Spirito
Indonesia: gli autori dell’attentato contro la chiesa legati ai radicali islamici delle Filippine
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di Asianews
Uno dei terroristi che ha cercato di colpire la cattedrale apparteneva al gruppo Jamaah Ansharut Daulah (JAD), famoso per aver compiuto l’attentato alla cattedrale di Jolo nel 2019. Arrestati alcuni membri del gruppo a Sumbawa, nella provincia di West Nusa Tenggara. La condanna del presidente Widodo, del ministro per gli Affari religiosi, delle Chiese protestanti. Vicario generale di Makassar: Grazie all’impegno delle forze dell’ordine. È importante sostenere la comunità cattolica e «promuovere lo spirito di fraternità fra tutti i cittadini indonesiani».
Gli attentatori suicidi della cattedrale di Makassar sono legati a gruppi di radicali islamici nelle Filippine.
Uno dei terroristi che ha cercato di colpire la cattedrale apparteneva al gruppo Jamaah Ansharut Daulah (JAD), famoso per aver compiuto l’attentato alla cattedrale di Jolo nel 2019
Il capo della polizia indonesiana, gen. Listyo Sigit Prabowo ha confermato ieri sera che almeno uno dei due terroristi apparteneva al gruppo Jamaah Ansharut Daulah (JAD). «Il gruppo Jad – ha detto Prabowo – ha organizzato attentati con bombe a Jolo, nelle Filippine».
Il riferimento è all’attentato del 27 gennaio 2019, quando due bombe scoppiarono nella cattedrale di Nostra Signora del Monte Carmelo a Jolo (Sulu). Allora, l’amministrazione filippina aveva dichiarato che all’attentato aveva partecipato un membro indonesiano del gruppo, che è legato all’ISIS. Lo JAD, che è basato in Indonesia è responsabile di diversi attacchi a chiese in Indonesia e nelle Filippine.
L’attentato suicida di ieri ha ucciso solo i due sospetti terroristi, un uomo e una donna, e ha ferito 20 fedeli, come pure la guardia di sicurezza che ha fermato i due attentatori che volevano entrare in chiesa, proprio alla fine della funzione della domenica delle Palme. Non è chiaro se i due fossero marito e moglie.
Lo JAD, che è basato in Indonesia è responsabile di diversi attacchi a chiese in Indonesia e nelle Filippine. Il gruppo è legato all’ISIS
Se la guardia, Cosmas, non fosse riuscito a fermare gli attentatori, sarebbe stata una strage. Invece, Cosmas si è insospettito e si è diretto verso i due all’entrata del cancello laterale della chiesa e i due, immediatamente, hanno fatto esplodere la bomba contenuta in una pentola a pressione.
Ieri sono avvenuti degli arresti di membri del gruppo a Sumbawa, nella provincia di West Nusa Tenggara.
Le condanne
Condanne dell’attentato sono venute da molte parti. In un video-messaggio, il presidente Joko Widodo ha detto di aver ordinato alla polizia di smascherare la rete terrorista «fino alle radici». Egli ha aggiunto che il terrorismo è un crimine contro l’umanità e non è legato a nessuna religione. «Tutte le religioni sono contro il terrore… Lo Stato non permetterà che simili atti di terrore accadano ancora».
Se la guardia non fosse riuscito a fermare gli attentatori, sarebbe stata una strage
Yaqut Cholil Qoumas, ministro per gli Affari religiosi, ha detto che questo attacco-bomba oscura la tranquillità della vita sociale. Egli spera che le forze di polizia rivelino al più presto la mente di questo atto odioso.
Il presidente della Comunione delle Chiese in Indonesia (PGI), il rev. Gomar Gultom, ha detto che questo attentato va ad aggiungersi alla lista degli atti di violenza e di terrore in Indonesia.
Altre denunce e condanne sono venute da varie organizzazioni cattoliche quali PMKRI, Pemuda Katolik, WKRI, FMKI
La risposta dell’arcidiocesi di Makassar
Mons. John Liku Ada’s, l’arcivescovo di Makassar non si è finora espresso sull’attentato, ma il vicario generale, padre Joni Payuk, Cicm, ha ribadito la ferma condanna della comunità cristiana contro «questo atto di terrore. Qualunque sia il motivo sottostante, questo gesto non è giusto».
Egli ha avuto parole di apprezzamento per «il buon lavoro dell’amministrazione locale, della polizia e delle forze armate nell’affrontare l’incidente investigando il caso, compiendo perquisizioni e ricerche, cercando di ricostruire il sentimento di sicurezza sociale a Makassar».
