Epidemie
Epidemia, vaccini, sovranità

La quarantena a mezza via imposta dal governo delle incertezze che chiude la porta quando il ladro è già entrato e i buoi già belli che fuggiti ci offre l’occasione per riflettere sulle grandi falle che il nostro Paese mostra non appena l’asticella si alza e supera la comune ordinarietà quotidiana.
Mentre assistiamo ad uno scenario surreale che muta di giorno in giorno grazie ad un Governo senza attributi e con il livello di testosterone più basso che la Repubblica abbia mai conosciuto, c’è chi si scaglia contro l’irresponsabilità degli italiani rei di essere andati al parco o al mare quando nelle bozze di decreti sfuggiti in una notte di mezzo inverno non si capiva nulla di quello che si dovesse fare.
Il miraggio della della prevenzione tout court ha brutalmente fallito
Ma torniamo al virus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero e che purga le Borse come nemmeno il crollo delle Torri Gemelle era riuscito a fare.
Il Coronavirus viene dall’estero: non è razzismo, è un fatto. Nessuno potrà mai sapere se si poteva bloccare o no alla frontiera (noi, tuttavia, propendiamo decisamente per il sì), ma è un fatto che fino a gennaio 2020 chi chiedeva controlli agli ingressi e quarantena all’arrivo veniva tacitato come «fascio-leghista-seminatore-di-odio» da ridicolizzare; oggi sottoposti a controlli e quarantena ci sono circa 10 milioni di italiani.
Il Coronavirus viene dall’estero: non è razzismo, è un fatto. chi chiedeva controlli agli ingressi e quarantena all’arrivo veniva tacitato come «fascio-leghista-seminatore-di-odio» da ridicolizzare; oggi sottoposti a controlli e quarantena ci sono circa 10 milioni di italiani
Il virus è molto contagioso – ed anche questo è un fatto. Ha una virulenza che nessuno probabilmente si sarebbe aspettato. Ha colpito e colpirà svariate migliaia di persone – per ora – ma le previsioni ci dicono che potrebbe arrivare ad infettare il 60% della popolazione mondiale, tanto che inizia ad aver paura persino la Germania sui possibili numeri del contagio.
Parecchie persone hanno ed avranno bisogno di assistenza medica e ad oggi circa l’8,6% delle persone contagiate in Italia (877 su 10.149 ) necessità di terapia intensiva, e quindi di posti letto in rianimazione.
Se adeguatamente curati i decessi potrebbero anche essere pochi, ma il tasso di mortalità per le persone anziane, che si trova già oltre il 21%, potrebbe salire ancora di più se venissero a mancare i posti in terapia intensiva per assistere tutti a causa dell’espansione troppo rapida e potente dell’infezione.
Il problema, dunque, potremmo dire che non è nella malattia di per sé incurabile, ma nelle scarse risorse di uomini e mezzi messi in campo per curarla e, soprattutto, nell’idea utilitarista che il più debole potrà essere sacrificato dinanzi all’altare del Male Minore, in virtù dell’allocazione in un contesto di grave carenza (shortage) delle risorse sanitarie.
Il problema non è nella malattia di per sé incurabile, ma nelle scarse risorse di uomini e mezzi messi in campo per curarla, nell’idea utilitarista che il più debole potrà essere sacrificato dinanzi all’altare del Male Minore
I posti letto negli ospedali italiani sono stati tagliati in modo significativo a partire dal 1990 in poi, fino a ridurli di circa un quarto sotto governi di ogni colore politico.
Le regioni coinvolte per prime, cioè Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono sostanzialmente simili da questo punto di vista: anche questo è un fatto, perché i tagli alla Sanità prodotti negli ultimi dieci anni sotto il segno dell’Europa dei “NO!” e delle linee guida irrevocabili, attraverso le quali indirizzare gli investimenti sempre a danno del popolo e della sovranità dello Stato, hanno prodotto la situazione di totale emergenza in cui ora ci troviamo.
Un’emergenza che non conosce confini e che rivela finalmente il volto oscuro del Sistema Sanitario per il quale tanto ci si è vantati in questi anni.
