Geopolitica
I polacchi accusano: missile russo nel nostro spazio aereo

L’esercito polacco ha affermato che un missile russo è entrato nello spazio aereo del Paese dalla direzione dell’Ucraina prima di virare nuovamente sul territorio ucraino.
Come scrive RT, Varsavia tuttavia non ha fornito prove che il proiettile fosse di origine russa, e torna alla mente l’incidente simile consumatosi l’anno scorso, quando dopo aver accusato la Russia si è poi scoperto che si trattava invece di un missile ucraino.
L’oggetto ha viaggiato per circa 40 chilometri nello spazio aereo polacco nelle prime ore di venerdì mattina, prima di tornare a ovest verso i cieli ucraini, ha detto venerdì in un briefing il generale Wieslaw Kukula, capo di stato maggiore delle forze armate polacche.
«Tutto indica che un missile russo è entrato nello spazio aereo polacco», ha detto Kukula, aggiungendo che gli aerei da combattimento sono stati fatti decollare per intercettare il proiettile, ma non sono riusciti a raggiungerlo prima che «lasciasse il nostro spazio aereo».
L’apparente violazione dello spazio aereo è avvenuta durante un’intensa ondata di attacchi missilistici e droni russi su obiettivi in tutta l’Ucraina. Il ministero della Difesa russo ha descritto lo sbarramento come «massiccio» e ha affermato che ha preso di mira aeroporti, depositi di munizioni, caserme e altri siti di infrastrutture militari.
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Kukula non ha fornito alcuna informazione aggiuntiva a sostegno della sua affermazione secondo cui la Russia aveva lanciato il missile. Commentando l’incidente di venerdì pomeriggio, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg non ha attribuito la colpa a Mosca, affermando invece che il blocco guidato dagli Stati Uniti «rimarrà vigile» una volta che «i fatti saranno accertati».
Il missile ha attraversato il confine polacco vicino al villaggio di Przewodow, ha detto Kukula. L’anno scorso, un missile vagante della difesa aerea ucraina – lanciato durante un simile sbarramento russo – uccise due agricoltori cadendo su Przewodow. Il presidente ucraino Vladimir Zelenskyj inizialmente ha attribuito l’esplosione a un missile russo e ha chiesto una risposta della NATO, prima che i leader dell’alleanza guidata dagli Stati Uniti ammettessero pubblicamente che il missile in questione era dell’Ucraina.
Un rapporto degli investigatori polacchi pubblicato a settembre aveva dimostrato «in modo conclusivo» che un missile ucraino aveva colpito Przewodow.
Sebbene Kukula abbia affermato che il missile ha lasciato lo spazio aereo polacco, venerdì sera è stata effettuata una perquisizione della polizia vicino al punto in cui è stato rilevato il proiettile.
La Polonia è un Paese NATO, quindi un eventuale attacco dentro i suoi confini farebbe scattare l’articolo 5, che prevede la guerra di tutta l’alleanza atlantica contro l’attaccante – cioè la Terza Guerra Mondiale.
Come riportato da Renovatio 21, il missile ucraino caduto in territorio polacco oramai un anno fa uccise due agricoltori e scatenò l’ira di politici locali, che arrivarono a chiedersi cosa davvero stesse facendo Kiev.
I rapporti tra Ucraina e Polonia si sarebbero guastati successivamente, tuttavia con l’arrivo del nuovo governo filo-europeista, i cui papaveri già erano attivi durante il golpe di Maidan del 2014, non è chiaro cosa possa succedere.
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Immagine di Gov.pl via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Poland; immagine tagliata
Geopolitica
L’incontro Trump-Zelensky è stato «pessimo». Accenni al tunnel eurasiatico-americano

Reporter: Are you interested in a Putin-Trump tunnel to connect Russia and Alaska? Trump: Just heard about that one. Interesting idea — we’ll think about it. What do you think, Mr. President? Zelensky: I’m not happy about this pic.twitter.com/FeMgAliQLx
— Alice Williams (@afreegirlll) October 18, 2025
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Geopolitica
Trump e Putin si telefonano: «può portare alla pace»

