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«Emergerà una nuova minaccia»: l’OMS esorta i Paesi a firmare entro maggio il Trattato pandemico

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato un appello «urgente» ai Paesi di tutto il mondo affinché firmino il cosiddetto «Trattato pandemico» entro questo maggio, annunciando la comparsa imminente di una nuova «minaccia pandemica».
In un comunicato stampa del 20 marzo, l’OMS ha chiesto «progressi accelerati» ai Paesi che aderiscono al trattato proposto, che ora hanno ribrandizzato in «Accordo pandemico», che è ritenuto come uno strumento per desovranizzare ulteriormente Parlamenti, governi e Stati nazionali.
«Chiediamo ai leader di tutti i Paesi di intensificare i loro sforzi e di garantire un accordo efficace sulla pandemia entro maggio», si legge in una lettera congiunta di personalità politiche di alto profilo.
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«Emergerà una nuova minaccia pandemica – e non ci sono scuse per non essere pronti», ha avvertito, invitando i negoziatori «a raddoppiare i loro sforzi» per rispettare la «scadenza imminente» di maggio 2024.
La lettera consigliava inoltre ai paesi di non credere alla «campagna di disinformazione dannosa contro l’OMS».
«Questo sforzo globale è minacciato dalla cattiva informazione e dalla disinformazione», ha affermato. «Tra le falsità che circolano ci sono le accuse secondo cui l’OMS intende monitorare i movimenti delle persone attraverso passaporti digitali; che toglierà la sovranità nazionale ai Paesi; e che avrà la capacità di schierare truppe armate per imporre vaccinazioni e blocchi obbligatori».
«Tutte queste affermazioni sono completamente false e i governi devono lavorare per sconfessarle con fatti chiari», continua la lettera aperta firmata da oltre 100 «leader globali» come «l’ex segretario generale delle Nazioni Unite Ban-ki Moon, l’ex primo ministro della Nuova Zelanda Helen Cark, gli ex primi ministri del Regno Unito Gordon Brown e Tony Blair, l’ex presidente del Malawi Joyce Banda, l’ex presidente del Perù Franciso Sagasti e tre ex presidenti dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite».
«Un accordo pandemico è fondamentale per salvaguardare il nostro futuro collettivo. Solo un forte patto globale sulle pandemie può proteggere le generazioni future dal ripetersi della crisi del COVID-19, che ha causato milioni di morti e una diffusa devastazione sociale ed economica, anche a causa dell’insufficiente collaborazione internazionale», scrivono i leader mondialisti nella loro missiva.
Se i grandi nomi dell’élite sono imbarcati nel progetto del Trattato pandemico, alla base si comincia a registrare una resistenza sempre più coriacea.
L’esperto in armi biologiche Francis Doyle, autore della legislazione americana sul bioterrorismo, ritiene come Johnson che il Trattato pandemico OMS potrebbe privare le Nazioni della loro sovranità e creare un super-Stato totalitario mondiale.
Come riportato da Renovatio 21, a febbraio alcuni deputati USA hanno dichiarato che il Trattato Pandemico OMS rappresenta la più grande minaccia alla libertà nella storia umana.
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Il senatore del Wisconsin Ron Johnson, noto per la sua inesausta crociata sui danni del vaccino mRNA, è arrivato a dichiarare la scorsa estate che «il COVID è stato diffuso intenzionalmente da un’élite che vuole assumere il controllo totale delle nostre vite».
In un’intervista a Fox News senatore attaccava proprio l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Trattato pandemico come agenti della desovranizzazione degli Stati nazionali: «questi emendamenti che saranno votati nel 2024 dall’OMS fanno paura e rischiano davvero di toglierci tutta la nostra sovranità. Le persone devono rendersi conto dei pericoli del momento».
Mesi fa anche alcuni politici slovacchi avevano definito il Trattato pandemico come uno sforzo «globalista» per indebolire le sovranità nazionali.
La spinta verso un potere sempre maggiore dell’OMS è coperta sotto l’operazione sanitaria globale «One Health».
Tale tendenza per la ratifica del Trattato pandemico era già avvertibile pienamente nel 2022, quando emerse che in concomitanza la Banca Mondiale aveva approntato un fondo da 1 miliardo di dollari per la creazione di passaporti vaccinali internazionali. Il cosiddetto «passaporto pandemico» era già stato finanziato l’anno precedente da Microsoft ed altri colossi tecnologici e dai danari dei Rockefeller.
Come riportato da Renovatio 21, il Trattato OMS, dando al pensiero biomedico dell’establishment il potere sui singoli ordinamenti nazionali, garantirebbe il «diritto» all’aborto in caso di pandemia.
È possibile vedere il Trattato e l’allargamento dell’OMS come un’ulteriore fase del colpo di Stato globale slatentizzatosi con il COVID-19.
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l miliardario Larry Ellison diventerà il magnate dei media più potente di sempre