I tagli alla Sanità prodotti negli ultimi dieci anni sotto il segno dell’Europa hanno prodotto la situazione di totale emergenza in cui ora ci troviamo
Nell’ultimo triennio l’assistenza medica di base è stata demandata a misure preventive con grande ricorso ai vaccini, tanto da renderli in parte obbligatori e comunque sempre, o quasi, raccomandati.
Al punto che, per il piano nazionale vaccinazioni 2017-2019 – una legge in culto della dea Siringa – la legge di Bilancio 2017 ha stanziato 100 milioni di euro per il 2017, 127 milioni di euro per il 2018 e 186 milioni di euro per 2019 perché i cosiddetti «esperti del settore» assicuravano che questo era un «investimento» sicuro ed efficace (come no!).
A queste già enormi e dispendiose risorse utilizzate per un fiero e degno totalitarismo vaccinal-democratico si sono poi aggiunti ulteriori fondi delle regioni.
L’assistenza medica di base è stata demandata a misure preventive con grande ricorso ai vaccini
Oggi tutti possono osservare ed apprezzare, aldilà di come la si pensi sul tema, quanto sia stato fruttuoso un investimento da quasi mezzomiliardo di euro in 3 anni.
Si trattava di una politica sbagliata allora ed ancor più adesso perché un vaccino è tuttalpiù, almeno idealmente una prevenzione ad una malattia nota e, nella quasi totalità dei casi, curabile e gestibile.
Per il piano nazionale vaccinazioni 2017-2019 la legge di Bilancio 2017 ha stanziato 100 milioni di euro per il 2017, 127 milioni di euro per il 2018 e 186 milioni di euro per 2019 perché i cosiddetti «esperti del settore» assicuravano che questo era un «investimento» sicuro ed efficace
Parimenti, un rafforzamento della capacità assistenziale del SSN a tutti i livelli, da quelli di base fino alla terapia intensiva, è un presidio utile a fronteggiare pericoli ignoti e quindi imprevedibili per definizione, che sono poi i veri pericoli come l’attuale emergenza, ancora una volta, dimostra.
Il miraggio della della prevenzione tout court ha brutalmente fallito, e oggi fanno seriamente sorridere gli appelli «all’epidemia di morbillo» lanciati dalla Lorenzin per sostenere la sua legge (a proposito: dov’è finita la massima esperta di virologia? Sta rincorrendo il coronavirus che saltella?), se messi a confronto con una epidemia vera, che mette a dura prova tutto il sistema sanitario, anche nella Regione più forte (e ricordiamocelo, quando arriverà il vaccino per il Coronavirus e l’infezione sarà già passata, in un modo o nell’altro, che nulla è gratis e che ogni scelta comporta dei rischi e degli effetti collaterali).
Il SSN è stato inoltre oggetto dell’avvento delle politiche «socio-sanitarie», cioè è stato sistematicamente depredato per finanziare iniziative, campagne e spese di progetti che avevano molto poco a che fare con la sanità e molto a che fare con la politica, ridenominata, per l’occasione, «sociale».
Oggi fanno seriamente sorridere gli appelli «all’epidemia di morbillo» lanciati dalla Lorenzin per sostenere la sua legge se messi a confronto con una epidemia vera
Si sono messe a carico del bilancio del SSN spese assistenziali come i costi per promuovere o comunque normalizzare la «disforia di genere» o il cambio di sesso.
Lo Stato, i governi tutti che lo hanno fatto ed i cittadini che quantomeno in maggioranza lo hanno permesso, hanno accettato politiche europee ed internazionali di austerità che hanno contribuito a compromettere il SSN in nome di una solidarietà internazionale che oggi, nel momento del bisogno, è stata smentita dai fatti.
Si sono messe a carico del bilancio del SSN spese assistenziali come i costi per promuovere o comunque normalizzare la «disforia di genere» o il cambio di sesso
L’Italia non ha messo in quarantena chi proveniva direttamente o indirettamente dalle zone infette per rispondere ad una folle ideologia antirazzista (le visite di solidarietà del sindaco di Milano Beppe Sala a Chinatown, le ricordate, vero?), ma oggi gli italiani prontamente messi in quarantena e rifiutati da quella comunità europea ed internazionale che doveva esserci solidale sono tanti.
L’Italia si è aperta al mercato ma oggi le vengono negate le mascherine dagli altri stati europei.
