Essere genitori
In Norvegia i bambini vengono tolti alle famiglie e il Parlamento Europeo se n’è accorto

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di The Public Discourse.
Nelle ultime settimane è emerso che le autorità norvegesi hanno preso in custodia permanente tre bambini di nazionalità americana, sottraendoli alla famiglia di fede cristiana.
Come dice la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, la famiglia è «l’unità fondamentale» della società. Chiunque la minacci sta attaccando le fondamenta della società e la fonte di una grande ricchezza e diversità
Natalya Shutakova, cittadina americana, e il marito, cittadino lituano Zigintas Aleksandravicius, possono vedere i figli tre volte l’anno. Purtroppo, non è una notizia particolarmente scioccante per chi lavora nel campo della tutela dei diritti genitoriali in Europa.
È degno di nota che questo accada in un paese che vanta un ruolo di eccellenza nella tutela dei diritti umani. Attraverso l’Agency for Development Cooperation, la Norvegia destina oltre 400 milioni di dollari l’anno alle sue aree principali, tra cui la protezione dei diritti umani. Appare ironico che, nonostante gli sforzi a tutela dei diritti umani, una simile violazione che doveva rimanere nascosta sia stata resa pubblica nel mondo.
La sottrazione dei bambini Bodnariu
Comunque, la storia inizia nel 2015 con la sottrazione dei cinque bambini della famiglia Bodnariu – di età compresa tra i nove anni e i tre mesi – per mano del Barnevernet, l’agenzia norvegese per la tutela dei minori.
La prima volta che ne sono venuti a contatto è stato quando due automobili scure si sono avvicinate alla loro fattoria. Un assistente sociale ha comunicato che le figlie erano state prelevate direttamente da scuola e portate in un luogo protetto, invitando i genitori a presentarsi alla stazione di Polizia per rispondere ad alcune domande. A quel punto anche i figli maschi sono stati prelevati.
Il giorno seguente, le auto scure sono tornate, questa volta per il più piccolo. I genitori erano accusati di punizioni corporali (illegali in Norvegia) ma, e la cosa è più preoccupante, il crimine dei genitori era il tentativo di crescere i figli in accordo alla loro fede cristiana.
Il crimine dei genitori era il tentativo di crescere i figli in accordo alla loro fede cristiana
I servizi sociali erano preoccupati soprattutto che i genitori insegnassero ai figli che Dio punisce il peccato – un travisamento della credenza cristiana nel perdono e nella salvezza. Secondo la famiglia, questo argomento era stato segnalato al Barnevernet dal preside della scuola frequentata dalle figlie.
L’idea che la fede cristiana potesse essere sufficiente al Barnevernet per piombare a scuola e sottrarre i bambini ha scatenato le proteste fuori dalle ambasciate norvegesi di una dozzina di città nel mondo, da Barcellona a Washington.
Il clamore suscitato ha spinto altri a raccontare la propria esperienza. Ad ADF International siamo stati presi d’assalto dalle persone che volevano rendere noti casi simili. Dopo accurate ricerche, ci siamo convinti che il caso Bodnariu era sintomatico di un grave problema nel funzionamento del Barnevernet.
Fino a quel punto, a livello internazionale, la Corte Europea dei Diritti Umani aveva costantemente rigettato ogni causa contro la Norvegia che coinvolgeva il Barnevernet, perciò quella strada sembrava bloccata. Abbiamo dovuto scavare in profondità in quello che stava accadendo e porre domande scomode. Abbiamo girato le informazioni ad alcuni parlamentari europei che siedono al Consiglio Europeo.
L’assemblea ha accolto il caso e stilato un rapporto dettagliato. Il relatore si è quindi recato in Norvegia, dove ha incontrato i membri del Parlamento. Alla fine, il rapporto è stato presentato al Parlamento, che ne ha votato l’adozione.
Un altro caso
Nel periodo in cui il rapporto era allo studio, la Corte Europea dei Diritti Umani ha deciso di accettare una serie di casi provenienti dalla Norvegia. Mentre il caso Bodnariu occupava le prime pagine dei quotidiani, un altro caso stava suscitando scalpore.
Alla Camera Bassa, la Corte Europea aveva emesso una sentenza contro Ms. Trude Strand Lobben, ma la Grande Camera ha accettato di riesaminare il caso, preparando il terreno alla resa dei conti. Il caso riguarda una giovane madre che si era rivolta alle autorità in cerca di aiuto quando era incinta. Le venne offerto un posto sicuro in una famiglia. Alcune settimane dopo il parto, espresse il desiderio di andarsene; questo mise in moto una serie di eventi che hanno portato alla sottrazione del figlio, il diritto di visita ridotto a otto ore l’anno e, da ultimo, la decisione di dare il bambino in adozione.
Una giovane madre che si era rivolta alle autorità in cerca di aiuto quando era incinta. Le venne offerto un posto sicuro in una famiglia. Alcune settimane dopo il parto, espresse il desiderio di andarsene; questo mise in moto una serie di eventi che hanno portato alla sottrazione del figlio, il diritto di visita ridotto a otto ore l’anno e, da ultimo, la decisione di dare il bambino in adozione
L’udienza presso la Corte Europea dei Diritti Umani si è tenuta a Strasburgo nell’ottobre 2018. Da una parte dell’aula, la signora Strand Lobben con il suo avvocato, dall’altra il governo norvegese rappresentato niente meno che dal Procuratore Generale coadiuvato da otto consiglieri; non esattamente quello che si dice uno scontro ad armi pari. La signora Strand Lobben ha atteso la sentenza per quasi un anno.
