Gender
I vescovi belgi pubblicano una dichiarazione entusiasta a sostegno della benedizione delle «coppie» omosessuali
Alcuni vescovi cattolici fiamminghi hanno pubblicato una dichiarazione congiunta attraverso il loro ministero pro-LGBT adulando il recente documento del Vaticano che autorizza i preti a benedire le «coppie» omosessuali.
«All’interno del mondo fedele LGBTI+, la recente dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede, Fiducia Supplicans, è vista come un enorme passo avanti verso il riconoscimento delle relazioni omosessuali fedeli e durature. Sei pienamente accettato come persona LGBTI+ e già adesso puoi anche benedire la tua relazione», si legge nella dichiarazione pubblicata dai vescovi il 22 dicembre e scritta dall’ente locale pro-LGBT «Punti di contatto per l’omosessualità e la fede».
«Il discernimento comune attraverso la coscienza formata è già stato privilegiato nella dottrina sociale della Chiesa», prosegue il comunicato. «Che la coscienza formata prenda ora il sopravvento anche nell’etica sessuale è né più né meno che una frana nel discorso e nel pensiero della Chiesa. Inoltre, la dichiarazione della Chiesa mondiale ha un impatto significativo sul pensiero dei paesi in cui l’omosessualità è ancora oggi criminalizzata».
«Per coloro che negli ultimi due anni si sono chiesti se il sondaggio mondiale sui fedeli della Chiesa cattolica avrebbe cambiato qualcosa, la dichiarazione di lunedì [18 dicembre 2023, ndr] può tranquillamente essere definita un primo frutto di quel processo. Ovunque c’è un desiderio sempre più entusiasta di una Chiesa accogliente e aperta. La vita vissuta non si lascia ingabbiare in regole inamovibili».
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Come riportato da Renovatio 21, a inizio 2023 fu proprio dalle Fiandre che partì la questione delle benedizioni gay, con il vescovo di Anversa a ribadire, durante un’assemblea del «cammino sinodale» tedesco, che il Papa aveva dato il via libera alla benedizione delle coppie omosessuali approvata dai vescovi belgi. Secondo alcune fonti, ancora nel 2022 papa Francesco era a conoscenza della preparazione di una liturgia di benedizione delle coppie omosessuali da parte dell’Episcopato di lingua olandese del Belgio, pubblicata il 20 settembre 2022, insieme a una lettera di spiegazione.
Il Belgio è solo uno dei casi europei di piena, entusiastica accettazione della rivoluzione omotransessualista in atto nella Chiesa.
Come riportato da Renovatio 21, anche la Conferenza Episcopale Austriaca aveva dato il suo immediato plauso alla riforma, con il suo vertice, monsignor Franz Lackner, a dichiarare che non sarebbe stato possibile ai sacerdoti sottrarsi alle benedizioni alle coppie delle stesso sesso, un concetto ribadito poi dal prefetto al Dicastero per la Dottrina della Fede cardinale Victor «Tucho» Fernandez nel suo comunicato stampa esplicativo di qualche giorno fa.
La reazione dell’episcopato tedesco è stata mista, perché il clero più progressista del mondo si aspettava certamente di più – il fine per i modernisti oltremontani è il matrimonio gay in chiesa, e poi oltre. La Germania, dove è stato sancito che i dipendenti della Chiesa non hanno alcun obbligo di seguire la morale, negli scorsi mesi è stata teatro dell’avanguardia per la benedizione delle coppie irregolari, risposate e soprattutto omosessuali.
Gli episcopati del Nord Europa sono in realtà i veri interlocutori dell’«apertura» delle benedizioni gay, una mossa fatta senza tener conto dell’opposizione automatica di tanti vescovi in tutto il mondo, soprattutto in Africa.
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Dell’Africa, vera periferia del mondo – secondo la terminologia bergogliana – a papa Francesco e alla sua banda non interessa nulla. Interessa, invece, la Germania: perché l’episcopato tedesco con il suo «cammino sinodale» è in posizione avanzata per distruggere il cattolicesimo, o, per chi non crede ai disegni metafisici, per svuotare le chiese, dato incontrovertibile in terra germanica.
Consideriamo anche che l’episcopato tedesco, come noto, è assai ricco di pecunia, grazie alla kirchsteuer, la «tassa della chiesa», una sorta di otto per mille sotto steroidi dove il cittadino tedesco, registrato come cattolico, versa direttamente alla chiesa tedesca una cospicua somma dei suoi oneri fiscali – un fenomeno che alcuni definiscono al limite della simonia.
