Immigrazione
Crisi migratoria, la Francia invia militari al confine italiano

Secondo quanto riferito dalla stazione radio Europe 1, la Francia sta dispiegando truppe al confine con l’Italia in risposta al recente aumento degli arrivi di migranti con la crisi in corso.
Secondo i giornali italiani, anche un elicottero francese starebbe pattugliando la zona di frontiera, mentre nella zona sarebbe stata avvistata un’unità speciale antiterrorismo della polizia.
In un servizio di martedì, Europe 1 ha affermato che le truppe del reggimento d’élite degli Chasseurs Alpisn saranno schierate per pattugliare le montagne della Val Roia. Inoltre, 60 riservisti della polizia saranno chiamati a rafforzare le forze di sicurezza già presenti nella zona, ha riferito il media senza rivelare le sue fonti.
La stazione radiofonica sostiene che il dipartimento delle Alpi Marittime ha presentato una richiesta per creare una struttura di detenzione aggiuntiva che possa accogliere temporaneamente fino a 100 migranti detenuti. Inoltre, si dice che la Direzione generale francese per la sicurezza interna abbia inviato il proprio personale per condurre interviste con individui sorpresi a tentare di attraversare illegalmente la frontiera. Europe 1 ha suggerito che questa misura è intesa principalmente a impedire l’ingresso di potenziali terroristi in Francia.
In un’intervista con Europe 1 lo stesso giorno, il ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin ha affermato che Parigi vuole «aiutare l’Italia a proteggere i suoi confini», aggiungendo che il 60% dei migranti che arrivano nel paese non hanno diritto all’asilo. «Dobbiamo proteggere le frontiere esterne dell’UE», ha affermato il funzionario, chiedendo la rapida deportazione dei migranti le cui richieste sono state respinte.
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Diverse testate italiani hanno riferito martedì che un elicottero francese, «che apparentemente appartiene alla dogana transalpina», era stato visto pattugliare la zona lungo il confine. Inoltre, secondo i media, lì sarebbero state avvistate anche unità antiterrorismo.
La settimana scorsa, il quotidiano tedesco Die Welt, citando rappresentanti del ministero dell’Interno tedesco, ha affermato che Berlino aveva temporaneamente sospeso l’ammissione dei migranti che arrivano attraverso l’Italia. Secondo l’articolo, i funzionari hanno attribuito la decisione, entrata presumibilmente in vigore alla fine di agosto, all’ «elevata pressione dei migranti» e al rifiuto di Roma di onorare l’accordo di ridistribuzione dei migranti a livello europeo.
Il Ministero dell’Interno italiano ha reso noto il mese scorso che l’incredibile cifra di 89.158 immigrati clandestini hanno attraversato con successo il Mar Mediterraneo dall’inizio di quest’anno, segnando un aumento significativo del 115% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Ad aprile, Roma ha dichiarato lo stato di emergenza in risposta a questo crescente afflusso di nuovi arrivi.
Come riportato da Renovatio 21, una situazione speculare sta verificandosi negli USA, con il sindaco democrat di Nuova York a dichiarare la città oramai satura dagli immigrati arrivati attraverso il confine meridionale, lasciato incredibilmente aperto dall’amministrazione Biden.
È rilevante notare che gli immigrati entrati in territorio americano attraverso il confino con il Messico non sono messicani, né mesoamericani o sudamericani, ma in gran parte africani, cinesi, pakistani.
Qualcuno sta spingendo l’acceleratore sulla sostituzione etnica occidentale. Gli stessi hanno anche deciso che l’Italia deve crollare sotto lo tsunami di maschi neri in età militare che gli stanno scagliando contro, e poi instaurare un regime di anarco-tirannia permanente.
Di fatto, con la l’ondata aumenterà di uno o due ordini di grandezza, l’ondata potrebbe aumentare di uno o due ordini di grandezza.
