Misteri
Il giudice che ha firmato il mandato di perquisizione contro Trump difendeva l’entourage di Epstein
L’America è ancora scioccata dall’incredibile, inedito raid dell’FBI ai danni dell’ex presidente Donald Trump nella sua magione di Mar-a-Largo in Florida.
Non ci sono precedenti storici a una simile decisione, della quale l’amministrazione Biden ha detto di non essere stata informata.
Emergono, tuttavia, dettagli inquietanti.
Il giudice che ha firmato il mandato di perquisizione è Bruce E. Reinhart, non un giudice federale, ma un semplice giudice magistrato degli Stati Uniti per il distretto meridionale della Florida.
Prima di assumere la sua carica di giudice federale, il Reinhart era un avvocato che rappresentava personale associato al miliardario pedofilo Jeffrey Epstein, poi trovato «suicidato» in un carcere a Nuova York mentre le telecamere di sicurezza stranamente erano fuori uso.
Le persone difese dal Reinhart sono quindi implicati nella trama epsteiniana con una vera tratta di esseri umani, nello specifico ragazzi minorenni, sfruttate sessualmente e «date» in offerta a VIP e potenti della politica, della finanza e dello spettacolo che passavano per l’isola di St. James, ribattezzata da certa stampa come pedo-isola.
Il Reinhart, da avvocato, ha seguito i casi di Sarah Kellen e Nadia Marcinkova, due signore che lavoravano con Epstein.
La Kellen aveva lavorato per Epstein come sua organizzatrice per anni ed è stata citata in una testimonianza di deposizione resa durante il caso di diffamazione tra Virginia Giuffre e Ghislaine Maxwell.
La Marcinkova era un membro più importante dell’entourage di Epstein, una belissima ragazza dell’Est Europa che, preso il brevetto, ha perfino prestato servizio come uno dei piloti del suo famigerato aereo soprannominato «Lolita Express», velivolo sul quale Bill Clinton ha volato 26 volte.
L’ora giudice Reinhart aveva assunto il ruolo di avvocato di Kellen e Marcinkova una volta che aveva fondato una società di difesa penale dopo aver rassegnato le dimissioni dal suo incarico di procuratore senior nel distretto meridionale della Florida mentre stava negoziando un accordo di non azione penale per Epstein.
Reinhart avrebbe ufficialmente iniziato la sua rappresentanza legale dei complici di Epstein pochi giorni dopo aver lasciato la sua posizione di procuratore senior all’interno del distretto.
All’epoca delle sue dimissioni, nel 2007, erano seguite controversie. Nel 2013, i procuratori degli Stati Uniti affermarono che «mentre Bruce E. Reinhart era assistente procuratore degli Stati Uniti, ha appreso informazioni riservate e non pubbliche sulla questione di Epstein». Reinhart aveva detto che non vi era niente di improprio.
«Se l’associazione di Reinhart con personaggi del calibro di Marcinkova e Kellen rivela qualcosa, è che le macchinazioni interne della rete di traffico di esseri umani di Jeffrey Epstein sopravvivono, anche se lui è morto» scrive Zerohedge.
Epstein operava, oltre che a Nuova York, in Florida, Stato in cui è stato per la prima volta condannato nel 2006. Qui, negli anni Novanta, aveva conosciuto Donald Trump. Il rapporto fra i due, malgrado qualche foto e qualche video insieme alle feste, non ha mai spiccato il volo, anzi si parla di una rottura fra i due, forse dovute ad una proprietà immobiliare soffiata.
Si dice altresì che Trump abbia collaborato pienamente con le autorità nel caso Epstein, e possiamo ricordare come, in una anticipazione totale di ciò che sarebbe accaduto, da candidato nel 2015-2016, a domanda rispose che Epstein sarebbe divenuto un problema per la campagna elettorale di Hillary Clinton e perfino, aggiunse, per il principe Andrea.
La principale accusatrice di Epstein e Maxwell, e del principe Andrea d’Inghilterra, Virginia Giuffre aveva lavorato a Mar-a-Lago ma ha speso solo parole di elogio per quello che allora era il suo datore di lavoro Donald Trump.