Questo mese ha ottenuto la sua rivincita dalla Grande Camera, che ha sancito che la Norvegia non ha fatto alcuno sforzo per riunire la famiglia, come avrebbe invece dovuto.
Nella sentenza era anche menzionato il rapporto che era stato adottato dal Parlamento norvegese solo quattro mesi prima dell’udienza. È la terza che la Norvegia viene giudicata colpevole della violazione della Convenzione Europea – approvata da tredici giudici su diciassette.
La tragedia è che questa “vittoria” arriva dopo ben dieci anni dalla sottrazione del bambino alla signora Strand Lobben. La decisione non ha come effetto quello di riunire madre e figlio, né il giudizio o la piccola somma a titolo di risarcimento possono rimediare il danno fatto alla famiglia.
La Norvegia a processo
I fatti esposto in questo caso seguono un modello ben strutturato – e tragico.
Un bambino viene tolto alla famiglia secondo una specifica ragione e i genitori sfidano le autorità. Quello che dovrebbe rappresentare un atto di amore per il figlio viene poi usato contro di loro come prova del rifiuto di collaborare con le autorità. Questo diventa dunque un mezzo per prolungare l’allontanamento fino a nascondere la ragione iniziale. In questo modo, è trascorso abbastanza tempo da permettere alle autorità di affermare che il bambino è ormai ben inserito nella nuova famiglia adottiva, dove dovrebbe risiedere permanentemente. Abbiamo visto questo schema ripetersi più e più volte.
Fortunatamente, la Grande Camera è intervenuta.
Un bambino viene tolto alla famiglia secondo una specifica ragione e i genitori sfidano le autorità. Quello che dovrebbe rappresentare un atto di amore per il figlio viene poi usato contro di loro come prova del rifiuto di collaborare con le autorità. Questo diventa dunque un mezzo per prolungare l’allontanamento fino a nascondere la ragione iniziale. In questo modo, è trascorso abbastanza tempo da permettere alle autorità di affermare che il bambino è ormai ben inserito nella nuova famiglia adottiva, dove dovrebbe risiedere permanentemente. Abbiamo visto questo schema ripetersi più e più volte
E non è solo la Corte Europea dei Diritti Umani a essersene accorta. Recentemente, la Norvegia è stata sottoposta a una revisione dei suoi rapporti degli ultimi quattro anni sui diritti umani presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra. Molti stati e ONG hanno espresso preoccupazione e avanzato raccomandazioni sul modus operandi del Barnevernet.
La Norvegia, colpita dalla condanna internazionale, ha accolto ogni singola raccomandazione fatta per proteggere i bambini dall’allontanamento arbitrario per opera del Barnevernet e per assicurare un’adeguata tutela delle famiglie.
Ma accettare le raccomandazioni non è sufficiente. Bisogna mettere in campo azioni concrete per assicurare una migliore tutela delle famiglie.
Sebbene chiunque sia d’accordo nell’asserire che in certi casi lo Stato debba intervenire per proteggere i bambini, questi devono essere limitati e basarsi su prove certe ed evidenti che il bambino sia esposto a un grave pericolo.
E anche dopo l’allontanamento, il dovere dello Stato- come ha chiarito la Corte Europea dei Diritti Umani – è lavorare incessantemente per riunire la famiglia.
I diritti genitoriali sotto attacco
Anche se queste rivelazioni riguardano la Norvegia, non si tratta dell’unico caso in cui vengono attuate pratiche che attaccano i genitori e l’unità famigliare.
In Germania, l’ormai consolidato divieto di istruire i figli a casa (passibile di conseguenze penali in alcune regioni) è stato supportato dalla Corte Europea dei Diritti Umani a inizio anno. Nel caso in questione, i quattro figli della famiglia Wunderlich sono stati prelevati dalla loro abitazione da oltre trenta agenti della polizia in un raid all’alba. Sono stati trattenuti per tre settimane e sottoposti a esami per valutare il loro livello di istruzione. I risultati ottenuti erano nella norma ma hanno potuto tornare a casa solo dopo la promessa dei genitori di iscriverli alla scuola pubblica. Questo trattamento, secondo la Corte Europea dei Diritti Umani, «non è stato applicato in modo particolarmente severo né insolito».
In Svezia, intanto, l’istruzione domiciliare è, in teoria, permessa.
Ma è necessario richiedere l’autorizzazione che viene concessa solo in «circostanze straordinarie». Il che significa praticamente mai. È la decisione del Ministero dell’Infanzia e dell’Istruzione svedese nel caso della famiglia Petersen.
I genitori, con doppia cittadinanza statunitense e svedese, hanno istruito la figlia di sette anni a domicilio nel corso di una trasferta durata tre mesi. I risultati sono stati eccellenti, ben al di sopra di quelli ottenuti dai coetanei. Volendo continuare con l’istruzione domiciliare, hanno presentato richiesta che è stata rifiutata.