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Immigrazione
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Arte
Da Nasser a Sting e i Police: il mistero di Miles Copeland, musicista e spia della CIA

La I.R.S. Records venne fondata nel 1979 da Miles Copeland III. L’etichetta produsse alcuni tra i più rappresentativi artisti musicali degli anni Ottanta. L’influenza che esercitò nel punk inglese e nella new wave fu fondamentale producendo prodigi come i Police, i R.E.M., i Dead Kennedys. Il logo della casa discografica statunitense ritraeva un uomo in primo piano con un cappello anni ’50 stilizzato in bianco e nero e chiamato spy guy.
Un altro fratello Copeland, Ian (1949-2006), fondò la Frontier Booking International, in acronimo F.B.I., una agenzia di talenti specializzata nella musica e che rappresentò tra gli altri anche i R.E.M., Jane’s Addiction, Snoop Dog, Sting.
Il terzo fratello Copeland, Steward invece era il batterista dei Police e quindi proprio di Sting. Entrato di diritto nella Rock and Roll Hall of Fame come membro dei Police, venne aggiunto anche nella Modern Drummer Hall of Fame e nella Classic Drummer Hall of Fame. Ha avuto poi una carriera come compositore di colonne sonore per il cinema, musicando pellicole rimaste nella storia come il capolavoro di Francis Ford Coppola Rusty il selvaggio (1983), Wall Street (1987) e Talk Radio (1988) di Oliver Stone, Riff-Raff (1991) e Piovono pietre (1993) di Ken Loach e pure il videogioco Alone in the Dark.
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Se i tre fratelli denotano una esagerata presenza di talento scorrere nelle loro vene quello che sorprende ancora di più è la fonte da cui questi tre fenomeni derivano. Il loro padre, di nome Miles Copeland, fu uno dei fondatori della CIA nonché musicista e personaggio eccezionale nel panorama politico dalla Seconda Guerra Mondiale in avanti.
Prima della guerra, ancora in Alabama provò a seguire le orme del padre iscrivendosi alla locale università con l’intenzione di diventare medico. Folgorato dal jazz, invece, comprò una tromba e si diede totalmente allo swing. Nel giro di poco si ritrovò a suonare e comporre con giganti come Glenn Miller, Benny Goodman, Buddy Rich, racconta lo storico John Simkin in un suo articolo.
Arrivò però Pearl Harbour e la direzione della sua vita cambiò completamente. Entrò a far parte dell’ufficio finanziario della guardia nazionale. Racconta proprio il sito della CIA che un giorno gli venne chiesto di ripetere un test d’intelligenza perché, dal risultato ottenuto, erano tutti convinti che avesse utilizzato un trucco. Una volta ripetuto guadagnò un risultato se possibile ancora maggiore.
L’esito del test attirò l’attenzione del generale William «Wild Bill» Donovan, direttore di una nuova agenzia chiamata Office of Strategic Service (OSS), la prima agenzia americana che fungeva da servizio segreto. Donovan, che stava formando la base della nuova agenzia, era sempre alla ricerca dei migliori prospetti e con le migliori connessioni. Miles aveva senza dubbio colpito il generale anche per quello che il figlio Stewart chiamava il gift of gab, il dono della chiacchiera. Era un abile oratore e una persona di grande spirito per cui creare empatia non era mai stato un problema.
Amava giocare, si considerava un giocatore, prendeva parte con entusiasmo alle simulazioni di guerra. Nel dopo guerra creò un gioco da tavola cult basato sul suo fondamentale libro, pieno di rivelazioni, Games of Nation, anche questo diventato introvabile oggetto di culto.
Mentre era Londra Copeland divenne amico di Boris Pash, capo della sicurezza del Manhattan Project e anche di Ernest Hemingway. Venne assegnato a dirigere la scuola di controspionaggio, la Corps of Intelligence Police, che divenne nel 1942 la Counterintelligence Corps, CIC, partecipazione che gli valse la Legione di Merito. Copeland partecipò attraverso la CIC all’operazione Overlord, lo sbarco in Normandia ed era parte della BIGOT list, acronimo per British Invasion of German Occupied Territory, un ristrettissimo gruppo di persone con un passato inattaccabile e degne di ottenere i documenti più protetti e riservati.
