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Immagini dalla resistenza del Monastero delle Grotte di Kiev

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Prosegue la persecuzione del governo di Kiev contro la Chiesa Ortodossa d’Ucraina, conosciuta con l’acronimo inglese UOC.

 

Come noto, la banda Zelens’kyj ha ordinato lo sgombro dell’antico monastero conosciuto come Perchevsk Lavra – «Il Monastero delle Grotte» luogo più sacro della capitale ucraina – che doveva essere effettuato entro il 31 marzo.

 

Il Monastero delle Grotte è una sorta di «vaticano ucraino», dal quale sono già andati via 220 monaci e 300 studenti di teologia che vi risiedevano, così come è già partito il metropolita Onofrio, che è il capo di quella che oggi è considerato dal regime di Kiev come una chiesa ostile.

 

A nulla sono serviti gli appelli dei religiosi, né le dimostrazioni della popolazione fedele, che abbiamo mostrato anche su Renovatio 21.

 

Anche stavolta quantità di fedeli sono andati a difendere i loro sacerdoti e il luogo sacro. Sono comparsi, però, anche figuri che hanno canzonato o disturbato i fedeli e anche i religiosi, con probabilità in nome del nazionalismo integrista ucraina, cioè di quello che su queste pagine chiamiamo ucronazismo.

 

Ai provocatori, i sacerdoti ortodossi hanno distribuito secchiate di acqua santa, che francamente non avevamo mai visto.

 

 

Intollerabili le scene in cui i provocatori canzonano una ragazza inginocchiatasi a pregare.

 

 

 

Alcuni fedeli si sono risolti a dormire nel monastero per impedire l’effrazione da parte dell’autorità.

 

 

 

Il metropolita Pavel, vertice della Lavra, è stato arrestato e si trova agli arresti domiciliari.  Alcuni video lo mostrano firmare le carte per la possibile perquisizione dello spazio, altri fanno vedere che gli viene applicata il braccialetto elettronico come ai criminali.

 

 

Secondo quanto riferito, Pavel sarebbe accusato ai sensi di due articoli del codice penale il 161 (incitamento all’odio interreligioso) e 436 (giustificazione dell’aggressione armata della Russia).

 

In un messaggio precedente, Pavel aveva lanciato un avvertimento a Zelens’kyj, dicendo avrebbe dovuto iniziare ad avere paura.

 

«Dico a Lei e al suo branco che le nostre lacrime non cadranno a terra, cadranno sulla sua testa. Pensa che essendo salito al potere sulle nostre spalle, può farcela? Il Signore non perdonerà né Lei né la sua famiglia!»

 

 

 

La persecuzione va avanti da mesi, nonostante la UOC avesse tagliato i ponti con Mosca. Si erano registrate molestie da parte dello Stato perfino per il Natale.

 

Il potere di Kiev intende liberarsi della Chiesa Ortodossa d’Ucraina – ritenuta comunque in comunione con il Patriarcato di Mosca – per fare largo ad una chiesa «nazionale» confezionata per l’evenienza, la Chiesa Ortodossa Ucraina, conosciuta per lo più tramite l’acronimo inglese OCU. La OCU era stata creata nel 2018, quando al potere c’era Petro Poroshenko, recidendo ogni possibile legame con il patriarcato di Mosca. Il primate Epifanio I ottenne il riconoscimento del patriarcato ecumenico di Costantinopoli, che alcuni ritengono infiltrato dalla CIA.

 

Da novembre, gli attacchi da parte del potere dello Stato si sono particolarmente intensificati, con tanto di produzione di una lista nera di vescovi «collaborazionisti». Il Sinodo ucraino a maggio aveva comunque condannato l’operazione militare speciale di Mosca, cosa che invece non ha fatto il patriarca di tutte le Russie Cirillo.

 

Tutto è precipitato a inizio marzo, quando il ministero della Cultura ucraino non ha rinnovato il contratto di affidamento della Lavra alla Chiesa Ortodossa Ucraina.