Il solo modo di proseguire con l’istruzione domiciliare, che ritenevano l’opzione migliore nell’interesse della figlia, è stato vendere tutto e trasferirsi negli Stati Uniti. Ovviamente, non è una scelta alla portata di tutti, per questo ADF [un’organizzazione internazionale che intende proteggere legalmente «le libertà fondamentali e la dignità dell’essere umano», ndr] internazionale ha accolto con gioia la notizia che la Corte Europea dei Diritti Umani ha accettato di ascoltare il caso alcuni mesi fa.
Più di recente, proprio questo mese, il governo scozzese ha annunciato che a ogni bambino istruito a domicilio verrà assegnato un garante nominato dallo Stato che supervisioni il suo benessere e il livello d’istruzione.
Questo modello è stato criticato su ogni fronte dalla Corte Suprema del Regno Unito che, nell’estate 2016, ha dichiarato che viola l’articolo 8 della Convenzione Europea.
In un passaggio chiave i giudici hanno scritto: «Diversi metodi educativi producono persone diverse. La prima cosa che un regime totalitario tenta di fare è arrivare ai bambini, allontanarli dalle influenze sovversive delle famiglie, e indottrinarli secondo la loro visione da dominatori del mondo. Entro certi limiti, le famiglie devono poter crescere i figli a modo loro».
Per oltre due anni dopo il giudizio, il governo scozzese si è aggrappato a questa iniziativa, suggerendo che l’elenco dei garanti potesse essere modificato per diventare legittimo. Alla fine hanno ceduto. Ciononostante i genitori inglesi non possono dormire sonni tranquilli perché il Parlamento, separatamente, ha approvato la norma che prevede l’insegnamento obbligatorio di “educazione alla sessualità e alle relazioni” nelle scuole inglesi a partire da settembre 2020.
I genitori possono ritirare i figli dalle lezioni di educazione sessuale prima del compimento dei 16 anni, ma non possono mai rifiutare le lezioni di educazione alle relazioni.
La battaglia continua
I genitori di tutto il mondo sono consapevoli di quale grande responsabilità e privilegio sia avere e crescere un figlio. E i governi conoscono l’immenso potere delle famiglie e delle comunità contro gli eccessi dello Stato.
Come dice la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, la famiglia è «l’unità fondamentale» della società. Chiunque la minacci sta attaccando le fondamenta della società e la fonte di una grande ricchezza e diversità.
La maggiore interpretazione di questi attacchi è che le politiche, apparentemente destinate a difendere i bambini, sono ben intenzionate, ma deviate. Bisogna anche stare in guardia contro chi, tentato dal potere del controllo, vede un’opportunità per forzare la propria visione utopistica della generazione futura nell’esautorazione dei genitori e, infine, nella disgregazione della famiglia.
Bisogna stare in guardia contro chi, tentato dal potere del controllo, vede un’opportunità per forzare la propria visione utopistica della generazione futura nell’esautorazione dei genitori e, infine, nella disgregazione della famiglia
Uno dei filoni comuni a questa serie di minacce è l’esame legale utilizzato per valutare lo stato di benessere dei bambini.
L’analisi dice che le azioni devono essere giudicate in base a quello che è «il miglior interesse del minore». Mentre può suonare positivo – chi vorrebbe agire contro l’interesse dei bambini? – questa frase così poetica non fornisce una guida per i tribunali chiamati a dirimere una disputa tra due parti che dicono di agire nel miglior interesse del bambino.
Le parti contrapposte potrebbero essere i genitori; ma vediamo spesso i genitori da un lato e lo Stato dall’altro. È stato il caso dei genitori Bodnariu, dei genitori di Charlie Gard, e della signora Strand Lobben.
Se bisogna restaurare il ruolo dei genitori e proteggere la famiglia, dobbiamo rivedere questo standard. Le conseguenze per le persone coinvolte nei procedimenti a tutela dei minori potrebbero essere più serie e durature di quelle coinvolte nelle cause penali. Gli standard non devono essere meno rigorosi.
L’intervento delle autorità deve essere l’ultima risorsa, e deve basarsi su prove certe e verificate che il bambino si trovi in serio pericolo. Inoltre, nei casi in cui è necessario l’allontanamento, gli appelli dei genitori devono avere priorità assoluta, dato che lo status quo potrebbe velocemente diventare la nuova normalità.
Tornando alla Norvegia, le cose sono ben lontane dalla soluzione. Natalya Shutakova e Zigintas Aleksandavicius hanno fatto ricorso in appello, e il caso Bodnariu, presentato nel dicembre , è in attesa dell’udienza.
Sembra, con ogni probabilità, che si prepari un’altra giornata nera per la Norvegia, ma un tanto atteso spiraglio di sole per i genitori e le famiglie di tutta Europa e non solo.
Robert Clarke
Questo articolo è originariamente apparso su Public Discourse: The Journal of Witherspoon Institute. È stato tradotto e ripubblicato con il permesso.
Autismo
Tutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?

Il Segretario alla Salute degli Stati Uniti, Robert F. Kennedy Jr., ha difeso le sue affermazioni espresse venerdì durante una riunione di gabinetto, dopo che alcuni critici lo avevano accusato di suggerire un legame tra circoncisione e autismo. Successivamente ha precisato che si riferiva al paracetamolo (Tylenol) somministrato ai neonati dopo la circoncisione, non alla procedura stessa.
