Economia
Il prossimo cancelliere dice ai tedeschi: preparatevi ad un calo di reddito

Il cancelliere entrante della Germania, Friedrich Merz, ha riconosciuto che molti cittadini potrebbero vedere diminuire i propri stipendi netti durante il mandato del suo governo a causa dell’aumento dei contributi previdenziali e dell’incerta agevolazione fiscale.
In un’intervista rilasciata domenica al tabloid Bild, Merz ha espresso preoccupazione per il fatto che l’aumento dei costi dei sistemi pensionistici, sanitari e di assistenza a lungo termine in Germania stia superando le riforme e intaccando i redditi delle famiglie.
«Purtroppo, è proprio questa la tendenza», ha detto Merz. «Non siamo riusciti ad attuare le riforme necessarie negli ultimi 30 anni».
Alla domanda se i cittadini potrebbero ritrovarsi con un reddito disponibile inferiore, Merz ha risposto: «Dalla prospettiva odierna, questi timori non sono certamente infondati. Ma sarà nostro compito dissiparli e fare la cosa giusta affinché alla fine di questa legislatura la gente possa dire: stiamo meglio di prima».
Secondo Merz, l’accordo di coalizione tra i suoi cristiano-democratici (CDU/CSU) e i socialdemocratici (SPD) include la decisione di mantenere la garanzia pensionistica, che assicura che la pensione di un cittadino non possa scendere al di sotto di una soglia fissa, fino al 2031.
Merz ha tuttavia segnalato che la coalizione cercherà di attuare riforme della sanità e dell’assistenza a lungo termine nei prossimi anni, il che dovrebbe comportare costi più elevati per le famiglie.
Nel frattempo, Merz ha confermato che la CDU/CSU e la SPD non sono ancora riuscite a trovare un accordo su un pacchetto di agevolazioni fiscali per i lavoratori, ma ha osservato che la coalizione si è impegnata a ridurre le imposte sulle società.
Alla domanda se il suo partito avesse infranto le promesse fatte durante la campagna elettorale riguardo al «freno al debito», Merz ha riconosciuto le critiche. Mentre la CDU aveva precedentemente sostenuto il mantenimento di una norma costituzionale che limitasse l’indebitamento pubblico, dopo le elezioni il blocco di Merz e la SPD hanno proposto un pacchetto di spesa da 1.000 miliardi di euro, finanziato dal debito, per investire in difesa e infrastrutture.
«Lo capisco. Questo pacchetto di debito può essere giustificato solo se lo combiniamo con le riforme di cui abbiamo realmente bisogno in Germania. E penso che abbiamo scritto le cose giuste nell’accordo di coalizione», ha detto.
Si prevede che Merz venga formalmente confermato cancelliere nelle prossime settimane, mentre proseguono i negoziati con la SPD per formare un governo di coalizione. Le sue dichiarazioni giungono mentre un recente sondaggio IPSOS indica il sostegno pubblico al suo blocco CDU/CSU al 24%, con il partito di destra Alternativa per la Germania (AfD) che lo supera dell’1%.
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Come riportato da Renovatio 21, il Merz due mesi fa, dopo la vittoria elettorale, ha dichiarato che Berlino deve divenire indipendente dagli USA. Parte del suo partito democristiano CDU vuole dimettersi dai suoi ruoli in segno di protesta contro il mancato mantenimento delle promesse fatte prima delle elezioni.
Ricordiamo, tra le sue promesse fatte di recente, l’esclusione dell’arma atomica.
Due settimane fa è emerso che politici tedeschi come il CDU Michael Kretschmer stanno chiedendo la ripresa del gas russo.
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Immagine di Sandro Halank via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Economia
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Economia
JP Morgan: l’oro potrebbe raggiungere i 10.000 dollari

Jamie Dimon, amministratore delegato di JPMorgan, ha previsto che l’oro potrebbe raggiungere i 10.000 dollari l’oncia, riacquistando appeal come asset rifugio in un panorama di inflazione persistente e instabilità geopolitiche globali.
Il metallo nobile, storicamente visto come una barriera contro l’erosione del potere d’acquisto e la svalutazione delle monete fiat grazie alla sua autonomia da stati e istituti centrali, ha varcato la soglia psicologica dei 4.000 dollari all’inizio di ottobre e ha proseguito il suo rally. Mercoledì ha chiuso con un balzo del 58% da inizio anno, toccando il picco storico di 4.218,29 dollari, più che raddoppiato rispetto al valore del 2023, quando oscillava sotto i 2.000 dollari l’oncia.
«Io non investo in oro: possederlo implica costi del 4%», ha dichiarato Dimon martedì alla conferenza «Most Powerful Women» di Fortune a Washington. «Ma in scenari come l’attuale, potrebbe tranquillamente salire a 5.000 o persino 10.000 dollari».
Il Dimon ha evidenziato come l’economia mondiale stia affrontando numerose sfide, tra cui tariffe doganali americane, l’espansione del disavanzo pubblico, pressioni inflazionistiche, la transizione verso l’Intelligenza Artificiale e attriti internazionali come la corsa agli armamenti, che inducono gli operatori di mercato a puntare sull’oro per mitigare i pericoli.
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Pur astenendosi dal giudicare se l’oro sia sopravvalutato, Dimon ha ammesso che si tratta di «una delle rare occasioni nella mia carriera in cui ha senso allocarvi una quota nel portafoglio, in modo razionale».
Analisti e figure di spicco del settore finanziario condividono vedute analoghe. L’investitore miliardario Ray Dalio ha ribadito martedì che l’oro rappresenta un «ottimo veicolo per diversificare gli investimenti» in un’epoca di debiti sovrani in espansione, conflitti geopolitici ed erosione della fiducia nelle monete nazionali.
«Pertanto, in termini di allocazione strategica ottimale, circa il 15% del portafoglio potrebbe essere dedicato all’oro», ha suggerito il Dalio. Un’indagine di Bank of America condotta a ottobre ha rilevato che il 43% dei gestori patrimoniale vede nelle posizioni long sull’oro la strategia più gettonata a livello globale, superando persino gli investimenti nei «Magnifici Sette» colossi tech Usa (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla).
Il fondatore dell’hedge fund Citadel, Ken Griffin, ha di recente notato che sempre più investitori ritengono l’oro più affidabile del dollaro americano, a lungo trattato come riserva di valore universale. Quest’anno, la valuta Usa ha perso terreno contro tutte le principali divise, in scia alle incertezze legate alle politiche protezionistiche del presidente Donald Trump sui dazi.
Come riportato da Renovatio 21, dopo mesi e mesi di massimi storici raggiunti, l’oro ha superato l’euro nelle riserve globali.
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Immagine screenshot da Twitter
Economia
Trump: «i BRICS erano un attacco al dollaro»

🇺🇸 “I told anybody that wants to be in BRICS that’s fine, but we’re gonna put tariffs on your nation. Everybody dropped out, they’re all dropping out of BRICS. BRICS was an attack on the dollar.” — Donald Trump ℹ️ Just to make the obvious clear… No BRICS nation has dropped… pic.twitter.com/Vrr20AGEhA
— DD Geopolitics (@DD_Geopolitics) October 14, 2025
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