Geopolitica
Il papa ingannerebbe l’Ucraina, dice il consigliere di Zelens’kyj
Kiev non accetterà la mediazione di Papa Francesco nel conflitto con Mosca, perché il pontefice «filo-russo» tradirebbe l’Ucraina, ha dichiarato uno dei principali consiglieri del presidente Vladimir Zelens’kyj.
Figura sempre più centrale nel regime di Kiev, Mikhailo Podolyak ha rinnovato la sua critica al leader cattolico in un’intervista ai media ucraini pubblicata ieri. In precedenza, in un’intervista sul Corriere della Sera, aveva definito il Papa uno «strumento della propaganda russa» a causa delle affermazioni del pontefice secondo cui i cattolici in Russia sono eredi di una grande tradizione storica.
«Non ha senso discutere di un mediatore intitolato Papa, quando ha una posizione filo-russa che ormai è assolutamente evidente a tutti», ha detto Podolyak, sostenendo che il Vaticano «ingannerebbe l’Ucraina e la giustizia» se la sua intercessione fosse consentita.
Il funzionario ucraino ha affermato che, contrariamente alla posizione dichiarata dal Vaticano, il papa sta «promuovendo la guerra». Non pago, il braccio destro di Zelens’kyj ha suggerito di cercare una possibile spiegazione «negli investimenti effettuati dalla Russia nella Banca Vaticana», riferendosi all’istituto finanziario formalmente denominato Istituto per le Opere di Religione.
Podoliak ha già accusato altre istituzioni straniere di accettare tangenti russe. Il Comitato Olimpico Internazionale è diventato uno di questi obiettivi a gennaio, dopo aver revocato il divieto generale sugli atleti russi e affermato che dovrebbero essere autorizzati a competere sotto una bandiera neutrale.
Le dichiarazioni del pontefice hanno danneggiato la causa cattolica e la reputazione della Santa Sede, ha sostenuto il Podolyak citando una caricatura apparsa sulla rivista polacca Wprost, che mostrava una foto del Papa a bordo della sua famosa auto con i lati di vetro, sopra un veicolo blindato russo.
L’aiutante di Zelens’kyj ha descritto la Polonia come «praticamente la nazione più cattolica, tranne il Vaticano», e ha sostenuto che Papa Francesco «ha dimostrato di non essere un esperto di politica e continua a ridurre a zero l’influenza del cattolicesimo nel mondo».
Qui il Podolyak potrebbe non aver torto: come scritto diverse volte da Renovatio 21, il prestigio diplomatico del Vaticano, un tempo in grado di agire da canale riservato e dirimere spinose questioni, è ora disintegrato dall’incompetenza, la velleità, la nequizia del papato bergogliano.
Con l’ultima intervista a Podolyak – noto per le sue sparate, come quella per cui lo scopo della guerra è «uccidere il massimo numero di russi» – possiamo dichiarare definitivamente morta l’ambizione vaticana di portare Mosca e Kiev ad un tavolo della pace.
Il consigliere di Zelens’kyj nell’intervista al Corsera aveva già fatto capire dove voleva andare a parare: «c’è da chiedersi cosa sia la Chiesa cattolica, cosa il cristianesimo, cosa sia l’Ucraina insanguinata di vittime innocenti».
In pratica, il regime di Kiev può fare a meno della religione di Cristo, sostituendo il suo sacrificio con quello della povera Ucraina vittima dei russi. Da qui, la generazione di una colpa collettiva che autorizza il regime Zelens’kyj ad elemosinare armi e miliardi.
Il rapporto dell’Ucraina con la religione è, nel silenzio internazionale, sempre più allucinante.
Come riportato da Renovatio 21, il regime di Kiev sta perseguitando la Chiesa Ortodossa Ucraina canonica (UOC), arrestando e condannando i suoi preti e vescovi, privandoli della cittadinanza, proibendo le preghiore in russo, assediando con i militari i luoghi di culto facendoli sgombrare dall’antico monastero della Lavra. Bergoglio aveva in passato fatto un timido appello per i monaci di Kiev, a quanto pare inascoltato, o sommerso dalle velleità diplomatiche della nuova Santa Sede, che pure in assenza dell’antico prestigio e potere diplomatico, vorrebbe portare Mosca e Kiev ad un negoziato, ricevendo plateali porte in faccia pure quando ospita Zelens’kyj presso il Sacro Palazzo.
Va notato anche come un sacerdote greco-cattolico ucraino, quindi in comunione con Roma e Bergoglio, sia stato attaccato e costretto a scusarsi per essersi permesso una preghiera Dio per la pace durante un’omelia. Al momento, per questa grave violazione della libertà religiosa di un sacerdote cattolico, non una parola è stata detta dal Vaticano.
Bergoglio aveva pure baciato pubblicamente, durante un’udienza dello scorso anno, la bandiera di una «centuria» del golpe di Maidan. Ora intende incassare insulti e accuse senza battere ciglio? Ma non si era detto che questo papa è un po’ permaloso?
Immagine screenshot da YouTube
Geopolitica
Ebrei VIP chiedono sanzioni contro Israele
Centinaia di eminenti figure ebraiche a livello globale hanno sollecitato le Nazioni Unite e i leader mondiali a imporre sanzioni a Israele per azioni definite «sconsiderate» a Gaza, che, secondo loro, equivalgono a un genocidio.
Una lettera aperta, che invita i governi a ritenere Israele responsabile per presunte violazioni del diritto internazionale a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, ha raccolto oltre 450 firme VIP, tra cui ex funzionari, intellettuali e artisti israeliani. L’iniziativa coincide con notizie secondo cui i leader dell’UE potrebbero rinunciare a sanzioni contro Israele durante un vertice a Bruxelles giovedì.