In precedenza, il presidente Donald Trump aveva sostenuto parti di questa teoria, invitando le donne in gravidanza a evitare il Tylenol e sottolineando la necessità di valutarne la sicurezza.
«Due studi indicano che i bambini circoncisi precocemente presentano un tasso di autismo doppio», ha dichiarato Kennedy durante la riunione. «Non è una prova definitiva. Stiamo conducendo studi per verificarla», ha aggiunto Kennedy.
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Le sue parole hanno scatenato reazioni immediate. Il deputato Jerrold Nadler ha scritto su X che «l’ossessione di Kennedy per le teorie del complotto ha nuovamente superato il limite, sconfinando in un territorio pericoloso e antisemita». Il dottor Peter Hotez, dottore ultravaccinista che rifiuta i confronti e chiede l’esercito contro gli antivaccinisti definiti come «grande forza omicida», ha definito la teoria «assurda». La ricercatrice sull’autismo Helen Tager-Flusberg ha dichiarato: «Niente di tutto ciò ha senso». A settembre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ribadito che non esistono prove scientifiche conclusive che colleghino il paracetamolo in gravidanza all’autismo.
Kennedy ha poi risposto su X, citando uno studio danese del 2015 che mostrava tassi di autismo più alti nei ragazzi circoncisi. Ha sostenuto che lo studio indica il paracetamolo come probabile causa, sottolineando che può provocare danni neurologici se combinato con lo stress ossidativo, definendo le prove «schiaccianti».
Kennedy ha accusato i media di distorsione: «USA Today ha riportato in modo parziale le mie parole, usando un’inquadratura fuorviante. Il New York Post ha completamente travisato il mio discorso con il suo titolo, insinuando che avessi detto che la circoncisione causa l’autismo».
As usual, the mainstream media attacks me for something I didn’t say in order to distract from the truth of what I did say.
At yesterday’s Cabinet meeting, I said: “There are two studies that show children who are circumcised early have double the rate of autism, and it’s highly…
— Secretary Kennedy (@SecKennedy) October 10, 2025
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Travisato o no, lo studio danese, intitolato «Ritual circumcision and risk of autism spectrum disorder in 0- to 9-year-old boys: national cohort study in Denmark» («Circoncisione rituale e rischio di disturbo dello spettro autistico nei bambini da 0 a 9 anni: studio di coorte nazionale in Danimarca») esiste.
«Abbiamo confermato la nostra ipotesi secondo cui i ragazzi sottoposti a circoncisione rituale potrebbero correre un rischio maggiore di sviluppare ASD», cioè il disturbo dello spettro autistico, scrive lo studio dei ricercatori Morten Frisch e Jacob Simonsen. «Questa scoperta, e l’inaspettata osservazione di un aumento del rischio di disturbo da iperattività tra i ragazzi circoncisi in famiglie non musulmane, meritano attenzione, soprattutto perché i limiti dei dati hanno molto probabilmente reso le nostre stime di rischio per attività fisica conservative. Considerata la diffusa pratica della circoncisione non terapeutica nell’infanzia e nella prima infanzia in tutto il mondo, gli studi di conferma dovrebbero essere considerati prioritari».
Un altro studio del 2013, «Prenatal and perinatal analgesic exposure and autism: an ecological link» («Esposizione prenatale e perinatale ad analgesici e autismo: un legame ecologico») esplorava «larelazione tra l’esposizione precoce neonatale al paracetamolo e l’autismo/ASD, i tassi di prevalenza media ponderata della popolazione maschile per tutti i paesi disponibili e gli stati degli Stati Uniti sono stati confrontati con i tassi di circoncisione maschile, una procedura per la quale il paracetamolo è stato ampiamente prescritto dalla metà degli anni Novanta», concludendo che «l’analisi ha identificato correlazioni a livello nazionale tra indicatori di esposizione prenatale e perinatale al paracetamolo e autismo/ASD. È stata inoltre identificata una correlazione a livello statale per l’indicatore di esposizione perinatale al paracetamolo e autismo/ASD.
La questione va molto al di là del problema dell’autismo, e riguarda la civiltà occidentale stessa, che ha rifiutato la circoncisione sin dai primissimi anni della cristianità. Scrive la lettera di San Paolo ai Romani: «La circoncisione è utile se tu segui la Legge, ma se tu sei trasgressore della Legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione. Se dunque l’incirconciso osserva i comandamenti della Legge, la sua incirconcisione non sarà valutata come circoncisione? e chi di nascita è incirconciso, osservando la Legge, giudicherà te che, con la tua lettera della Legge e la tua circoncisione, ne sei trasgressore. Non è adunque quello che apparisce il vero Giudeo, nè è vera circoncisione quella che è palese nella carne; ma il Giudeo è quello che è tale entro di sè, ed è la circoncisione del cuore, nello spirito non nella lettera, quella la cui lode non è dagli uomini ma da Dio» (Rm, 2, 25-29).
Strano che il mondo «laico», che ritiene il battesimo dei bambini come una forzatura religiosa su di una persona che non può decidere in autonomia, non abbia niente da dire contro questa oscena mutilazione genitale infantile – e dobbiamo ancora trovare qualcuno che ci convinca del fatto che la circoncisione sia diversa dall’infibulazione, quella sì, per qualche motivo, invisa alla società.
