Bizzarria
Giapponese muore a 116 anni: era la persona più anziana del pianeta. È merito della lingua simile al sardo?

Tomiko Itooka, la persona più anziana del mondo, è morta a 116 anni. Il titolo ora passa a Inah Canabarro Lucas, una suora brasiliana di soli 16 giorni più giovane della vecchia giapponese.
La signora Itooka, nata il 23 maggio 1908 a Osaka, in Giappone, ha vissuto due guerre mondiali e ha assistito a più di un secolo di storia. Appassionata giocatrice di pallavolo al liceo in gioventù, in seguito ha gestito l’attività tessile del marito durante la seconda guerra mondiale. Dopo essere rimasta vedova nel 1979, ha abbracciato l’indipendenza nella prefettura di Nara e ha iniziato a fare escursioni, scalando persino il monte Ontake due volte.
L’Itooka è stata ufficialmente riconosciuta come la persona vivente più anziana del mondo nell’agosto 2024 dal Guinness World Records, in seguito alla morte di Maria Branyas, 117 anni, secondo il Gerontology Research Group. Quando le è stato detto che era in cima alla World Supercentenarian Rankings List, ha semplicemente risposto: «Grazie».
La Itooka attribuiva la sua straordinaria longevità a una dieta ricca di banane e Calpis, una popolare bevanda giapponese di gusto lattiginoso. Il Calpis è una leccornia assoluta di cui il fondatore di Renovatio 21, solo e incompreso dalla popolazione italiana, consumava ampie scorte, in ispecie sottoforma del bottiglione di Calpis diluibile, ora totalmente introvabile anche nei mercati di importazione parallela dei cinesi nel nostro Paese. Una catastrofe accaduta, per qualche ragione, dopo il COVID, e che imputiamo, assieme ad altro, ai tiranni pandemici che hanno funestato per sempre le nostre vite.
L’ultracentenaria lascia un figlio, una figlia e cinque nipoti. È morta serenamente il 29 dicembre 2024, in una casa di cura ad Ashiya, nella prefettura di Hyogo, in Giappone. Le autorità locali hanno confermato la sua morte.
Il Giappone piazza spesso suoi cittadini nella classifica mondiale dei supercentenari. Un’altra area della terra che offre tanti ultravegliardi è, come noto, la Sardegna, con la cosiddetta «Blue Zone», tra la Barbagia e l’Ogliastra, a possedere secondo il ministero dei Beni Culturali italiano la più alta percentuale di centenari al mondo.
Varie speculazioni sono state fatte attorno al segreto dell’iperlongevità nipponica e sarda: c’è chi parla dell’alimentazione, chi dei ritmi della vita, etc.
Renovatio 21 propone a questo punto la sua teoria: il supercentenarismo che alligna nel Sol Levante come nell’isola tirrenica è dovuto alla lingua di natura SOV (Soggetto Oggetto Verbo) comune sia al giapponese che al sardo.
P.E. «Mario wa ringo wo tabemashita» – cioè, in ordine sardo «Mario le mele mangiato ha»
Un esempio di lingua SOV è quella parlata dal personaggio di Guerre Stellari Yoda. «Mio alleato è la forza, è un potente alleato essa è».
Di fatto, il carattere sardo di Yoda è dimostrato anche dalla sua età, che attorno ai 900 anni aggira si. O almeno così nel film detto è.
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Immagine screenshot da YouTube
Bizzarria
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Animali
Il Canada vuole eutanasia di massa anche per gli struzzi

Una controversia legata alla gestione di un focolaio di influenza aviaria ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica canadese. Tutto ha avuto inizio nel 2024, quando i proprietari di un’azienda agricola a conduzione familiare nella Columbia Britannica hanno rilevato sintomi compatibili con l’influenza aviaria in alcuni struzzi del loro allevamento. La malattia si è diffusa rapidamente tra gli uccelli, causando la morte di 69 esemplari nel giro di un mese.
Gli struzzi rimasti, tuttavia, non hanno mostrato segni di malattia nei mesi successivi, suggerendo lo sviluppo di una possibile immunità naturale. Nonostante ciò, l’Agenzia canadese per l’ispezione alimentare (CFIA) ha disposto l’abbattimento dell’intero stormo sopravvissuto, considerandolo un rischio per la salute pubblica e per l’industria avicola nazionale.
La decisione ha suscitato una forte reazione da parte della famiglia proprietaria dell’allevamento, che da mesi si oppone al provvedimento attraverso vie legali e mediatiche. La vicenda ha avuto un nuovo sviluppo lo scorso mercoledì, quando la Corte Suprema del Canada ha concesso una sospensione temporanea dell’abbattimento, bloccando l’operazione in attesa di ulteriori decisioni giudiziarie.
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Nonostante la sospensione, gli agenti della CFIA – coadiuvati da oltre 100 agenti di polizia – continuano a presidiare la proprietà, impedendo ogni accesso non autorizzato agli animali. Secondo i proprietari, l’agenzia ha anche vietato loro di effettuare test diagnostici indipendenti sugli uccelli sopravvissuti, con la minaccia di sanzioni che includono multe fino a 200.000 dollari e pene detentive fino a sei mesi per ogni esemplare testato senza autorizzazione.
La CFIA sostiene che la presenza degli struzzi costituisca ancora una minaccia biologica. Tuttavia, alcuni osservatori hanno sollevato dubbi sulle modalità di gestione della situazione. In particolare, è stato segnalato che, nei giorni iniziali dell’intervento, alcuni operatori dell’agenzia sarebbero entrati nell’area senza adeguati dispositivi di protezione individuale, adottando misure di sicurezza più rigorose solo successivamente. Anche le forze dell’ordine, secondo quanto riferito, non avrebbero utilizzato equipaggiamenti protettivi durante le operazioni di sorveglianza.
La famiglia proprietaria della fattoria, denuncia quella che definisce una violazione dei propri diritti. La figlia dei titolari, ha dichiarato: «Non si tratta solo dei nostri struzzi. È una questione più ampia che riguarda i diritti degli agricoltori e la libertà di gestire le proprie terre».
Il caso ha acceso un dibattito pubblico sull’equilibrio tra misure di biosicurezza e diritti individuali, sollevando interrogativi sulla proporzionalità dell’intervento governativo e sulla trasparenza delle valutazioni scientifiche alla base delle decisioni.
Rimane il fatto che il Canada, anche per i grandi pennuti, è capitale dell’eutanasia di Stato che si dirige verso l’eliminazione dei bambini autistici (anche senza consenso dei genitori), i malati mentali in genere, i disabili, i depressi da lockdown, gli angosciati, i poveri – etc. Con contorno di record per le predazioni di organi.
Due anni fa il Canada registrò che una persona su 25 moriva per MAiD, il nome della pubblica eutanasia canadese.
Come riportato da Renovatio 21, un altro caso di eutanasia animale sconvolse gli USA, forse spostando anche qualche voto delle presidenziali: quello dello scoiattolo Peanut, strappato dalle amorevoli braccia del suo addestratore ed eutanatizzato dalle autorità statunitensi.
Perché per il malvagio squirrello che invece terrorizza la California, al momento, non è richiesta la morte di Stato?
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Immagine di Mostafameraji via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Bizzarria
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