Vaccini
Il vaccino per l’herpes testato illegalmente su cavie umane
Tre anni prima del lancio di un processo di prova svolto all’estero per il vaccino contro l’herpes, un ricercatore americano ha vaccinato i pazienti-cavie in camere d’albergo statunitensi, in una violenta violazione della legge degli Stati Uniti. Lo rivela Kaiser Health News.
Il professore associato della Southern Illinois University (SIU) William Halford ha effettuato personalmente le punture presso un Holiday Inn Express e un Crowne Plaza Hotel a 15 minuti di auto dal laboratorio SIU del ricercatore. Halford ha iniettato illegalmente un virus di sua creazione in almeno otto pazienti affetti da herpes in quattro diverse occasioni nell’estate e nell’autunno del 2013.
Gli esperimenti del 2013 sollevano ulteriori domande di cattiva condotta da parte di Halford, che per anni ha perseguito un vaccino contro l’herpes mentre lavorava alla Southern Illinois University, la quale sostiene di non essere a conoscenza delle sue pratiche di ricerca non ortodosse.
Halford, che è morto quest’estate per cancro, ha condotto una sperimentazione clinica in una casa di St. Kitts nel 2016 per testare il vaccino sperimentalesempre senza allertare le autorità degli Stati Uniti o di St. Kitts e Nevis.
A seguito di un rapporto che indicava come Halford avesse completato il processo del 2016 senza una supervisione indipendente sulla sicurezza, il Dipartimento della salute ha chiesto conto dell’università per la ricerca.
La SIU, in una prima risposta alle autorità degli Stati Uniti, ha affermato che il comitato di revisione istituzionale dell’università ha riscontrato «grave non conformità con i requisiti normativi e le politiche e le procedure istituzionali».
La SIU, come molte università che ricevono fondi di ricerca federali, è impegnata a seguire gli standard statunitensi per tutte le sperimentazioni cliniche.
Nel 2013, Halford, che era un microbiologo e non un medico, indicò un bisogno di segretezza in una e-mail a un partecipante, scrivendo che sarebbe stato un «suicidio» il divenire pubblico del come stava conducendo le sue ricerche.
Molti scambi di e-mail con i partecipanti nel 2013 – in cui veniva loro richiesto di inviare fotografie di eruzioni cutanee, vesciche e altre reazioni – sono stati inviati dall’account e-mail di Halford presso l’università. Ha quindi usato il telefono universitario per le comunicazioni e si è riferito a uno studente laureato come assistente nell’esperimento e all’utilizzo del laboratorio.
«Iniezioni di vaccini virali vivi non regolamentati in un Holiday Inn? Questo è davvero, davvero spingersi troppo in là», ha detto Jonathan Zenilman, un medico e un esperto di malattie sessualmente trasmissibili alla Johns Hopkins University. «Qualcuno all’università doveva sapere che questa roba stava succedendo. Se non lo sapevano, avrebbero dovuto».
Secondo le e-mail tra Halford e i pazienti e secondo ampie interviste con i partecipanti, durante il test di un virus vivo sugli esseri umani Halford non ha ottenuto il consenso informato scritto come richiesto dalla legge federale americana. Ricercatori medici, come Halford, non possono iniettare pazienti senza supervisione da un medico o un infermiere professionista, ha detto Zenilman.
La SIU ha rifiutato di commentare le rivelazioni sugli esperimenti di Halford del 2013.
In precedenza ha detto di non avere alcun ruolo o responsabilità per il lavoro di Halford nel 2016 nei Caraibi. L’università ha sostenuto di non essere a conoscenza del processo avvenuto all’estero perché fatte tramite Rational Vaccines, una società fondata nel 2015 dal professore.
Ma ulteriori critiche sono state sollevate sui legami dell’università con l’impresa commerciale di Halford.