 

Il 15 marzo a sostegno dei monaci aveva parlato papa Francesco, stando attento a non nominare mai il santuario, ma facendo capire tutto dicendo «alle parti in guerra di rispettare i luoghi religiosi» e sottolineando che «le persone consacrate alla preghiera, a qualsiasi confessione appartengano, sono sostegno del popolo di Dio».

 

 

 

Poche ore prima della scadenza dell’ultimatum, il ministro della Cultura aveva suggerito ai religiosi sfrattati di passare dalla parte di Epifanio e dell’OCU. Uno degli archimandriti, Abramo, ha accolto il consiglio, solo per essere bandito dal sacerdozio per scisma da Onofrio subito dopo.

 

Poche ore fa Mikhaylo Podoljak, consigliere di Zelens’kyj considerato tra i primi tre uomini più influenti del Paese, ha dichiarato che l’Ucraina va ripulita dalla Chiesa Ortodossa Ucraina come da tutto ciò che è pro russo.

 

Il regime Zelens’kyj è al momento una delle più grandi minacce alla libertà religiosa in tutto il mondo.

 

Kiev sta perseguitando e di fatto disintegrando un’intera denominazione cristiana: e a noi raccontano che Zelens’kyj è Churchill e che la sua è una democrazia esemplare.

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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Mons. Viganò: «chi non riconosce Maria Santissima come Regina e Signora, non riconosce Gesù Cristo come Re»

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Renovatio 21 pubblica questo testo dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò apparso su X.

 

Salve, Regina. Con queste parole inizia una delle preghiere più dense di dottrina e di spiritualità, e allo stesso tempo più care al popolo cristiano. È il saluto semplice, composto, reverente, di una schiera infinita di anime che da ogni parte del mondo – e dalle pene purificatrici del Purgatorio – si leva alla Augusta Vergine Madre, Nostra Signora, che onoriamo quale Regina in virtù della Sua divina Maternità, dei meriti della Corredenzione e degli specialissimi privilegi di cui, in vista dell’Incarnazione, Ella è stata insignita dalla Santissima Trinità.

 

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A quelle voci si uniscono quelle delle Gerarchie angeliche e dei Santi, che dalla loro dimora di gloria celebrano Colei che, sopra tutte le creature, è stata scelta per essere il Tabernacolo dell’Altissimo, l’Arca dell’Eterna Alleanza in cui è custodita la pienezza della Legge, il Pane della Vita, lo scettro del nuovo Aronne, l’olio dell’Unzione regale e sacerdotale.

 

Maria Santissima è anche Regina Crucis: la Sua Regalità, sul modello della Signoria di Cristo, è stata conquistata nella co-Passione e coronata nella Corredenzione, perché non vi può essere la gloria della vittoria senza prima salire il Calvario

 

Chi non riconosce Maria Santissima come Regina e Signora, non riconosce Gesù Cristo come Re, né può sperare di aver parte al banchetto del Sovrano chi non onora Sua Madre.

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Immagine: vetrata raffigurante l’Annunciazione originariamente installata nella Cattedrale di Santa Vibiana, Los Angeles, California, USA; ora si trova nel Mausoleo della Cattedrale di Nostra Signora degli Angeli, Los Angeles.

Immagine di via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0


 

 

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Mons. Faure: la Vergine Corredentrice ravvivi la fede dei suoi figli e ci dia il coraggio di protestare e di riparare

