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Politica

I conservatori perdono le elezioni britanniche. Farage pronto a divenire la vera opposizione ai laburisti

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Secondo un exit poll preliminare in uscita pubblicato giovedì sera alla chiusura delle votazioni, si prevede che il partito laburista del Regno Unito otterrà una vittoria schiacciante alle elezioni generali britanniche.

 

Secondo il sondaggio, il partito laburista otterrà 410 seggi su 650 alla Camera dei Comuni, in aumento rispetto ai 205 precedenti, mentre i conservatori al governo in precedenza si assicureranno 131 seggi, in calo rispetto ai 344 precedenti.

 

Si prevede che i Liberal Democratici vinceranno 61 seggi, il Reform UK di Nigel Farage 13 e lo Scottish National Party (SNP) 10. I Verdi sono destinati a vincere due seggi e il partito gallese Plaid Cymru quattro.

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Sky News ha descritto il risultato dei conservatori come «il più grande crollo elettorale nella storia elettorale britannica». I risultati ufficiali saranno annunciati più tardi in serata e nel corso della notte.

 

Il sondaggio in uscita dalle elezioni del 2024 ha coinvolto gli elettori di 133 seggi elettorali selezionati dall’agenzia IPSOS ed è finanziato da diverse società di media britanniche, tra cui Sky e l’emittente statale BBC.

 

La vittoria schiacciante del partito laburista sembra essere motivata dal risentimento verso i conservatori, che governano come maggioranza dal 2015, e meno dalla fiducia nel leader del partito Keir Starmer.

 

«È più il disgusto per i Tories che la gioia per ciò che offre il Labour a guidare la politica», ha detto al Guardian Ben Page, il capo dell’agenzia di sondaggi IPSOS. «I punteggi personali di Starmer sono i più bassi che IPSOS abbia mai visto per un leader dell’opposizione che è così avanti nell’intenzione di voto complessiva».

 

Secondo ISPSOS, rispetto al 2014, sono meno gli elettori che ritengono che il partito laburista sia adatto a governare, abbia una buona squadra di leader o comprenda i problemi del Regno Unito.

 

Stamattina presto il premier britannico Rishi Sunak ha accettato la sconfitta.

 

Nigel Farage, capo del partito Reform UK erede del partito brexitista UKIP, ha vinto per la prima volta un seggio al parlamento del Regno Unito, sconfiggendo il suo sfidante conservatore nella circoscrizione di Clacton nell’Essex e promettendo di organizzare una forte opposizione al partito laburista.

 

Farage ha definito la sua vittoria “il primo passo di qualcosa che vi lascerà tutti sbalorditi», promettendo di trasformare Reform UK nella principale opposizione. L’ex Brexit Party, creato nel 2018, dovrebbe vincere 13 seggi su 650.

 

«C’è un vuoto enorme nel centro-destra della politica britannica e il mio compito è colmarlo”, ha detto, affermando: “questo è l’inizio della fine del Partito Conservatore”.

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I Tories – cioè il Partito Conservatore –hanno subito la loro peggiore sconfitta elettorale di sempre, assicurandosi solo 131 seggi, secondo i sondaggi in uscita e i primi risultati. Prima che il Primo Ministro Rishi Sunak sciogliesse il parlamento e indisse elezioni generali, il partito al governo deteneva una maggioranza di 344 seggi.

 

Farage ha dichiarato che il suo partito «ora prenderà di mira i voti del partito laburista», poiché i sondaggi suggerivano che la vittoria schiacciante del centro-sinistra era motivata dal risentimento verso i conservatori, piuttosto che dalla fiducia nel leader del partito Keir Starmer.

 

“Ciò che è interessante è che non c’è entusiasmo per il Labour, non c’è alcun entusiasmo per Starmer. Infatti, circa metà del voto è semplicemente un voto anti-conservatore», ha detto il Farraggio. «Stiamo venendo a prendere il Labour, non ci sono dubbi».