Siamo davanti alla più grande sconfitta della globalizzazione che la storia abbia mai conosciuto
L’Italia chiede aiuto economico per famiglie ed imprese e l’Europa mette all’ordine del giorno la firma del MES, prevista per lunedì 16 marzo prossimo come primo punto all’ordine del giorno per l’incontro dell’eurogruppo – e quello dell’emergenza COVID-19 al terzo.
Sono fatti che dimostrano come la globalizzazione, l’Unione degli Stati in una comunità indirizzata verso un preciso orientamento politico ed economico, sia palesemente fallimentare.
Una sovranità nazionale che ci permetta indipendenza: politica, economica, familiare, biologica così da garantire autosufficienza soprattutto nei settori strategici come quello sanitario, negli strumenti che durante un’emergenza nazionale non possono mancare
Siamo davanti alla più grande sconfitta della globalizzazione che la storia abbia mai conosciuto.
Questo dovrebbe farci riflettere sulla urgente necessità di tornare ad una sovranità nazionale che ci permetta indipendenza: politica, economica, familiare, biologica così da garantire, per logica conseguenza, autosufficienza soprattutto nei settori strategici come quello sanitario e portando così le aziende biomediche ad investire, supportate dai governi, negli strumenti che durante un’emergenza nazionale non possono mancare e non possono essere attesi o, peggio, contesi all’interno di un mercato internazionale che non conosce regole o corsie preferenziali.
Come dicevamo all’inizio, però, la mancanza di testosterone è uno dei problemi che più affigge la nostra società effeminata.
Finché non risolveremo questo non risolveremo mai alcuna emergenza geo-politica e sanitaria. Non riacquisteremo mai, cioè, quella sovranità nobile che appartiene agli uomini veri e capaci di governare un popolo.
Cristiano Lugli
Epidemie
La Russia sottoporrà a test per l’epatite tutti i lavoratori immigrati. E l’Italia?

A partire da marzo 2026, la Russia imporrà ai lavoratori migranti di sottoporsi a test per l’epatite B e C, ampliando le attuali disposizioni di screening medico. Le nuove regole si applicheranno ai cittadini stranieri e agli apolidi che entrano in Russia per lavoro, oltre a coloro che richiedono lo status di rifugiato o asilo temporaneo.
Le visite mediche sono obbligatorie per i migranti: senza di esse, non è possibile ottenere permessi di lavoro, residenza temporanea o permanente. I lavoratori migranti devono completare gli esami entro 30 giorni dall’arrivo, mentre chi non intende lavorare ha 90 giorni di tempo. Attualmente, gli screening includono test per droghe e malattie gravi come HIV, tubercolosi, sifilide e lebbra.
Le modifiche al processo di controllo sanitario per gli stranieri in visita sono state proposte all’inizio dell’anno da un gruppo di lavoro sulle politiche migratorie, guidato dalla vicepresidente della Duma di Stato, Irina Yarovaya. La vicepresidente ha chiarito che l’obiettivo è rafforzare il monitoraggio sanitario degli stranieri in arrivo e prevenire la diffusione di malattie pericolose.
I lavoratori migranti sono fondamentali per l’economia russa, occupando ruoli chiave in settori come edilizia, agricoltura e servizi. Milioni di migranti, soprattutto dall’Asia centrale, sono attratti da salari più alti rispetto ai loro paesi d’origine. Tuttavia, questo afflusso ha sollevato dibattiti su salute pubblica e stabilità sociale. Per questo, le autorità russe hanno introdotto rigidi controlli sanitari e requisiti per i migranti, cercando di bilanciare i benefici economici con la sicurezza sanitaria.
Nell’ultimo anno, la Russia ha anche intensificato la lotta contro l’immigrazione illegale. Il presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto che istituisce una nuova agenzia statale all’interno del Ministero dell’Interno, incaricata di migliorare la gestione dei flussi migratori.
Iscriviti al canale Telegram
Il Cremlino ha dichiarato che l’iniziativa punta a razionalizzare il processo migratorio, promuovere il rispetto delle leggi russe tra i migranti e ridurre le attività illegali.
In Italia la situazione epidemiologica dell’immigrazione è un grande tabù del discorso pubblico.
