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Il Qatar condanna a morte 7 cittadini indiani accusati di spiare per conto di Israele
Mercoledì Nuova Delhi ha dichiarato di essere «profondamente scioccata» dalla decisione di un tribunale del Qatar di condannare a morte otto cittadini indiani. Gli uomini sono stati arrestati nell’agosto dello scorso anno con l’accusa di spionaggio su un programma sottomarino per conto di Israele, ha riferito Mint.
Dopo la sentenza, il ministero degli Esteri indiano ha dichiarato che solleverà la questione alle autorità del Qatar.
«Siamo profondamente scioccati dal verdetto di pena di morte e stiamo aspettando il giudizio dettagliato. Siamo in contatto con i familiari e il team legale e stiamo esplorando tutte le opzioni legali», ha affermato il ministero. Ha aggiunto che il governo indiano attribuisce «grande importanza» al caso e «continuerà a fornire tutta l’assistenza consolare e legale».
Gli otto cittadini indiani, tutti ex membri della marina, sono stati arrestati a Doha dall’Ufficio per la sicurezza dello Stato, il servizio di intelligence del Qatar. Lavoravano per una società privata, Al Dahra Global Technologies and Consultancy Services, che forniva servizi alle forze armate e alle agenzie di sicurezza del Qatar, scrive RT.
Secondo quanto riferito, anche l’amministratore delegato della società è stato arrestato l’anno scorso, ma è stato successivamente rilasciato su cauzione.
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Né l’India né il Qatar hanno reso pubbliche le accuse contro gli uomini, anche se i media indiani hanno ipotizzato che potrebbe trattarsi di una «questione legata alla sicurezza».
Citando fonti, l’Hindustan Times ha riferito che gli otto uomini sono stati accusati di spionaggio e sono stati tenuti in isolamento per lunghi periodi. Le fonti hanno inoltre affermato che le autorità del Qatar hanno recentemente ordinato a un giornalista indiano e a sua moglie di lasciare il Paese per riferire sul caso.
All’ambasciatore indiano in Qatar e al suo vice è stato concesso l’accesso per incontrare gli uomini in prigione il 1° ottobre, prima della loro settima udienza il 3 ottobre, hanno riferito i media indiani. Il loro primo processo si è svolto alla fine di marzo e tutte le loro richieste di cauzione sono state respinte.
Il quotidiano Mint ha riferito che il Qatar ha prove che suggeriscono che gli ex ufficiali hanno trasmesso informazioni a Israele. Secondo il quotidiano, le autorità del Qatar hanno affermato di possedere prove elettroniche contro gli uomini.
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Il capo dell’Intelligence iraniana accusa Stati Uniti e Israele di complottare per assassinare Khamenei
Il capo dei servizi segreti iraniani ha accusato Stati Uniti e Israele di aver ordito un complotto per assassinare la Guida Suprema Ayatollah Ali Khamenei, al fine di destabilizzare l’Iran, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa ISNA.
Sabato il ministro dell’Intelligence Esmail Khatib ha dichiarato che «il nemico cerca di colpire il leader supremo, a volte con tentativi di omicidio, a volte con aggressioni ostili», alludendo esplicitamente a Washington e Tel Aviv. Non è chiaro se si riferisse a un piano specifico, ma tali accuse pubbliche su minacce alla vita di Khamenei erano rare prima della guerra di 12 giorni tra Israele e Iran di giugno.
In quel conflitto, i raid israeliani hanno eliminato diversi alti ufficiali e scienziati nucleari iraniani, culminando in un cessate il fuoco mediato dagli USA il 24 giugno. Il premier Benjamin Netanyahu ha rivendicato gli attacchi come necessari per impedire a Teheran di sviluppare armi nucleari – una linea condivisa da Washington, che il 22 giugno si era unita ai bombardamenti su impianti nucleari iraniani. L’Iran, che nega ambizioni nucleari militari, ha bollato le operazioni come ingiustificate.
Khatib ha ammonito che «chi agisce in questa direzione, consapevolmente o meno, è un agente infiltrato del nemico». Ha poi rivelato che Israele sta affrontando «un’epidemia di infiltrazioni e spionaggio a favore dell’Iran nelle sue istituzioni», citando l’arresto recente di un ufficiale dell’aeronautica israeliana accusato di tradimento per Teheran. Secondo il ministro, l’Iran ha acquisito documenti segreti su programmi nucleari e sicurezza israeliana.
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Per Khatib, questa falla nel controspionaggio israeliano, unita alla «ferma posizione» iraniana durante la guerra, segnala un mutamento negli equilibri di potere regionali.
All’inizio dell’anno Netanyahu aveva smentito voci su un veto opposto dal presidente Donald Trump a un piano israeliano per eliminare Khamenei durante il conflitto, aggiungendo tuttavia che un tale strike «avrebbe posto fine alla guerra». Trump aveva replicato con minacce, definendo Khamenei un «bersaglio facilissimo» e precisando che Washington non lo avrebbe «eliminato, almeno non ora»; in seguito, su Truth Social, ha vantato di aver risparmiato al leader iraniano «una morte molto brutta e ignominiosa».
Come riportato da Renovatio 21, la Guida Suprema della Rivoluzione rispose al presidente americano promettendo «danni irreparabili» agli USA e annunciando che la Repubblica Islamica non avrebbe accettato una pace imposta.
Più tardi sarebbe emerso che lo stesso Trump avrebbe posto un veto al piano israeliano di assassinare l’ayatollah.
Khamenei, 86 anni, guida suprema dell’Iran dal 1989, detiene l’autorità ultima su ogni aspetto dello Stato. A inizio anno aveva definito «né saggio, né intelligente, né onorevole» iniziare dei colloqui con il presidente statunitense.
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Immagine di Mehr News Agency via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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