Militaria
La Francia parla di «deterrenza convenzionale» in Ucraina

L’Occidente dovrebbe seriamente prendere in considerazione l’idea di collocare sul suolo ucraino risorse di «deterrenza convenzionale», che potrebbero includere sistemi missilistici a lungo raggio, una volta terminata la fase calda del conflitto, ha affermato il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu.
In un’intervista rilasciata lunedì all’emittente TF1/LCI, Lecornu ha espresso il suo parere sul tanto decantato «piano di vittoria» di Volodymyr Zelens’kyj, presentato dal leader ucraino al parlamento nazionale la scorsa settimana.
Il piano prevede, tra le altre cose, un invito ad aderire immediatamente alla NATO e la revoca delle restrizioni occidentali sull’uso di armi a lungo raggio di fabbricazione straniera per attacchi contro la Russia. Zelens’kyj ha anche proposto che l’Occidente «implementi un pacchetto completo di deterrenza strategica non nucleare» sul suolo ucraino per tenere a bada la Russia.
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In seguito ha spiegato che questo pacchetto dovrebbe «o costringere la Russia a partecipare a veri negoziati di pace o consentire la distruzione dei loro obiettivi militari», aggiungendo che dovrebbe includere sistemi missilistici.
Lecornu ha elogiato il piano di Zelen’skyj come «l’inizio di un percorso politico in cui dobbiamo supporre di aiutare l’Ucraina a lungo termine, e soprattutto di porci la domanda su cosa succederebbe dopo». Il ministro ha osservato che se Kiev concludesse un cessate il fuoco con Mosca, ciò «solleva la questione della deterrenza convenzionale» che, ha detto, «scoraggerebbe una nuova aggressione russa». Questa «è una questione che deve essere affrontata ora» ha aggiunto.
Il ministro ha sottolineato di credere che «un giorno l’Ucraina parlerà di nuovo con la Russia», ricordando che il piano Zelens’kyj presuppone che l’Ucraina riprenderà tutti i territori persi dalla Russia. «La difficoltà del momento attuale è che dobbiamo presumere l’equilibrio delle forze», ha sottolineato Lecornu.
L’entusiasmo francese per il «piano di vittoria» zelenskiano va in controtendenza rispetto all’accoglienza fredda dimostrata da molti altri Paesi occidentali.
Mentre il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha segnalato che Parigi è pronta a sostenere il piano di Zelens’kyj, diverse nazioni della NATO sono state meno entusiaste. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è rifiutato di dare a Kiev missili a lungo raggio o di sostenere la sua rapida adesione alla NATO, mentre i funzionari ungheresi hanno avvertito che un simile approccio potrebbe portare a una grave escalation. La stampa internazionale indicato che molti sostenitori occidentali erano scettici sulla tabella di marcia, vedendola come niente più di una «lista dei desideri».
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha liquidato il piano di Zelensky definendolo «un insieme di slogan incoerenti» e «una schiuma insanguinata sulle labbra di un assassino neonazista», aggiungendo che Kiev stava «spingendo i membri della NATO verso un conflitto diretto» con la Russia.
Il sostegno della Francia agli irrealistici piani di guerra di Kiev va letto nell’estrema frizione tra Parigi e Mosca, maturati soprattutto da quando i russi hanno scalzato i francesi dalla loro sfera di influenza nell’Africa del Sahel.
Come riportato da Renovatio 21, la settimana scorsa il ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu ha dichiarato che ««la minaccia più grande per la Francia (…) a parte i gruppi terroristici, è chiaramente la Federazione Russa».
Cinque mesi fa, in un video pubblicato da lui stesso sabato su Twitter, Macron aveva detto che mentre Parigi cerca di evitare un coinvolgimento diretto nel conflitto ucraino, potrebbe essere necessario un intervento per dissuadere la Russia dall’avanzare troppo.
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«Si tratta solo di dire: se andate troppo lontani e minacciate gli interessi della Francia e la sicurezza dell’Europa, allora non escludiamo nulla» scrive sul messaggio. Quali siano gli interessi della Francia in gioco non è noto, a meno che non si tratti dell’Africa coloniale francese, oramai passata in larga parte sotto la diretta influenza di Mosca – a causa anche dell’antipatia ingeneratasi contro Parigi e le sue missioni militari, accusate di addestrare e manovrare i terroristi islamici che sostenevano di voler combattere.
Il presidente francese si è spinto fino al punto di immaginare un ritorno della Crimea all’Ucraina. Putin ha sostenuto che truppe di Stati NATO già stanno operando sul fronte ucraino, e che l’Occidente sta flirtando con la guerra nucleare e la distruzione della civiltà.
Gli stessi francesi, secondo un sondaggio, sono contrari all’idea di soldati schierati su territorio ucraino proposta da Macron, il quale, bizzarramente, aveva poi chiesto un cessate il fuoco per le Olimpiadi di Parigi.
Come riportato da Renovatio 21, migliaia di soldati francesi andranno in Romania per simulazioni di combattimento contro la Russia la prossima primavera.
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Immagine di NATO North Atlantic Treaty Organisation via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
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La Svezia farà scorta di cibo per la Terza Guerra Mondiale