«In base ai dati epidemiologici in nostro possesso, risulta che in Italia il 34,3% delle persone diagnosticate come HIV positive è di nazionalità straniera» diceva in un’intervista a Renovatio 21 il dottor Paolo Gulisano sette anni fa. «Considerato che gli stranieri rappresentano circa il 10% della popolazione italiana, questo dato vuole dire che la diffusione dell’HIV tra gli stranieri è oltre il triplo che negli italiani».
«Un dato che fa pensare. Molti immigrati provengono da Paesi dove la diffusione dell’HIV, così come quella della TBC, è molto più alta che in Europa. Basta far parlare i dati. Il numero dei decessi correlati all’AIDS nel 2016 per grandi aree è il seguente: Africa Sud-Orientale: 420 mila; Africa Centro-Orientale: 310 mila; Nord Africa e Medio Oriente: 11 mila; America Latina: 36 mila, più il dato dei soli Caraibi che è di 9400. Europa dell’Est e Asia centrale: 40 mila; Europa Occidentale e Nord America: 18 mila; Asia e Pacifico: 170 mila. Ora, la lettura di questi numeri ci fornisce delle evidenze molto chiare».
«È quindi chiaro quali siano i rischi di una immigrazione di massa, incontrollata anche dal punto di vista sanitario, e i rischi legati al fatto che un numero impressionante di immigrate africane viene gettato nel calderone infernale della prostituzione, che diventa veicolo di diffusione di malattie veneree».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Epidemie
Paura e profitto, dall’AIDS al COVID

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Le opinioni dissenzienti sull’AIDS «abilmente represse per decenni»
Shenton era una reporter della BBC, l’emittente pubblica nazionale del Regno Unito, quando sviluppò il lupus indotto da farmaci, dopo essere stata sottoposta a un’eccessiva terapia farmacologica in Spagna negli anni ’70. «Mi hanno dato tutto quello che c’era scritto nel libro», ha detto Shenton. «Certo, sono imploso e mi sono sentito gravemente male. Sono stato al Westminster Hospital per due mesi. Sono quasi morto». L’esperienza ha suscitato in lei l’interesse per le indagini sulle lesioni causate dai trattamenti medici. In seguito è entrata a far parte dell’emittente nazionale britannica Channel 4, producendo una serie di documentari, Kill or Cure. La serie si concentrava sulla riluttanza delle grandi aziende farmaceutiche a ritirare trattamenti pericolosi o inefficaci. «Quello mi ha davvero dato la carica», ha detto Shenton. Nei primi anni ’80, Shenton e il suo produttore vennero a conoscenza della ricerca del dottor Peter Duesberg, un biologo molecolare tedesco che sosteneva che l’HIV non causava l’AIDS. Iniziò a mettere in discussione le narrazioni dominanti. «Abbiamo continuato a realizzare 13 documentari sull’AIDS», ha detto Shenton. Il documentario Positively False si concentra sulla «manipolazione delle aziende farmaceutiche e delle organizzazioni [mediche] interessate in tutto il mondo, che manipolano il terrore della peste», ha affermato Shenton. Il film rivela «la scienza imperfetta che circonda l’AIDS e le conseguenze di seguire ipotesi sbagliate», ha affermato Shenton nell’introduzione. Tra queste, la convinzione che l’AIDS sia infettivo, che sia causato dall’HIV e che l’HIV sia contagioso. «Molti scienziati e ricercatori non sono d’accordo. Queste opinioni sono state abilmente represse per decenni dall’ortodossia scientifica prevalente e dai media mainstream», ha affermato Shenton nel documentario. I ricercatori che mettevano in discussione la narrazione dominante sull’HIV/AIDS sono stati repressi e messi a tacere, così come gli scienziati che mettevano in discussione la narrazione prevalente sul COVID-19, ha affermato Shenton.Sostieni Renovatio 21
Test PCR «completamente inutili» per AIDS e COVID
