Persecuzioni
Haiti, bruciato il convento e l’ospedale delle Suore della Carità
L’Agenzia Fides denuncia il delitto commesso da una delle bande armate che terrorizzano la capitale di Haiti, Port-et-Prince, e la regione circostante, commesso lo scorso 26 ottobre. In serata, un gruppo armato, agli ordini di Jimmy Chérizier, soprannominato «Barbecue» per i suoi appetiti incendiari, è entrato nel cortile del convento.
Secondo il racconto delle suore, gli uomini dell’ex poliziotto diventato capobanda «sono entrati nel convento e hanno preso possesso anche dell’ospedale» secondo Franceinfo. Hanno abbattuto parte dei muri prima di svuotare i due edifici dai letti e da tutte le attrezzature mediche e dar loro fuoco.
«Le suore e il personale medico non hanno subito aggressioni», riferisce la stessa fonte.
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Lo scorso settembre la polizia haitiana ha chiesto alle suore di abbandonare il quartiere e di chiudere la loro casa. Le forze dell’ordine non si sono sentite in grado di proteggerli dalla forza delle bande, e in un’area che oggi è considerata il territorio del G-9 et fanmi (G-9 e la famiglia), di cui Barbecue è il leader.
La casa delle Suore Missionarie della Carità è stata aperta nel 1979. Da allora, migliaia di haitiani sono entrati nelle sue mura per ricevere aiuti alimentari, cure, interventi chirurgici o cure mediche. Secondo Fides, infatti, l’ospedale accoglie circa 1.500 pazienti all’anno in ricovero gratuito e quasi 30.000 pazienti all’anno in ambulatori gratuiti.
Questo attacco rivela un peggioramento della situazione – se davvero potrebbe peggiorare. Perché fino ad allora anche le bande rispettavano le Suore della Carità e la loro missione essenziale verso la popolazione.
Ma secondo una fonte «Barbecue ha perso ogni razionalità, ogni rispetto per le suore e per la gente, perché sa benissimo che sono le persone più povere a beneficiare del servizio delle suore e che ne hanno beneficiato per tutti questi anni».
Sembra che l’avidità sia stata il motivo dell’attacco. Suor Paësie, missionaria ad Haiti, che ha fornito i dettagli della tragedia, precisa che «gli oggetti saccheggiati vengono venduti finora al mercato vicino a Saint-Joseph».
Dallo scorso luglio è stata avviata dalle Nazioni Unite una missione multinazionale di sostegno alla sicurezza, con l’arrivo di un primo contingente di agenti di polizia keniani. El Salvador ha approvato l’invio di un contingente militare all’inizio di ottobre. Ma queste forze sembrano ben poche di fronte alle terribili bande che terrorizzano la capitale haitiana.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news
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Immagine screenshot da YouTune
Persecuzioni
La Turchia espelle i cristiani perché minacciano la sicurezza nazionale
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Persecuzioni
Ultras rumeni espongono lo striscione «Difendiamo i cristiani nigeriani» durante le qualificazioni ai Mondiali
In un gesto significativo per attirare l’attenzione globale sulla persecuzione dei cristiani in Nigeria, i tifosi della nazionale di calcio rumena hanno esposto un grande striscione con la scritta «DIFENDETE I CRISTIANI NIGERIANI» durante una partita di qualificazione alla Coppa del Mondo a Bucarest.
Questa dimostrazione di solidarietà si inserisce nel contesto dei continui e brutali attacchi, spesso mortali, compiuti da gruppi terroristici islamici contro le comunità cristiane nel Paese africano.
‘Defend Nigerian Christians’
Fans of the Romanian national football team unfurled a banner before their Worlld Cup Qualifier pic.twitter.com/asTnmvuV1l
— Catholic Arena (@CatholicArena) October 15, 2025
La persecuzione anticristiana in Nigeria si è aggravata dopo il 1999, quando 12 stati del Nord hanno adottato la sharia. L’ascesa di Boko Haram nel 2009 ha segnato un’ulteriore escalation, con il gruppo noto per il rapimento di centinaia di studentesse nel 2014, di cui 87 risultano ancora disperse.
Recentemente, attacchi nel Paese hanno incluso rapimenti e omicidi di sacerdoti e seminaristi cattolici. A luglio, la diocesi di Auchi, nello Stato di Edo, ha riferito che uomini armati hanno attaccato il Seminario Minore dell’Immacolata Concezione, uccidendo una guardia e rapendo tre seminaristi.
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Come riportato da Renovatio 21, rapporto pubblicato quest’estate dalla Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale (USCIRF) ha evidenziato numerosi attacchi sponsorizzati dallo Stato contro i cristiani in Nigeria.
La situazione è deteriorata al punto che il rapporto 2025 della Lista Rossa di Global Christian Relief (GCR) ha indicato la Nigeria come uno dei luoghi più pericolosi per i cristiani. Nella primavera del 2023, la Società Internazionale per le Libertà Civili e lo Stato di Diritto ha riferito che oltre 50.000 persone sono state uccise nel Paese per la loro fede cristiana dal 2009.
Nel suo rapporto del 2025, l’USCIRF ha esortato il governo statunitense a designare la Nigeria come «paese di particolare preoccupazione», esprimendo delusione per la lentezza, e a volte apparente riluttanza, del governo nigeriano nel rispondere a questa violenza, creando un clima di impunità per gli aggressori.
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Immagine di TUBS via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported; immagine modificata
Persecuzioni
Spagna, l’islamo-sinistra non riesce a imprigionare un prete
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