Trump ancora presidente reagì stranamente alla notizia dell’arresto della Maxwell, facendole durante una conferenza stampa un bizzarro augurio di buona fortuna.
La Maxwell, figlia del magnate britannico ma di origine boemo-ebraica Robert Maxwell (tychoon dei media ma anche, dicono, spia atomica israeliana), fu latitante per mesi e mesi. Si fece però riprendere nel dehor di un caffè di Los Angeles mentre leggeva un libro sulle spie morte della CIA.
Probabilmente, un messaggio oscuro a qualcuno, un messaggio di impossibile decrittazione per noi comuni mortali.
I piani diabolici intorno all’isola dei pedofili e al suo demonio eugenetico – amico di Bill Gates – in effetti stanno continuando anche senza di lui.
Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa in Arkansas è stato trovato impiccato e sparato al petto con un fucile Mark Middleton, consigliere di Clinton legato alla storia di Epstein.
Il socio francese di Epstein Jean-Luc Brunel è stato trovato impiccato in cella a inizio anno.
Misteri
Un altro uomo armato fermato in Piazza San Pietro: prete ceco con coltelli e pistola cercava di entrare in Vaticano
La mattina del 7 maggio, in piazza San Pietro, un parroco di 59 anni proveniente dalla Repubblica Ceca è stato fermato dalla polizia ai varchi di prefiltraggio.
L’uomo era in possesso di una pistola ad aria compressa, coltelli, un taglierino e un cacciavite. Il religioso è stato denunciato per porto abusivo d’armi.
Il sacerdote è stato controllato dalle forze dell’ordine mentre si trovava in piazza, vestito con l’abito talare, insieme a un gruppo di fedeli provenienti dalla Repubblica Ceca, arrivati in pullman. I poliziotti del commissariato Borgo hanno identificato anche il proprietario del borsello, un uomo di 60 anni. Durante il trasferimento in commissariato, il religioso ha dichiarato che le armi erano in suo possesso per motivi di difesa personale.
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Il parroco armato, arrivato dalla Repubblica Ceca insieme ad altri fedeli su un pullmanno, ha spiegato di avere le armi con sé per autodifesa. Di conseguenza, è stato denunciato per porto abusivo di armi.
L’episodio segue di pochi giorni dopo quello, ben più inquietante, del Foreign Fighter statunitense combattente in Ucraina fermato mentre, anche lui armato, tentava di entrare in Vaticano.
Come riportato da Renovatio 21, l’uomo era nella lista dei super ricercati USA per trascorsi di violenza criminale a Nuova York. Bloccato dalla polizia italiana, il criminale americano avrebbe avuto con sé tre coltelli, di cui uno a doppia lama, di circa 20 centimetri.
Se si tratti, come taluni sussurrano, di «segnali» per l’Oltretevere mandati da qualcuno non sappiamo dirlo.
Tuttavia, Renovatio 21 sulla storia dell’uso di squilibrati durante guerre internazionali ha dato qualche ragguaglio.
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Immagine di Wknight94 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
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Misteri
Il disastro di Baltimora come «evento cigno nero»
Si assiste increduli alla portata del disastro del ponte di Baltimora, l’accesso ad uno dei porti più trafficati degli Stati Uniti.
La nave portacontainer Dali, battente bandiera singaporiana ma operata dal colosso norvegese Maersk. ha colpito il Francis Scott Key Bridge a Baltimora, facendo crollare in acqua quasi l’intera struttura stradale.
«La nave ha informato il Dipartimento dei trasporti dell’MD (MDOT) di aver perso il controllo della nave e che era possibile una collisione con il ponte», riporta l’emittente TABC citando la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency degli Stati Uniti, aggiungendo: «la nave ha colpito il ponte causando un collasso completo».
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Le immagini sono impressionanti. È un grande disastro collettivo, con distruzione massiva di infrastrutture, come visto l’11 settembre 2001.
Is the US under attack?
Cargo ship slams into the Francis Scott Key Bridge causing bridge to collapse.
Multiple cars plunge into the water. Currently, rescue teams are on the scene. So sad. Please
Pray for these families😢🙏💕— Sue Knows Best (@sues86453) March 26, 2024
The Baltimore Bridge aftermath is absolutely devastating.