In entrambi i focolai, sono stati utilizzati test PCR per determinare l’infezione, ha affermato. «Il test [PCR] è completamente e totalmente inutile», ha detto Shenton. I test non possono «distinguere tra particelle infettive e non infettive». Shenton ha affermato che i diversi Paesi utilizzano standard diversi per determinare una diagnosi positiva di HIV. «Si potrebbe fare il test per l’HIV, per esempio in Sudafrica, e risultare positivi, e volare in Australia e risultare negativi», ha detto Shenton. All’inizio dell’epidemia di AIDS, molti scienziati ritenevano che fattori legati allo stile di vita, tra cui la dipendenza da droghe ricreative e l’uso di nitriti come i «poppers», fossero la causa dell’AIDS a causa dei danni che provocavano al sistema immunitario. Allo stesso tempo, i funzionari sanitari e i media hanno erroneamente attribuito la diffusione della malattia in Africa all’AIDS, quando in realtà era la mancanza di accesso all’acqua potabile a far ammalare le persone, ha detto Shenton. Queste narrazioni sono cambiate quando le agenzie sanitarie governative hanno iniziato a interessarsi alla ricerca sull’AIDS, ha affermato Shenton. «Quando il CDC [Centers for Disease Control and Prevention] è intervenuto e ha riunito tutti i suoi rappresentanti per esaminare questo gruppo di giovani uomini che erano molto, molto malati… l’intera teoria secondo cui l’AIDS era causato dallo stile di vita o dalla tossicità è scomparsa», ha detto Shenton.Iscriviti al canale Telegram
Fauci ha promosso trattamenti mortali per AIDS e COVID
Shenton ha affermato che i trattamenti medici dannosi sono stati al centro sia dell’epidemia di AIDS che di quella di COVID-19. Nel 1987, la Food and Drug Administration statunitense approvò l’AZT (azidotimidina) per le persone sieropositive. L’AZT si rivelò pericoloso per molti pazienti affetti da AIDS. Durante la pandemia di COVID-19, i vaccini e il remdesivir hanno danneggiato le persone. E in entrambi i casi – l’epidemia di AIDS e la pandemia di COVID-19 – Fauci ha svolto un ruolo chiave. «Eravamo profondamente, profondamente critici nei confronti di Fauci, per il modo in cui ha gestito gli studi multicentrici di fase due sull’AZT. Voglio dire, erano corrotti, e tutta la prima fase è stata finanziata dall’azienda farmaceutica [Burroughs Wellcome, ora GSK ], e avevano dei rappresentanti, e questo è noto attraverso i documenti sulla libertà di informazione, che sono andati lì e hanno portato a casa i risultati del gruppo trattato con il farmaco e del gruppo placebo, eliminando gli effetti collaterali nel gruppo trattato con il farmaco» ha detto la Shenton. Nel film Positively False, diversi scienziati e ricercatori hanno spiegato come l’AZT impedisca la sintesi del DNA, impedisca la replicazione delle cellule e contribuisca alla generazione di cellule cancerose. Tuttavia, secondo il documentario, i pazienti che mettevano in dubbio la sicurezza e l’efficacia dell’AZT venivano stigmatizzati e la loro sanità mentale veniva messa in discussione. Holland ha fatto riferimento al libro del 2021 del Segretario alla Salute degli Stati Uniti Robert F. Kennedy Jr., The Real Anthony Fauci : Bill Gates, Big Pharma, and the Global War on Democracy and Public Health che contiene una sezione sul lavoro di Fauci durante l’epidemia di AIDS. «Solleva tutti questi interrogativi il fatto che in realtà sembra la stessa truffa e gli stessi giocatori… non è cambiato molto», ha detto Holland.Aiuta Renovatio 21
Il «terrore della peste» esisteva molto prima dell’AIDS o del COVID
Secondo Shenton, le epidemie di AIDS e COVID-19 sono esempi di «terrore della peste», che è esistito nel corso della storia. All’inizio del XX secolo, negli Appalachi, fu diagnosticata un’epidemia di pellagra. La malattia, che causava una mortalità diffusa e si diceva fosse infettiva, si rivelò essere una carenza nutrizionale. «Negli Appalachi, la popolazione molto povera viveva con una dieta completamente priva di nutrienti», ha detto Sheton. «Si trattava di una varietà di mais, ma lo cucinavano eliminandone tutti i nutrienti e dipendevano solo da quello». La gente aveva così tanta paura di contrarre la pellagra che coloro che si pensava fossero infetti venivano ricoverati in istituti o «gettati fuori dalle navi», ha affermato. Un infettivologo di New York, il dottor Joseph Goldberger, stabilì che la pellagra non era contagiosa, ma era causata da malnutrizione e carenza di niacina (vitamina B), ha detto Shenton. Fu