«Il taglio genitale non terapeutico priva il bambino, quando diventerà l’adulto, dell’opportunità di rimanere geneticamente immodificato (o intatto)» hanno scritto due bioeticisti oxoniani i due bioeticisti Lauren Notini e Brian D. Earp «Plausibilmente, la persona le cui “parti private” saranno permanentemente influenzate dal taglio dovrebbe avere la possibilità di valutare se è ciò che desidera, alla luce delle loro preferenze e valori a lungo termine»
Di fatto, l’individuo circonciso perde per sempre la sua integrità, vedendosi amputata una parte del corpo straordinariamente ricca di terminazione nervose, che sono quelle che danno il piacere durante l’atto sessuale.
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C’è poi la questione della sicurezza dell’operazione mutilativa: i casi di bambini morti per circoncisione abbondano, anche in Italia, Nel 2023 bambino nigeriano è morto pochi giorni fa in zona Castelli Romani dopo una circoncisione fatta in casa. A Tivoli, nel 2018, morì un altro bambino nigeriano di appena due anni: aveva subito la circoncisione da parte di un sedicente medico; in quel caso, almeno, si salvò il gemello, portato d’urgenza in ospedale. Reggio Emilia, marzo 2019: neonato di famiglia ghanese, cinque mesi, morto dopo «diverse ore di agonia». Monterotondo, provincia di Roma, tre mesi prima: bimbo nigeriano di due anni morto per lo stesso motivo. Genova, aprile 2019, neonato morto nel quartiere Quezzi, e condannato a otto anni di carcere il nigeriano 34enne che aveva eseguito il taglio del prepuzio. Torino, giugno 2016: bebè di genitori ghanesi, circonciso in casa, morto in ospedale. Treviso, ottobre 2008: bimbo di due mesi morto per emorragia. Bari, luglio 2008: bambino deceduto per grave emorragia, «causata probabilmente da circoncisione fatta a domicilio».
Secondo dati ripetuti in questi giorni da tutti i giornali, le circoncisioni clandestine in Italia costituirebbero il 40% del totale. Su più di 15.000 circoncisioni richieste all’anno solo 8.500 vengono eseguite su territorio nazionale, mentre 6.500 operazioni di taglio del prepuzio sono effettuate nei Paesi d’origine dove gli immigrati tornano per «turismo etnico» (talvolta, come si è appreso, anche quando si dichiarano «rifugiati» e stanno facendo il percorso burocratico per essere riconosciuti tali totalmente a spese del contribuente italiano).
Secondo una sigla di medici stranieri operanti in Italia, il 99% delle famiglie musulmane circoncide il bambino quando ha ancora pochi mesi. La realtà è che tuttavia la circoncisione è di fatto istituzionalizzata grazie agli accordi tra lo Stato italiano e la minoranza ebraica.
Come riportato in passato da Renovatio 21, grazie alla legge 101 del 1989 che ratifica l’intesa tra l’Italia e le comunità ebraiche italiane, i maschi di religione ebraica e musulmana possono usufruire di alcuni progetti «clinico-culturali» ed essere circoncisi per 400 euro da un medico in regime di attività libero professionale. La prestazione è da considerarsi al di fuori dei LEA (Livelli essenziali assistenziali). Tra i sottoscrittori il Policlinico Umberto I di Roma, l’Associazione internazionale Karol Wojtyla, la Comunità ebraica di Roma e il Centro islamico culturale d’Italia.
La pressione ebraica si dice abbia fatto cambiare rotta anche all’Islanda, che aveva tentato di liberarsi della pratica barbara. Si tratta della stessa procedura per cui ora, per aver parlato della circoncisione, Kennedy è definito «antisemita».
«Ogni individuo, non importa di che sesso o di quanti anni dovrebbe essere in grado di dare il consenso informato per una procedura che è inutile, irreversibile e può essere dannosa», aveva dichiarato nel 2018 la deputata Silja Dögg Gunnarsdóttir, 44 anni, del Partito progressista dell’Althing, il Parlamento islandese. «Il suo corpo, la sua scelta». «Autonomia» corporale: è lo slogan delle femministe e dell’aborto. È un dogma inscalfibile del mondo moderno.
Il disegno di legge non passò, perché le microcomunità ebraiche e musulmane alzarono un polverone: «l’impatto di questa legge sarebbe sentito molto al di là dei confini dell’Islanda», scriveva una lettera dello spaventatissimo Comitato degli affari esteri della Camera dei Rappresentanti, spiegando che la «mossa renderebbe l’Islanda la prima e unica nazione europea a mettere fuori legge la circoncisione. Mentre le popolazioni ebraiche e musulmane in Islanda possono essere poco numerose, il divieto di questo paese sarebbe sfruttato da coloro che alimentano la xenofobia e l’antisemitismo in Paesi con popolazioni più diversificate».
La circoncisione nel mondo è tollerata, forse, anche per la sua straordinaria diffusione presso la popolazione americana. Contrariamente a ciò che possono pensare beceramente alcuni, la questione in nessun modo è legata ai rapporti tra l’ebraismo e gli USA. La fonte della pratica è la stessa dei cereali che con probabilità il lettore consuma il mattino: John Harvey Kellogg (1852-1943).