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L’ex vicepremier canadese Freeland, discendente di un colalborazionista ucronazista e alto funzionario WEF, nominata ambasciatrice a Kiev

Secondo il primo ministro canadese Mark Carney, Chrystia Freeland si è dimessa dalla carica di ministro dei trasporti del Canada per assumere il ruolo di rappresentante speciale del suo Paese per la ricostruzione dell’Ucraina.
La Freeland, nipote di un collaborazionista nazista che ha negato di essere a conoscenza del suo passato, è stata a lungo criticata per aver negato i fatti relativi all’eredità della sua famiglia.
Figura di spicco della politica canadese da oltre un decennio, ha ricoperto incarichi ministeriali nel commercio internazionale, negli affari esteri e nella finanza. In una dichiarazione rilasciata martedì, Carney ha affermato che Freeland, spesso considerata un potenziale rivale politico, rimarrà membro del parlamento.
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«Chrystia è davvero in una posizione unica per questo lavoro tempestivo ed essenziale verso un futuro migliore per gli ucraini e la pace in Europa», ha dichiarato, citando i suoi «profondi rapporti e la sua comprensione dell’Ucraina e della sua economia».
La stessa Freeland non ha rilasciato dichiarazioni sul suo nuovo ruolo, ma ha confermato che lascerà il governo e non intende candidarsi alle prossime elezioni.
Commentando l’annuncio, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha definito la Freeland una «russofoba convinta», aggiungendo che la sua nomina non farebbe che aggravare la crisi in Ucraina.
La travagliata eredità della sua famiglia è ben documentata. Suo nonno materno, Michael Chomiak, diresse il quotidiano Krakivski Visti nella Polonia e in Austria durante l’occupazione dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, prima di emigrare in Canada.
Secondo il Los Angeles Holocaust Museum, l’organo di stampa operava sotto il regime nazista e pubblicava la sua propaganda, tra cui materiale antisemita, e promuoveva la «Divisione Galiziana» delle Waffen SS, composta principalmente da ucraini.
Per anni, Freeland ha respinto qualsiasi accusa secondo cui Chomiak avesse collaborato con i nazisti, definendola «disinformazione russa», sebbene i media canadesi, tra cui The Globe and Mail, abbiano riferito che era a conoscenza da decenni del lavoro del nonno.
Durante il suo mandato, la Freelanda ha anche applaudito un noto nazista nel Parlamento canadese, negando in seguito di essere a conoscenza del fatto che l’uomo potesse avere le stesse origini di suo nonno.
Come riportato da Renovatio 21, la Freeland si era presentata ad una manifestazione filoucraina di piazza con una sciarpa rossonera tipica degli ucronazisti. Il Centro Simon Wiesenthal aveva fortemente criticato il Canada per l’addestramento impartito alle milizie neonaziste ucraine.
Si è scontrata inoltre con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che l’ha definita una «persona terribile» e una «donna sgradevole». Quando la Freeland si è dimessa dal governo dell’ex primo ministro Justin Trudeau a dicembre, Trump ha celebrato la notizia, dicendo: «Non ci mancherà!!!!»
La Freeland è conosciuta per il suo coinvolgimento ravvicinato nel World Economic Forum, dove ha un ruolo diretto nel consiglio di fondazione. Le strane entrature del WEF nella sanità canadese durante il COVID sono state denunciate dal neopremier dello Stato Canadese dell’Alberta Danielle Smith.
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Dal palco dell’edizione del WEF di Davos, nel gennaio 2023, dichiarò che la guerra dell’Ucraina contro la Russia è necessaria per rilanciare l’economia globale.
Documenti condivisi dal sito Rebel News mostrano che nel dicembre 2020 l’allora ministro degli Affari globali Chrystia Freeland ha descritto il piano canadese di utilizzare il COVID-19 come leva per aderire agli obiettivi del World Economic Forum.
Come riportato da Renovatio 21, la Freeland, ex giornalista del Washington Post, è stata tra i protagonisti della repressione della protesta dei camionisti contro l’obbligo vaccinale: è arrivata alla misura totalmente inedita del blocco emergenziale dei conti correnti delle persone ritenute coinvolte, indicando pure che la misura sarebbe divenuta permanente. Non paga, ha annunziato che le criptovalute – che si sospettava potessero essere usate per finanziare i camionisti, dopo che le donazioni popolari via crowdfunding erano state proibite sempre dal governo della Freeland, sarebbero quindi finite sotto il vaglio dell’antiriciclaggio e dell’antiterrorismo.
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Immagine di Koch/ MSC via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Germany
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Quattro arresti dopo che le immagini di Trump ed Epstein sono state proiettate sul Castello di Windsor

Trump and Epstein – The Movie
pic.twitter.com/213N4tZW2E — Led By Donkeys (@ByDonkeys) September 19, 2025
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