Animali
«Il re delle aringhe»: enorme terrificante mostro marino pescato in Cile
Un pesce di dimensione abnormi è stato pescato nell’oceano vicino alla città di Arica, in Cile.
L’enorme creatura marina, ora vinta dall’esser umano, è stata filmata mentre veniva scaricato a terra per tramite di una gru.
Il mostro acquatico, catturato da un valente gruppo di pescatori, misura quasi 5 metri di lunghezaza.
Si tratta della specia chiamata regaleco, conosciuto anche come pesce remo gigante e talvolta indicato con il nome altisonante di «re delle aringhe», è uso alla vita negli abissi e si avvicina alla superficie solo quando «malato, morente o in fase di riproduzione».
Just a little oarfish 😬 pic.twitter.com/S40Vf6zded
— Critical Cupcake 🌈 ♿ ⚛️ (@CriticalCupcake) July 12, 2022
🎣 En Arica atraparon un pez remo, conocido como el pez “que anuncia terremotos y otras catástrofes”. pic.twitter.com/eOQMryHUMg
— Edo 吴 (@edowoo) July 11, 2022
Non si tratta, tuttavia del regaleco, che si dice possa raggiungere gli 11 metri di lunghezza, più lungo mai pescato.
Nel 1996 un gruppo di Navy SEAL, le forze speciali della Marina USA note per i tanti film e per lo strano assassinio del Bin Laden, ne pescò uno da 7 metri, di cui diede prova fotografica.
Neanche quello, tuttavia, fu il più lungo mai scoperto.
Nell’anno 2010, un batiscafo immerso a circa 1500 metri di profondità del Golfo del Messico avvistò un esemplare che stimò di essere oltre i 17 metri.
Si tratta di un pesce oceanico – nel Mare nostrum esso è raro.
È carnivoro, ma i biologi sostengono sia innocuo per animali di grandi dimensioni, compresi gli esseri umani. Per ora, chiaramente.
Vi sono prove artistiche dell’antichità che non depongono a favore della sua bontà. Un enorme regaleco sarebbe rappresentato in un mosaico sulla storia biblica di Giona della basilica di Aquileia. Nella mitologia greco-romana tale mostro marino era chiamato pistrice, creatura enorme e terribile dotata di lunga coda di serpente spesso presente nei cortei di Nettuno e pure nelle mappe nautiche antiche, dalla Grecia al Rinascimento.
Nel medioevo il pistrice veniva considerato una chimera fatta di volpe e serpente marino.
Immagine screenshot da Twitter
Animali
Balenotteri gay e stupratori scandalizzano gli oceani
Gli scienziati hanno documentato per la prima volta in assoluto un rapporto omosessuale fra due esemplari maschi di megattera. Lo riporta il New York Post.
Gli omo-cetacei sono stati fotografati dai ricercatori al largo delle coste delle Hawaii, scrive un articolo sui risultati pubblicato martedì scorso sulla rivista scientifica Marine Mammal Science.
«Gli accoppiamenti e gli incontri sessuali non riproduttivi tra i giganteschi mammiferi marini sono stati osservati raramente in natura e mai catturati prima dalla fotocamera» scrive il giornale di Nuova York.
Il rapporto omofilo tra balenotteri è stato fotografato vicino al cratere Molokini al largo dell’isola di Maui il 19 gennaio 2022, dopo che un’imbarcazione privata ha avvistato la coppia di bestioni marini. Le megattere furono successivamente identificate dai trematodi della coda e precedenti campioni bioptici raccolti dai ricercatori confermarono che entrambe le balene erano maschi.
Humpback whales caught enjoying gay sex romp in first documented photos of whale humping https://t.co/pU31HsKf3X pic.twitter.com/avohqjWWE1
— New York Post (@nypost) March 5, 2024
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«Le fotografie tuttavia rivelano una storia più oscura della rivelazione secondo cui la specie è LGBT-friendly» scrive il New York Post.
Secondo quanto riportato, è stata osservata una megattera adulta sana che inseguiva una megattera adulta ferita e visibilmente emaciata in circolo attorno alla barca.
«Secondo i ricercatori, il maschio aveva il pene estruso– invece che nascosto all’interno del lembo genitale come normalmente – mentre inseguiva la balena maschio che si muoveva lentamente. La balena forte ha penetrato più volte nel lembo genitale della balena più debole mentre la afferrava con le pinne pettorali, come si vede nelle fotografie, prima di tuffarsi nelle profondità del mare».
Insomma, si tratta di uno stupro gay cetaceo?
