Guerra cibernetica
Gli iPhone possono essere hackerati con un semplice SMS
Un giornalista del New York Times afferma che un hacker è riuscito ad accedere al suo iPhone dopo avergli inviato un SMS, anche se non ha mai cliccato sul messaggio in questione.
Ben Hubbard, giornalista del NYT che si occupa del Medio Oriente, ha dichiarato in un suo articolo sul quotidiano newyorkese, che gli hacker hanno usato un cosiddetto «exploit zero-click» per entrare nel suo telefono nel 2020 e nel 2021.
Gli esperti affermano che la semplice ricezione di un iMessage inviato da un hacker che utilizza questo exploit può essere sufficiente per lasciare scoperti i dati personali degli utenti.
«È come essere derubati da un fantasma», ha scritto sconsolato lo Hubbard.
Dopo essersi consultato con Citizen Lab – un istituto di ricerca sullo spyware – Hubbard è stato in grado di risalire all’origine del testo di uno spyware chiamato Pegasus. Il software è stato creato dal gruppo NSO, sviluppatore di software con sede in Israele, ed è già stato collegato a hack di telefoni cellulari, anche se la società nega regolarmente le accuse.
Sembra che il software sia stato utilizzato in passato dal governo dell’Arabia Saudita nel tentativo di hackerare Hubbard, probabilmente a causa del fatto che spesso riferisse sul Paese mediorientale e inoltre ha scritto un romanzo sul principe ereditario Mohammed bin Salman, il sovrano de facto del Paese che avrebbe ordinato l’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi per i suoi reportage critici sul governo saudita. In base a ciò Hubbard crede che l’Arabia Saudita sia con molta probabilità dietro i due exploit zero-click.
I fatti raccontati dal corrispondente del giornale di Nuova York sono particolarmente preoccupanti per una serie di motivi.
In primis, mostra quanto siano diventati sofisticati gli strumenti utilizzati dagli hacker negli ultimi anni. Ora non basta più evitare collegamenti sospetti; i tuoi dati personali sono a rischio se ricevi semplicemente un messaggio di testo. Apple ha tentato di aggiornare la sicurezza dei propri telefoni per proteggersi da queste nuove minacce, ma i risultati non si vedono.
Niente e nessuno è al sicuro con la tecnologia informatica. Del resto, è per questo che ce la hanno imposta.
In secundis, «l’idea che gli enti governativi possano hackerare i telefoni di privati cittadini e giornalisti per spiarli è di per sé incredibilmente sconcertante» scrive Futurism, pieno di sdegno costituzionale.
Tuttavia, ricordiamoci bene che i pericoli, nel mondo cibernetico in cui obtorto collo ci hanno immersi, non vengono sono da fuori, ma possono essere contenuti fin dentro il sistema operativo che aggiorniamo. Come riportato da Renovatio 21, con la giustificazione universale del COVID, in uno degli ultimi aggiornamenti iOS vi era un software per monitorare lo stato dell’infezione COVID-19.
Niente e nessuno è al sicuro con la tecnologia informatica.
Del resto, è per questo che ce la hanno imposta.
Guerra cibernetica
Il blackout di Amazon mette offline importanti siti web
Un guasto ad Amazon Web Services (AWS) ha provocato disagi generalizzati a siti web e servizi online, colpendo piattaforme che includono streaming, servizi bancari, comunicazioni e media.
Il problema, verificatosi lunedì, ha coinvolto diverse grandi aziende, tra cui la piattaforma di Amazon, la piattaforma di intrattenimento in streaming Disney+, Lloyds Bank, l’app di trasporto Lyft, il New York Times, il forum Reddit e il celeberrimo (dopo la pandemia) servizio di teleconferenze Zoom.
AWS ha comunicato di aver rilevato «un incremento dei tassi di errore e delle latenze» su vari servizi, sottolineando di essere al lavoro «su più fronti paralleli per accelerare il ripristino». L’azienda ha successivamente riportato «progressi significativi» e promesso ulteriori aggiornamenti.
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Il fornitore di servizi cloud ha individuato l’origine del problema in una specifica parte della sua infrastruttura che serve la costa orientale degli Stati Uniti, senza però chiarire immediatamente le cause.