Prayers for the families and friends who lost a loved one last night. ❤️🙏🏻 #baltimorebridge #BridgeCollapse #BreakingNews #KeyBridgeCollapse #BridgeCollapse #CSKvGT #Robinhood #LEAKED #BaltimoreBridgeCollapse pic.twitter.com/nLUcWlzai5— Fighter_4_Humanity (@Fighter_4_Human) March 27, 2024
Drone footage of the “Francis Scott Key Bridge” collapse . #Baltimore#BaltimoreBridgeCollapse #Bridge #BridgeCollapse #baltimorebridgepic.twitter.com/TrXAEsu2TT
— imran ali (@imu07280300033) March 27, 2024
WATCH: Drone footage shows aftermath of Baltimore bridge collapse pic.twitter.com/tKark8TArt
— Insider Paper (@TheInsiderPaper) March 27, 2024
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Kevin Cartwright, direttore delle comunicazioni dei vigili del fuoco della città di Baltimora, ha detto a Fox Baltimore che almeno 20 persone e diversi veicoli erano caduti nel fiume.
Oltre agli automobilisti caduti in acqua e dati per dispersi, si teme che il disastro possa avviare «uno sconvolgimento economico lungo la costa orientale degli Stati Uniti», scrive Bloomberg. «Nei giorni a venire si porranno domande difficili sugli effetti sulle imprese, sui pendolari, sui vacanzieri e sull’economia dell’intera regione».
La questione attuale ruota attorno a un’interruzione emergente nelle catene di approvvigionamento del Medio Atlantico. Il principale porto della costa orientale è ora paralizzato a causa del ponte distrutto che blocca l’unica corsia di navigazione in entrata e in uscita dal porto.
«Il porto di Baltimora – il più grande centro di movimentazione delle importazioni ed esportazioni statunitensi di automobili e autocarri leggeri – sembra essere fuori servizio a tempo indeterminato. Il conseguente collo di bottiglia potrebbe accelerare lo spostamento delle merci attraverso i porti della costa occidentale» continua la testata economica di Nuova York. «Un’altra domanda cruciale: quali altri porti hanno capacità inutilizzata per gestire le navi che trasportano automobili se Baltimora rimane chiusa per un periodo prolungato».
Bloomberg riferisce che la catena di fornitura automobilistica statunitense sarà interrotta. I dati mostrano che Mazda Motor e Mercedes Benz, Subaru of America, Mitsubishi Motors of North America e Volkswagen Group hanno la maggiore esposizione al porto.
Ulteriori questioni riguardano temi specifici, che ora divengono interessanti ed inquietanti, come quello del trasporto su strada del materiale pericoloso, che avveniva solo via ponte, perché non consentiti nella rotta alternativa che è via tunnel.
Ma cosa è accaduto davvero?
Un rapporto non classificato del DHS National Operations Center afferma che la nave portacontainer «ha perso la propulsione» prima di speronare il Francis Scott Key Bridge.
Su internet circolano analisi video che mostrano le luci della nave spegnersi poco prima dell’impatto. Altri video si avventurano in ipotesi fantasiose su cariche di esplosivo che sarebbero scattate lungo le giunture del ponte.
Video seems to show repeated power losses on ship just before it destroyed Francis Scott Key Bridge.pic.twitter.com/REoGCL9zcu
— Tom Fitton (@TomFitton) March 26, 2024
✖️ 𝗕𝗮𝗹𝘁𝗶𝗺𝗼𝗿𝗲 𝗕𝗿𝗶𝗱𝗴𝗲 𝗮 𝗣𝗦𝗬-𝗢𝗣❓
Listen to what this guy says about the Baltimore Bridge .
Are these really explosions ?
I’m no engineer , but something isn’t adding up .– Why did it happen at that time of the day/morning ?