La SIU, con sede a Springfield, Illinois, ha condiviso un brevetto sul possibile vaccino appunto con la Rational Vaccines, azienda che è stata costituita per commercializzare e ricercare tale prodotto. L’università ha promosso la ricerca sul vaccino di Halford sul suo sito web. E quando una società di proprietà di Peter Thiel, un sostenitore del presidente Donald Trump, investì milioni di dollari nella ricerca di questo aprile, la SIU pubblicizzò pubblicamente Halford e Rational Vaccines.
La Food and Drug Administration (FDA), l’ente che sovrintende alla sicurezza della ricerca sui vaccini negli Stati Uniti, non ha voluto commentare gli esperimenti del 2013. In precedenza ha rifiutato di commentare il processo del 2016.
Dalla morte di Halford a giugno, diversi partecipanti che hanno ricevuto il vaccino nel 2013 e 2016 hanno detto a KHN di aver informato l’università di ciò che temono possano essere effetti collaterali del vaccino.
Un partecipante che afferma di aver ricevuto le iniezioni in Illinois teme che il vaccino, che contiene un virus vivo, possa aver dato un nuovo e diverso tipo di herpes che non aveva, uno scenario che gli esperti che hanno esaminato le carte hanno detto essere possibile.
Nelle ultime settimane, quel partecipante dal Texas e una donna del Colorado che hanno preso parte allo studio di St. Kitts hanno riferito alla FDA i loro possibili effetti collaterali, noti anche come «eventi avversi».
Hanno detto che la SIU e la FDA non hanno risposto adeguatamente alle loro richieste.
Vaccini
Il vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani
I recenti titoli che decantano la superiore efficacia del vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer ignorano le scoperte della stessa Pfizer secondo cui, per le persone con più di 65 anni, il loro prodotto a mRNA è più pericoloso dei vaccini antinfluenzali standard, che sono già inefficaci e dannosi. Lo riporta LifeSite.
Il motivo della falsa informazione da parte dei media tradizionali e del prestigioso New England Journal of Medicine (NEJM) è che Pfizer ha occultato i risultati dei test del suo prodotto sugli anziani, che hanno evidenziato effetti avversi più accentuati del farmaco.
«I risultati sono così pessimi che non è chiaro se la Food and Drug Administration potrebbe o vorrebbe approvare un vaccino a mRNA sulla base di questi dati», ha scritto il giornalista Alex Berenson, noto per le sue inchieste durante la pandemia. «Pfizer sembra sapere benissimo che questi risultati sono disastrosi».
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«Pfizer non ha mai annunciato i risultati, tenendoli nascosti per anni», ha scritto Berenson sul suo Substack. «Dimostrano che gli anziani che hanno ricevuto l’mRNA hanno avuto PIÙ infezioni influenzali, decessi ed effetti collaterali rispetto a coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».
Pertanto, è improbabile che il vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer venga approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) di Trump.
«Un vaccino antinfluenzale a mRNA non ha funzionato negli anziani», ha dichiarato il commissario della FDA, il dottor Marty Makary, a Fox News nel fine settimana. «La sperimentazione non ha mostrato alcun beneficio».
«Non ci limiteremo ad approvare automaticamente nuovi prodotti che non funzionano, che falliscono in una sperimentazione clinica. Sarebbe una presa in giro della scienza se approvassimo automaticamente prodotti senza dati», ha affermato Makary. «Questo era il modus operandi dell’amministrazione Biden», ha aggiunto.
I risultati nascosti sono oltremodo sconvolgenti per gli anziani. Secondo Berenson:
«Gli anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA avevano circa il 6% di probabilità in più di contrarre l’influenza rispetto a quelli sottoposti a vaccinazione standard. E 49 anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA sono deceduti, rispetto ai 46 sottoposti a vaccinazione antinfluenzale».