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Renovatio 21 riceve e pubblica la traduzione di questo testo di monsignor Jean-Michel Faure. Ci chiedono di scrivere che la presente traduzione non è stata verificata dall’autore del testo originale.   Lo scorso 4 novembre, il mondo intero è stato messo a conoscenza, con stupore e indignazione, del testo che Sua Eminenza il Cardinale Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, aveva appena pubblicato con l’approvazione del Papa.   Il documento, intitolato Mater Populi fidelis, è una «Nota dottrinale su alcuni titoli mariani che si riferiscono alla cooperazione di Maria all’opera di salvezza».   Questo testo, con il falso pretesto di non sminuire la funzione come Salvatore di Nostro Signore Gesù Cristo, insegna che «l’uso del titolo di “Corredentrice” per definire la cooperazione di Maria è sempre inopportuno» e che «è necessaria una particolare prudenza nell’applicazione dell’espressione “Mediatrice” a Maria».   «Il Sommo Pontefice Leone XIV, il 7 ottobre 2025, festa del Santissimo Rosario, ha approvato la presente Nota, deliberata nella sessione ordinaria di questo Dicastero, in data 26 marzo 2025, e ne ha ordinato la pubblicazione».

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Lo scandalo è enorme. Ricordiamo che il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede è una delle cariche più importanti del Vaticano dopo quella del cardinale segretario di Stato. Abbiamo così le due più alte autorità della Chiesa cattolica in materia dottrinale che si presentano di fronte al mondo a dare uno schiaffo alla nostra santa Madre, con il falso pretesto del rispetto per suo Figlio e con il chiaro obiettivo dichiarato dell’ecumenismo.   Anche se i titoli di Corredentrice e Mediatrice di ogni grazia non sono stati ancora definiti dogmaticamente, questa affermazione va contro la Tradizione: numerosi teologi (e tra i più seri, come padre Garrigou-Lagrange, O.P.) hanno teologicamente certificato questi attributi di Nostra Signora, e persino alcuni papi hanno usato questi termini nei loro insegnamenti.   – Papa Pio IX, nella bolla Ineffabilis Deus dell’8 dicembre 1854, che definisce il dogma dell’Immacolata Concezione, afferma:  «Allo stesso modo – come tutti i fedeli cristiani devono sapere e comprendere pienamente –, la Beata Vergine Maria, fin dal primo istante del suo concepimento, è stata, per una grazia e un privilegio singolari di Dio Onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, preservata intatta da ogni macchia di peccato originale; così appare chiaro a tutti che ella è stata onorata dal nostro Signore Gesù Cristo, suo unico Figlio, di un amore così grande ed elevata a una dignità così eminente che, unita a lui da un legame intimissimo e indissolubile, intercede potentemente presso di lui ed è mediatrice e avvocata di tutto il mondo; poiché molto grande è la grazia di cui gode presso Dio e molto efficaci sono le sue intercessioni».   – Papa Leone XIII, enciclica Magnae Dei Matris, dell’8 settembre 1892, la quinta delle undici encicliche scritte da Papa Leone XIII sul Rosario: «… Alla sua intercessione attribuiamo i numerosi e notevoli doni che abbiamo ricevuto da Dio…».   – Papa San Pio X (1903-1914), nell’enciclica Ad diem illum del 2 febbraio 1904: «La conseguenza di questa comunanza di sentimenti e di sofferenze tra Maria e Gesù è che Maria «meritò legittimamente di diventare la mediatrice dell’umanità decaduta» (Eadmeri Mon., De Excellentia Virg. Mariæ, c. IX), e, di conseguenza, dispensatrice di tutti i tesori che Gesù ci ha acquisito con la sua morte e con il suo sangue (…) a causa di questa già menzionata comunione di dolori e angosce tra la Madre e il Figlio, a questa augusta Vergine è stato concesso «di essere presso il suo unico Figlio la potentissima mediatrice e avvocata del mondo intero » (Pius IX, in Bull. Ineffabilis)»   «Tuttavia, poiché Maria supera tutti in santità e in unione con Gesù Cristo, e poiché è stata associata da Gesù Cristo all’opera della redenzione, ella merita per noi de congruo (convenientemente), nel linguaggio dei teologi, ciò che Gesù Cristo merita per noi de condigno; ed è la suprema ministra della dispensazione delle grazie» dall’inizio alla fine della storia della salvezza.   Infine, va ricordato che nel 1921 Papa Benedetto XV concesse a tutte le diocesi del Belgio, nonché a tutte le diocesi che ne facessero richiesta, un ufficio e una messa propri in onore di Maria, Mediatrice di tutte le grazie, per il 31 maggio.   Non è fuori luogo ricordare qui che Dio ha voluto la devozione al Cuore Immacolato di Maria proprio per riparare alle bestemmie contro Nostra Signora…