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Lotteria per la naja in Germania

I funzionari tedeschi sono divisi sulle proposte di introdurre un sistema di coscrizione basato su una lotteria, mentre il governo del Cancelliere Friedrich Merz preme per potenziare l’esercito. Lo riporta Der Spiegel. Il dibattito si inserisce nel contesto delle accuse di Mosca, che ha definito le mosse di Berlino un tentativo di creare un «Quarto Reich».
Secondo l’agenzia di stampa, il disaccordo riguarda le modalità per rafforzare la Bundeswehr. Berlino mira ad aumentare le forze armate a 460.000 effettivi, di cui 260.000 attivi e 200.000 riservisti, rispetto agli attuali 182.000 soldati attivi.
I rappresentanti della coalizione SPD-CDU/CSU hanno suggerito di obbligare tutti i diciottenni a compilare un questionario per valutare salute, idoneità fisica, istruzione e disponibilità al servizio militare, con partecipazione volontaria per le donne. In caso di carenza di volontari, il Bundestag potrebbe attivare una selezione tramite sorteggio; se il problema persistesse, si potrebbe reintrodurre la coscrizione obbligatoria, abolita nel 2011.
Il ministro della Difesa Boris Pistorius ha criticato la proposta, definendola irrealizzabile, e ha invitato i legislatori a puntare sull’espansione del volontariato attraverso incentivi più efficaci, come migliori benefit e salari più alti.
Berlino giustifica il potenziamento militare con la presunta minaccia russa. Mosca, tuttavia, ha ripetutamente negato intenzioni di attaccare Paesi NATO, liquidando tali affermazioni come allarmismo per giustificare l’aumento dei bilanci della difesa nel blocco.
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Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha condannato il riarmo tedesco, accusando Berlino di mostrare «chiari segni di rinazificazione» e di perseguire «l’obiettivo di Hitler: dominare l’Europa» e infliggere una «sconfitta strategica» a Mosca. La Russia tre mesi fa ha posto fine agli accordi di difesa con la Germania.
«Quando qualcuno in un Paese responsabile dei crimini del nazismo, del fascismo, dell’Olocausto e del genocidio afferma che la Germania deve tornare a essere una grande potenza militare, dimostra un’atrofia della memoria storica, e questo è estremamente pericoloso», ha dichiarato Lavrov il mese scorso, sostenendo che la Germania e l’Unione Europea nel complesso stanno scivolando verso un «Quarto Reich», caratterizzato da una crescente russofobia e da una militarizzazione senza freni.
Come riportato da Renovatio 21, a luglio era emerso che la Germania stava pianificando di introdurre un servizio militare volontario di sei mesi per raddoppiare il numero dei riservisti.
Nel frattempo, altri Paesi come Gran Bretagna e Croazia si muovono verso il ritorno della naja. La Svezia prevede di aumentare drasticamente a 70 anni l’età massima di coscrizione per gli ex ufficiali militari nell’ambito di un ampio sforzo per espandere le sue forze armate. La Danimarca, in grande stile di equità sociale nordica, è andata oltre estendendo il servizio militare anche alle donne.
La coscrizione obbligatoria era stata abolita in Germania dal 2011. Il ritorno alla naja nel Paese (che ad inizio conflitto si disse aveva munizioni per appena due giorni di guerra) è stato ripetutamente annunciato in questi anni di conflitto russo-ucraino, dichiarazioni cicliche quanto i piani di guerra contro la Russia trapelati sui grandi giornali tedeschi.
Come riportato da Renovatio 21, la ri-militarizzazione della Germania, tra diecine di miliardi in armi e nazionalizzazione dell’industria delle armi (che va a sostituire quella dell’auto tedesca, oramai in crisi irreversibile) è un fatto incontrovertibile. Come lo è il fatto chela NATO stessa era stata creata per evitare il risorgere della Germania come potenza militare («Keep Europe in, Russia out, Germany Down»). È una delle più evidenti eterogenesi dei fini regalateci dai signori del vapore, il cui impulso alla distruzione arriva a disfare le tele che hanno tessuto per decenni.
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Immagine di w?odi via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
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Bunker militare segreto israeliano piazzato in un quartiere popolato di Tel Aviv

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