Giovedì il presidente russo Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il presidente statunitense Donald Trump, come confermato dal portavoce del Cremlino Demetrio Peskov.
Circa 40 minuti prima della conferma russa, Trump aveva annunciato sulla sua piattaforma Truth Social di essere impegnato in una chiamata «in corso» e «prolungata» con Putin.
Il colloquio tra i due leader si è tenuto in un contesto di crescenti tensioni tra Mosca e Washington, a seguito della proposta di Trump di fornire all’Ucraina missili Tomahawk a lungo raggio, in grado di colpire in profondità il territorio russo, in vista del suo incontro programmato con Volodymyr Zelens’kyj per venerdì.
Mosca ha criticato duramente questa possibile decisione, avvertendo che annullerebbe la fiducia diplomatica costruita tra Russia e Stati Uniti senza alterare la situazione sul campo.
Fornire tali armi a Kiev spingerebbe Mosca ad adottare contromisure necessarie, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Peskov.
La telefonata rappresenta il primo contatto tra Putin e Trump dal loro incontro di persona ad Anchorage, in Alaska, a metà agosto. Mosca ha riferito che, dopo il vertice, le comunicazioni con Washington si sono notevolmente ridotte. Tuttavia, i funzionari russi hanno sottolineato che il processo avviato in Alaska «non è terminato» e che lo «spirito di Anchorage» rimane «vivo».
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Trump ha dichiarato che il colloquio con Putin potrebbe condurre a un accordo di pace per il conflitto ucraino. Le tensioni tra Stati Uniti e Russia si sono intensificate a causa delle possibili forniture di missili Tomahawk all’Ucraina, e i negoziati di pace sono rimasti in stallo. Trump ha descritto la conversazione, durata due ore e mezza, come «molto produttiva», suggerendo che un accordo di pace potrebbe essere imminente.
«Ho trovato che fosse una chiamata eccellente, molto produttiva… Pensiamo di poter fermare [il conflitto]», ha detto. «Questa potrebbe essere una chiamata così fruttuosa che alla fine… vogliamo raggiungere la pace».
In precedenza, Trump aveva scritto su Truth Social che durante la telefonata erano stati compiuti «grandi progressi» e aveva annunciato che lui e Putin avevano concordato di organizzare un vertice bilaterale a Budapest, in Ungheria.
Il presidente USA ha riferito ai giornalisti che l’incontro si terrà probabilmente entro due settimane, dopo i colloqui tra il Segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergio Lavrov, oltre all’incontro di Trump con il leader ucraino Volodymyr Zelens’kyj a Washington, previsto per venerdì. L’ultimo vertice Putin-Trump, svoltosi ad Anchorage, in Alaska, ad agosto, non aveva prodotto risultati concreti, ma giovedì Trump ha dichiarato di aver «posto le basi» per un processo di pace più ampio.
Riguardo alle possibili consegne di missili Tomahawk a Kiev, Trump non ha né confermato né smentito i piani, sottolineando però che, pur disponendo di «molti» missili, gli Stati Uniti ne hanno bisogno per la propria sicurezza e «non possono esaurire» il loro arsenale.
Secondo Yury Ushakov, consigliere di Putin per la politica estera, durante la telefonata il presidente russo ha avvertito Trump che l’invio di Tomahawk a Kiev non cambierebbe l’andamento del conflitto, ma potrebbe «compromettere gravemente le prospettive di una soluzione pacifica» e danneggiare le relazioni tra Russia e Stati Uniti.
Ushakov ha sottolineato che Putin ha riaffermato l’impegno di Mosca per una «risoluzione politico-diplomatica pacifica», descrivendo la discussione come «molto concreta ed estremamente franca», aggiungendo che i preparativi per il prossimo vertice Putin-Trump inizieranno immediatamente, con Budapest in fase di valutazione come sede.
Il primo ministro ungherese Vittorio Orban ha poi scritto su X di aver discusso con Trump, confermando che i preparativi sono già in corso.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
Budapest si prepara ad ospitare il vertice Putin-Trump

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