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Nella sua lettera indirizzata a padre Gonçalves, del 4 gennaio 1936, suor Lucia scriveva a proposito della devozione al Cuore Immacolato di Maria: «Si tratta (…) di implorare il perdono e la misericordia a favore delle anime che bestemmiano contro Nostra Signora, perché a queste anime la misericordia divina non perdona senza riparazione…».   E, nella sua conversazione con padre Augustin Fuentes, il 26 dicembre 1957, suor Lucia aggiunse: «Ricordiamoci che Gesù Cristo è un buon figlio e che non permette che offendiamo e disprezziamo la sua santissima Madre».   Qui gli attacchi provengono dai due più alti dignitari della Santa Chiesa, coloro che sono responsabili soprattutto di difendere l’ortodossia della dottrina e l’onore di Nostro Signore e di Nostra Signora.   Tutti sanno che l’eruzione del Monte Pelée nel 1902 avvenne in seguito a una Via Crucis blasfema; meno noto è il fatto che i primi segni seri dell’eruzione apparvero dopo una processione blasfema contro la Santa Vergine… Non si scherza con Dio, tanto meno con la sua Santissima Madre.   Miserere nobis Domine!   Preghiamo e facciamo penitenza, come la Vergine di Fatima è venuta a ricordarci con insistenza.   Che con la sua potente mediazione, la Vergine Corredentrice ravvivi la fede dei suoi figli e ci dia il coraggio di protestare e di riparare.   «Un grande segno apparve nel cielo: una donna avvolta dal sole, con la luna sotto i suoi piedi e una corona di dodici stelle sul capo». Apocalisse XII, 1   «Metterò inimicizia tra te e la donna, tra la tua discendenza e la sua discendenza: questa ti schiaccerà il capo e tu le insidierai il calcagno.» Genesi III, 15. Mons. Jean-Michel FAURE

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  Immagine:scultura raffigurante la Crocifissione di Gesù che osserva la Vergine Maria che culla il corpo senza vita di Gesù (Pietà). Galleria Nazionale della Slovenia. XIV e XV secolo., Lubiana Immagine di Petar Milošević via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
 
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Gran Bretagna, ondata persistente di conversioni al cattolicesimo

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Un recente rapporto evidenzia un fenomeno inaspettato: le conversioni del clero anglicano alla Chiesa cattolica sono in aumento e le riordinazioni rappresentano un contributo significativo in un momento in cui le vocazioni sacerdotali stanno diventando scarse in un mondo anglosassone duramente colpito dalla secolarizzazione.

 

Il Tamigi sta diventando un affluente del Tevere? Si potrebbe essere tentati di pensarlo alla luce del rapporto pubblicato il 20 novembre 2025 dalla Saint Barnabas Society, intitolato «Convert Clergy in the Catholic Church in Britain». Questo documento di 24 pagine, co-autore del sociologo della religione Stephen Bullivant, professore alla St. Mary’s University di Londra, offre una panoramica completa di oltre tre decenni di «migrazioni» ecclesiastiche.

 

Basandosi sugli archivi di mons. John Broadhurst, un ex «vescovo» anglicano ordinato sacerdote cattolico (le ordinazioni anglicane sono invalide), e su interviste a 36 convertiti, il rapporto rivela che quasi 700 tra sacerdoti e religiosi di varie confessioni anglicane in Inghilterra, Galles e Scozia hanno scelto di unirsi alla Chiesa cattolica romana dal 1992.

