Geopolitica
Gli USA mentono sulle stragi dei droni in Afghanistan
L’Esercito USA sapeva che i civili afghani erano stati uccisi da un attacco di droni statunitensi, ma ha mentito per giorni.
Il New York Times ha pubblicato un rapporto sull’indagine dell’esercito americano sull’attacco di droni statunitensi del 29 agosto 2021 a Kabul nei caotici ultimi giorni dell’evacuazione degli Stati Uniti dall’Afghanistan, basato su un rapporto investigativo del comando centrale degli Stati Uniti che il Times ha acquisito tramite un richiesta FOIA (Freedom of Information Act), ottenendo documenti in parte censurati.
L’attacco via droni è arrivato tre giorni dopo l’attacco dell’ISIS al cancello principale dell’aeroporto di Kabul che ha ucciso 13 soldati statunitensi e dozzine di afgani.
Funzionari militari statunitensi hanno affermato per giorni che il loro attacco ha impedito un altro attacco dell’ISIS all’aeroporto, ma sono stati costretti ad ammettere una decina di giorni dopo che, in realtà, le 10 vittime dell’attacco erano tutti civili, tra cui 7 bambini e Zemari Ahmadi, un benestante noto operatore umanitario.
L’indagine ha mostrato come gli analisti militari sospettassero entro 20 minuti dall’attacco del drone che vi fossero morti dei civili e sapevano definitivamente entro tre ore che i civili, tra cui almeno tre bambini, erano stati uccisi.
Eppure, pubblicamente, i funzionari lungo tutta la catena di comando, compresi i generali Kenneth McKenzie, allora capo del comando centrale degli Stati Uniti e presidente dei capi di stato maggiore congiunti, e il generale Mark Milley, hanno mentito per giorni, fino a quando McKenzie ha finalmente ammesso che, in effetti, le notizie riportate erano corrette e che solo i civili erano stati uccisi.
Shamsi, un avvocato dell’American Civil Liberties Union che rappresenta le famiglie delle vittime, ha dichiarato al Times che l’indagine «chiarisce che il personale militare ha visto ciò che voleva vedere e non la realtà, ovvero un operatore umanitario afghano che svolgeva la sua vita quotidiana».
L’ispettore generale dell’aeronautica militare, il tenente generale Sami D. Said, che ha condotto un’indagine separata che rimane riservata, ha riconosciuto che la tendenza a cercare, analizzare o ricordare le informazioni in un modo che supporta una convinzione esistente era un fattore importante nel modo in cui Ahmadi è diventato un bersaglio.
In pratica, la vita di innocenti è stata sacrificata per niente con una disintegrazione venuta dal cielo, con un’arma indifendibile – il drone – che non dà nemmeno il tempo di rendersi conto di quello che sta succedendo.
Da gennaio 2001 vi sarebbe stato un totale di almeno 13.074 attacchi aerei condotti dal governo degli Stati Uniti in terra afghana, uccidendo almeno 4.138 persone, tra cui 310 civili e 73 bambini.
Gli USA hanno utilizzato droni killer anche in Pakistan, Siria, Iraq, Somalia, Yemen e Libia, uccidendo i loro obbiettivi con i missili aria-superficie di cui sono dotati gli UAV (unmanned air vehicle). Il sito web Out of Sight, Out of Mind, mostra in modo diretto e convincente grafici animati degli attacchi con droni in Pakistan.
Le operazioni con i droni sono gestite, oltre che dall’US Central Command, dalla CIA. La presidenza Obama ha dato un grande impulso al programma assassino dei velivoli senza pilota.
Geopolitica
Trump: Zelens’kyj deve essere «realista»
Il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato che Volodymyr Zelens’kyj deve fare i conti con la realtà del conflitto contro la Russia e con l’urgenza di indire nuove elezioni.
Il mandato presidenziale quinquennale di Zelens’kyj è scaduto a maggio 2024, ma il leader ucraino ha sempre escluso il voto per via della legge marziale in vigore. Vladimir Putin ha più volte sostenuto che lo Zelens’kyj non può più essere considerato un interlocutore legittimo e che la sua posizione renderebbe giuridicamente problematico qualsiasi accordo di pace.