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Il Kellogg era un dottore nutrizionista, oltre che un imprenditore di successo e un gran cultore dell’eugenetica. Tuttavia, un pensiero lo ossessionava: quello della riduzione della masturbazione presso la popolazione maschile.
Ecco quindi che raccomandò la circoncisione come rimedio: si taglia subito il prepuzio al bambino e lui non si toccherà crescendo. La cosa ancora più allucinante è che anche i cereali da lui commerciati (da qualche mese di proprietà della Ferrero) avevano in teoria lo stesso scopo: erano sostanze che riteneva «anafrodisiache» e che quindi andavano impiegate in massa per scoraggiare l’onanismo.
Kellogg, che come si è visto godeva di una certa influenza, era convinto sostenitore anche del vestirsi di bianco e dei clisteri, da praticare soprattutto se si erano assorbiti veleni come tè, caffè, cioccolato. Il Kelloggo, inoltre, scoraggiava il mescolarsi tra le razze: a fine carriera si dedicò alla creazione di una «Race Betterment Foundation, («Fondazione per il miglioramento della razza»), che propalava pure eugenetica razzista americana (registri genetici, sterilizzazioni delle «persone mentalmente difettose»), di quella che poi piacque assai allo Hitler, che – cosa poco nota – prese alcune leggi degli Stati americani come suo modello per la Germania nazionalsocialista.
L’America odierna, e il mondo tutto, si trova quindi ancora alle prese con l’eredità di questo tizio: circoncisione e colazione con cereali tostati. L’eugenetica, nel frattempo, la si fa con le provette.
Menzogne, follie, droghe, violenze, aberrazioni: ci spaventiamo se un mondo del genere affoga ogni giorno di più nello tsunami dell’autismo?
Roberto Dal Bosco
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Essere genitori
Un gran numero di bambini soli usa l’IA come amico surrogato

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Autismo
Vaccini, paracetamolo: Trump e Kennedy delineano il piano contro l’autismo. Momento storico

Il presidente Donald Trump, Robert F. Kennedy Jr. e altri alti funzionari dell’amministrazione hanno annunciato una serie di iniziative e primi successi nell’identificazione delle cause profonde dell’aumento vertiginoso dei casi di autismo nei bambini negli ultimi decenni. Hanno anche individuato un farmaco promettente per il trattamento.
Come riportato da Renovatio 21, le rivelazioni giungono annunciate nei mesi scorsi, e preparate dall’ostinata resistenza di Trump a quanti gli hanno messo pubblicamente pressione sul tema della Sanità in generale e dei vaccini in particolare.
Inutile nascondere che, per chi è antivaccinista o anche solo critico dell’industria farmaceutica e delle politiche attorno ad essa, si tratta di un momento da non credere, da pizzicotti per capire se si è svegli.
Invece, è successo: abbiamo qui un presidente americano che, dallo Studio Ovale, dichiara urbi et orbi che l’eccesso dei vaccini non può far bene ai bambini. Alle madri, Trump ha detto «»on lasciare che tirino su il bambino con la più grande pila di roba che tu abbia mai visto… che entra nel delicato corpicino di un neonato». Il buonsenso, anzi, il senso materno, e paterno, è al potere.
🚨 PRESIDENT TRUMP TO MOTHERS: DO NOT let them pump your child full of vaccines
“Don’t let them pump your baby up with the largest pile of stuff you’ve ever seen… going into the delicate little body of a baby.”
“Break them up into 4 visits instead of 1.” pic.twitter.com/zul9UnBgwm
— Nick Sortor (@nicksortor) September 22, 2025
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Fin dall’inizio della sua attuale amministrazione, Trump ha fatto della prevenzione e del miglioramento del trattamento dell’autismo una priorità assoluta. Solo due settimane fa, ricordiamo, il presidente aveva condiviso un video sulla correlazione tra autismo e vaccini.
«Con effetto immediato, la FDA informerà i medici che l’uso di paracetamolo – comunemente noto come Tylenol [nome commerciale della sostanza in USA, ndr] – durante la gravidanza può essere associato a un rischio di aumento dell’autismo”, ha dichiarato Trump. «Per questo motivo, raccomandano vivamente alle donne di limitare l’uso di Tylenol durante la gravidanza».
.@POTUS: “Tylenol during pregnancy can be associated with a very increased risk of autism.” pic.twitter.com/FcSkZENubZ
— HHS.gov (@HHSGov) September 22, 2025
«Prendere il Tylenol non fa bene», ha detto Trump, che ha poi sottolineato: «Lo dico. Non fa bene».
President Trump Makes an Announcement on Medical and Scientific Findings for America’s Children https://t.co/aTq90Js06I
— The White House (@WhiteHouse) September 22, 2025
Kennedy, Segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS), ha ampliato i commenti del Presidente.
«Per rispondere alla sfida del presidente, ho ordinato all’HHS di lanciare uno sforzo senza precedenti, che coinvolga tutte le agenzie, per identificare tutte le cause dell’autismo, comprese le esposizioni a sostanze tossiche e farmaceutiche», ha affermato Kennedy.
«Su sollecitazione del presidente Trump, il NIH (National Institute of Health), la FDA (Food and Drug Administration), il CDC (Centers for Disease Control) e il CMS (Centers for Medicare and Medicaid Services) stanno facendo di tutto per identificare le (cause) dell’epidemia di autismo e capire come pazienti e genitori possano prevenire e invertire questa tendenza allarmante», ha affermato Kennedy.