 

Tra questi, 491 sono stati ordinati nella Chiesa cattolica: 486 sacerdoti e 5 diaconi. Questo afflusso, lungi dall’essere un fenomeno isolato, rappresenta circa un terzo di tutte le ordinazioni sacerdotali cattoliche in Inghilterra e Galles nello stesso periodo. Questa tendenza fa parte di una storia segnata da svolte decisive.

 

Tutto iniziò nel 1992, quando la Chiesa d’Inghilterra (anglicana) votò per l’ordinazione sacerdotale delle donne, suscitando scalpore tra gli anglicani devoti alla tradizione apostolica. Questa decisione innescò una prima ondata massiccia: quasi 160 conversioni di clero solo nel 1994, più del doppio rispetto agli anni precedenti.

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I convertiti, spesso provenienti da parrocchie anglicane piuttosto tradizionali, considerarono questa misura una rottura insormontabile con l’eredità patristica: «Per molti, l’ordinazione delle donne invalida la consacrazione eucaristica», osserva il rapporto, evidenziando come questo disagio dottrinale abbia spinto centinaia di pastori a cercare rifugio nella Chiesa cattolica.

 

Una seconda ondata si verificò nel 2011 sotto Benedetto XVI. Durante la sua visita pastorale in Gran Bretagna nel 2010, promulgò la costituzione apostolica Anglicanorum Coetibus, creando ordinariati personali in comunione con Roma per accogliere gli anglicani, consentendo loro di preservare alcune tradizioni: liturgia, musica. Nel 2011, ci furono più di 80 ricevimenti, e quasi 40 nel 2012. L’Ordinariato di Nostra Signora di Walsingham divenne un rifugio per questi «pellegrini del Tevere».

 

Fino ad oggi, il flusso non è diminuito. Il rapporto sottolinea una «continuità stabile»: ogni anno, fino a 11 chierici anglicani si uniscono alla Chiesa cattolica e altrettanti vengono ordinati. Dal 2015 al 2024, gli ex anglicani hanno rappresentato il 9% delle ordinazioni diocesane in Inghilterra e Galles. Includendo gli ordinariati, questa percentuale sale al 35% per il periodo 1992-2024.

 

Questo afflusso positivo compensa in parte il calo generale delle vocazioni cattoliche nel Regno Unito, in calo negli ultimi decenni: «È una fonte importante di vocazioni cattoliche, molto più importante di quanto si possa immaginare», afferma Stephen Bullivant, preoccupato per un possibile «vuoto pastorale» in futuro: i convertiti dei primi anni si stanno avvicinando alla pensione: «Un’ondata di abbandoni potrebbe benissimo colpire tutti in una volta», avverte il rapporto.

 

Le ragioni di queste conversioni spesso trascendono i semplici disaccordi dottrinali. Mentre l’ordinazione delle donne rimane il motivo principale della conversione – esacerbata dalle persistenti divisioni all’interno della Comunione Anglicana – i convertiti sottolineano un’aspirazione più profonda: l’unità visibile con la Sede di Pietro.

 

Il cardinale Vincent Nichols, presidente della Conferenza episcopale cattolica di Inghilterra e Galles, lo esprime nella prefazione del rapporto: «La loro conversione al cattolicesimo si spiega meno con il rifiuto della loro ricca eredità anglicana che con un’impellente necessità di integrarsi nella piena comunione visibile della Chiesa cattolica, unita al successore di Pietro». Le testimonianze raccolte nel rapporto confermano questa spiegazione.

 

Il rapporto, tuttavia, non trascura alcuni insuccessi: dei 700 membri del clero e religiosi convertiti, 35 sono tornati all’anglicanesimo, inclusi cinque dei 491 cattolici ordinati. Solo uno ha optato per l’Ortodossia. Ciononostante, la valutazione complessiva rimane ampiamente positiva e dimostra che il vero ecumenismo, quello che porta frutti, è quello praticato da una Chiesa che espone con orgoglio la bandiera del suo insegnamento.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.News

 

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Immagine: Ingresso Nord-Ovest della Cattedrale di Westminster


Immagine di Antiquary via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International

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