«Lo studio ha anche rivelato un significativo segnale di sicurezza per gli mRNA sul danno renale. A ventidue pazienti anziani che hanno ricevuto l’iniezione di mRNA è stata diagnosticata una lesione renale acuta, una malattia renale cronica o una malattia renale allo stadio terminale, rispetto ai nove che hanno ricevuto l’iniezione standard».
«Un altro dato preoccupante è che 17 anziani a cui è stato somministrato mRNA hanno sofferto di “insufficienza respiratoria acuta”, rispetto ai soli sei che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».
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«Anche i pazienti trattati con mRNA avevano una probabilità molto maggiore di manifestare effetti collaterali meno gravi. Ad esempio, circa il 69% ha segnalato gonfiore nel sito di iniezione o altri effetti collaterali locali dopo la vaccinazione, rispetto al 26% di coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale».
«Ritengo che questo rappresenti una grave mancanza di integrità nel processo di revisione paritaria. Il comitato editoriale del NEJM dovrebbe fornire una spiegazione chiara di come si sia verificato questo errore e… richiedere agli autori di correggere gli articoli attuali e di riferire sui risultati completi dello studio», ha dichiarato alla testata Epoch Times Retsef Levi, professore al Massachusetts Institute of Technology (MIT) .
«Ancora una volta, quando vengono condotti studi adeguati, si scopre che i vaccini a base di mRNA per persone sane non sono ancora pronti per il grande pubblico e probabilmente non lo saranno mai», conclude il Berensone.
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Vaccini
La FDA di Trump afferma che i vaccini COVID hanno ucciso almeno 10 bambini e promette nuove misure di sicurezza
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Fertilità
Un nuovo studio collega il vaccino contro il COVID al forte calo delle nascite
Un nuovo studio pubblicato dal docente norvegese Jarle Aarstad dell’Institute of Economics and Business, Inland Norway University of Applied Sciences collega la somministrazione dei vaccini anti-COVID-19 a un calo significativo delle nascite negli Stati Uniti.
Secondo l’analisi, condotta su dati del CDC relativi a vaccinazioni e nati vivi in 566 contee (circa 260 milioni di abitanti), nel 2023 si sono registrati negli USA quasi 70.000 nati vivi in meno rispetto a quanto atteso in assenza di vaccinazione di massa. Estrapolando il risultato all’intera popolazione, il ricercatore attribuisce alla campagna vaccinale una riduzione di circa del 2% dei nati vivi e un corrispondente calo di 0,03 punti nel tasso di fertilità totale (TFR), passato da 1,65 nel 2022 a 1,62 nel 2023.
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Lo studio conclude che la flessione osservata tra il 2022 e il 2023 è imputabile in misura preponderante all’effetto dei vaccini, mentre fattori strutturali tradizionali (inflazione, costo degli alloggi, partecipazione femminile al lavoro, carenza di servizi per l’infanzia, età media al primo figlio) non mostrano variazioni sufficienti a giustificare da soli un anno all’altro un calo di tale entità.
Il meccanismo biologico responsabile non è ancora chiarito: l’autore lascia aperta l’ipotesi di un aumento di infertilità temporanea o permanente nelle donne vaccinate oppure di un incremento di aborti spontanei e nati morti. Durante il biennio 2021-2022 numerosi reparti ostetrici statunitensi avevano segnalato un anomalo incremento di feti morti in utero.
Nel 2024 il TFR americano è ulteriormente sceso al minimo storico di 1,60, alimentando il timore che parte dei danni alla fertilità femminile possa rivelarsi irreversibile.
Lo studio sottolinea che, a differenza di altri determinanti demografici (livello di istruzione, età al matrimonio, scelta di non avere figli) che rientrano nella sfera della libera decisione individuale, la vaccinazione anti-COVID è stata in molti casi imposta o fortemente incentivata da datori di lavoro, enti pubblici e misure governative, limitando di fatto la libertà di scelta di decine di milioni di cittadini.
I dati completi della ricerca sono stati resi pubblici e sono attualmente in fase di revisione paritaria.
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