«Abbiamo abbattuto i tradizionali compartimenti stagni che da tempo separavano queste agenzie e abbiamo accelerato la ricerca e la guida», ha spiegato. «Storicamente, il NIH si è concentrato quasi esclusivamente su ricerche politicamente sicure e del tutto infruttuose sui fattori genetici dell’autismo», ha osservato Kennedy. «Sarebbe come studiare i fattori genetici del cancro ai polmoni senza considerare le sigarette».
«È ciò che l’NIH fa da 20 anni», ha aggiunto. «Di conseguenza, non abbiamo una risposta a questa domanda cruciale, nonostante l’impatto catastrofico dell’epidemia sui bambini del nostro Paese. Stiamo sostituendo la cultura istituzionale della scienza politicizzata e della corruzione con una medicina basata sull’evidenza».
«La FDA sta rispondendo a studi clinici e di laboratorio che suggeriscono una potenziale associazione tra l’uso di paracetamolo durante la gravidanza e risultati negativi sullo sviluppo, tra cui diagnosi successive di ADHD e autismo», ha osservato Kennedy.
«Oggi la FDA pubblicherà un avviso ai medici sui rischi del paracetamolo durante la gravidanza e avvierà la procedura per avviare una modifica dell’etichetta di sicurezza», ha affermato.
La FDA ha emesso due distinti comunicati stampa che confermano una risposta formale alle crescenti prove di rischi neurologici legati all’assunzione di paracetamolo durante la gravidanza. L’agenzia ha dichiarato di aver avviato una modifica dell’etichetta per tutti i prodotti contenenti paracetamolo, incluso il Tylenol, per riflettere gli studi che suggeriscono un’associazione con autismo e ADHD.
«Grazie anche alla politicizzazione della scienza, la sicurezza del paracetamolo contro il rischio di disturbi dello sviluppo precoce nei bambini piccoli non è mai stata convalidata», ha spiegato Kennedy.
Kennedy ha anche osservato che la ricerca ha dimostrato che una carenza di folati nel cervello di un bambino può portare all’autismo.
La ricerca ha indicato che fino al 60% dei bambini con carenza di folati può migliorare la comunicazione verbale se viene somministrato Leucovorin , una forma di acido folinico, attualmente approvata dalla FDA per contrastare gli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici. La FDA ha dichiarato di aver avviato l’approvazione delle compresse di leucovorin calcio per i pazienti con deficit cerebrale di folati (CFD), una condizione legata a ritardi dello sviluppo e caratteristiche autistiche. Sebbene l’agenzia abbia avvertito che sono necessari ulteriori studi per valutare la piena efficacia del farmaco nelle popolazioni autistiche, ha affermato che l’iniziativa riflette una strategia più ampia volta a riutilizzare i farmaci esistenti.
«Dal 40% al 70% delle madri con figli autistici ritiene che il loro bambino sia stato danneggiato da un vaccino”, ha detto Kennedy. “Il presidente Trump ritiene che dovremmo ascoltare queste madri invece di manipolarle ed emarginarle come hanno fatto le amministrazioni precedenti».
Some 40-70% of mothers who have children with autism believe that their child was injured by a vaccine. President Trump believes that we should be listening to these mothers instead of gaslighting and marginalizing them like prior administrations. pic.twitter.com/f43Bzmlj30
— Secretary Kennedy (@SecKennedy) September 22, 2025
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In un editoriale pubblicato su Politico all’inizio della conferenza stampa alla Casa Bianca, il direttore del NIH, il dottor Jay Bhattacharya, il commissario della FDA, il dotor. Marty Makary, e l’amministratore del CMS, il dott. Mehmet Oz, hanno delineato le nuove e coraggiose iniziative che l’amministrazione Trump sta adottando per affrontare finalmente l’epidemia di autismo, in un momento in cui la sua prevalenza è aumentata drasticamente negli ultimi due decenni.
«Il presidente Donald Trump e il segretario dell’HHS Robert F. Kennedy Jr. ci hanno sfidato ad abbattere i muri tra le nostre agenzie per poter affrontare rapidamente le crisi sanitarie che affliggono il popolo americano», hanno scritto i tre. «Oggi annunciamo un approccio per fornire assistenza ai bambini nello spettro autistico».
«L’azione coraggiosa di questa amministrazione – aprire le porte al primo trattamento per l’autismo riconosciuto dalla FDA, affrontare i fattori di rischio ambientali e medici e investire in ricerche innovative – segue la scienza, ripristina la fiducia e darà speranza a milioni di famiglie”, hanno scritto i tre funzionari dell’amministrazione. “La prevalenza dell’autismo, quasi cinque volte maggiore negli ultimi decenni, richiede una risposta rapida, con una ricerca tempestiva e agendo sulle informazioni non appena disponibili».
Durante la conferenza stampa, Bhattacharya ha promesso di dare una spinta alla ricerca sull’autismo. «Il forte aumento della prevalenza dell’autismo merita una risposta urgente da parte della comunità scientifica», ha affermato Bhattacharya.
«Questo è l’inizio di un cambiamento storico nella cultura medica», ha affermato Makary.