La CIC, oltre ad impegnarsi nel più famoso Manhattan Project si occupò anche di altri progetti di spicco per l’epoca. Uno di questi, la missione ALSOS, diretta da Boris Pash, era il tentativo da parte degli alleati di raccogliere quante più informazioni possibili sugli sviluppi scientifici nazisti in ambito nucleare; quindi l’operazione Paperclip che cooptò oltre 1600 scienziati, ingegneri e tecnici vari dalla Germania nazista per reinserirli in ambito per lo più scientifico militare statunitense; l’operazione TICOM che aveva come scopo l’impadronirsi di risorse riguardanti la crittografia e le ultime vette della ricerca scientifica sulle telecomunicazioni, ambito in cui i tedeschi eccellevano. Alla fine della guerra Copeland venne anche incaricato di redigere la cronaca del controspionaggio del periodo appena trascorso, intervistando decine di spie e scienziati nazisti.
In seguito alla trasformazione dell’OSS in CIA, Copeland partecipò alla messa a punto del progetto fino alla sua realizzazione nel 1947, anno di nascita della più grande agenzia spionistica americana. Dopodiché ottenne la gestione dell’ufficio dell’agenzia a Damasco in Siria e divenne l’uomo in Medio Oriente per i servizi statunitensi. Nel marzo del 1949 supportò il colpo di stato in Siria in cui venne deposto il governo legalmente eletto in favore del potere militare. Nel 1953 prese parte all’operazione Ajax incaricata di destituire il primo ministro iraniano, Mohammed Mossadegh, reintegrando Reza Pahlavi, assicurando così l’accesso statunitense al petrolio iraniano e contemporaneamente istituendo un avamposto del primo mondo contro i sovietici.
Fluente in almeno dieci lingue, divenne amico personale del presidente egiziano Nasser. Nonostante il cammino tra USA e Egitto avesse preso due strade differenti e i servizi americani avessero preso in considerazione operazioni estreme verso il presidente africano Copeland rimase genuinamente al suo fianco e un ammiratore dell’opera politica di Nasser.
Mantenne ufficialmente questo ruolo per dieci anni costruendo la posizione dell’Intelligence americana nel territorio attraverso il reclutamento di agenti in loco e la costruzione delle reti informative necessarie.
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In seguito, dopo aver rassegnato le dimissioni perché in totale disaccordo con le politiche di Eisenhower, continuò a lavorare privatamente nel solco dell’Intelligence a stelle e strisce fino agli anni Settanta quando si distaccò completamente dando vita a una nuova carriera di autore. I vari articoli e libri che scrisse ottennero un notevole successo ma ebbero anche la conseguenza di esacerbare definitivamente i rapporti con l’agenzia governativa. Nel 1988, scrisse un articolo «Spooks for Bush» in cui dichiarò il totale supporto del mondo dell’Intelligence verso la candidatura di G. W. Bush all’elezione come presidente del 1994.
E. Micheal Burke, ex ufficiale OSS, CIA, e in seguito con una importante carriera nel mondo dello spettacolo, scrisse nell’agosto 1974 una recensione su uno dei suoi testi più famosi Without cloak or dagger (1974). Copeland nel suo libro descriveva la CIA come il demonio di cui ignoriamo l’esistenza, gestita da una cricca di vecchi commilitoni abbastanza potenti da buttare giù un direttore non particolarmente apprezzato come James Schlesinger.
La CIA è un organo interno più potente dei vari governi succedutosi sullo sfondo che ha come grande dilemma trovare il modo per restare potenti, anonimi, silenziosi ma allo stesso vincere la confidenza del pubblico. Come scrive Copeland nel libro: «conosciamo il nemico, sappiamo come gestirlo, siamo incorruttibili. Anche se non ci conoscete, potete implicitamente fidarvi di noi».
Marco Dolcetta Capuzzo
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Immigrazione
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