«Qui abbiamo la prima documentazione di un maschio di megattera che penetra sessualmente un’altra megattera, ma anche il caso di un animale ferito e malsano che viene penetrato da quella che sembra essere una balena sana e forte», hanno scritto gli autori del rapporto.
Gli stessi scienziati hanno affermato che è tuttavia difficile conoscere la spiegazione esatta del comportamento, ma hanno fornito alcune possibilità: «la megattera più forte potrebbe aver tentato erroneamente di accoppiarsi con quella malata, potrebbe aver rafforzato una relazione sociale con un conspecifico ferito o potrebbe aver espresso il suo dominio sul concorrente più debole».
Quindi, traducendo, per la legge della jungla balenottera: sei più debole, sei inferiore, quindi ti penetro, ti violento.
Va ricordato, inoltre che, i ricercatori hanno già osservato una volta una megattera con il pene estruso adiacente al corpo fluttuante di un maschio morto poco prima durante un combattimento.
«È sorprendente che le uniche due osservazioni di tale comportamento nella letteratura scientifica riguardino balene malate o decedute», avevano scritto i ricercatori.
Quindi, evvi anche la necrofilia cetacea?
«Gli scienziati non sanno se un comportamento sessuale simile si sarebbe verificato o si sarebbe verificato tra due megattere maschi sani, ma gli incontri sessuali tra coppie dello stesso sesso sono stati documentati in un’ampia gamma di specie, inclusi altri mammiferi marini come trichechi, foche delfini tursiopi comuni, orche assassine e orche grigie».
La pericolosa, oscena dissoluzione della specie dei mammiferi pisciformi non cessa di stupire.
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Come riportato da Renovatio 21, due anni fa gli scienziati hanno scoperto delfini di acqua dolce usare un anaconda morto come attrezzo sessuale. È stato notato inoltre che i maschi della specie, che ricordiamo sono dotati di «peni prensili», usano attaccare le delfine, sia per stupro sia per semplice violenza. Gli stupri possono essere di gruppo, e i sono pure storie sull’omosessualità dei delfini, una specie che sembra non conoscere limiti quando è eccitata, arrivando a molestare anche le femmine umane, rivoltante fenomeno che interessò il controverso scienziato statunitense John Lily, che fece convivere – in un esperimento pagato dalla NASA – una donna ed un delfino, con risultati da vomito. Per non farsi mancare niente, in altri esperimenti il dottor Lily diede ai delfini anche l’LSD.
I delfini si uccidono i cuccioli l’uno con l’altro, e a volte i loro stessi cuccioli. Sono conosciuti per l’inclinazione a uccidere anche cuccioli di altre specie. I delfini, la cui consumazione è proibita nonostante i ricettari nostrani ancora riportano come si prepara il «mosciame di delfino», torturano spesso il loro cibo prima di mangiarlo, e, un po’ come i lupi, uccidono gli altri animali solo per divertimento. I delfini sono anche dei drogati: secondo un servizio della BBC, «i delfini tursiopi giocano con pesci palla tossici che secernono una neurotossina che a dosi elevate può uccidere ma a piccole dosi sembra avere un effetto narcotico».
L’anno scorso una torma di delfini ha cominciato ad attaccare ripetutamente i bagnanti su una spiaggia giapponese, causando quattro feriti. Ma non si tratta delle sole spiagge: in Giappone i cetacei si sono spinti così oltre che una balena è stata vista nuotare nel fiume Yodogawa, non lontano da Osaka.
9日午前、大阪湾の淀川河口付近で、体長およそ8メートルほどのクジラ1頭が海面を泳いでいる姿が目撃されました。
水族館によりますと、大阪湾の人目のつく海域にクジラが入ってくるのは珍しいということです。https://t.co/zJ8RKmdiLy#nhk_video pic.twitter.com/XT5tXvcLUI
— NHKニュース (@nhk_news) January 9, 2023
Renovatio 21 si è occupata varie volte della banda di orche debosciate che incrocia presso Gibilterra, che ha scatenato qualcosa come un attacco al giorno, con la teppa cetacea a minacciare anche le spiagge spagnuole.
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Tuttavia gli esempi del comportamento inaccettabile da parte di questi animali – che mascherano la loro malvagità impadronendosi dei colori del panda, simbolo delle specie protette – non accennano a fermarsi: solo la settimana scorsa a Mossel Bay, in Sud Africa, un’orca assassina ha sbranato dinanzi ad un pubblico umano uno squalo bianco, che è invece davvero una specie protetta dal CITES. La creatura, dopo aver assassinato il pescecane, ne avrebbe consumato pubblicamente il fegato.