Come la chiesa tedesca abbia utilizzato quest’immane serie di fondi è stato rivelato da uno scandalo di qualche anno fa: tra le altre cose, investimenti in editori pornografici e di cultura esoterica, più ovviamente quantità di danari all’immigrazione selvaggia. Non siamo lontani dalla politica finanziaria vaticana, che compra palazzi a Londra, produce film biografici su Elton John, dà soldi al marchio di Lapo Elkann, e soprattutto liquida, in tantissime diocesi, i beni ecclesiastici come seminari, chiese, edifici religiosi – il tutto mentre inonda di milioni chi porta africani e musulmani in Italia.
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Immagine di Wouter Hagens via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported, 2.5 Generic, 2.0 Generic e 1.0 Generic
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I trans esprimono gratitudine per il pasto del Giubileo dei Poveri in Vaticano
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5 attivisti transgender ceneranno con Papa Leone all’evento «Giubileo dei poveri» domenica
Un famoso attivista trans ha dichiarato che domenica prossima si unirà a Papa Leone XIV per una cena in occasione dell’evento del Giubileo dei Poveri.
Secondo quanto riportato dalla stampa italiana, tale «Alessia Nobile», ha ricevuto l’invito alla cena del Giubileo dei Poveri del 16 novembre, che si è tenuta nell’Aula Paolo VI di Roma.
La cena con il papa vedrà la partecipazione di centinaia di ospiti poveri, senzatetto ed «emarginati». Nobile ha affermato che lui e altri quattro uomini che si identificano come donne sono stati invitati al pranzo dopo aver richiesto un’udienza con il papa per esprimere le sue preoccupazioni sul fatto che la Chiesa potesse «fare marcia indietro sui diritti LGBTQ» dopo la morte del Bergoglio.
Nobile ha descritto Francesco come un amico e un mentore. Ha incontrato il defunto papa per la prima volta nel giugno 2022 durante un’udienza con altre cinque donne che si identificavano come «transgender». Francesco ha incontrato Nobile più volte e lo ha invitato alle sue udienze generali pubbliche. Il defunto papa gli ha anche scritto una lettera personale in cui si rivolgeva all’attivista transgender chiamandola «cara sorella».
Secondo tutti i resoconti pubblici disponibili, Francesco non ha detto a Nobile che un uomo che vive come se fosse una donna è contro natura e che la Chiesa rifiuta l’ideologia transgender.
La Repubblica a settembre ha scritto che Nobile avrebbe partecipato al giubileo omotransessualista in Vaticano, parlando di «lettera che Bergoglio mi scrisse di suo pugno mi ha permesso di mostrare chi sono».
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Il tema della normalizzazione transessualismo è stato cavalcato in modo plateale dal predecessore di Leone, Giorgio Mario Bergoglio.
Nel 2020 Bergoglio aveva devoluto un obolo una tantum a dei trans sudamericani del litorale romano che a causa del lockdown si erano dovuto rivolgere in parrocchia.
Nel novembre 2023, Francesco ha accolto il gruppo e il loro parroco a un pranzo per i poveri organizzato dal Vaticano e si è «seduto di fronte a un’ex prostituta transgender». L’evento fu ripreso dalla grande agenzia stampa mondiale Associated Press, che aveva seguito il gruppo transessuale sin da quando erano saliti in pullman.
E ancora: a fine gennaio 2015, un «uomo transgender» – nato in Ispagna come donna – dichiarò di aver avuto un’udienza privata con il papa, dove, secondo alcuni articoli di giornale, Bergoglio avrebbe «abbracciato» il 48enne transessuale.
A Napoli, sempre nel 2015, il Francesco, fu riportato dai media globali mangiò con «carcerati gay e transessuali».
A novembre 2023 il papa aveva approvato il testo del cardinale Victor Manuel Fernandez che consente ai transessuali di fare da padrini alle funzioni religiose. Tale idea era stata respinta nel 2015 all’interno dello stesso papato di Bergoglio.
Come riportato da Renovatio 21, nel 2024 il Bergoglio aveva detto ad una suora pro-LGBT che i transessuali «devono essere integrati nella società».
L’anno scorso papa Francesco fu elogiato per la sua «inclusività» pro-LGBT dagli attivisti transgender perfino in Indonesia, dove l’arcidiocesi della capitale del Paese ha «accolto» nelle parrocchie negli ultimi anni individui transessuali.
In realtà non c’era bisogno di ulteriori prove riguardo al fatto che lo scandalo della «frociaggine» altro non è stato che un espediente dialettico creato ad arte (tesi, antitesi, sintesi).
Il disegno è stato ben delineato dal commento sulla vicenda da parte di monsignor Carlo Maria Viganò: «lo scopo di Bergoglio è normalizzare sodomia e perversione e distruggere il Sacerdozio».
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Immagine di Catholic Church England and Wales via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)
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Pastora tedesca «sposa» quattro uomini in un «matrimonio poliamoroso»
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