Mercoledì Trump ha affrontato la questione Ucraina in una telefonata con i leader di Regno Unito, Francia e Germania. «Ne abbiamo parlato in termini piuttosto netti, ora aspettiamo di vedere le loro risposte», ha riferito ai giornalisti alla Casa Bianca.
«Penso che Zelens’kyj debba essere realista. Mi domando quanto tempo passerà ancora prima che si tengano le elezioni. Dopotutto è una democrazia… Sono anni che non si vota», ha aggiunto Trump, sottolineando che l’Ucraina sta «perdendo moltissima gente».
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Il presidente americano ha poi sostenuto che l’opinione pubblica ucraina sia largamente favorevole a un’intesa con Mosca: «Se guardiamo i sondaggi, l’82 % degli ucraini vuole un accordo – è uscito proprio un sondaggio con questa cifra».
Trump ha insistito sulla necessità di chiudere rapidamente il conflitto: «Non possiamo permetterci di perdere altro tempo».
Secondo Axios e RBC-Ucraina, Kiev ha trasmesso agli Stati Uniti la sua ultima proposta di pace. Zelens’kyj , che fino a ieri escludeva elezioni in tempo di legge marziale, ha dichiarato mercoledì di essere disposto a indire il voto, a patto però che Stati Uniti e alleati europei forniscano solide garanzie di sicurezza.
Il consenso verso Zelens’kyj è precipitato al 20 % dopo uno scandalo di corruzione nel settore energetico che ha travolto suoi stretti collaboratori e provocato le dimissioni di diversi alti funzionari. Trump ha più volte invitato il leader ucraino a tornare alle urne, ribadendo che la corruzione endemica resta uno dei problemi più gravi del paese.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
Gli Stati Uniti sequestrano una petroliera al largo delle coste del Venezuela
Today, the Federal Bureau of Investigation, Homeland Security Investigations, and the United States Coast Guard, with support from the Department of War, executed a seizure warrant for a crude oil tanker used to transport sanctioned oil from Venezuela and Iran. For multiple… pic.twitter.com/dNr0oAGl5x
— Attorney General Pamela Bondi (@AGPamBondi) December 10, 2025
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Geopolitica
Putin: la Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi nel conflitto ucraino
La Russia porterà a compimento tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale in Ucraina, ha dichiarato il presidente Vladimir Putin.
Tra gli scopi principali enunciati da Putin nel 2022 vi sono la protezione degli abitanti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk dall’aggressione delle forze di Kiev, nonché la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina.
«Naturalmente porteremo a termine questa operazione fino alla sua logica conclusione, fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale», ha affermato Putin in videocollegamento durante la riunione del Consiglio presidenziale per i diritti umani di martedì.
Il presidente russo quindi ricordato che il conflitto è scoppiato quando l’esercito ucraino è stato inviato nel Donbass, regione storicamente russa che nel 2014 aveva respinto il colpo di Stato di Maidan sostenuto dall’Occidente. Questo, secondo il presidente, ha reso inevitabile l’intervento delle forze armate russe per porre fine alle ostilità.
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«Si tratta delle persone. Persone che non hanno accettato il colpo di Stato in Ucraina nel 2014 e contro le quali è stata scatenata una guerra: con artiglieria, armi pesanti, carri armati e aviazione. È lì che è iniziata la guerra. Noi stiamo cercando di mettervi fine e siamo costretti a farlo con le armi in pugno».
Putin ha ribadito che per otto anni la Russia ha cercato di risolvere la crisi per via diplomatica e «ha firmato gli accordi di Minsk nella speranza di una soluzione pacifica». Tuttavia, ha aggiunto la settimana scorsa in un’intervista a India Today, «i leader occidentali hanno poi ammesso apertamente di non aver mai avuto intenzione di rispettarli», avendoli sottoscritti unicamente per guadagnare tempo e permettere all’Ucraina di riarmarsi.
Mosca ha accolto positivamente il nuovo slancio diplomatico impresso dal presidente statunitense Donald Trump, che ha proposto il suo piano di pace in 28 punti come base per un’intesa.
Lunedì Trump ha pubblicamente invitato Volodymyr Zelens’kyj ad accettare le proposte di pace, lasciando intendere che il leader ucraino non abbia nemmeno preso in esame l’ultima offerta americana.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
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