Gender
Gli uomini che picchiano le donne alle Olimpiadi sono una follia: parla il presidente serbo Vucic

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha affermato che «la follia governa il mondo» in risposta alla sconfitta dell’atleta italiana Angela Carini in un incontro di boxe alle Olimpiadi di Parigi che l’ha vista combattere contro un uomo transgender
La pugilista italiana ha affrontato l’algerino Imane Khelif nella categoria welter, ma si è ritirata dopo soli 46 secondi. Dopo aver ricevuto una serie di colpi devastanti dalla sua avversaria algerina, che l’anno scorso è stata esclusa dai Campionati del mondo dopo aver fallito un test di idoneità di genere, la venticinquenne di Napoli ha rinunciato all’incontro, gridando pubblicamente all’ingiustizia.
La Carini ha dichiarato di essere stata colpita più duramente del solito e di aver temuto di essersi rotta il naso.
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L’incontro ha suscitato forti reazioni in tutto il mondo, con il presidente serbo che ha denunciato l’incontro in cui un «maschio biologico» è stato autorizzato a competere contro una donna.
«Immaginate quella malattia e quella follia che hanno preso il sopravvento nel mondo, dove gli uomini arrivano e picchiano le donne e prendono una medaglia. La follia ha preso il sopravvento nel mondo, tutto è diventato completamente folle», ha detto Vucic ai giornalisti giovedì.
Khelif è stato squalificato dall’International Boxing Association (IBA) nel 2023 in quanto maschio biologico. Il pugile transgenderro ha fatto ricorso alla Corte arbitrale dello sport ma «ha ritirato il ricorso durante il processo», ha affermato mercoledì l’IBA.
L’associazione ha protestato contro la decisione del CIO di consentire a Khelif di competere a Parigi, sostenendo che le sue regole «sollevano seri dubbi sia sull’equità competitiva che sulla sicurezza degli atleti».
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Immagine screenshot da YouTube
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Gender
Il transgenderismo è in declino tra i giovani americani: «una moda in declino»

Un recente rapporto indica un calo nell’identificazione transgender tra i giovani americani, dopo il picco registrato durante l’amministrazione Biden.
Il rapporto, intitolato «The Decline of Trans and Queer Identity among Young Americans», redatto dal professor Eric Kaufmann, analizza i dati di studenti universitari negli Stati Uniti attraverso sette fonti.
I risultati mostrano che l’identificazione transgender è scesa a circa la metà rispetto al massimo raggiunto nel 2023, passando dal 7% al 4%.
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Tra il 2024 e il 2025, meno studenti universitari del primo anno si sono identificati come «trans o queer» rispetto agli studenti dell’ultimo anno, invertendo la tendenza osservata nel 2022-2023.
Anche l’identificazione come «non binario» (né uomo né donna) è diminuita della metà in tre delle cinque fonti di dati dello studio. L’identificazione eterosessuale è in aumento, pur rimanendo inferiore rispetto al 2020, mentre quella gay e lesbica è rimasta stabile.
«Questo suggerisce che la non conformità di genere/sessuale continuerà a diminuire», ha scritto Kaufmann su X, commentando i risultati, definendo l’identità transgender e queer una «moda» ormai in declino.
«Il calo delle persone trans e queer sembra simile allo svanire di una tendenza», ha affermato, sottolineando che tale cambiamento è avvenuto indipendentemente dalle variazioni nelle convinzioni politiche o nell’uso dei social media, ma con un ruolo significativo del miglioramento della salute mentale.
«Gli studenti meno ansiosi e, soprattutto, meno depressi [sono] associati a una minore percentuale di identificazioni trans, queer o bisessuali», ha aggiunto.
Come riportato da Renovatio 21, gennaio, il presidente Trump – che prima di rientrare alla Casa Bianca aveva promesso di fermare la «follia transgender» dal primo giorno della sua presidenza –ha firmato un ordine esecutivo per vietare al governo federale di finanziare o promuovere la transizione di genere nei minori. «Questa pericolosa tendenza sarà una macchia nella storia della nostra nazione e deve finire», ha dichiarato.
Sono seguiti interventi dell’amministrazione Trump contro il reclutamento di trans nell’esercito (nonché la cacciata dei già recluati) e la partecipazione di transessuali maschi alle gare sportive delle donne. «la guerra allo sport femminile è finita» ha dichiarato il presidente americano.
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Secondo il Williams Institute, il 76% delle persone transgender (circa 2,8 milioni) ha meno di 35 anni, di cui il 25% (724.000) è tra i 13 e i 17 anni. Il rapporto evidenzia che la composizione razziale delle persone transgender riflette quella degli Stati Uniti. Circa un terzo si identifica come donna, un terzo come uomo e un terzo come non binario.
Dal 2022, il Williams Institute stima che il numero di persone transgender sia cresciuto da 1,6 milioni a 2,8 milioni, un aumento del 75% in tre anni.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa uno studio dell’ente americano Public Religion Research Institute (PRRI) aveva rivelato che più di un americano su quattro (28%) di età compresa tra 18 e 25 anni, nota come Generazione Z, si è identificato come LGBT.
La «moda» ora può essere finita. Tuttavia, ci chiediamo: quale ne è stato il prezzo?
Quanti ragazzi castrati per sempre? Quante ragazze mutilate dei seni? Quanti adolescenti intossicati di steroidi sintetici? Quante famiglie lacerate e distrutte?
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