Geopolitica
Fitso promette di ripristinare le relazioni con la Russia
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha promesso di fare tutto il possibile per ristabilire le relazioni con Mosca una volta terminati i combattimenti tra Russia e Ucraina.
Da quando è tornato al potere l’anno scorso, Fico ha interrotto le consegne di armi da Bratislava a Kiev e ha costantemente chiesto una soluzione diplomatica al conflitto. A maggio, il sessantenne è sopravvissuto a un tentativo di assassinio, quando un attivista filoucraino gli ha sparato diversi colpi. Sebbene gravemente ferito, il primo ministro si è ripreso ed è tornato al lavoro nel giro di due mesi.
«Se la guerra finirà durante il mandato di questo governo, farò di tutto per ripristinare relazioni economiche e standard con la Russia», ha affermato Fico durante una conferenza stampa giovedì. Il suo governo è destinato a guidare il Paese fino al 2027.
Il primo ministro ha spiegato che lo avrebbe fatto perché «l’UE ha bisogno della Russia e la Russia ha bisogno dell’UE, ovviamente».
Allo stesso tempo, ha affermato che la Slovacchia «terrà molto a cuore le relazioni amichevoli con l’Ucraina». Le dichiarazioni di Fico sono state rilasciate in vista di un incontro tra i governi slovacco e ucraino la prossima settimana.
Il premier slovacco ha quindi ribadito la sua posizione secondo cui il conflitto tra Russia e Ucraina non ha una soluzione militare.
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«Le parole di molti politici, che già parlano di compromessi, dimostrano che l’Ucraina dovrebbe prepararsi a una sorta di compromesso», ha affermato.
Secondo il primo ministro, uno di questi politici è il presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel, che era un convinto sostenitore dell’Ucraina e sosteneva che l’Occidente avrebbe dovuto fornire ancora più armi e munizioni a Kiev.
Il Pavel ha detto al New York Times il mese scorso che «il risultato più probabile della guerra sarà che una parte del territorio ucraino sarà sotto occupazione russa, temporaneamente», aggiungendo che l’Ucraina dovrebbe essere «realistica sul sostegno che può ottenere» dai suoi sostenitori stranieri.
Tre mesi fa il Fico aveva dichiarato che «l’adesione dell’Ucraina alla NATO significa una Terza Guerra Mondiale garantita». «L’Occidente predica “l’unica opinione giusta” sulla guerra in Ucraina. Sostengono la guerra fino all’ultimo soldato ucraino» aveva dichiarato in un video in cui reiterava la sua volontà di porre il veto sull’Ucraina nella NATO per non far scoppiare un conflitto globale.
Come noto, Fico è stato quasi ucciso in un tentativo di omicidio a Handlova il 15 maggio.
Nonostante abbia ricevuto cinque colpi di arma da fuoco, Fico si è fatto riprendere mentre votava alle recenti ultime europee, lanciando al contempo un monito sulla volontà dell’Occidente di procedere con un escalation contro Mosca. Poco prima dell’attentato, dopo aver letto un «documento riservato», aveva denunciato in una dichiarazione TV l’impiego di truppe NATO in Ucraina.
Bratislava ha posto il suo rifiuto all’ingresso di Kiev nella NATO e riaperto alla cooperazione culturale con la Russia. Due mesi prima il premier di Bratislava aveva dichiarato che l’Italia avrebbe ritirato il suo sistema di difesa aerea SAMP-T dalla Slovacchia.
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Immagine screenshot da YouTube
Geopolitica
Orban: l’UE annega nella corruzione
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Geopolitica
Per gli USA ora la normalizzazione delle relazioni con la Russia è un «interesse fondamentale»
Gli Stati Uniti hanno indicato il rilancio dei rapporti normali con la Russia e l’interruzione rapida della guerra in Ucraina come priorità assolute nella loro nuova Strategia per la sicurezza nazionale, diffusa venerdì dalla Casa Bianca, ponendoli tra gli obiettivi cardine per gli interessi americani.
Il documento di 33 pagine delinea la prospettiva di politica estera delineata dal presidente Donald Trump, affermando che «è un interesse essenziale degli Stati Uniti negoziare una rapida cessazione delle ostilità in Ucraina», al fine di «stabilizzare le economie europee, scongiurare un’escalation o un allargamento imprevisto del conflitto e ricostruire la stabilità strategica con la Russia».
Si evidenzia come il conflitto ucraino abbia «profondamente indebolito le relazioni europee con la Russia», minando l’equilibrio regionale.
Il testo rimprovera i dirigenti europei per le «aspettative irrealistiche» sull’evoluzione della guerra, precisando che «la maggioranza degli europei anela alla pace, ma tale aspirazione non si riflette nelle politiche adottate».
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Washington, prosegue il rapporto, è disposta a un «impegno diplomatico sostanziale» per «supportare l’Europa nel correggere la sua rotta attuale», reinstaurare l’equilibrio e «ridurre il pericolo di scontri tra la Russia e gli Stati europei».
A differenza della strategia del primo mandato di Trump, che accentuava la rivalità con Russia e Cina, la versione attuale sposta l’asse sull’emisfero occidentale e sulla tutela del suolo patrio, dei confini e delle priorità regionali. Esorta a riallocare le risorse dai fronti remoti verso minacce più immediate e invita la NATO e i Paesi europei a farsi carico in prima persona della propria sicurezza.
Il documento invoca inoltre l’arresto dell’espansione della NATO, una pretesa a lungo avanzata da Mosca, che la indica come una delle ragioni principali del conflitto ucraino, interpretato come una guerra per interposta persona orchestrata dall’Occidente.
In sintesi, la strategia segna un passaggio dall’interventismo universale a un approccio estero più pragmatico e contrattuale, sostenendo che gli Stati Uniti debbano intervenire oltre i propri confini solo quando gli interessi nazionali sono direttamente coinvolti.
Si tratta del primo di una sequenza di rilevanti atti su difesa e politica estera che l’amministrazione Trump si accinge a emanare, tra cui una Strategia di Difesa Nazionale rivista, la Revisione della Difesa Missilistica e la Revisione della Postura Nucleare, tutti attesi in linea con l’impostazione del documento.
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Israele potrebbe iniziare a deportare gli ucraini
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