Orca surprises a shark in a huge waypic.twitter.com/sjTdLDVJED
— Grice (@GriceSoNice) March 2, 2024
Abbiamo riportato, inoltre i casi di aggressione da parte di balene agli esseri umani e alle loro barche.
Settimane fa in Australia un surfista – o meglio, un praticante di wingfoiling – è stato brutalmente assaltato da una balenottera che, non paga di averlo buttato in acqua schiacciandolo col suo mastodontico peso, lo ha pure trascinato negli abissi dell’Oceano.
Altri casi, finiti in filmati che vi abbiamo mostrato, fanno vedere balene che con pachidermiche spanciate a seguito di guizzi fuor d’acqua distruggono imbarcazioni – con persone a bordo.
E vogliamo sempre ricordare, che va considerata, riguardo l’acredine del cetaceo verso l’uomo, la teoria secondo cui gli antichi avvistamenti di mostri marini non sarebbero da ricondurre ad altro se non i peni eretti delle balene, che a questo punto immaginiamo vengano oscenamente esposti alla vista degli umani come gesto di sfida.
Da tempo oramai Renovatio 21 chiede un la creazione di un movimento internazionale per sistemare il comportamento dei cetacei, chiaramente divenuto sconcio, indecente, immorale, scurrile, impudico, dissoluto, licenzioso, depravato, lascivo, volgare, sporco, laido, scostumato, svergognato, lubrico, scandaloso, turpe, disonesto e pericoloso.
Fino a quando gli oceani, e l’umanità, dovranno sopportare lo scandalo di queste bestie prive di pudore?
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Animali
«Pigcasso», il maiale pittore, è morto. L’arte contemporanea può rinascere nei porcili?
In loving memory of Pigcasso who has sadly passed away.
— Compassion in World Farming (@ciwf) March 7, 2024
Rescued from a factory farm in South Africa, Pigcasso changed the hearts and minds of so many, encouraging them to reconsider how they saw farmed animals. She will leave a lasting legacy.
Video: Farm Sanctuary SA pic.twitter.com/DYL1U8HVVx
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Animali
Orca aggredisce e assassina squalo bianco per divorarne il fegato dinanzi a turisti sgomenti
Ulteriori notizie raccapriccianti dal mondo dei mammiferi marini. Nelle acque al largo di Mossel Bay, in Sudafrica, un’orca assassina ha cacciato e ucciso un grande squalo bianco.
In una sequenza incredibile della durata di meno di due minuti, l’orca Starboard ha attaccato il povero pescecane, riuscendo a strappargli il fegato, ricco di sostanze che la razza cetacea considera nutritizie.
Successivamente, lo Starboard si è allontanato nuotando appena sotto la superficie dell’acqua, portando con sé il «bottino» tra i denti.
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Tale agghiacciante evento è avvenuto di fronte a un gruppo di turisti a bordo di una barca, che ha assistito con occhi increduli. I biologi marini della Rhodes University di Grahamstown hanno dichiarato che si tratta della «prima volta che registriamo un evento di questo tipo, non ha precedenti».
Immagini di abominevole caccia allo squalo da parte delle orche in realtà erano emerse anche l’anno passato.
Altri video mostrano tutta la violenza e la crudeltà del bestione marittimo bianconero.
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Non è in nessun modo da escludersi che l’ignobile predatore marino bicolore abbia eseguito la sua orrida caccia proprio perché sapeva di essere guardata da esseri umani.
Lo squalo bianco, ricordiamo en passant, è attualmente minacciato e rientra tra le specie protette dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).
Le capacità di interazione tra le orche e gli esseri umani potrebbero far pensare, quindi, ad un atto deliberato, nello stile dell’inesausta sequela di operazioni vandaliche portata avanti da torme di orche assassine in tutto il mondo, in ispecie attorno a Gibilterra, dove incrocia una spregevole teppa di abietti cetacei che si divertono ad attaccare e distruggere le imbarcazioni da diporto umane.
È dello scorso mese invece il video della scellerata aggressione che un’orca assassina avrebbe perpetrato ai danni di un delfino (un’altra specie, in realtà, turpe ed oscenamente problematica), scagliandolo per aria come fosse un bambolotto.
Le cronache internazionali riportano costantemente di orche assassine che attaccano piccole barche a vela. Diversi mesi fa è stata vista un’orca assassina avvicinarsi addirittura alla riva di una spiaggia affollatissima.
Renovatio 21 si trova costretta ancora una volta a ripetere l’appello per dare una soluzione as soon as possibile alla costante minaccia di questi infami mostri marini, insegnando l’educazione alla banda dei sadici mammiferi pisciformi oramai del tutto fuori controllo.
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Immagine di Karyn Christner via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic
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