 

Farage è stato eurodeputato dal 1999 fino all’uscita del Regno Unito dall’UE nel 2020, ma non era mai stato eletto in precedenza al Parlamento britannico.

 

Prima delle elezioni, Farage è stato accusato di essere un simpatizzante di Mosca dopo aver attribuito il conflitto ucraino all’espansione della NATO in Europa. Durante un’intervista alla BBC il mese scorso, ha affermato che il blocco atlantico ha di fatto provocato il conflitto in Ucraina.

 

Come riportato da Renovatio 21, il politico britannico ha subito l’anno scorso un processo di persecuzione bancaria – fenomeno anche conosciuto come «debancarizzazione» – con la chiusura improvvisa ed immotivata dei suoi conti. Per questo, Farage ha messo in guardia riguardo la tirannia della società senza contanti che è di fatto in via di caricamento ovunque per tramite delle monete elettroniche di Stato (CBDC) come l’euro digitale.

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Immagine di Owain.davles via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.

 

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Studenti polacchi pestano i compagni di classe ucraini

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Alcuni studenti polacchi di un istituto tecnico di Słupsk, nel nord della Polonia, hanno aggredito e picchiato diversi compagni ucraini dopo che un docente li aveva apostrofati come «feccia», ha riferito martedì il portale Onet.   L’episodio si è verificato in una scuola professionale dove sono iscritti numerosi adolescenti ucraini in corsi di formazione. L’avvocato Dawid Dehnert, contattato dai familiari delle vittime, ha citato una registrazione in cui l’insegnante avrebbe definito gli ucraini «feccia» e li avrebbe minacciati di farli bocciare «perché vi farò vedere cosa significa essere polacchi».   I genitori dei ragazzi aggrediti hanno raccontato ai media che uno studente polacco era solito riprodurre in aula il rumore di bombe e razzi, rivolgendosi ai compagni ucraini con frasi come «è ora di nascondervi», senza che il docente intervenisse. «L’atteggiamento del professore ha non solo danneggiato gli studenti ucraini, ma ha anche incoraggiato e tollerato atteggiamenti xenofobi negli altri», ha commentato Dehnert.  

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La situazione è precipitata al termine delle lezioni, quando i giovani ucraini sono stati assaliti fuori dall’edificio da coetanei polacchi più grandi. «Uno degli aggressori ha prima sputato in faccia a un ragazzo ucraino gridando “in testa, puttana ucraina” e poi lo ha colpito con pugni», ha riferito l’avvocato.   A seguito del pestaggio, un sedicenne ucraino ha riportato la frattura della clavicola e un altro una sospetta commozione cerebrale. Un video circolato sui social riprende parzialmente la rissa, mostrando tre studenti che infieriscono su uno di loro fino a scaraventarlo a terra.   L’aggressione si è interrotta solo quando una passante ha minacciato di chiamare la polizia. Una madre ha dichiarato a Onet di essersi recata immediatamente alla stazione più vicina per denunciare i fatti, ma di essere stata respinta perché «non c’era nessun agente disponibile» e di aver potuto formalizzare la querela solo il giorno successivo.   L’episodio si colloca in un contesto in cui la Polonia resta una delle principali mete UE per gli ucraini in fuga dal conflitto: secondo Statista, quasi un milione di cittadini ucraini risultano registrati nel Paese sotto regime di protezione temporanea.

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Netanyahu ha spinto Trump a chiedere la grazia

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Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha sollecitato il presidente statunitense Donald Trump a incrementare il proprio sostegno alla sua istanza di grazia presidenziale per un procedimento di corruzione protrattosi da oltre un decennio. Lo riporta Axios, attingendo a fonti informate.

 

La settimana scorsa, Netanyahu ha formalmente inoltrato al capo dello Stato israeliano Isaac Herzog la domanda di perdono per il caso in questione. Tale mossa è maturata dopo che Trump, storico alleato del premier, aveva esortato Herzog a novembre a concedergli un indulto integrale.