– Why did it happen around the… pic.twitter.com/0Ricm8zUUA— Yan.x | ॐ (@euphorio_) March 27, 2024
🇺🇸 Close up Footage of the Boat that brought down the Baltimore Key Bridge. #baltimorebridge pic.twitter.com/Uc4zIORjiv
— Freedom Truth Honor 🇺🇳 (@FreedomHonor666) March 27, 2024
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Molti osservatori in rete hanno notato l’inadeguatezza delle apparizioni del sindaco della città e del governatore del Maryland davanti alla situazione. L’ultimo accenna perfino a sorrisi mentre parla alla stampa dell’immane catastrofe.
Baltimore’s actual mayor response. #baltimorebridge #BridgeCollapse #BreakingNews #KeyBridgeCollapse #BridgeCollapse #CSKvGT #Robinhood #BaltimoreBridgeCollapse pic.twitter.com/r1LcHhqJBJ
— Fighter_4_Humanity (@Fighter_4_Human) March 27, 2024
Maryland Governor Wes Moore briefs reporters on Key Bridge collapse in Baltimore:
• Appears to be an accident
• Working closely with feds
• Ship’s crew warned of power issue
• Some cars were stopped from coming on the bridge when Mayday call came in pic.twitter.com/QqmOg5409w— Keith Boykin (@keithboykin) March 26, 2024
Nel frattempo, la Casa Bianca e le agenzie governative federali si sono affrettate a dichiarare che non si è trattato di un attacco terroristico.
In rete in molti parlano di un possibile attacco cibernetico come causa del disastro. Tra queste voci, quella della giornalista ex inviata di guerra Lara Logan.
“A brilliant, well-planned strategic attack on one of the most important supply chains in the United States.”#Baltimore #KeyBridgeCollapse
— IamLegend 🇺🇸 (@DarkSideAdvcate) March 27, 2024
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Come riportato da Renovatio 21, una scena con una nave hackerata che si arenava su una spiaggia della Costa Occidentale degli Stati Uniti era presente nello strano film Netflix Leave the World Behind, prodotto dai coniugi Obama, che qualcuno ha definito come un esercizio di predictive programming, cioè di rivelazione tramite film e romanzi dello scenario che il potere vuole concretizzare.
Il discorso più tetro lo ha fatto tuttavia il generale Michael Flynn, consigliere di Trump finito poi nelle pastoie di una persecuzione giudiziaria. Il Flynn negli scorsi giorni aveva parlato della possibilità di un «Black Swan Event» («evento cigno nero») in questi mesi prima delle cruciali presidenziali 2024. Il disastro di Baltimora, con le sue conseguenze economiche a breve, medio, lungo termine potrebbe rientrare nella categoria.
EXCLUSIVE: General Flynn Calls Baltimore Barge Disaster A Black Swan Event pic.twitter.com/NfDS5LUMBA
— Alex Jones (@RealAlexJones) March 26, 2024
«Possiamo togliere dal tavolo l’idea che questo sia stato un attacco terroristico… e non possiamo assolutamente farlo», ha detto Flynn ad Alex Jones di Infowars in una intervista a caldo.
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In rete circola uno screenshot in cui la società di collocamento marittimo mostrerebbe che il capitano della nave portacontainer è ucraino. Utenti Twittter hanno rilanciato post in cui ipotetici utenti ucraini farebbero ironie sul crollo del ponte americano, lamentando il mancato arrivo dagli USA di armi con cui tirare giù il ponte di Crimea.
HOLY SH*T!
Our supposed "friends" from Ukraine are enjoying the news of 20 Americans missing after the collapse of the Francis Scott Key Bridge in Baltimore. They are claiming it's punishment for not sending them more billions of our tax dollars.
These are the people Biden… pic.twitter.com/8I5BgG35XN
— I Meme Therefore I Am 🇺🇸 (@ImMeme0) March 26, 2024
Siamo decisamente davanti ad un nuovo grande mistero della storia americana recente.
Tuttavia, ci sentiamo di dire, si tratta di un mistero che sembra già visto.
La nebbia che ora seguirà è il risultato di 23 anni in cui la versione ufficiale del disastro dell’11 settembre non si è spostata di un millimetro: era l’evento «cigno nero» di inizio millennio, il black swan che ha cambiato il mondo, con guerre internazionali e milioni di morti, e una catena di sangue e caos che ancora oggi non si è esaurita.
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Immagine screenshot da YouTube
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