Politica
Elon Musk afferma che Steve Bannon è nei file di Epstein

Il CEO di Tesla ed ex consigliere di Trump, Elon Musk, ha nuovamente suscitato polemiche insinuando che l’ex stratega di Trump Steve Bannon, anche lui in passato consigliere di Trump, «sia nei file di Epstein».
Il tweet fa seguito alle critiche di Roger Stone agli incontri di Bannon con Epstein a New York e Parigi, dopo la condanna di Epstein, e al suo ruolo nel preparare Epstein per una potenziale apparizione a 60 Minutes, presumibilmente per riabilitare la sua immagine.
Bannon aveva precedentemente ammesso di aver registrato oltre 15 ore di interviste con Epstein, sostenendo che si trattava di un documentario che non è mai stato realizzato.
Bannon is in the Epstein files
— Elon Musk (@elonmusk) July 8, 2025
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Nessun documento reso pubblico ha confermato la presenza di Bannon nei file Epstein. Musk non ha fornito prove e non è chiaro se intendesse affermarlo come un fatto o una provocazione.
Rispondendo a una ripubblicazione del suo messaggio, Musk ha detto: «Chiedeteglielo e osservate la sua reazione». Un utente ha risposto con una foto di Musk e Ghislaine Maxwell, attualmente in carcere per reati di traffico sessuale commessi in relazione allo stesso Epstein.
Bannon, che ha scontato una pena per oltraggio al Congresso, non ha commentato il filmato. Il suo nome non è comparso in procedimenti legali legati a Epstein o Maxwell, ma Business Insider ha riferito che Bannon si è a lungo rifiutato di commentare il suo rapporto con Epstein.
Il commento di Musk riecheggia una tattica simile da lui stesso utilizzata all’inizio di quest’anno, quando affermò che Donald Trump compariva nei file di Epstein.
In seguito Musk ha ritrattato quella dichiarazione e si è scusato, ma da allora ha nuovamente insinuato la sua complicità dopo la conferma da parte dell’FBI e del Dipartimento di Giustizia che Epstein si era suicidato e non aveva una lista di clienti, nonché dopo l’approvazione del «Big Beautiful Bill» di Trump e la presentazione da parte di Musk del suo nuovo «America Party».
La faida tra Bannon e Musk è risalente. Bannon pochi mesi fa aveva giurato che avrebbe lavorato per escludere Musk, all’epoca sempre accanto al presidente Trump, dalle stanze dei bottoni, accusandolo ripetutamente di non essere americano. Musk di recente ha insultato Bannon per la sua forma fisica dicendo che tornerà in galera.
The fat, drunken slob called Bannon will go back to prison and this time for a long time. He has a lifetime of crime to pay for.
— Elon Musk (@elonmusk) July 4, 2025
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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Zelens’kyj priva della cittadinanza i suoi oppositori

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Politica
Clinton e Biden elogiano Trump per l’accordo di pace a Gaza. Obama no

Gli ex presidenti degli Stati Uniti Bill Clinton e Joe Biden hanno lodato il presidente in carica Donald Trump per il suo ruolo nella negoziazione di un cessate il fuoco e dello scambio di prigionieri tra Israele e Hamas.
Lunedì, Trump, insieme ai mediatori di Egitto, Qatar e Turchia, ha firmato l’accordo a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai.
«Sono grata per l’instaurazione del cessate il fuoco, per la liberazione degli ultimi 20 ostaggi ancora in vita e per l’arrivo dei tanto necessari aiuti umanitari a Gaza», ha dichiarato Clinton lunedì.
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«Il presidente Trump, la sua amministrazione, il Qatar e gli altri attori regionali meritano un grande plauso per aver mantenuto tutte le parti coinvolte fino al raggiungimento dell’accordo», ha aggiunto.
L’ex presidente ha invitato Israele e Hamas a «sfruttare questo fragile momento per costruire una pace duratura che garantisca dignità e sicurezza sia ai palestinesi che agli israeliani».
Anche Biden ha ringraziato Trump per aver contribuito al ritorno degli ostaggi. «Mi congratulo con il presidente Trump e il suo team per il loro lavoro nel realizzare un nuovo accordo di cessate il fuoco», ha scritto su X, augurandosi che la pace possa resistere. Ha chiesto «pari misure di pace, dignità e sicurezza» per israeliani e palestinesi.
I complimenti non sono tuttavia arrivati dal predecessore Barack Obama, che in un suo messaggio per l’accordo per la pace trovato in Medio Oriente si è del tutto «dimenticato» di nominare Trump, sollevando proteste persino dai media di sinistra.
After two years of unimaginable loss and suffering for Israeli families and the people of Gaza, we should all be encouraged and relieved that an end to the conflict is within sight; that those hostages still being held will be reunited with their families; and that vital aid can…
— Barack Obama (@BarackObama) October 9, 2025
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Secondo la prima fase dell’accordo, Israele ritirerebbe le sue truppe da alcune aree di Gaza, mentre Hamas libererebbe i 20 ostaggi rimanenti in cambio del rilascio di circa 2.000 prigionieri palestinesi.
Durante la cerimonia della firma, Trump ha dichiarato che «tutti sono soddisfatti» dell’accordo, che «ha preso il volo come un razzo».
Il presidente americano espresso ottimismo sulla fine del conflitto, iniziato nell’ottobre 2023. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha lodato Trump, definendolo il «miglior amico» che Israele abbia mai avuto.
Resta incerto se l’accordo sarà pienamente rispettato. Israele finora ha rifiutato di impegnarsi per un ritiro completo da Gaza, mentre Hamas si oppone al disarmo. Un precedente cessate il fuoco, siglato a gennaio, è collassato dopo due mesi.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Politica
L’esercito prende il potere in Madagascar

Protests in Madagascar escalate into a military coup
One of the military units that joined the protests demanding the president’s resignation stated that the armed forces of the 25-million country are now under its command. pic.twitter.com/bOeL47MCKX — Sprinter Press News (@SprinterPress) October 12, 2025
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