 

Nel corso di un colloquio telefonico lunedì, Netanyahu ha caldeggiato presso Trump un ulteriore appoggio alla sua petizione indirizzata al presidente israeliano, secondo quanto trapelato ad Axios. Trump si è professato ottimista sul successo dell’iniziativa, pur astenendosi da impegni per azioni supplementari, ha precisato l’agenzia giornalistica, citando funzionari americani e israeliani vicini alla conversazione.

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«Netanyahu desidererebbe un impegno più marcato da parte di Trump, ma il presidente ha già esaurito le proprie possibilità», ha confidato un esponente statunitense alla testata americana.

 

La missiva di Trump a Herzog del mese scorso ha rigettato le imputazioni a carico di Netanyahu come «un’azione giudiziaria politicizzata e immotivata», invocando un perdono totale. Gli oppositori hanno ammonito che tale intervento mina l’indipendenza del sistema giudiziario israeliano, convertendo le grazie in strumenti di lotta politica.

 

Netanyahu è il primo capo di governo in carica in Israele a subire un processo penale, accusato di frode, violazione di fiducia e ricezione di mazzette in tre distinti procedimenti, nei quali gli si contesta di aver contrattato benefici politici in cambio di doni sontuosi da parte di miliardari influenti. Formulati i capi d’imputazione nel 2019, si è proclamato innocente, qualificando l’inchiesta come un complotto orchestrato da stampa, forze dell’ordine e toghe per estrometterlo dalla guida del Paese. L’iter giudiziario, inaugurato nel 2020, è stato più volte procrastinato e si profila come un calvario pluriennale.

 

I detrattori sostengono che Netanyahu abbia strumentalizzato le crisi correnti in Israele per schermarsi dalle minacce penali e perpetuare il proprio dominio.

 

Nella sua supplica di clemenza, Netanyahu ha argomentato che l’indulto gli permetterebbe di concentrare «tutto il proprio tempo, le proprie competenze e la propria determinazione» nel condurre la nazione attraverso «tempi cruciali». L’entourage di Herzog ha precisato che il presidente vaglierà la domanda una volta acquisiti i pareri legali esaustivi.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

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Il «Nuovo Movimento Repubblicano» minaccia i politici irlandesi per l’immigrazione e la sessualizzazione dei bambini

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Un sedicente «Nuovo Movimento Repubblicano» ha pubblicato un video in cui, nello stile dei vecchi comunicati terroristici IRA tra bandiere, baschie e passamontagna, minaccia i politici irlandesi per il tema dell’immigrazione e per l’indottrinamento sessuale dei bambini.   Nel filmato, presumibilmente girato venerdì scorso, un «patriota» irlandese mascherato che afferma di rappresentare il «New Republican Movement», affiancato da due uomini armati, legge un avvertimento ai legislatori irlandesi affermando di opporsi all’immigrazione incontrollata e alla sessualizzazione dei bambini nelle scuole del Paese.   «Alla gente di Newry, Mourne e Down, noi, il Nuovo Movimento Repubblicano, abbiamo osservato i loro consiglieri, MLA (membri dell’Assemblea legislativa), negli ultimi 12 mesi. Il livello di mancanza di rispetto mostrato nei confronti delle persone che ti hanno portato al potere. Questo non può più essere ignorato. Siamo orgogliosi uomini d’Irlanda. Siamo patrioti».    