emarginato per le sue scoperte. «È stato ridotto allo stato laicale, privato dei fondi, ridicolizzato. È morto. E cinque anni dopo la sua morte, hanno detto che aveva assolutamente ragione: non era contagioso, era tossico», ha detto. Secondo Shenton, in Giappone dagli anni ’50 agli anni ’70 la mielo-ottico-neuropatia subacuta (SMON) era comune. «Centinaia di migliaia di giapponesi sono rimasti paralizzati dalla vita in giù e ciechi, e nessuno riusciva a capire il perché. E ovviamente pensavano: “Oh, è un virus”», ha detto. Un neurologo giapponese, il dottor Tadao Tsubaki, ha studiato i pazienti affetti da SMON e ha stabilito che la condizione non era infettiva, ma era causata da un farmaco antidiarroico ampiamente somministrato, il cliochinolo. «Ci sono voluti 30 anni e squadre di avvocati per respingere in tribunale l’idea che la causa della SMON fosse un virus», ha affermato Shenton. Michael Nevradakis Ph.D. © 7 ottobre 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD. Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Epidemie
Le restrizioni COVID in Spagna dichiarate incostituzionali, annullate oltre 90.000 multe

Oltre 90.000 multe per violazioni delle norme anti-COVID sono state annullate dopo che la Corte costituzionale spagnola ha dichiarato incostituzionali le severe misure adottate nel 2020.
Secondo il quotidiano spagnuolo The Objective, al 3 settembre 2025 sono state revocate 92.278 sanzioni, in seguito alla sentenza che ha giudicato incostituzionali alcune disposizioni del decreto sullo stato di emergenza del 2020, in vigore durante il primo lockdown per il COVID-19.
Queste sanzioni rappresentano solo la prima tranche di multe destinate all’annullamento, con altre che probabilmente seguiranno. Durante il rigido lockdown del 2020, imposto con lo stato di allarme, sono state emesse oltre 1 milione di sanzioni a livello nazionale, con circa 1,3 milioni di persone multate per aver violato le restrizioni.
La Corte Costituzionale ha stabilito che alcune parti dell’articolo 7 del Regio Decreto 463/2020, relative al divieto generale di circolazione, comportavano una sospensione ingiustificata del diritto fondamentale alla libertà di movimento, andando oltre una semplice limitazione. Tale misura superava i limiti dello stato di allarme, secondo la Corte, che ha precisato che una restrizione così drastica sarebbe stata giustificabile solo con uno stato di emergenza più severo, soggetto a un iter parlamentare più rigoroso.
La sentenza si applica retroattivamente a tutte le multe emesse durante il lockdown del 2020, creando un notevole onere per l’amministrazione statale. The Objective riferisce che «l’applicazione è stata lenta e disuniforme a seconda delle regioni», suggerendo che i rimborsi potrebbero richiedere mesi o anni.
Il quotidiano sottolinea che i 92.278 casi annullati finora rappresentano «solo la punta dell’iceberg di una crisi normativa» derivante dalle severe politiche di lockdown imposte dal governo spagnolo nel 2020.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Javier Perez Montes via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
-
Persecuzioni2 settimane fa
Il ministro israeliano Katz: suore e clero cristiano saranno considerati terroristi se non lasceranno Gaza
-
Immigrazione2 settimane fa
Mons. Viganò: storia delle migrazioni di massa come ingegneria sociale
-
Spirito2 settimane fa
Viganò: «Leone ambisce al ruolo di Presidente del Pantheon ecumenico della Nuova Religione Globale di matrice massonica»
-
Ambiente2 settimane fa
Cringe vaticano ai limiti: papa benedice un pezzo di ghiaccio tra Schwarzenegger e hawaiani a caso
-
Cancro1 settimana fa
Tutti i vaccini contro il COVID aumentano il rischio di cancro, conclude un nuovo studio
-
Civiltà2 settimane fa
«Pragmatismo e realismo, rifiuto della filosofia dei blocchi». Il discorso di Putin a Valdai 2025: «la Russia non mostrerà mai debolezza o indecisione»
-
Salute2 settimane fa
I malori della 40ª settimana 2025
-
Spirito1 settimana fa
Il vescovo Schneider: i cattolici devono adorare Cristo, non l’ideologia LGBT o l’agenda climatica