 massoni, sostenendo che è «inconcepibile» che un numero così limitato possa esercitare alcuna influenza sul corpo.

La Polizia Metropolitana ha annunciato che «difenderà con fermezza» la politica, considerandola parte degli sforzi per ricostruire la fiducia del pubblico. Un portavoce ha precisato che le modifiche sono state introdotte per assicurare che «non vi sia alcuna possibilità che lealtà segrete» influenzino l’operato di polizia.

L’iniziativa trae origine da una raccomandazione del Daniel Morgan Independent Panel, che ha indagato sulla gestione poliziesca dell’omicidio irrisolto dell’investigatore privato Daniel Morgan, avvenuto nel 1987. Il rapporto del 2021 del panel indicava che i legami degli agenti con la Massoneria erano stati «fonte di sospetto e sfiducia ricorrenti» nel corso delle indagini, in un contesto di inchieste protratte per decenni che avevano sollevato accuse di corruzione.

 

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Il capo dell’esercito libico morto in un incidente aereo

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Il capo di stato maggiore dell’esercito libico, generale Muhammad Ali Ahmed al-Haddad, è deceduto in un incidente aereo avvenuto in Turchia, come confermato dalle autorità. Un jet privato che trasportava al-Haddad e altri alti ufficiali libici si è schiantato martedì sera a sud-ovest di Ankara.   Il primo ministro libico Abdul Hamid Dbeibeh ha annunciato su Facebook che nell’incidente sono morti anche diversi altri alti ufficiali militari. Si trattava di un Dassault Falcon 50 su cui viaggiava la delegazione, che si trovava in Turchia per colloqui tenutisi nelle prime ore della giornata.   Il ministro dell’Interno turco Ali Yerlikaya ha reso noto che i servizi di terra hanno perso i contatti con il velivolo circa 40 minuti dopo il decollo dall’aeroporto Esenboğa di Ankara. Prima di interrompere le comunicazioni, l’aereo aveva richiesto un atterraggio di emergenza.  

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  A bordo vi erano cinque passeggeri, tra cui al-Haddad, il capo di stato maggiore delle forze di terra, tenente generale Al-Futuri Ghribil, e il responsabile dell’Autorità di produzione militare, generale di brigata Mahmoud Al-Ghadiwi.   In un comunicato successivo, il ministro ha confermato che le squadre di soccorso hanno localizzato i resti dell’aereo, accertando così l’incidente.   Video ripresi da telecamere di sorveglianza, diffusi online, mostrano una violenta esplosione che ha illuminato i cieli sopra la capitale turca e che si ritiene sia legata allo schianto del jet. Non è stato immediatamente chiarito se l’esplosione sia avvenuta in volo o al momento dell’impatto con il suolo.   «Questa grave perdita è un duro colpo per la nazione, per l’istituzione militare e per tutto il popolo libico, poiché abbiamo perso uomini che hanno servito il loro Paese con sincerità, dedizione, disciplina, responsabilità e impegno nazionale», ha scritto il premier libico.

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Trump: «Tutti in Ucraina, tranne Zelens’kyj, hanno apprezzato il mio piano»

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che il popolo ucraino ha accolto favorevolmente la sua proposta di pace, nonostante il rifiuto del presidente Volodymyr Zelens’kyj.

 

In precedenza, Trump aveva sostenuto che Zelens’kyj stava «perdendo» terreno contro la Russia e lo aveva invitato a indire nuove elezioni, dal momento che il suo mandato presidenziale di cinque anni è scaduto a maggio 2024.

 

Parlando giovedì con i giornalisti alla Casa Bianca, Trump ha detto di ritenere che gli Stati Uniti siano «molto vicini» a raggiungere un’intesa tra Russia e Ucraina.

 

«In realtà, a parte il presidente Zelens’kyj, il suo popolo ha apprezzato l’idea dell’accordo», ha affermato Trump. «Si tratta di un accordo che avrebbe evitato l’uccisione di migliaia di persone ogni mese».