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«Le vostre politiche e decisioni in merito all’inondazione delle nostre comunità con uomini in età militare senza documenti non sono accettabili Non resteremo più seduti a guardare mentre la nostra cultura e la nostra religione vengono distrutte dalle persone che abbiamo messo al potere Anche l’indottrinamento sessuale dei nostri bambini, nelle scuole, non è passato inosservato».   «Il Nuovo Movimento Repubblicano adotterà misure immediate contro chiunque minacci il nostro stile di vita e la sicurezza delle nostre donne e dei nostri bambini. Abbiamo i vostri indirizzi e conosciamo i vostri movimenti. Ognuno di voi è un bersaglio legittimo da oggi in poi».   Il messaggio è stato condannato dai politici irlandesi, tra cui il parlamentare britannico Dáire Hughes, che ha replicato: «Le sinistre minacce lanciate da delinquenti senza volto contro i membri eletti di Newry, Mourne e Down sono un attacco alla democrazia e al mandato che ciascuno di noi, in quanto membro eletto, riceve dal pubblico».   «Vorrei essere molto chiaro: questi individui senza volto non rappresentano nessuno e non impediranno a me o ai miei colleghi di partito di svolgere il nostro lavoro, ogni giorno, rappresentando i nostri elettori. Nonostante le bombe piazzate nei nostri uffici e le minacce agghiaccianti diffuse sui social media, il Sinn Féin continuerà a difendere il nostro popolo. Invio la mia solidarietà a ciascuno dei miei colleghi eletti in tutti i nostri collegi elettorali. Uniamoci tutti contro questi individui illusi.»   Il servizio di polizia dell’Irlanda del Nord ha avviato un’indagine penale sulle persone dietro il video, con il sovrintendente Lynne Corbett che ha dichiarato: «è del tutto inaccettabile che qualcuno debba affrontare tali minacce e intimidazioni per aver svolto i doveri della carica per la quale è stato eletto democraticamente. Abbiamo avviato un’indagine per identificare i responsabili. La polizia di Newry, Mourne e Down continuerà a collaborare strettamente con i nostri rappresentanti eletti locali e farà tutto il possibile per garantire che si sentano supportati e al sicuro nelle nostre comunità e che possano svolgere il loro ruolo senza intimidazioni».   Il video è stato pubblicato mentre i dimostranti scendevano in piazza a Dublino a ottobre per protestare contro lo stupro di una bambina di 10 anni da parte di un migrante; proteste simili si stavano verificando in tutta la Gran Bretagna.   La reviviscenza di un movimento armato stile IRA su temi del sovranismo ha colto di sorpresa molti, che si sono affrettati a definire «deliquneti», «teppisti», terroristi i personaggio nel video.   Non è nota a livello internazionale l’azione di gruppi vicino all’IRA contro lo spaccio e il traffico di droga in Irlanda del Nord.   In particolare si ricorda il caso della Republican Action Against Drugs (RAAD), un’organizzazione repubblicana irlandese di vigilantes, operante soprattutto a Derry e nelle zone limitrofe, che includevano settori delle contee di Derry/Londonderry e Tyrone nell’Irlanda del Nord, nonché parti della contea di Donegal nella Repubblica d’Irlanda. Il suo obiettivo primario erano gli individui ritenuti responsabili dello spaccio di stupefacenti.   I metodi adottati dalla RAAD comprendevano sparatorie punitive (colpi d’arma da fuoco alle braccia o alle gambe dei presunti trafficanti), attentati con bombe artigianali o incendi dolosi alle abitazioni dei sospettati, oltre a intimidazioni, minacce ed espulsioni forzate dalla comunità.Nel luglio 2012 fu reso noto che il RAAD si sarebbe unito alla Real Irish Republican Army e ad altri gruppi paramilitari repubblicani dissidenti per dar vita alla cosiddetta Nuova IRA.   Nello stesso anno fu ucciso, probabilmente da ghenghe di spacciatori, Alan Ryan. Al suo funerale ha attirato l’attenzione nazionale e la condanna del ministro della Giustizia irlandese, Alan Shatter, a causa di una dimostrazione di forza paramilitare, con uomini e donne mascherati che hanno sparato salve di colpi sul feretro. Le autorità, nonostante i numerosi arresti eseguiti negli anni dalla Gardai (la polizia iralndese) non ha condannato nessuno per l’omicidio.  

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