Politica
Il governo tedesco è crollato
La coalizione ampel «a semaforo» della Germania è crollata, lasciando Olaf Scholz al timone di un governo di minoranza composto esclusivamente dal suo Partito Socialdemocratico (SPD) e dai Verdi.
La situazione parte dal licenziamento da parte del cancelliere del leader del Partito Liberale Democratico (FDP) Christian Lindner da ministro delle Finanze.
In risposta al siluramento di Lindner, avvenuto dopo il fallimento dei colloqui di crisi di mercoledì sera, il leader del gruppo parlamentare dell’FDP, Christian Dürr, ha annunciato che il partito ritirerà tutti i suoi ministri dal governo Scholz, ponendo formalmente fine alla coalizione a tre.
I Verdi hanno espresso rammarico per questo sviluppo, ma hanno dichiarato di voler continuare a far parte di un governo di minoranza, sottolineando la necessità che l’UE, e in particolare la Germania, dimostrino la propria capacità di azione dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti.
«Voglio dire per noi che questa sera tutto questo sembra sbagliato e non giusto, quasi tragico in un giorno come questo, quando la Germania deve dimostrare unità e capacità di agire in Europa», ha affermato mercoledì sera il vice cancelliere e ministro dell’Economia Robert Habeck (dei Verdi) in una dichiarazione stampa congiunta con il ministro degli Esteri Annalena Baerbock (sempre dei Verdi).
«Questa non è una buona giornata per la Germania e nemmeno per l’Europa», ha aggiunto la Baerbocka.
Il Lindner è stato licenziato dopo aver, a quanto si dice, proposto elezioni anticipate, quando i leader dei tre partiti della coalizione non sono riusciti ancora una volta a trovare un punto d’accordo su come affrontare il deficit multimiliardario del bilancio dell’anno prossimo.
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«Troppo spesso il ministro Lindner ha bloccato le leggi in modo inappropriato», ha affermato Scholz, accusando Lindner di rifiutarsi di allentare le regole sulla spesa che, tra le altre cose, consentirebbero maggiori aiuti all’Ucraina.
Lindner a sua volta ha accusato il cancelliere di ignorare le vere «preoccupazioni economiche» del popolo tedesco. «Olaf Scholz ha a lungo fallito nel riconoscere la necessità di un nuovo risveglio economico nel nostro Paese», ha affermato.
Scholz ha detto che ora vuole contattare il leader dell’opposizione Friedrich Merz dei Cristiano-Democratici per offrirgli «l’opportunità» di lavorare con il suo governo, aggiungendo che alla luce delle elezioni statunitensi, questo è «forse più urgente che mai».
Nel frattempo, il partito di opposizione di destra Alternativa per la Germania (AfD) ha accolto con favore il crollo della coalizione come una «liberazione» attesa da tempo per la Germania.
«Dopo mesi di stallo e innumerevoli sedute di terapia egocentriche, ora abbiamo urgente bisogno di una nuova partenza politica fondamentale per guidare l’economia e il paese nel suo insieme fuori dalla grave crisi in cui è stato gettato dalle politiche guidate dall’ideologia della SPD, dei Verdi e dell’FDP», hanno affermato i leader parlamentari dell’AfD Alice Weidel e Tino Chrupalla in una dichiarazione su X.
Lo Scholz ha annunciato che il Bundestag voterà la fiducia il 15 gennaio. Secondo la Costituzione tedesca, se il cancelliere non riesce a ottenere un sostegno sufficiente, può formalmente chiedere al presidente di sciogliere la camera bassa da 733 seggi e indire nuove elezioni entro 60 giorni.
Ciò potrebbe anticipare le elezioni parlamentari tedesche dal prossimo autunno a marzo 2025.
Come riportato da Renovaatio 21, come ministro delle finanze in Lindner si era trovato a gestire dei conti di un governo prossimo all’insolvenza e con enormi buchi nelle entrate fiscali.
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Immagine di Sandro Halank via Wikimedia pubblicata su licenza CC BY-SA 4.0
Politica
La nuova presidente irlandese è NATO-scettica e contraria alla militarizzazione dell’UE
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Politica
Il presidente romeno fischiato per il sostegno all’Ucraina
Il presidente rumeno Nicusor Dan è stato contestato per il suo sostegno all’Ucraina durante un evento commemorativo tenutosi venerdì.
Decine di manifestanti hanno espresso il loro dissenso quando Dan è giunto al Teatro Nazionale di Iasi per partecipare a una celebrazione storica, come riportato dall’emittente locale Digi24.
Un video mostra Dan scendere dall’auto e salutare i manifestanti, che gridavano «Vergogna!» e «Vai in Ucraina!».
🇷🇴 ROMANIAN PRESIDENT NICUSOR DAN BOOED!
People shouted “Shame,” “Traitor,” “Go to Ukraine.” pic.twitter.com/b0LuAALd91
— Lord Bebo (@MyLordBebo) October 24, 2025
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Secondo il quanto riportato, le proteste sono continuate anche dopo l’evento, al momento dell’uscita del presidente dal teatro.
Come riportato da Renovatio 21i, Dan, politico favorevole all’UE, è salito al potere quest’anno dopo una controversa ripetizione delle elezioni, in seguito all’annullamento della vittoria iniziale del candidato conservatore Calin Georgescu, critico esplicito della NATO e delle forniture di armi occidentali all’Ucraina. Georgescu è stato successivamente escluso dalla competizione elettorale e affronta accuse di aver pianificato un colpo di Stato, tanto da essere arrestato.
Georgescu, che ha sempre avuto il favore di migliaia e migliaia di manifestanti pronti a scendere in piazza, ha definito la UE «una dittatura». Di contro, Bruxelles ha rifiutato di commentare l’esclusione del candidato dalle elezioni rumene. A inizio anno Georgescu aveva chiesto aiuto al presidente americano Donaldo Trump.
Georgescu aveva definito Zelens’kyj come un «semi-dittatore», accusando quindi la NATO di voler utilizzare la Romania come «porta della guerra».
Il CEO di Telegram Pavel Durov aveva parlato di pressioni su di lui da parte della Francia per influenzare le elezioni presidenziali in Romania.
Il Dan ha ribadito il suo impegno a sostenere l’Ucraina. La Romania ha già destinato 487 milioni di euro a Kiev, principalmente in aiuti militari, dall’intensificarsi del conflitto nel 2022, secondo i dati del Kiel Institute tedesco.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia riprodotta secondo indicazioni.
Politica
I detenuti minacciano Sarkozy e giurano vendetta vera per Gheddafi
A viral video shows a prisoner confronting Nicolas Sarkozy, saying, “We’ll avenge Gaddafi. Give back the billions.” The former French president, jailed for conspiracy, is accused of taking Libyan money before leading NATO’s 2011 war that killed Gaddafi. pic.twitter.com/KlAISnFVSX
— comra (@comrawire) October 22, 2025
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