Nella città di Makassar ci sono 1400 fedeli. «Per l’80% sono di discendenza cinese, mentre il resto proviene da diverse zone ed etnie: Toraja, Manado, East Nusa Tenggara, Java»
Secondo padre Willem Tulak, parroco della cattedrale, nella città di Makassar ci sono 1400 fedeli. «Per l’80% sono di discendenza cinese, mentre il resto proviene da diverse zone ed etnie: Toraja, Manado, East Nusa Tenggara, Java».
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Spirito
I funerali di mons. Huonder
Secondo il suo desiderio, espresso più volte, mons. Vitus Huonder è stato sepolto nel seminario di Ecône, «vicino al vescovo che ha tanto sofferto per la Chiesa», ha detto. La messa funebre pontificia è stata celebrata nella chiesa del seminario da mons. Bernard Fellay. Successivamente nella cripta del seminario furono deposte le spoglie del vescovo emerito di Coira.
Un lungo corteo ha accompagnato il feretro del vescovo Huonder dalla cripta alla chiesa dove è stato celebrato il pontificale, dove è stata vegliata tutta la notte dopo il canto dell’Ufficio dei Morti. Il corteo lo accompagnerà poi alla tomba dove furono resi gli ultimi onori al vescovo Huonder e dove troverà la sua ultima dimora.
Erano presenti, infatti, 150 sacerdoti e seminaristi, una trentina di suore e circa 900 fedeli tra cui i 150 studenti della scuola Wangs, dove mons. Huonder ha concluso santamente e felicemente i suoi giorni.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
Immagini da FSSPX.news
Spirito
Malesia, condanna a punizioni corporali per una donna applicando la sharia
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Una mamma single è stata ritenuta recidiva nel peccato di «khalwat» (vicinanza) in uno Stato governato dal partito islamista. La sentenza – che rappresenta una prima volta – dovrebbe essere eseguita nella prigione di Marang il 6 maggio. Una vicenda destinata a offrire un termometro dei rapporti di forza con i fondamentalisti nella Malaysia di Anwar Ibrahim
In Malaysia nello Stato nord-orientale di Terengganu, governato dagli islamisti del Partito Islamico della Malesia (PAS), una donna è stata condannata alle percosse per rapporti inappropriati con un uomo, applicando la sharia, la legge islamica. Se eseguita si tratterebbe del primo caso di questo tipo nello Stato.
N. A. N., che ha 37 anni ed è madre di un figlio, è stata accusata ai sensi della sezione 31 (b) del Syariah Criminal Offences (Takbir) (Terengganu) (Amendment) Enactment 2022, per essere stata da sola con un uomo di 40 anni che non era suo marito in una casa nel distretto di Kemaman, il 31 gennaio scorso.
N. A. si è dichiarata colpevole del reato. Il giudice Rosli Harun l’ha quindi condannata a sei colpi di bastone e a una multa di 4.000 ringgit (785 euro), oltre a otto mesi di carcere.
L’imputata era già stata condannata per un reato simile nel 2018 ed era stata multata. Il giudice ha anche consigliato a N. A. di sposarsi immediatamente per evitare di commettere nuovamente un reato simile. «In precedenza hai detto che ti saresti sposata, ma non è successo. Non c’è rimorso in te», ha detto il giudice alla donna raccomandandole anche di non sposarsi nella città di confine di Golok, in Thailandia, dove le coppie musulmane contraggono matrimoni clandestini.
Il PAS governa gli Stati nord-orientali di Terengganu e Kelantan dal 2018. Ideologicamente incentrato sul fondamentalismo islamico, la sua base elettorale è in gran parte concentrata sulle quattro coste rurali e orientali della Malesia peninsulare, compreso il nord conservatore, in particolare nel Kelantan, Terengganu, Perlis e Kedah.
Con queste vittorie, il PAS ha spinto per inasprire le punizioni ai sensi della legge islamica attraverso il codice penale della Sharia di ogni Stato. Il partito deve però fare i conti con nuovi attori ora dopo il governo di Najib Razak, che sosteneva l’agenda del PAS, ha perso il suo mandato elettorale.
In passato, l’ex primo ministro Mahathir Mohamed aveva bloccato i tentativi del PAS di approvare le leggi islamiche nel Kelantan e nel Terengganu.
Il National Trust Party (Amanah), un partito scissionista del PAS che ora fa parte della coalizione di governo sotto il «governo di unità» del primo ministro Anwar Ibrahim, dovrebbe bloccare i tentativi del PAS di spingere per l’attuazione della sharia. Tuttavia, il PAS e la coalizione di cui fa parte oggi – Perikatan Nasional – hanno ottenuto buoni risultati nelle ultime elezioni.
Il partito islamista ha ottenuto il maggior numero di seggi e il patto Perikatan Nasional ha riaffermato il suo controllo su quattro governi statali dall’agosto 2023. Questo ha portato molti osservatori a suggerire che un’ondata «verde» o «islamista» sta trasformando il panorama politico della Malaysia.
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