«Non dimentichiamo che molte leggi, statuti e convenzioni per proteggere la vita umana sono nate in risposta all’Olocausto», hanno scritto i firmatari. «Israele ha ripetutamente violato queste garanzie».
Tra i firmatari ci sono l’ex presidente della Knesset Avraham Burg, il negoziatore di pace Daniel Levy, gli scrittori Michael Rosen e Naomi Klein, il regista premio Oscar Jonathan Glazer, gli attori Wallace Shawn e Ilana Glazer e il filosofo Omri Boehm. Il gruppo ha chiesto di far rispettare le decisioni della Corte Internazionale di Giustizia e della Corte Penale Internazionale, di interrompere le vendite di armi e di applicare sanzioni mirate a funzionari ed entità israeliane coinvolte in presunti crimini.
Aiuta Renovatio 21
La petizione riflette un’evoluzione dell’opinione pubblica tra gli ebrei americani e gli elettori in generale. Un recente sondaggio del Washington Post ha mostrato che il 61% degli ebrei americani ritiene che Israele abbia commesso crimini di guerra a Gaza, e il 39% lo accusa di genocidio. Un sondaggio Quinnipiac di agosto ha rilevato che la metà degli elettori statunitensi condivide questa visione.
La situazione è ben diversa per l’opinione pubblica israeliana.
Come riportato da Renovatio 21, un sondaggio pubblicato dall’Università Ebraica di Gerusalemme all’inizio di giugno rivela che circa il 75% degli ebrei israeliani concorda con l’affermazione secondo cui «non ci sono innocenti a Gaza».
Non si trattava del primo dato di questo tipo. Un sondaggio dell’Università di Tel Aviv di fine ottobre 2023 ha rilevato che il 58% degli ebrei israeliani ha affermato che l’esercito stava usando troppo poca potenza di fuoco nel suo assalto a Gaza e meno del 2 percento ha affermato che era troppa.
Un altro sondaggio condotto nel dicembre 2023 chiedeva: «In che misura Israele dovrebbe tenere in considerazione le sofferenze della popolazione civile a Gaza quando pianifica la continuazione dei combattimenti?». Oltre l’80% degli ebrei israeliani ha risposto «in misura molto limitata» o «in misura piuttosto limitata» (rispettivamente il 40% e il 41%).
Nel gennaio 2024, un sondaggio del canale israeliano Channel 12 ha rilevato che il 72% degli israeliani ritiene che gli aiuti umanitari ai 2 milioni di civili di Gaza, tra cui 1 milione di bambini, «debbano essere interrotti finché i prigionieri israeliani non saranno rilasciati» da Hamas.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Jaber Jehad Badwan via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Geopolitica
Putin: la risposta della Russia agli attacchi Tomahawk sarebbe «schiacciante»
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Geopolitica
Trump annulla l’incontro a Budapest con Putin
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha cancellato il vertice previsto con il presidente russo Vladimir Putin a Budapest, dichiarando che i colloqui, in questa fase, non avrebbero probabilmente prodotto i risultati sperati. Mosca non ha ancora commentato la decisione.
L’annuncio è stato fatto mercoledì durante un incontro alla Casa Bianca con il Segretario generale della NATO Mark Rutte, dove Trump ha spiegato che il vertice in Ungheria «non sembrava appropriato».
«Non pareva che avremmo raggiunto gli obiettivi necessari, quindi ho deciso di annullare il viaggio», ha affermato.
Tuttavia, Trump ha lasciato aperta la possibilità di futuri colloqui con Mosca. «Lo faremo in futuro», ha aggiunto, senza precisare quando o dove potrebbe avvenire.
Le dichiarazioni di Trump giungono dopo che il dipartimento del Tesoro statunitense ha imposto nuove sanzioni alla Russia, motivate dalla sua presunta «mancanza di impegno serio verso un processo di pace». Le misure hanno colpito due grandi compagnie petrolifere russe, Rosneft e Lukoil, e le loro filiali.
Trump ha comunque ammesso di non essere certo che le sanzioni possano modificare la posizione della Russia sul conflitto ucraino. «Spero che lui [Putin] diventi ragionevole, e spero che lo sia anche [Volodymyr Zelens’kyj]», ha detto. «Ci vogliono due persone per ballare il tango» ha dichiarato, usando un noto proverbio anglofono.
I piani per un vertice tra Putin e Trump erano stati annunciati la settimana precedente, dopo una telefonata tra i due leader, sebbene non fosse stata fissata una data precisa.
Il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov aveva dichiarato in precedenza che un incontro tra Russia e Stati Uniti richiede «preparativi seri», sottolineando che un vertice tra i due leader «non dovrebbe essere sprecato», poiché entrambi i presidenti «sono abituati a lavorare per ottenere risultati concreti».
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
-



Misteri2 settimane faLa verità sull’incontro tra Amanda Knox e il suo procuratore. Renovatio 21 intervista il giudice Mignini
-



Pensiero4 giorni faCi risiamo: il papa loda Don Milani. Torna l’ombra della pedofilia sulla Chiesa e sul futuro del mondo
-



Cancro2 settimane faProteine spike da vaccino COVID trovate nelle cellule tumorali di una donna
-



Spirito2 settimane faMons. Viganò: «non c’è paradiso per i codardi!»
-



Salute2 settimane faI malori della 41ª settimana 2025
-



Sanità7 giorni faUn nuovo sindacato per le prossime pandemie. Intervista al segretario di Di.Co.Si
-



Autismo1 settimana faTutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?
-



Spirito1 settimana faMons. Eleganti critica duramente il Vaticano II e la nuova liturgia














