Politica
Il nuovo governo polacco arresta l’ex ministro degli interni, che va in sciopero della fame
L’ex ministro dell’Interno polacco Mariusz Kaminski ha annunciato che inizierà uno sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione per abuso di potere. A Kaminski era stata risparmiata la pena detentiva quando il suo partito era al potere, ma un cambio di governo lo ha visto arrestato questa settimana.
Kaminski e il suo ex vice, Maciej Wonsik, sono stati arrestati martedì dopo uno stallo fuori dal palazzo presidenziale, dove erano protetti dal presidente Andrzej Duda. Entrambi gli uomini sono stati condannati a dicembre a due anni di carcere e lunedì sono stati emessi mandati di arresto nei loro confronti.
In una dichiarazione letta martedì da un ex assistente fuori dall’ufficio del primo ministro Donald Tusk, Kaminski ha descritto la sua condanna come «un atto di vendetta politica».
«Come prigioniero politico, ho iniziato uno sciopero della fame dal primo giorno della mia prigionia», ha dichiarato.
Il caso contro Kaminski e Wonsik è iniziato nel 2009, quando furono accusati di aver permesso agli agenti dell’organismo anticorruzione da loro diretto di ricorrere a tattiche non lecite in un’indagine due anni prima. Entrambi gli uomini furono giudicati colpevoli nel 2015 e condannati a tre anni e mezzo di prigione, ma furono graziati da Duda, entrato in carica quell’anno.
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Kaminski e Wonsik erano all’epoca membri del partito conservatore Diritto e Giustizia (PiS), mentre Duda è un indipendente che è stato costretto a rinunciare alla sua appartenenza al partito PiS quando ha assunto la presidenza. È ancora considerato uno stretto alleato dei conservatori.
La grazia di Duda è stata successivamente annullata dalla Corte suprema del Paese, ma confermata da un tribunale controllato dal PiS.
Il nuovo governo polacco, guidato dal filo-UE Donald Tusk, ha affermato che Duda non ha il diritto di concedere l’amnistia ai due parlamentari. Dopo aver vinto le elezioni generali e aver spodestato il PiS il mese scorso, il nuovo governo ha riaperto il caso contro l’ex ministro e il suo vice.
Mentre il partito Piattaforma Civica di Tusk controlla il parlamento, Duda è ancora presidente.
«Non avrò pace finché il ministro Mariusz Kaminski e il suo collega non saranno di nuovo uomini liberi, come dovrebbero essere, finché non saranno rilasciati dal carcere», ha detto Duda mercoledì. «Non avrò paura. Agirò legalmente, in conformità con la Costituzione e la legge, come prima».
Giovedì il leader del PiS Jaroslaw Kaczynski ha indetto una giornata di proteste di massa, accusando il governo di Tusk di svendere il Paese all’UE.
Tusk, che è stato un alto papavero a Bruxelles durante questi ultimi anni di dominio del PiS, era ai vertici anche nel 2014 quando scoppiò nella limitrofa Ucraina il golpe di Maidan. Il Paese sta vivendo tensioni anche con la Bielorussia, accusata di ospitare miliziani del Gruppo Wagner, un tema entrato anche nella battaglia elettorale.
Il neopremier è inoltre accusato di un blitz che nottetempo avrebbe sostituito i quadri della TV pubblica, seconda una estrema logica di spoil system che non aveva precedenti a Varsavia.
Il nuovo governo ha annunciato di voler cambiare il finanziamento alla chiesa cattolica, i cui vescovi, mesi fa avevano emesso una scomunica ai politici pro-aborto.
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Immagine di tomasz przechlewski via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Politica
La nuova presidente irlandese è NATO-scettica e contraria alla militarizzazione dell’UE
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Politica
Il presidente romeno fischiato per il sostegno all’Ucraina
Il presidente rumeno Nicusor Dan è stato contestato per il suo sostegno all’Ucraina durante un evento commemorativo tenutosi venerdì.
Decine di manifestanti hanno espresso il loro dissenso quando Dan è giunto al Teatro Nazionale di Iasi per partecipare a una celebrazione storica, come riportato dall’emittente locale Digi24.
Un video mostra Dan scendere dall’auto e salutare i manifestanti, che gridavano «Vergogna!» e «Vai in Ucraina!».
🇷🇴 ROMANIAN PRESIDENT NICUSOR DAN BOOED!
People shouted “Shame,” “Traitor,” “Go to Ukraine.” pic.twitter.com/b0LuAALd91
— Lord Bebo (@MyLordBebo) October 24, 2025
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Secondo il quanto riportato, le proteste sono continuate anche dopo l’evento, al momento dell’uscita del presidente dal teatro.
Come riportato da Renovatio 21i, Dan, politico favorevole all’UE, è salito al potere quest’anno dopo una controversa ripetizione delle elezioni, in seguito all’annullamento della vittoria iniziale del candidato conservatore Calin Georgescu, critico esplicito della NATO e delle forniture di armi occidentali all’Ucraina. Georgescu è stato successivamente escluso dalla competizione elettorale e affronta accuse di aver pianificato un colpo di Stato, tanto da essere arrestato.
Georgescu, che ha sempre avuto il favore di migliaia e migliaia di manifestanti pronti a scendere in piazza, ha definito la UE «una dittatura». Di contro, Bruxelles ha rifiutato di commentare l’esclusione del candidato dalle elezioni rumene. A inizio anno Georgescu aveva chiesto aiuto al presidente americano Donaldo Trump.
Georgescu aveva definito Zelens’kyj come un «semi-dittatore», accusando quindi la NATO di voler utilizzare la Romania come «porta della guerra».
Il CEO di Telegram Pavel Durov aveva parlato di pressioni su di lui da parte della Francia per influenzare le elezioni presidenziali in Romania.
Il Dan ha ribadito il suo impegno a sostenere l’Ucraina. La Romania ha già destinato 487 milioni di euro a Kiev, principalmente in aiuti militari, dall’intensificarsi del conflitto nel 2022, secondo i dati del Kiel Institute tedesco.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia riprodotta secondo indicazioni.
Politica
I detenuti minacciano Sarkozy e giurano vendetta vera per Gheddafi
A viral video shows a prisoner confronting Nicolas Sarkozy, saying, “We’ll avenge Gaddafi. Give back the billions.” The former French president, jailed for conspiracy, is accused of taking Libyan money before leading NATO’s 2011 war that killed Gaddafi. pic.twitter.com/KlAISnFVSX
— comra (@comrawire) October 22, 2025
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