In un editoriale pubblicato su Politico all’inizio della conferenza stampa alla Casa Bianca, il direttore del NIH, il dottor Jay Bhattacharya, il commissario della FDA, il dott. Marty Makary, e l’amministratore del CMS, il dott. Mehmet Oz, hanno delineato le nuove e coraggiose iniziative che l’amministrazione Trump sta adottando per affrontare finalmente l’epidemia di autismo, in un momento in cui la sua prevalenza è aumentata drasticamente negli ultimi due decenni.
«Il presidente Donald Trump e il segretario dell’HHS Robert F. Kennedy Jr. ci hanno sfidato ad abbattere i muri tra le nostre agenzie per poter affrontare rapidamente le crisi sanitarie che affliggono il popolo americano», hanno scritto i tre. «Oggi annunciamo un approccio per fornire assistenza ai bambini nello spettro autistico».
«L’azione coraggiosa di questa amministrazione – aprire le porte al primo trattamento per l’autismo riconosciuto dalla FDA, affrontare i fattori di rischio ambientali e medici e investire in ricerche innovative – segue la scienza, ripristina la fiducia e darà speranza a milioni di famiglie», hanno scritto i tre funzionari dell’amministrazione. «La prevalenza dell’autismo, quasi cinque volte maggiore negli ultimi decenni, richiede una risposta rapida, con una ricerca tempestiva e agendo sulle informazioni non appena disponibili».
Durante la conferenza stampa, Bhattacharya ha promesso di dare una spinta alla ricerca sull’autismo. «Il forte aumento della prevalenza dell’autismo merita una risposta urgente da parte della comunità scientifica», ha affermato Bhattacharya. «Questo è l’inizio di un cambiamento storico nella cultura medica», ha affermato Makary.
Nel frattempo, si registrano le reazioni dell’establishment e dei suoi schiavi.
In uno spettacolo orribile e terrificante anche solo a pensarsi, molte donne incinte affiliate al Partito Democratico USA hanno iniziato a ingollare quantità di paracetamolo come segno di opposizione a Trump – incuranti, ovviamente, di qualsiasi rischio possa incorrere il bambino che portano in grembo, che di fatto sono tranquillamente disposte genericamente ad uccidere, squartare ed aspirare (il «diritto» di ogni donna).
Autistic NewsNation host becomes visibly disturbed as he watches a pregnant doctor popping Tylenol just to “own the president.”
“It’s almost like there are people who HATE Trump more than they LOVE kids.”
– @LelandVittert pic.twitter.com/pk8i9AGR63
— Vigilant Fox 🦊 (@VigilantFox) September 25, 2025
🇺🇸‼️AUTOSABOTAGEM COLETIVA!
“O liberalismo é um verdadeiro transtorno mental. Essas crianças nunca terão uma chance. 😵💫Logo após o presidente Trump e o secretário de saúde associarem o Tylenol ao autismo, milhares de esquerdistas estão engolindo o remédio de forma desenfreada… pic.twitter.com/qJYBgwdtA2
— Conservatism And Elegance 🇺🇲 (@ThayzzySmith) September 25, 2025
Si sono visti così casi di donne gravide finite al pronto soccorso a causa della bravata dell’abbuffata del paracetamolo, in vari casi ripresa debitamente dal telefonino a favor di social network.
🚨 Pregnant liberal took so much Tylenol after hearing Donald Trump say it causes autism she’s now in the ICU and is going to die
Executive Director of American Frontline Nurses got a “very frantic call at 4am from a husband whose wife is now dying of liver failure on a… pic.twitter.com/TtQqdF2bo1
— Wall Street Apes (@WallStreetApes) September 25, 2025
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In Italia abbiamo virostar e interi canali istituzionali (TV, giornali, radio di associazioni economiche, etc.) che ridacchiano: perché mai, del resto, fermarsi un attimo e pensare se mai vi fosse una qualche ragione nel consiglio medico che viene dallo scranno più alto possibile (quello con il dito su migliaia di testate atomiche), visto che di mezzo c’è la salute dei bambini – in realtà di tutta la società occidentale, che, come detto, potrebbe collassare sotto il peso economico dello «tsunami dell’autismo».
I numeri, anche recenti, parlano chiarissimo: nel 2020 era nello spettro autistico 1 bambino su 36; nel 2022, la cifra è aumentata a 1 su 31. Nel 2000, secondo i dati, erano 1 su 150…. Chi segue Renovatio 21 sa pure che associata a questa crescita c’è, nemmeno più tanto dissimulata, la Finestra di Overton sull’eutanasia dei bambini autistici, con la pratica che sembra già realtà in alcuni Paesi.
Chi scrive ha alle spalle più di un decennio di battaglia antivaccinista, con correlata consapevolezza sulla vera dimensione dell’industria farmaceutica e del potere ad esso asservito: ebbene, mai avremmo pensato di aver visto un simile momento. Trump ha reso possibile anche questo.
La battaglia, tuttavia, è appena iniziata. Il sistema non si farà piegare, reagirà ignorando, sghignazzando, o, come abbiamo visto, intossicando ancora di più se stesso e la generazione dei nascituri. Non importa quanto ripida sia la salita: la strada è tracciata.
Fermarsi ora è impossibile. La rivelazione della verità, e la salvezza biologica di tanti bambini, è ormai visibile appena in fondo.
Roberto Dal Bosco
Immagine screenshot da Twitter
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