Oligarcato
Klaus Schwab si dimette dalla carica di presidente del World Economic Forum

Il fondatore e presidente del World Economic Forum Klaus Schwab si dimetterà, ha dichiarato giovedì un portavoce del Forum.
Schwab ha affermato in una lettera ai membri del consiglio di amministrazione che il Forum, che si riunisce ogni anno nella stazione sciistica svizzera di Davos, ha bisogno di riscoprire il suo «senso della missione».
Come riportato da Renovatio 21, le sue dimissioni dal vertice del WEF erano già state annunziate tempo fa, con il potere che parrebbe ora passare dinasticamente ai figli.
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In una dichiarazione al Financial Times, il WEF ha affermato che Schwab avrebbe completato il processo di dimissioni entro gennaio 2027.
Schwab ha manifestato la sua intenzione di dimettersi lo scorso anno, affermando che avrebbe ceduto le funzioni esecutive a un team guidato da Borge Brende, ex ministro degli esteri norvegese e presidente del Forum dal 2017. Schwab ha trascorso 54 anni al Forum, dalla sua fondazione nel 1971.
Le polemiche hanno perseguitato Schwab negli ultimi mesi. L’anno scorso, il Wall Street Journal ha riferito che il consiglio del Forum stava lavorando con uno studio legale per indagare sulla cultura del suo posto di lavoro, dopo le accuse di una «cultura di molestie» e discriminazione all’interno dell’organizzazione.
A marzo, il Forum ha affermato che gli avvocati esterni che hanno indagato sulle accuse hanno scoperto che non era stata commessa alcuna violazione legale e che le accuse di cattiva condotta contro lo stesso Schwab non erano vere.
Schwab è noto per aver lanciato l’idea del «Grande Reset» a seguito della pandemia: si tratta di una riformulazione della società umana che prima chiamava «Quarta Rivoluzione Industriale», e ora negli ultimi tempi «Era Intelligente»: il «professore», come si fa chiamare, ricicla il concetto ogni quattro anni, sembra. La sostanza, tuttavia, pare essere sempre la stessa: una riforma radicale dell’umanità, che va sottomessa ad un sistema macchinale che la controlla e la diriga.
A Davos un anno fa lo Schwab aveva dichiarato che le élite WEF avevano in ruolo di «amministratrici del futuro». Ad una conferenza tenutasi la scorsa estate in Cina aveva detto che l’umanità deve essere «costretta a collaborare» con le entità globaliste.
Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa il guru estremista aveva detto ai suoi discepoli del programma Young Global Leader – future figure apicali con il cui il WEF «penetra» i governi mondiali – che quando periranno i loro cervelli «saranno replicati con l’Intelligenza Artificiale».
Lo Schwab nei mesi scorsi ha parlato apertis verbis di governo mondiale in grado di «padroneggiare» tecnologie come l’Intelligenza Artificiale e biologia sintetica.
Come riportato da Renovatio 21, cinque mesi fa lo Schwab aveva annunziato che l’Intelligenza Artificiale controllerà la salute e le finanze nella transizione verso la cosiddetta «era intelligente».
Due anni fa alla Davos estiva lo Schwab aveva definito la Cina come modello da seguire. Egli dispone infatti di ottimi rapporti con la Repubblica Popolare Cinese, che elogia per le sue misure di controllo.
Schwab è noto per aver teorizzato, in un libro che in Italia ha per qualche ragione la prefazione dell’erede Agnelli John Elkann, una «Quarta Rivoluzione Industriale» che opererà la fusione uomo-macchina, e non si è tirato indietro quando si è trattato di eccitarsi in pubblico, con a fianco il fondatore di Google Sergej Brin, riguardo all’idea di impiantare in testa alla popolazione un chip che ne legga e determini le emozioni e i pensieri.
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Schwab ha dichiarato in precedenza che questa nuova era di integrazione con le «tecnologie digitali» significherà che «non sarà più necessario nemmeno indire elezioni». Su questa linea si è spinto fino a immaginare scansioni cerebrali negli aeroporti, di modo da vedere se il passeggero non abbia pensieri pericolosi. «I microchip impiantabili attivi che rompono la barriera cutanea del nostro corpo» cambieranno il modo in cui ci interfacciamo con il mondo «e ci costringeranno a chiederci «cosa significhi essere umani», sostiene Schwab.
Secondo un articolo del Wall Street Journal, la dirigenza WEF, incluso lo Schwab, sta affrontando accuse di sessismo e pure di razzismo.
Come riportato da Renovatio 21, un accenno molto critico a Davos e al suo pensiero è stato portato dal neovicepresidente USA JD Vance durante il suo epocale discorso alla Conferenza di sicurezza di Monaco pochi giorni fa.
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Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic
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Biden ha insabbiato un rapporto sullo scandalo di corruzione in Ucraina della sua famiglia

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Bill Gates critica la Svezia per l’aumento della spesa militare

Il miliardario statunitense Bill Gates ha espresso critiche nei confronti della Svezia per l’aumento dei finanziamenti destinati all’esercito, a scapito del supporto ai programmi di aiuti internazionali.
In un’intervista pubblicata mercoledì dal quotidiano svedese Dagens Industri, l Gates, noto per il suo impegno in iniziative «filantrocapitaliste» globali, ha lamentato che il bilancio svedese di quest’anno non preveda fondi per il Fondo globale, un’organizzazione dedicata alla lotta contro AIDS, tubercolosi e malaria a livello mondiale.
Commentando l’incremento della spesa militare di Stoccolma, Gates ha dichiarato che la questione «meriterebbe un dibattito più approfondito». «È davvero ciò che i cittadini desiderano e di cui c’è effettivamente bisogno?» ha chiesto l’ultramiliardario.
Il ministro del Commercio estero Benjamin Dousa ha replicato alle critiche di Gates, difendendo il cambio di priorità del Paese. «Se non vogliamo che i nostri figli parlino russo in futuro, dobbiamo avere una difesa molto solida», ha dichiarato all’agenzia di stampa TT.
A seguito dell’escalation del conflitto in Ucraina nel 2022, la Svezia ha abbandonato la sua storica neutralità, richiedendo e ottenendo l’adesione alla NATO due anni dopo.
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A luglio, l’emittente pubblica SVT ha riportato che il governo svedese intende innalzare l’età massima di coscrizione per gli ex ufficiali militari da 47 a 70 anni, come parte di un piano per raddoppiare il personale militare a 115.000 unità entro il 2030.
All’inizio dell’anno, il parlamento svedese ha approvato una legge che stanzia ulteriori 300 miliardi di corone (circa 26,8 miliardi di euro) per le forze armate, oltre agli aumenti annuali del bilancio.
Durante un vertice all’Aia a giugno, i membri della NATO si sono impegnati ad aumentare la spesa per la difesa dal precedente 2% al 5% del PIL entro il 2035.
Anche l’Unione Europea, di cui la Svezia fa parte, ha approvato quest’anno diversi programmi per incrementare la spesa militare, tra cui l’iniziativa ReArm Europe da 800 miliardi di euro.
Come riportato da Renovatio 21, il Gates ha avuto in Isvezia investimenti particolari, come quello degli esperimenti di «geoingegneria solare», ovvero di oscuramento artificiale del sole con l’irrorazione nel cielo di sostanze chimiche. L’esperimento fu in seguito annullato a causa della protesta della popolazione autoctone lapponi.
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Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic
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