Un’interruzione simile su vasta scala si era verificata a luglio 2024, quando un aggiornamento software dell’azienda di sicurezza informatica CrowdStrike aveva causato crash globali dei sistemi Microsoft Windows.
Elon Musk si è vantato del fatto che la sua piattaforma social, X, è invece resistita al blackouto. «X funziona» ha twittato laconicamente ed ironicamente il miliardario, che con Jeff Bezos di Amazon ha una rivalità anche sul lato di industria spaziale.
𝕏 works
— Elon Musk (@elonmusk) October 20, 2025
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La scorsa primavera a subire un’interruzione delle comunicazioni, un mese dopo aver visto un enorme blackout elettrico, fu il Regno di Spagna.
Un collasso delle grandi piattaforme internet di Meta si registrò nel marzo 2024, con alcuni che dettero la colpa ai miliziani Houthi che avrebbero tagliato i cavi del Mar Rosso.
Come riportato da Renovatio 21, già tre anni fa si era registrato un aumento delle interruzioni dell’internet in tutto il globo.
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Cina
La Cina accusa gli Stati Uniti di un grave attacco informatico
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Guerra cibernetica
Aeroporti nordamericani hackerati con messaggi pro-Hamas
Messaggi che elogiavano Hamas e attaccavano alti funzionari americani e israeliani sono stati trasmessi tramite sistemi di diffusione sonora e visualizzati su schermi digitali in tre aeroporti canadesi e uno statunitense lo scorso martedì. Lo ha riportato la stampa locale.
Le autorità hanno avviato indagini su quello che appare come un attacco informatico coordinato.
L’attacco hacker avrebbe colpito i display informativi e i sistemi audio di due aeroporti nella Columbia Britannica, l’aeroporto internazionale di Windsor in Ontario e l’aeroporto internazionale di Harrisburg in Pennsylvania.
Dear @realDonaldTrump,
Canada’s Kelowna airport had a serious security breach. Hacked with Hаmаs propaganda.
Mark Carney won’t stand up to the Muslim Brotherhood, but will stand up for them.
🇨🇦 is a security threat to the world.
Thank you for your attention to this matter. pic.twitter.com/hm0DyMd3Nx
— dahlia kurtz ✡︎ דליה קורץ (@DahliaKurtz) October 15, 2025
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Le immagini dei display aeroportuali, diffuse dai notiziari locali, mostravano il messaggio «Israele ha perso la guerra, Hamas ha vinto con onore», insieme a una dichiarazione offensiva contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Sullo schermo è apparsa anche la firma digitale «Hackerato da Mutarrif Siberislam». Le trasmissioni audio includevano, secondo quanto riferito, slogan pro-palestinesi come «Palestina libera» e insulti rivolti sia a Trump che al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Le autorità dell’aeroporto di Kelowna hanno confermato l’incidente, spiegando che una terza parte aveva avuto accesso sia agli schermi informativi sui voli sia al sistema di diffusione sonora. Un portavoce dell’aeroporto internazionale di Victoria ha precisato che solo il sistema audio dell’aeroporto era stato compromesso.
Transport Canada ha dichiarato di essere a conoscenza degli attacchi, incluso un ulteriore incidente all’aeroporto internazionale di Windsor.
Le autorità di Harrisburg hanno confermato che l’episodio è sotto indagine da parte di funzionari locali, statali e federali.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa il sistema dell’aviazione canadese fu oggetto di un misterioso attacco hacker che lo paralizzò totalmente, poco dopo che uno stop fosse dato agli aerei delle Filippine e un «problema tecnico» (questa la versione ufficiale) mettesse a terra tutti gli aerei USA, evento che non ha avuto precedenti se non nelle ore dopo l’attentato dell’11 settembre 2001. In quel caso, alcuni ipotizzarono un attacco di hacking di tipo ransomware, con riscatto pagato in bitcoin, il cui valore, in quelle ore, di fatto aumentò.
Come riportato da Renovatio 21, un attacco hacker ha colpito il mese scorso anche grandi aeroporti europei.
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Immagine screenshot da Twitter
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