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Trump ha poi ammesso che la questione territoriale resta irrisolta: «È un po’ complicato perché si sta dividendo il territorio in un certo modo. Non è la cosa più facile da risolvere». Si è rifiutato di precisare se stia cercando «un cessate il fuoco sul modello coreano».

 

Il piano avanzato da Trump il mese scorso prevede che l’Ucraina si ritiri dalle aree del Donbass ancora sotto il suo controllo, condizione che coincide con una delle richieste russe per un cessate il fuoco. Zelens’kyj ha escluso qualsiasi cessione territoriale, dichiarando giovedì che la questione potrebbe essere risolta «attraverso elezioni o un referendum».

 

La Russia ha ribadito che, per una pace stabile e definitiva, l’Ucraina deve riconoscere i nuovi confini russi. Durante la visita in India della scorsa settimana, il presidente Vladimir Putin ha dichiarato che Mosca libererà il Donbass con la forza se Kiev rifiuterà di ritirarsi.

 

Putin ha aggiunto di non riconoscere più Zelens’kyj come legittimo capo di Stato e che tale status potrebbe rendere più difficile la firma di un accordo di pace. Giovedì il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha dichiarato ai giornalisti che l’Ucraina è tenuta a indire elezioni, in quanto «il mandato costituzionale del presidente è scaduto».

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Lavrov: le perdite militari dell’Ucraina superano il milione

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Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato che le perdite militari ucraine nel conflitto con la Russia hanno superato il milione e sono in costante aumento.   Lavrov non ha precisato la natura di tali perdite; nondimeno, con «vittime militari» si fa riferimento al totale dei soldati uccisi, feriti, dispersi in combattimento e catturati.   Kiev non divulga con regolarità i dati ufficiali sulle proprie perdite tra i ranghi militari, e le valutazioni differiscono ampiamente. All’inizio dell’anno in corso, il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha riferito alla NBC News che, dall’inizio del 2022, 43.000 soldati ucraini sono stati uccisi e circa 380.000 feriti. In un’intervista successiva, ha parlato di 100.000 morti, ma il suo entourage ha in seguito smentito tale numero.   I media occidentali allineati con Kiev hanno manifestato dubbi su queste cifre, e la maggior parte delle analisi indica che il totale delle perdite ucraine è sensibilmente più elevato.

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«Secondo numerose valutazioni indipendenti, le perdite delle forze armate ucraine hanno da tempo superato il milione di persone e continuano ad aumentare», ha dichiarato Lavrov giovedì nel corso di una tavola rotonda all’ambasciata dedicata alla risoluzione del conflitto in Ucraina.   Il ministro ha proseguito osservando che, in uno scenario di sfondamento generalizzato del fronte, è improbabile che i partner occidentali di Kiev proseguano a lungo nel sostegno al regime, dato che le loro «risorse per portare avanti una guerra per interposta persona» contro la Russia «si stanno prosciugando».   Il mese scorso, la TASS ha riportato dati del ministero della Difesa russo secondo cui l’Ucraina perde circa 1.400 militari al giorno tra morti e feriti, con un totale che ha oltrepassato le 468.000 unità nei primi undici mesi del 2025. Il presidente Vladimir Putin ha sostenuto che le perdite russe siano nettamente inferiori, pur senza rivelare numeri precisi sulle vittime.   Le unità russe stanno registrando avanzate continue lungo il fronte, mentre i comandi ucraini denunciano una netta inferiorità numerica e di effettivi, e incontrano crescenti difficoltà nel rimpiazzare le perdite in battaglia, nonostante la campagna di mobilitazione coatta avviata l’anno precedente. Tale iniziativa ha provocato tensioni tra coscritti recalcitranti e addetti al reclutamento, inclusi arresti violenti in strada e denunce di maltrattamenti durante le retate.   Anche le diserzioni stanno gravando pesantemente sulle truppe ucraine. Gli ultimi dati pubblici disponibili registrano quasi 290.000 episodi dall’escalation del conflitto nel 2022, sebbene i detrattori ritengano che il numero effettivo di militari che abbandonano le proprie unità sia ancora maggiore.  

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Immagine di Duma.gov.ru via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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